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I'm not a robot without emotions, I'm not what you see
I've come to help you with your problems, so we can be free
I'm not a hero, I'm not a savior, forget what you know
I'm just a man whose circumstances went beyond his control
Beyond my control
La sentenza su Zingaropoli che condanna Berlusconi e la Lega
13/06/2012 - Frasi in campagna elettorale contro Pisapia: arriva la decisione della Corite
di Ferma Restando
Ve li ricordate, i messaggi di Berlusconi su Milano che parlavano di città che sarebbe diventata una “zingaropoli” se avesse vinto Pisapia, subito imitati dalla Lega? Gian Antonio Stella ci racconta com’è andata a finire la causa in tribunale che li ha visti successivamente coinvolti:
Il verdetto li condanna: si trattava di messaggi in contrasto con le leggi contro il razzismo. Certo, la sentenza precisa che le parole del Cavaliere, in quanto parlamentare e presidente del Consiglio, non potevano essere censurate. Ovvio: senza i procedimenti di rito, c’è l’immunità parlamentare. E vale lo stesso per Umberto Bossi, che in quella campagna elettorale si spinse a dire «se vince Pisapia Milano diventerà una zingaropoli». I manifesti affissi sui muri milanesi, però, non godevano di questa guarentigia. E neppure il sito web del Pdl che riprese e pubblicò l’invettiva di Berlusconi.
Ed è proprio contro quelli che l’associazione per i diritti civili delle minoranze «Naga», evitando conflitti col Parlamento che sarebbero andati (come sempre) a vuoto, presentò una denuncia per discriminazione razziale. Fino alla storica sentenza di condanna, probabilmente la prima contro due partiti:
«Emerge con chiarezza la valenza gravemente offensiva e umiliante di tale espressione («zingaropoli ») che ha l’effetto non solo di violare la dignità dei gruppi etnici sinti e rom,ma altresì di favorire un clima intimidatorio e ostile nei loro confronti». Era «solo» battaglia politica? No.
La sentenza su Zingaropoli che condanna Berlusconi e la Lega