la solita associazione buonista, parla di aiuto ai clandestini che sbarcano al porto di Ancona. Ottima idea, ma come attuarla? RIMANDANDOLI IMMEDIATAMENTE INDIETRO! a questi immigrazionisti non è bastato il voto dei marchigiani che hanno premiato in massa la Lega, per capire che di immigrati non ne vogliamo più sapere!


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“Saremo spie al porto”
L’Ambasciata dei diritti e l’Osservatorio: “I profughi vanno aiutati”

Ancona “Sorveglieremo come spie la gestione della messa in sicurezza dell’area portuale e soprattutto gli sbarchi, controllando che non si verifichino irregolarità o violazioni dei diritti, specie a discapito dei minorenni e di coloro che hanno diritto all’asilo politico”. Con queste parole e in coincidenza con la Giornata internazionale per il Rifugiato, sabato scorso gli attivisti dell'Ambasciata dei diritti di Ancona e Falconara hanno scelto di rendere pubblica la nascita di un nuovo Osservatorio che porta il nome di Faro sul porto. Ciò è avvenuto con una conferenza stampa, durante la quale gli attivisti dell’Ambasciata hanno appeso alle recinzioni dell’area Security uno striscione con la scritta Io non respingo, scelta per richiamare la campagna a livello nazionale contro il soggiorno del leader libico Gheddafi in Italia, avvenuto nei giorni scorsi.

Gli obiettivi del nuovo Osservatorio sono chiari: evitare rimpatri collettivi immediati e generici, “di cui è vittima anche chi proviene da zone di guerra e spesso anche minorenni”, sostenere di più il Cir (Consiglio italiano per i rifugiati) nel suo mandato garantista e ridare al porto un ruolo integrante nell’ambito della città. “Il nostro - si legge in un comunicato - è uno strumento autonomo e indipendente che vuole ridare protagonismo ai cittadini, alle associazioni presenti sul territorio e l’autorevolezza nell’intervenire là dove invece ci dicono che siamo estranei. Vogliamo garantire il riconoscimento delle vite che attraversano il mare Adriatico”.

Secondo gli attivisti, l’area Security è una barriera dove troppo spesso manca il concetto di accoglienza nei confronti di chi, in base alla Convenzione di Ginevra, ha diritto a essere tutelato evitando il respingimento. “La maggior parte sono profughi anche minorenni, la cui cura da parte delle autorità competenti viene quasi sempre negata in nome del tempo. Tutti gli accertamenti devono essere fatti entro l’orario in cui la nave deve ripartire per riportare indietro gli immigrati che sono stati trovati dai controlli a effettuati a campione”.

Gli attivisti dell’Ambasciata dei diritti hanno inoltre comunicato l'intenzione di costruire, nei giorni di contestazione al G8, una grande mobilitazione di massa al porto, dove confluiranno le manifestazioni e le azioni di denuncia sui respingimenti e le condizioni di messa in sicurezza dell'intera area portuale. L'osservatorio ha sede in via Urbino 18 e risponde all'email farosulporto@gmail.com

ALBERTO BIGNAMI,