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  1. #1
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    Predefinito Primi effetti del referendum

    Dopo il referendum, il conto di Hera: giù in borsa e stop agli investimenti - Corriere di Bologna

    Dopo il referendum, il conto di Hera:
    giù in borsa e stop agli investimenti
    Congelati i 70 milioni per rete idrica e tre depuratori
    Il titolo giù del 10% in un mese, bruciati 190 milioni


    I comitati per i referendum sull’acqua hanno giustamente esultato per il raggiungimento del quorum e per la vittoria del sì, ma è bene sapere che i bolognesi pagano un conto salatissimo per l’esito della consultazione. Hera ieri ha confermato che non firmerà più la convenzione con gli enti locali che prevedeva investimenti per 70 milioni di euro sulla rete idrica. Ma, soprattutto, dall’inizio del mese ad oggi (l’1 giugno ci fu il via libera della cassazione al quesito sul nucleare), proprio per la probabile vittoria dei sì al referendum, Hera ha perso in borsa circa il 10% del suo valore, bruciando per strada circa 187 milioni di capitalizzazione. Una flessione che vale circa 25,5 milioni di euro per il Comune di Bologna (che ha il 13,6% delle quote) e circa 35 milioni di euro complessivamente per i comuni della Provincia che hanno il 18,8%. Hera, che ieri ha chiuso in lieve calo a 1,54 euro (-0,52%) fa notare che sulla flessione in Borsa ha inciso anche lo stacco dal dividendo, ma è un fatto che il referendum abbia fatto perdere i titoli delle multiutilities. Periodicamente qualcuno invita a dismettere una parte delle azioni di Hera, che sono di fatto dei bolognesi, per finanziare il welfare, la scuola o le infrastrutture. Da giorni quelle azioni valgono sempre di meno.

    AUMENTI - Infine la bolletta crescerà del 10% ma per una decisione già presa che non ha niente a che vedere con la situazione attuale. Domani a Palazzo Malvezzi ci sarà un doppio vertice per affrontare la situazione. Prima si vedranno i comuni all’interno dell’ufficio di presidenza dell’Ato e poi ci sarà un confronto con Hera. Si cercherà di capire come si può trovare una via d’uscita al congelamento di circa 70 milioni di euro di investimenti per il biennio 2011-2012. Il secondo referendum ha infatti eliminato quella parte della normativa che prevedeva che nella determinazione della tariffa dell’acqua fosse inserita anche la remunerazione del capitale investito dalle multiutilities (7%). Dalla holding non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma è stato confermato che a questo punto la convenzione è carta straccia e che senza remunerazione non ci saranno investimenti. «Ci limiteremo — hanno fatto sapere da Hera — agli interventi di manutenzione ordinaria e aspetteremo di sapere dagli enti locali come intendano finanziare gli investimenti previsti».

    INVESTIMENTI A ZERO - A fare il punto della situazione è l’assessore provinciale all’Ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin, che aveva sollevato l’allarme a poche ore dal referendum e che, mosca bianca tra gli amministratori del Pd, ha votato contro al secondo quesito sull’acqua. «La questione — allarga le braccia — è molto semplice: serve una nuova legge nazionale perché ora siamo in una situazione di stallo. Il problema è nazionale perché se a Bologna si fermano 70 milioni di investimenti con tutte le conseguenze che si possono immaginare anche in termini economici e di occupazione, il dato nazionale è pari a 6 miliardi». Difficile però pensare che governo e Parlamento rispondano a questa esigenza in tempi brevi. Quindi? «Quindi — dice Burgin — non sappiamo come fare. I soldi gli enti locali non li hanno per fare investimenti di questa portata e anche se li avessero non potrebbero spenderli per via del patto di stabilità. Rispettiamo la volontà espressa dal referendum che ha abrogato una norma di fatto introdotta dal governo Prodi ma bisogna anche dire con altrettanta onestà che il ricorso ai privati era l’unico modo per finanziare investimenti che il pubblico non può fare».

    COSA SI BLOCCA - Ma cosa c’era in quei 70 milioni di euro che ora si bloccano? «Ci sono tante voci — afferma Burgin — a partire dagli interventi sulla rete per contenere le perdite. Ma per fare degli esempi concreti posso dire che si bloccheranno gli investimenti per realizzare i depuratori a Lizzano in Belvedere e a Molinella che servivano per essere in regola con la normativa europea. Ci saranno dei problemi anche con il depuratore di Corticella, i finanziamenti stanziati per adeguarlo e migliorare la situazione del canale Navile che d’estate diventa una fogna a cielo aperto non ci saranno».

    Olivio Romanini
    14 giugno 2011

    --------------------------

    Abbiamo viiiiiiintoooooooo!!!!!!! :20040:
    Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
    ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
    Racconti senza fine di gente che ha pagato
    non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
    La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Inevitabile...! che furbi mamma mia.

