Avrei una curiosità storica da soddisfare. Papa Leone III secondo alcune fonti fu il primo ad inserire il filioque a Roma, secondo altre fonti vi si oppose strenuamente.
Innanzitutto riporto un paio di passi da due biografie cattoliche trovate su internet. Questo è il primo:
E questo il secondo:Sempre da un punto di vista religioso Leone III fu il pontefice che, nell'809, modificò la struttura della preghiera “Credo”. Inserì infatti, riferendosi allo Spirito Santo, il periodo: "qui ex Patre Filioque procedit" (Che procede dal Padre e dal Figlio). Questa decisione sancì una prima crepa tra la Chiesa di Occidente e quella d’Oriente, questa crepa crescerà fino al grande Scisma d’Oriente.
Il ”Credo” usato a Bisanzio, infatti, non conteneva il termine Filioque (e dal Figlio). Nel Credo orientale dunque si ribadiva la superiorità di Dio rispetto a Gesù, mentre nel Credo impostato da Leone III si ribadiva l’uguaglianza delle tre persone della SS. Trinità.
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Entrambe le versioni concordano sul fatto che Leone III inserì il filioque nel credo della liturgia di Roma, il secondo brano dice inoltre che, come concessione, non ritenne opportuno obbligare i greci ad aggiungerlo. A me sembra un po' strano che un papa possa ritenere valide due diverse versioni del simbolo della fede, ma così dice il testo.Altra questione che interessò il suo pontificato (di Leone III), fu quella del Filioque che vedeva in contrapposizione le due Chiese di Oriente ed Occidente. Nel simbolo o credo Niceno-Costantinopolitano, c’è riguardo la progressione dello Spirito Santo, l’espressione “qui ex Patre procedit”, cioè che procede dal Padre. In Occidente però dal 589 in poi, dal concilio di Toledo, si usava aggiungere la parola Filioque, cioè che lo Spirito Santo procede non solo dal Padre ma anche dal Figlio, così da poter precisare l’uguaglianza e la stessa sostanza delle tre persone della SS. Trinità.
Giacché in Occidente, a partire dalla Spagna, si cominciò a recitare il credo durante le celebrazioni eucaristiche, questa versione con il Filioque divenne comune a tutti i fedeli; questo si trasformò in oggetto di discordia fra Greci e Latini, provocando da ambo le parti accuse di mancanza di ortodossia, prendendo gli Atti del Concilio di Nicea come argomento interpretativo della questione.
Verso l’807 dopo un periodo di acquiescenza, il contrasto scoppiò di nuovo, questa volta a Gerusalemme fra i monaci greci e quelli latini; il papa riaffermò il principio della progressione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio e giacché i monaci latini erano dei franchi, rimise la questione a Carlo Magno, il quale convocò il sinodo di Aquisgrana dell’809 dove dopo ampia discussione, fu approvata l’aggiunta del Filioque al credo; papa Leone III approvò la deliberazione, ma volendo essere il padre di tutti, orientali ed occidentali, non ritenne opportuno farne un obbligo per i Greci.
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La Wikipedia italiana non fa accenno al problema del filioque nella biografia di Leone III ma la Wikipedia inglese già ci dà una versione totalmente diversa dei fatti:
Traduzione mia:Leo forbade the addition of filioque to the Nicene Creed which was added by Franks in Aachen in 809. He also ordered that the Nicene creed be engraved on silver tablets so that his conclusion might not be overturned in the future. He wrote «HAEC LEO POSUI AMORE ET CAUTELA ORTHODOXAE FIDEI» (I, Leo, put here for love and protection of orthodox faith).
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Come fonte di questa versione si cita il libro Vita Leonis, Liber Pontificalis (Ed.Duchene, TII, p.26). Qualcuno di voi sa se esiste in commercio in Italia?Leone III proibì l'aggiunta, fatta dai franchi ad Aquisgrana nell'809, del filioque al Credo. Ordinò inoltre che il credo fosse inciso su piastre d'argento cosicché la sua decisione non potesse essere modificata in futuro. Scrisse (sulle tavole d'argento): «HAEC LEO POSUI AMORE ET CAUTELA ORTHODOXAE FIDEI» (io, Leone, qui posi per amore e protezione della fede ortodossa
E' curioso come le due versioni siano praticamente opposte. Cercando la citazione latina su google si giunge solo a siti inglesi o ortodossi. Nessun sito italiano e cattolico la riporta. Ecco ad es. la versione di un sito ortodosso:
Insomma a questo punto mi domando come possano esistere due versioni tanto diverse della stessa storia. Qualcuno mi sa consigliare dei testi seri sull'argomento o al limite darmi opinioni fondate in merito?La questione del Filioque fu altrettanto grave. Il Filioque non è una formulazione antica, come generalmente si afferma, che risalirebbe al III Concilio di Toledo. Data invece dalla fine del secolo VII o dall’inizio dell’VIII ed era contestato molto in Occidente all’inizio del IX dai vescovi gallo-romani: al contrario i franchi ne facevano il simbolo di una rinascita intellettuale che in realtà appariva ben modesta. Il Concilio di Aix la Chapelle è una notevole testimonianza di questa lotta tra l’elemento romano e l’elemento franco. Per prima cosa questo Concilio mette in evidenza il carattere recente del Filioque. In effetti i rappresentanti del Concilio di Aix informarono il Papa che il Simbolo della fede cominciava ad essere cantato con il Filioque nel palazzo di Carlo Magno e che si trattava di un dogma nuovo. Il Concilio di Aix non potè concludere nulla e si divise in due partiti contrari. Carlo Magno, il campione del Filioque, non potè in realtà imporre la sua opinione e il Concilio si sciolse prima della sua fine. Così scrive Adam Zernicaw: "Gli incontri sullo Spirito Santo furono numerosi con gli uni che dicevano che lo Spirito santo procedeva anche dal Figlio e gli altri che li contraddicevano". Ciascuno dei due partiti fece appello al Papa Leone III che non solo si oppose all’aggiunta del Filioque, ma in più ordinò che il Credo di Nicea – Costantinopoli fosse inciso su due piastre d’argento, in greco ed in latino, nella chiesa di San Pietro. Questa sconfitta di Carlo Magno dimostra che il potere dei Franchi cadeva di fronte all’autorità del Papa Ortodosso dell’Antica Roma. Bisogna ben comprendere che per Carlo Magno il contenuto dogmatico non era essenziale, ma il Filioque era per lui il simbolo del progresso compiuto nei confronti dei "Greci" in teologia grazie all’applicazione delle categorie razionali alla Santa Trinità. Era per lui la prova della superiorità culturale dei Franchi su coloro che chiamava spregevolmente i "Greci".
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