(Prego la moderazione di non spostare nella sezione referendum, perché la discussione è più generale, riguarda l'approvvigionamento energetico di questo paese, al di là della questione nucleare)
Come votare al referendum sul nucleare? La domanda mi assale da qualche tempo, dal disastro di Fukushima, dalle notizie della guerra in Libia e da tutte le condizioni geopolitiche che riguardano l'approvvigionamento energetico di questo paese. Da bravo scienziato (sono laureato in Fisica), non mi interessano le esternazioni dei politici, che nulla sanno oppure parlano per interessi di parte, ma mi interessano i numeri, i dati, la situazione attuale mondiale sulla produzione di energia elettrica.
Perché votare a questo referendum avrà delle ripercussioni molto importanti sul futuro del nostro paese, quindi ho voluto che la mia decisione sia la più oggettiva e meno ideologizzata possibile, senza pensare alla politica e alla situazione di questo governo.
Prima di tutto, come viene soddisfatto attualmente il fabbisogno energetico elettrico dell'Italia? Ci viene in aiuto l'Autorità nazionale per l'energia:
Carbone 13%
Gas 51,5%
Petrolio 3,5%
Altro (fossile) 5,5%
Idroelettrico 18%
Eolico 3%
Fotovoltaico 0,5%
Geotermico 1,8%
Biomassa 3%
Come si può vedere la produzione attuale è praticamente concentrata sull'utilizzo di gas naturale. L'opzione nucleare andrebbe a sostituire percentuali di produzione di energia da gas, petrolio e carbone. Non prendo in considerazione l'eolico e il fotovoltaico perché non sono una valida alternativa al nucleare, come vi spiegherò in seguito. Quindi la scelta è tra: CARBONE, GAS, PETROLIO, NUCLEARE.
La scelta naturalmente deve tenere in conto del prezzo medio di produzione di un KWh per queste quattro fonti energetiche. Utilizzare PETROLIO per produrre energia elettrica è estremamente costoso, oltreché politicamente da irresponsabili: lasciamo questa fonte energetica per i trasporti finché ne abbiamo da estrarre. Per quanto riguarda il CARBONE di ultima generazione (quello cosiddetto "pulito") siamo sui 5-6c€ per KWh, mentre per il GAS naturale intorno a 6-7c€ per KWh. I dati sono confermati dal prezzo medio ATTUALE dell'energia elettrica italiana (rintracciabile sul listino della Borsa Elettrica Italiana): siamo su un prezzo medio di acquisto in rete di 7-8c€ per KWh.
Per quanto riguarda le riserve mondiali di queste quattro fonti primarie, possiamo dire che la scoperta del "shale gas" ha triplicato le stime di riserva di gas, portando la produzione a 95 anni (QUI). Per quanto riguarda il carbone, siamo addirittura intorno ai 150 anni di produzione continuata. La combustione di GAS produce poca anidride carbonica, a differenza dell'utilizzo del carbone, che ne rilascia grandi quantità.
NUCLEARE
Le ultime ricerche e dati che abbiamo su questa fonte energetica, si basano sugli impianti EPR francesi, quello di Olkiluoto in costruzione in Finlandia e di un altro in costruzione in Francia. Bene, in un recente articolo di ASPO Italia si stima che gli aumenti di costo per rendere il più sicuro possibile l'impianto (dopo la tragedia di Fukushima, questo fattore inciderà ancora di più sul costo di installazione) si ha un incremento di costo sulla ridondanza dei sistemi di sicurezza, portando ad un valore medio di produzione di 8.1-9.4c€ per KWh. Nell'articolo si utilizza un metodo di calcolo consigliato dall'IEA, l'agenzia internazionale per l'energia, quindi abbastanza oggettivo.
Altri dati da riportare, molto importanti, sono:
- non è vero che i morti da nucleare sono molti di più delle altre fonti di energia (anzi il petrolio fa 2mln di morti all'anno).
