Originariamente Scritto da
Rosfebo
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Essendo un appassionato dell'argomento ( Alchimia ) ma non volendo diffondermi su di ciò sui forum di PIR, mi limito a segnalare due libri che conosco :
" L'Alchimiste Chretien ( Alchymista Christianus )" di Jean Pierre Fabre ( 1588-1658 ), edizioni Archè, Parigi.
Si tratta di un "classico" apparso nel 1632 dove viene presentata l'Alchimia come regina delle Scienze, ovvero una Scienza che permette una maggiore comprensione di Dio e dei Sacramenti attraverso l'indagine della Natura. L'Autore, alchimista convinto e cattolico convinto, cercava di "dimostrare" la veridicità della Dottrina cattolica utilizzando una comparazione con le teorie dell'Alchimia. In altre parole, l'Alchimia dimostrava l'esistenza dello Spirito Santo ( Spiritus Universalis degli alchimisti ) e la Pietra Filosofale ne era la perfetta condensazione.
In tanti lo seguiranno fino ai tempi moderni ( vedasi quello che scrisse Maurice Aniane sul simbolismo della Messa e l' operazione alchemica ).
L'altro testo è più moderno e si muove sulla falsariga di Canseliet :
" La Via dell'Alchimia Cristiana" di Severin Batfroi, Arkeios Edizioni ( in Francia era apparso per i tipi della " Le Mercure De Dauphinois" della ricercatrice Genevieve Dubois ).
Qui il discorso è leggermente diverso. Si prende le mosse da alcuni simbolismi cristiani per spiegare l'Alchimia secondo le modalità di Canseliet, (con parallelismi del tipo " Le ceneri della Quaresima e le fasi preliminari della Grande Opera " ). Per la verità l'opera tracima anche oltre la Tradizione Cristiana per evidenziare l'universalità dell'Alchimia, come filo rosso che corre dentro tanti simbolismi religiosi di tutto il mondo. E' comunque un testo semplice e di facile lettura.
Io, che sono malizioso e smaliziato, vi ho visto anche una strizzatina d'occhio a Henri Coton Alvart ( allievo di Dujols ) dovuta al fatto che la casa editrice Le Mercure Dauphinois è , nella collana ermetica, fortemente caratterizzata dagli scritti di quest'ultimo e di altri suoi allievi ( Henry la Corix Haute ). E Batfroi , nel testo, arriva a sostenere che l'allievo ( Coton Alvart ), ha superato il maestro ( Dujols ). Meno male che l'autore nel testo non dimentica di citare Karl Von Eckartshausen ( 1752-1803 ), famoso per la sua " Nube sul Santuario, testo nel quale si accenna alla "Chiesa Interiore", ma anche alla rigenerazione fisica oltre che morale garantita dall'Alchimia correttamente intesa. Qualcosa di altro , insomma, oltre i soliti noti ( Dujols, Canseliet ecc. )
Mi fermo qui ( e sparisco ) per non sollecitare troppo il Dio Morfeo.
R.
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