    :1530: :4432:
    Con le ali, al buio e nel silenzio da te io volerei.

  3. #3
    S'le not u s'farà dè!
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Citazione Originariamente Scritto da Fenris Visualizza Messaggio
    Dopo il referendum, il conto di Hera: giù in borsa e stop agli investimenti - Corriere di Bologna

    Dopo il referendum, il conto di Hera:
    giù in borsa e stop agli investimenti
    Congelati i 70 milioni per rete idrica e tre depuratori
    Il titolo giù del 10% in un mese, bruciati 190 milioni


    I comitati per i referendum sull’acqua hanno giustamente esultato per il raggiungimento del quorum e per la vittoria del sì, ma è bene sapere che i bolognesi pagano un conto salatissimo per l’esito della consultazione. Hera ieri ha confermato che non firmerà più la convenzione con gli enti locali che prevedeva investimenti per 70 milioni di euro sulla rete idrica. Ma, soprattutto, dall’inizio del mese ad oggi (l’1 giugno ci fu il via libera della cassazione al quesito sul nucleare), proprio per la probabile vittoria dei sì al referendum, Hera ha perso in borsa circa il 10% del suo valore, bruciando per strada circa 187 milioni di capitalizzazione. Una flessione che vale circa 25,5 milioni di euro per il Comune di Bologna (che ha il 13,6% delle quote) e circa 35 milioni di euro complessivamente per i comuni della Provincia che hanno il 18,8%. Hera, che ieri ha chiuso in lieve calo a 1,54 euro (-0,52%) fa notare che sulla flessione in Borsa ha inciso anche lo stacco dal dividendo, ma è un fatto che il referendum abbia fatto perdere i titoli delle multiutilities. Periodicamente qualcuno invita a dismettere una parte delle azioni di Hera, che sono di fatto dei bolognesi, per finanziare il welfare, la scuola o le infrastrutture. Da giorni quelle azioni valgono sempre di meno.

    AUMENTI - Infine la bolletta crescerà del 10% ma per una decisione già presa che non ha niente a che vedere con la situazione attuale. Domani a Palazzo Malvezzi ci sarà un doppio vertice per affrontare la situazione. Prima si vedranno i comuni all’interno dell’ufficio di presidenza dell’Ato e poi ci sarà un confronto con Hera. Si cercherà di capire come si può trovare una via d’uscita al congelamento di circa 70 milioni di euro di investimenti per il biennio 2011-2012. Il secondo referendum ha infatti eliminato quella parte della normativa che prevedeva che nella determinazione della tariffa dell’acqua fosse inserita anche la remunerazione del capitale investito dalle multiutilities (7%). Dalla holding non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma è stato confermato che a questo punto la convenzione è carta straccia e che senza remunerazione non ci saranno investimenti. «Ci limiteremo — hanno fatto sapere da Hera — agli interventi di manutenzione ordinaria e aspetteremo di sapere dagli enti locali come intendano finanziare gli investimenti previsti».

    INVESTIMENTI A ZERO - A fare il punto della situazione è l’assessore provinciale all’Ambiente della Provincia di Bologna, Emanuele Burgin, che aveva sollevato l’allarme a poche ore dal referendum e che, mosca bianca tra gli amministratori del Pd, ha votato contro al secondo quesito sull’acqua. «La questione — allarga le braccia — è molto semplice: serve una nuova legge nazionale perché ora siamo in una situazione di stallo. Il problema è nazionale perché se a Bologna si fermano 70 milioni di investimenti con tutte le conseguenze che si possono immaginare anche in termini economici e di occupazione, il dato nazionale è pari a 6 miliardi». Difficile però pensare che governo e Parlamento rispondano a questa esigenza in tempi brevi. Quindi? «Quindi — dice Burgin — non sappiamo come fare. I soldi gli enti locali non li hanno per fare investimenti di questa portata e anche se li avessero non potrebbero spenderli per via del patto di stabilità. Rispettiamo la volontà espressa dal referendum che ha abrogato una norma di fatto introdotta dal governo Prodi ma bisogna anche dire con altrettanta onestà che il ricorso ai privati era l’unico modo per finanziare investimenti che il pubblico non può fare».

    COSA SI BLOCCA - Ma cosa c’era in quei 70 milioni di euro che ora si bloccano? «Ci sono tante voci — afferma Burgin — a partire dagli interventi sulla rete per contenere le perdite. Ma per fare degli esempi concreti posso dire che si bloccheranno gli investimenti per realizzare i depuratori a Lizzano in Belvedere e a Molinella che servivano per essere in regola con la normativa europea. Ci saranno dei problemi anche con il depuratore di Corticella, i finanziamenti stanziati per adeguarlo e migliorare la situazione del canale Navile che d’estate diventa una fogna a cielo aperto non ci saranno».