- la questione scorie altamente radioattive è un problema irrisolto da qualsiasi governo mondiale.
- impossibilità di trovare, con ripercussioni socialmente neutre, i siti di costruzione per le nuove centrali nucleari.
- non è vero che utilizzando energia nucleare saremo energeticamente indipendenti: le più grandi compagnie di trattamento dell'uranio sono russe, francesi e statunitensi. Inoltre non abbiamo riserve nazionali di uranio e quindi saremo sempre dipendenti da paesi del terzo mondo esportatori di uranio.
- la Francia produce il 70% del suo fabbisogno nazionale con l'energia nucleare, la quantità prodotta in eccesso di elettricità la svende al mercato europeo intorno a 4c€ per KWh. Non possono accumularla, non la consumano e quindi la svendono all'Europa.
ENERGIE ALTERNATIVE
Partiamo subito da una premessa: il fotovoltaico e l'eolico non sono alternativi al nucleare, ma complementari. La questione è tecnica: infatti la caratteristica intrinseca di produzione a intermittenza rendono la qualità del servizio di produzione con FOTOVOLTAICO o EOLICO decisamente più bassa di GAS, CARBONE e NUCLEARE. In questo articolo viene evidenziato che se ora la probabilità di trovare l'energia richiesta quando inseriamo la spina nella presa della corrente è al 98%, con le fonti rinnovabili si scenderebbe addirittura al 20%.
Per quanto riguarda i costi (senza tenere conto degli incentivi, ma in un sistema di libero mercato), attualmente il fotovoltaico è estremamente più costoso delle altre fonti di energia, si stima sempre nello stesso articolo che un impianto nel sud Italia produca elettricità a 24c€ per KWh, mentre nel nord Italia a 30c€ per KWh.
Siamo molto lontani dalla cosiddetta "grid parity", cioè la situazione nella quale il costo dell'energia prelevata dalla rete dell'ENEL sia uguale a quella prodotta da un impianto fotovoltaico personale.
Questi dati, ci portano alla inevitabile conclusione che non bisogna investire nel fotovoltaico? Assolutamente NO. Per i seguenti motivi prettamente economici:
1. I prezzi dei moduli fotovoltaici, aiutato dall'intensa ricerca scientifica a riguardo (seconda generazione del fotovoltaico a film sottile), si stanno abbassando a ritmi vertiginosi. Si vede chiaramente in questo grafico:
reperibile in questo articolo che seguendo la curva di apprendimento del mercato del fotovoltaico si arriverebbe alla "grid parity" (linea nera) quando nel mondo saranno installati 300GWp di impianti fotovoltaici (attualmente siamo a 40GWp) obiettivo raggiungibile nel 2020. Molto probabilmente questo è un dato da prendere con le "pinze" e non tiene conto del fatto che molto probabilmente la "grid parity" con l'attuale tecnologia non sarà mai raggiunta. Infatti in questo articolo si esamina l'ultima tecnologia a film sottile: la conclusione è che all'attuale livello di efficienza energetica (10%) e del probabile costo dei moduli nel futuro, la grid parity è un risultato molto lontano, e nelle migliori delle ipotesi (grossi impianti) si arriverebbe ad un costo medio di 13c€ per KWh. Insomma, la tecnologia del fotovoltaico ha bisogno di un breakthrough tecnologico affinché diventi competitiva industrialmente.
2. Il fotovoltaico potrà essere competitivo per l'autoconsumo civile e per le piccole aziende, in quanto l'energia per queste utenze costa in rete intorno ai 18c€ per KWh.
