Originariamente Scritto da
Kobra
Ringraziamo Aurelio Augusto per l'invito a partecipare a questa discussione.
Purtroppo la buona volontà, come possiamo constatare dal contenuto dei post dei nostri compagni sinistrati, non sempre viene premiata su questo forum.
Certa gente è talmente fissata da vedere Berlusconi anche nelle caccole delle mosche e probabilmente, di nascosto, le leccano pure convinti così di eliminarlo dalla vista.
Comunque, come dice il Sommo "Non ti curar di lor ma guarda e passa..." e per fornire il nostro primo e modesto contributo alla discussione crediamo che,
per un sistema giudiziario più giusto, si dovrebbe introdurre una norma che preveda che il Consiglio Superiore della Magistrature diovrebbe avere:
- stessa durata della legislatura,
- identica composizione politica che rispecchi quella uscita dalle urne,
- riduzione ad almeno il 50% dei membri togati anziché l'attuale composizione di 2/3
Il che significa che il CSM decade alla fine della ligislatura politica (salvo l'ordinaria amministrazione) e viene rinominato alla stessa stregua del Governo. Uniche eccezioni il Presidente della Repubblica (non il vicepresidente CSM) e i due componenti di diritto della Cassazione.
Naturalmente bisognerà tenere conto del dettato costituzionale per cui 2/3 del consiglio adesso è formato da membri togati e si auspica che in futuro la quota scenda al 50%.
L'altro 50% verrebbe nominato dal Parlamento in proporzione al "peso" delle varie forze politiche.
Ovviamente si presenta il problema che i membri togati in teoria dovrebbero essere estranei all'appartenenza politica ma sappiamo benissimo che non è più così. Per cui quel 50% dovrebbe essere ripartito fra le varie associazioni di magistrati (ANM, Magistratura Democratica, Giudici di Pace e quant'altro) che sono esattamente espressioni politiche.
Lo scopo è quello di garantire il più possibile la corretta ripartizione delle forze politiche all'interno del consiglio.
In questo contesto riteniamo non sia necessario che i membri vengano eletti dal popolo mentre lo riteniamo auspicabile per i magistrati ordinari pur con le dovute cautele,