Venerdì la nostra realtà si presenta a chi ci vuole conoscere attraverso un dibattito aperto con cui intendiamo confrontarci al di fuori del circuito virtuale che pure in questi ultimi tempi ci ha visti fortemente attivi perché è noto che in tempi tecnologici tali contenitori sono buoni veicoli di trasmissione del pensiero. Ma siamo uomini di strada da sempre, non abbiamo mai evitato di esporci in prima persona, conosciamo perfettamente l’assioma “pensiero ed azione”, tanto è vero che seppur ancora sporadicamente abbiamo iniziato a promuovere gazebo informativi ed intendiamo intensificare la propaganda per la partecipazione referendaria attraverso il diretto contatto con la gente. Però dobbiamo anche farci capire fino in fondo e l’occasione del prossimo venerdì è utile proprio per questo, perché siamo distinti e distanti da situazioni e coni d’ombra che ormai sono diventate prassi in quella che molti, troppi, si ostinano a chiamare “area” ed in definitiva non abbiamo neanche capito cosa è veramente.
Qualche giorno fa leggendo su Rinascita della lodevole iniziativa dei nostri “cugini” di Sinistra Nazionale (in realtà riteniamo di essere legati da un rapporto parentale più stretto visto che il nostro stesso padre putativo è il socialismo nazionale) – che pure ci onorano della collaborazione nel nostro incontro – ospiti in Francia, nella giornata di domenica 8 maggio, a Parigi, ad una grande manifestazione nazionalista e solidarista francese ed europea, ho apprezzato molto quanto scritto da Fabrizio Fiorini. I lavori espressi dalla Première inter-nationale solidariste saranno stati senz’altro proficui ed attendiamo magari un resoconto più dettagliato ma è evidente che il percorso intrapreso non può che portare buoni frutti.
Sin dal momento della nascita della nostra componente all’interno del Fronte, chiamatasi appunto di “sinistra nazionale”, anche in ossequio all’esperienza di Beppe Niccolai nell’allora MSI, ma poi tramutatasi in “socialismo nazionale” nel divenire soggetto autonomo per meglio rendere certa la dinamica della nostra origine ortodossa (e su questo qualche diatriba, non lo nascondiamo, l’abbiamo avuta con Rinascita e la sua emanazione politica perché riteniamo in ogni caso passatista incollarsi una etichetta che per il sentire comune appartiene di fatto a chi ci è nemico al pari dell’etichetta destra), abbiamo ritenuto importante non creare alcuna “unità” ma tessere una rete di Unione di Volontà. Quello che appare è che quell’intuizione sta divenendo patrimonio comune d’intenti di molte realtà che sono accomunate dalla matrice sociale, repubblicana, nazionalista e di ciò non ne possiamo che essere lieti.
Senza nulla togliere ai compagni di lotta di Sinistra Nazionale, che pure rivendicano un loro orgoglioso tratto distintivo (ed è giusto che ogni realtà abbia questo sano diritto di marcare un proprio “territorio di pensiero”) è chiaro che tutti dobbiamo riuscire a trasformare le nostre particolarità non in un punto di ostacolo ma in un pungolo di coesione laddove si miri al medesimo fine strategico. E’ con questo Valore Aggiunto di “gerarchia orizzontale” che abbiamo voluto fortemente, insieme ad altri, far sì che il “laboratorio politico” denominatosi Confederatio non rimanesse una utopia comunicazionale ma prendesse vita prima ancora che forma (che comunque stiamo provando a dare).
Il titolo del nostro incontro non è paradossale come può sembrare superficialmente ma spinge proprio tutti a trovare la giusta alchimia: “Aspettando Godot? La tentazione sinistra che ci unisce non è altro che la destra degli Dei.
Non è solo il titolo dell’opera teatrale di S. Beckett , ma rappresenta un ” modus vivendi “, ovvero lo stato di coloro che hanno rinunciato, attendendo l’evento o l’uomo della provvidenza … Insomma ci racconteremo e ci confronteremo con lo scenario che circonda…”
Verifichiamo dunque il triste scenario che ci circonda sempre più inverecondo come stanno a dimostrare gli ennesimi “ludi cartacei”; formiamo la rete sulla base di un Progetto; portiamo finalmente alla luce quella “tentazione sinistra che altro non è che la destra degli Dei”; riprendiamoci la Sovranità perché la Nazione siamo Noi; lasciamo definitivamente coloro che sono in attesa di Godot nel loro brodo primordiale dell’accattonaggio politico dietro ora a questo, ora a quell’uomo delle provvidenza.
Riprendiamo tra le mani l’aratro e la spada ed andiamo a combattere fino in fondo l’unica battaglia che rende Dignità all’Uomo Libero; quella del Sangue contro l’oro. Siamo tanti se lo vogliamo, nella misura in cui ciò che unisce è molto più decisivo delle piccole differenze che dividono quando si è consapevoli senza “se” e senza “ma” di chi è esattamente il Nemico e lo si percepisce senza paraocchi in tutta la sua pericolosità.
Chi vorrà continuare ad agitare i soliti spaventapasseri dello schematismo bipolare invece rientrerà di diritto tra coloro che collidono con quel Nemico, e non ne potremo più avere nemmeno pietà.
La Presidenza del C.S.S.N.