Mario Staderini (Radicali Italiani): ”I dubbi sulla regolarità del voto degli italiani all’estero riguardano tutti e quattro i referendum, non solo quello sul nucleare. La questione non è tanto se chi ha già votato sul nucleare debba o no rivotare, bensì se gli oltre 3 milioni di italiani all’estero sono stati messi effettivamente nella condizione di votare per i quattro referendum. Siamo davvero sicuri che siano stati tutti informati nei loro attuali recapiti della possibilità di votare? Il plico contenente le schede referendarie non è inviato tramite raccomandata, per cui non vi è certezza sulla sua effettiva ricezione. Peraltro, sono sempre di più le segnalazioni di italiani all’estero a cui le schede non sono arrivate nonostante al Consolato risultasse di si. Lo stesso voto all’estero avviene con posta ordinaria, per cui chi ha votato non saprà mai se il suo voto è arrivato a destinazione. E poi, quali informazioni di merito e occasioni di conoscenza i Consolati hanno garantito affinché l’interesse a votare non fosse soffocato? Dal momento in cui il quorum condiziona la validità del voto di decine di milioni di italiani, la verifica su cosa accaduto ai 3 milioni di votanti all’estero e’ condizione essenziale di democrazia. Il Governo chiarisca subito quanti sono i plichi tornati al mittente e quanti gli italiani che hanno effettivamente ricevuto le schede. Non può essere conteggiato nel quorum dei quattro referendum chi non è stato messo nelle condizioni di esercitare il voto”