    Olivio Romanini
    14 giugno 2011

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    Abbiamo viiiiiiintoooooooo!!!!!!! :20040:
    quei coglioni dei referendari non lo sapevano che l'acqua in molti comuni è già privatizzata? non si sono posti il problema di come si sarebbero comportate questi gestori spa??
    al di la' del fatto che credo che Hera sia un baraccone infinito dove i soldi si perdono di sicuro ora ci andrà di mezzo anche il servizio che tutto sommato era garantito !


  4. #4
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Cosa volete che cambi... toccherà frugarsi lo stesso... cambieranno solo le modalità ed i tempi, eh

  5. #5
    Dall'Inferno
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Citazione Originariamente Scritto da Milanista Visualizza Messaggio
    Cosa volete che cambi... toccherà frugarsi lo stesso... cambieranno solo le modalità ed i tempi, eh
    Cambierà tantissimo,visto che dovremo pagare di tasca nostra tutti gli interventi di gestione e manutenzione degli impianti idrici.Al confronto il famoso margine di profitto erano spiccioli!
    Primo Ministro di TPol...[MENTION]
    Proudly member of the Bilderberg Group-Chtulhu Section..

  6. #6
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    invece senza il referendum lo pagava il coniglietto pasquale

  7. #7
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    invece senza il referendum lo pagava il coniglietto pasquale
    Lo pagavano gli investitori che adesso si sono tirati indietro. C'è scritto, in italiano.
    Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
    ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
    Racconti senza fine di gente che ha pagato
    non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
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  8. #8
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Se senti questi di Hera parlano sempre di "investimenti", mai dei loro profitti.
    Chi fa profitto sulla distribuzione dell'acqua per me, e non solo per me, deve scomparire.
    PEOPLE SMASH AUSTERITY

  9. #9
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Citazione Originariamente Scritto da Rasputin Visualizza Messaggio
    Se senti questi di Hera parlano sempre di "investimenti", mai dei loro profitti.
    Chi fa profitto sulla distribuzione dell'acqua per me, e non solo per me, deve scomparire.
    In linea di principio io sarei pure d'accordo. Nel senso che i beni essenziali, come l'acqua, dovrebbero essere distribuiti alla cittadinanza dallo stato a prezzo di costo.

    Finchè però le cose non staranno così, è necessario in qualche modo configurare la soluzione che sia la più conveniente per il cittadino, sulla base della realtà dei fatti. Con questo referendum si è fatta la solita cosa all'italiana, cioè applicare un principio giusto ad una situazione nella quale questa applicazione invece che migliorare le cose le peggiora.

    Un po' come pedonalizzare il centro storico di una grande città senza prima aver stilato e messo in atto un valido piano di trasporto pubblico che possa sopperire efficacemente a quello privato, lasciando quindi mezza città a piedi.

    Per cui adesso le riparazioni alle conduttore che la Hera doveva fare con i soldi degli investitori le farà con quelli dei bolognesi, che si vedranno di logica conseguenza aumentare la bolletta. Con tanti saluti ai beoti che festeggiano perchè "hanno vinto".
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  10. #10
    Mangiare gli evasori!
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    Predefinito Rif: Primi effetti del referendum

    Citazione Originariamente Scritto da Fenris Visualizza Messaggio
    In linea di principio io sarei pure d'accordo. Nel senso che i beni essenziali, come l'acqua, dovrebbero essere distribuiti alla cittadinanza dallo stato a prezzo di costo.

    Finchè però le cose non staranno così, è necessario in qualche modo configurare la soluzione che sia la più conveniente per il cittadino, sulla base della realtà dei fatti. Con questo referendum si è fatta la solita cosa all'italiana, cioè applicare un principio giusto ad una situazione nella quale questa applicazione invece che migliorare le cose le peggiora.

    Un po' come pedonalizzare il centro storico di una grande città senza prima aver stilato e messo in atto un valido piano di trasporto pubblico che possa sopperire efficacemente a quello privato, lasciando quindi mezza città a piedi.

    Per cui adesso le riparazioni alle conduttore che la Hera doveva fare con i soldi degli investitori le farà con quelli dei bolognesi, che si vedranno di logica conseguenza aumentare la bolletta. Con tanti saluti ai beoti che festeggiano perchè "hanno vinto".
    Ma vedi, io non credo che i privati facciano abbassare di molto le bollette, ci sono vari casi in giro per la Penisola di cui saprai.

    Secondo me, tra l'altro, la gente è disposta a spendere più soldi per avere un servizio pubblico efficiente... Vuol dire che giocheranno meno alle lotterie.
    PEOPLE SMASH AUSTERITY

 

 
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