3. Il fotovoltaico ha la sua produzione massima nelle ore di punta di richiesta energetica, è stato dimostrato (qui) che gli impianti hanno un effetto calmierante sui prezzi elettrici al consumo, in quanto la quota di energia eccedente una certa potenza richiesta italiana (oltre i 45GW istantanei) è estremamente costosa, perché richiede l'accensione di impianti complementari veloci. Questa energia costa molto e il fotovoltaico limita la richiesta di rete nelle ore più calde. Il calcolo è stato fatto per il periodo primaverile, molto probabilmente quest'estate, quando le potenze di picco sono molto più durature, l'effetto calmierante compenserà completamente l'incentivo al fotovoltaico pagato in bolletta per quel periodo (!!!).
Fin'ora ho riportato chiaramente i dati sui quali riflettere su una scelta nucleare per l'approvvigionamento energetico italiano, senza dogmi e ideologie.
Ora vorrei passare a elencare le motivazioni di un mio personale NO ad un ritorno al nucleare dell'Italia, alla luce di tutte le informazioni riportate in alto.
- MOTIVI ECONOMICI: il nucleare di ULTIMA generazione è più costoso delle altre fonti di energia comparabili come qualità del servizio; gas e carbone sono molto più economici, anche in futuro, dell'energia prodotta dal nucleare. I soldi risparmiati vanno investiti sul fotovoltaico, cercando di raggiungere la grid parity e incentivando fortissimamente la ricerca in questo settore per arrivare ad un breakthrough tecnologico che ci porterebbe all'effettiva competitività del fotovoltaico in regime di libero mercato.
- MOTIVI AMBIENTALI: la questione delle scorie radioattive sono un problema IRRISOLTO, che graverà irrimediabilmente sulle future generazioni. Abbiamo già lasciato loro un debito pubblico enorme, aggiungere questo problema mi sembra da irresponsabili.
- MOTIVI POLITICI: con il nucleare non saremo energeticamente indipendenti, avremo sempre bisogno dei paesi produttori e delle compagnie di trattamento dell'uranio, tutte in mani straniere. La scelta del nucleare è un tunnel senza fine, una volta imboccato non se ne può più uscire: la Germania NON chiuderà gli impianti nel 2022 a meno di una spesa ENORME di costruzione di nuove centrali, soprattutto perché è conveniente allungare il tempo di vita delle centrali, perché negli ultimi anni si ha una produzione a basso costo di energia, con i rischi di sicurezza che noi tutti conosciamo (Fukushima).
Opportunisticamente parlando, inoltre, potremmo sfruttare nei prossimi decenni la scelta della Francia di dotarsi di una produzione spropositata per le loro esigenze di energia nucleare, comprando a bassissimo costo la loro produzione in eccesso di elettricità. Quindi, scorie loro, energia a basso costo nostra.
In definitiva possiamo continuare ad utilizzare GAS NATURALE (in prevalenza), CARBONE e IMPORTAZIONE dalla Francia per soddisfare il nostro fabbisogno energetico elettrico senza utilizzare l'opzione nucleare, per ora abbiamo le alternative.
Ultimo intervento è sul futuro lontano delle tecnologie di produzione di energia elettrica alternative ai combustibili fossili. L'unica speranza di affrancarci dall'utilizzo massiccio delle fonti non rinnovabili è la FUSIONE NUCLEARE e l'EOLICO AD ALTA QUOTA, permetterebbero una produzione continua e illimitata di energia elettrica, comparabile come qualità di servizio a gas, carbone, petrolio e nucleare. Se per l'eolico ad alta quota siamo nella fase embrionale, ma con grandi prospettive, sulla fusione nucleare parliamo di una disponibilità commerciale che avverrà tra 40 anni.
Insomma, il problema energetico è molto complesso, di difficile soluzione, che non deve essere ridotto a mero ideologismo di SI nucleare, SI energie rinnovabili. Le condizioni sono tante, l'unica maniera di agire è di considerare razionalmente tutti i vantaggi e gli svantaggi e di scegliere serenamente senza condizionamenti di parte.
Spero che la mia ricerca vi sia stata utile, sono qui per qualsiasi delucidazione. Grazie.