non credo proprio intendesse criticare la multietnicità perchè porta a un meticciato generalizzato, lo psicologo da ragione alla professoressa criticando l'omogeneità (la monoetnicità)
in fondo il succo del discorso (già sentito) è che se rimaniamo fra noi finisce che ci tagliamo le vene, se invece diventiamo la pattumiera del mondo ci sarà di che divertirsi
Ultima modifica di Ungeheuer; 10-06-11 alle 00:31
Quoto.
Credo anch'io che l'interpretazione volesse essere:
Monoetnicità -----> omogeneità, omologazione, indifferenziazione ----> percezione di indefinito, di poco nitido ----> nebbia, inverno ----> ansia ---->iango:
Multietnicità ----> differenziazione, distinzione, molteplicità ----> percezione di rassicurante chiarezza, di nitidezza, di definizione ----> cielo azzurro, primavera ----->:13003:
Ad ogni modo, sì, il calderone multirazziale è senza dubbio un'espressante assai stressante.
Specialmente nei luoghi chiusi.
Ultima modifica di _crazy diamond_; 10-06-11 alle 19:32
Se non sai di che morte morire, scegli me.
Però, scusate se non sono emo-fascio-nichilista come voialtri, ma siccome la signora prof.essa. si riferiva specificamente alla razza meticcia come divenire umano, io questa razza meticcia non la vedrei come elemento della "multietnicità". Sarebbe piuttosto il frutto della fine della monoetnicità nazionale, quindi delle monoetnicità nazionali, quindi delle differenze. Qui ci si riferiva espressamente ad una razza evolutiva definitiva.
La risposta dello psicologo quindi non la leggerei nel modo in cui la leggete voi. Però si sa, qui siete tutti con le lamette ai polsi...
"L'ordine economico va organizzato in modo che l'uomo sincero prosperi più di qualunque altro". Silvio Gesell
emo? ma come ti permetti