Una premessa teorica , per fissare dei “paletti” : il canone serve per quel servizio pubblico che non fa spettacolo ma che è utile alla collettività
Ecco invece come i bananas travisano la natura del canone (il rif. è alla trasmissione Annozero):
Santoro lascia la Rai: ora finalmente non pagheremo i suoi comizi - Cronache - ilGiornale.it del 07-06-2011
“in questo modo si risolve un grandissimo equivoco, alla base di tutte le zuffe sul teletribuno di Salerno : un fastidioso malinteso di ordine eticoamministrativo che si chiama «canone », cioè l’imposta che si paga per vedere i programmi della tv di Stato e che la rende, appunto, «servizio pubblico». Cioè di tutti. Cioè non solo di una parte. Perché se avesse voce solo una parte, il pubblico - come è ovvio - avrebbe qualcosa di meno”
[FINE CITAZIONE]
Ma non è questo il caso di Anno Zero !!
Anno Zero FA utili per l’Azienda , si paga da sé e inoltre ne avanza , coi soldi della pubblicità , anche per quelle trasmissioni che , pur se oggettivamente di pubblica utilità , fanno deficit
Dicono che la RAI sia pubblica … significa che l’editore SOSTANZIALE è il pubblico , giusto ?
Così come una TV privata ha come editore un privato .. e si dice appunto TV privata
Allora come nella TV privata decide l’editore privato cosa mandare o non mandare in onda .. così nella TV pubblica la stessa cosa la deve decidere l’editore pubblico .. cioè , appunto , il pubblico , cioè appunto la PLATEA degli utenti telespettatori
Sennò che TV pubblica del cavolo è ?
Problema : ma come si fa a sapere che cosa vuole che vada in onda l’editore pubblico alias la platea dei telespettatori ? Semplice , con quell’eccellente STRUMENTO DI VOTO POPOLARE che si chiama TELECOMANDO .
E’ qui che , come in un gioco di ombre cinesi , affiora , loro malgrado , la cultura antidemocratica dei bananas : il tentativo , a quanto pare riuscito , di sostituire un criterio di indirizzo partitico-politico alla libera espressione della scelta popolare degli utenti di un (ex) servizio pubblico , oggi di fatto privatizzato e umiliato dalla (servile) classe politica dirigente e dal suo padrone
W la libertà