Perché la società dei consumi ha vinto?

[Giò]

Perché, secondo voi, il modello della società dei consumi, così come descritto da Guillaume Faye ne "Il sistema per uccidere i popoli", s'è rivelato vincente? Perché la gente ha accettato, in grandissima parte, questo modello e pure chi, inizialmente o apparentemente, vi si è opposto o tutt'ora vi si oppone alla fine finisce per accettarlo?
Quali sono stati i meccanismi e/o le pulsioni umane che ne hanno favorito l'affermarsi?
Discutiamone.

hefico:

[Duca Conte Semenzara]

Perchè tra l'aria condizionata e la preservazione delle strutture tradizionali che reggono la propria società, la gente sceglie la prima.

[Giò]

Perchè tra l'aria condizionata e la preservazione delle strutture tradizionali che reggono la propria società, la gente sceglie la prima.

quindi legheresti il tutto al progressivo affermarsi della tecnica?

[Orco Bisorco]

Perchè tra l'aria condizionata e la preservazione delle strutture tradizionali che reggono la propria società, la gente sceglie la prima.

Concordo, i bambini tra le caramelle e l'amara medicina scelgono le prime.

[Duca Conte Semenzara]

Non alla tecnica in sè, ma al suo uso: generalizzato e, soprattutto, teso al soddisfacimento dei bisogni, più o meno primari, delle persone.
E' lo strumento più persuasivo che esista, dacchè fa leva sugli istinti più basici degli esseri umani ed usa canali di "comunicazione" e, quindi, di convincimento universali e immediati. Per farti un esempio, se tu parli con uno e in quel momento accendono la televisione alle tue spalle, il tizio in questione sposta istintivamente la sua attenzione da quello che dici tu a ciò che passa la televisione. E questo indipendentemente da ciò che dici o dal fatto che il tizio lo trovi interessante: semplicemente, il suo sguardo è più attratto dalla luminosità della TV. E' un po' il meccanismo che sta dietro alle teorie del linguaggio non verbale nella comunicazione interpersonale: il livello verbale in una conversazione conta relativamente poco, mentre è molto più importante quello non verbale (i movimenti del corpo, il tono della voce ecc), che agisce a un livello sub-conscio.
Così, di fronte a uno stile di vita che garantisce il soddisfacimento di bisogni legati alla sfera più bassa, quasi bestiale, della vita umana (o all'illusione che tale soddisfacimento sia possibile, come nel caso dei paesi in via di sviluppo), i sistemi di vita "tradizionali" (che, per la verità, ormai sono generalmente incancreniti ed in piena decadenza, come nei paesi islamici) crollano come castelli di carta, non avendo la forza persuasiva che ha invece la civiltà dei consumi. Anche nell'Afghanistan antimodernoguerrierorgoglioindoeuropeo, c'è una bella fetta di popolazione che ai talebani preferisce il decadente Occidente nonostante, fino ad ora, ne abbiano ricevuto solamente bombe e poco altro.

[Orco Bisorco]

In definitiva "i popoli" preferiranno sempre il soddisfacimento dei propri più bassi istinti all'Ordine, che può essergli solo imposto dall'alto. Ci abbrutiremo sempre di più, non c'è possibilità di sconfiggere il paese dei balocchi se stiamo ad aspettare il consenso della massa. Ci vuole una catastrofe, una guerra o una improbabile èlite 'in ordine' che abbia il potere e la volontà di mettere le cose a posto.

Non c'è strategia elettorale, discussione, e forse neanche azione violenta che tenga. Possiamo solamente (come individui) attraversare il pantano e lo sperma che la Storia ci ha riservato senza uscirne troppo lerci.

[zlais]

in realtà io non penso che una visione tradizionale della società escluda a priori una società dei consumi.

a mio parere è pesata l'incapacità delle classi dirigenti della cosiddetta destra di saper coniugare le due cose: rifiutando l'avvento della società dei consumi hanno perso il contatto dalla società (che in quella direzione tende ad andare, inutile combattere i mulini a vento) e di conseguenza non hanno potuto guidarla neanche per quanto riguarda le altre faccende su cui la loro politica si sarebbe indirizzata e che forse avrebbero potuto attuare.

come si dice, chi troppo vuole nulla stringe: i compromesi pagano.

ciò vale anche dall'altra parte, seppur su basi diverse.
basti notare la differenza tra i partiti di sinistra che abbandonarono il marxismo (spd tedesca, che così potè governare e indirizzare la germania verso la loro visione socio-economica, anche se ovviamente in una prospettiva meno radicale) e quelli che invece non lo fecero, come il pci, che pur rimanendo un partito fortissimo non trovo la realizzazione di neanche l'1% dei propri ideali, più coerenti? forse, ma contano i risultati alla fine.

tornano alla destra, vi pare un caso che tutte le destre vincenti in europa abbiano trovato compromessi o cmq abbiano abbandonato alcune argomentazioni storiche? la destra olandese è iperliberista, quella francese ha avuto una svolta...

mentre quella italiana ha, tutta aggregata, forse il 3%, e molti elettori che si dichiarano di destra poi nel segreto delle urne votano proprio i partiti come lega e pdl che la società dei consumi non la schifano affatto, gli stessi elettori quindi quella via non la vogliono....

[José Frasquelo]

Ma Troll non andava bene più?

[marocchesi]

perchè il capitalismo è il sistema che massimizza la produzione materiale quindi ad oggi permette di annientare coattivamente qualunque oppositore

[Strapaesano]

Perché i beceri istinti prevalgono sovente (leggasi quasi sempre) sul ben dell'intelletto...quindi concordo con la disamina del duca conte e di angelus mortis...