PERUGIA - Ha pagato case, bollette di luce e gas, vacanze, persino le contravvenzioni. Ha saldato i conti dei fornitori, comprato auto, divani, tendaggi, ristrutturato interi appartamenti. Tutto per soddisfare i potenti e così diventare il loro interlocutore privilegiato quando si trattava di assegnare gli appalti pubblici. La procura di Perugia scova l'archivio contabile del costruttore Diego Anemone nel computer della sua segretaria Alida Lucci. E ricostruisce l'elenco dei suoi versamenti segreti. Si scopre così che fin dal 2001 il giovane imprenditore aveva rapporti economici con l'allora ministro dell'Interno Claudio Scajola, preoccupandosi di retribuire con un milione di lire il suo autista. E quattro anni dopo non si occupò soltanto di stanziare 900mila euro per l'appartamento vista Colosseo di via del Fagutale a Roma: nonostante l'interessato abbia sempre negato, i documenti dimostrano come Anemone abbia messo a disposizione pure i 200 mila euro per la caparra.
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«Caparra per la casa di Scajola» I regali della nuova lista Anemone - Corriere della Sera