Londra, 14-06-2011
Forti perdite tra i ribelli libici nelle controffensive lanciate ieri dal regime a Brega e Ajdabiya. Almeno una ventina di guerriglieri sarebbero rimasti uccisi dopo esser stati
"ingannati" dalle truppe di gheddafi, che hanno inalberato "una bandiera bianca, e poi ci hanno sparato contro", come ha dichiarato all'Afp il comandante militare degli insorti, Mussa al-Mograbi.
Ancora nelle mani di Gheddafi
I ribelli hanno impiegato mesi nel tentativo di conquistare la città di Brega, uno dei centri petroliferi strategici del paese, che aprirebbe la strada verso Sirte. Sarebbero almeno cinquemila i soldati fedeli al rais che stanno difendendo la città in queste settimane.
Questa guerra costa troppo
Per il numero uno della Royal Navy, la guerra in Libia è diventata insostenibile. Come riporta il Guardian, l'ammiraglio Sir Mark Stanhope ha ammesso ieri che la flotta di Sua Maestà non sarà in grado di assicurare la stessa intensità di operazioni contro il regime di Gheddafi anche dopo l'estate. Il primo lord del mare ha precisato che secondo gli accordi iniziali, la campagna di Libia sarebbe dovuta durare solo sei
mesi. Alla luce dell'attuale situazione, Sir Mark Stanhope chiede ora al
governo di prendere "decisioni difficili" sul prosieguo delle operazioni nel
Mediterraneo. E' una questione di priorità, visti i costi della guerra, i mezzi a disposizioni e l'importanza del fronte afghano. Stanhope ha ricordato che recentemente la marina britannica è stata costretta ad acquistare missili Tomahawk dagli Stati Uniti per sostituire quelli che aveva già sparato. Costi enormi che fanno pesare il taglio di oltre cinque mila posti di lavoro, tra le forze del mare e del cielo, e che soprattutto richiedono un innalzamento significativo della spesa dopo il 2015, se si vuole rispettare gli impegni assunti con la Nato.
Hillary non molla
Sul fronte diplomatico, ieri il segretario di stato americano Hillary Clinton, in un discorso tenuto presso la sede dell'unione africana (ua) a Addis Abeba, ha chiesto
all'Africa di fare pressioni affinché gheddafi decreti un cessate-il-fuoco in libia e lasci il potere. La Germania ha riconosciuto il Consiglio nazionale transitorio
di bengasi come "unico e legittimo rappresentante del popolo libico".
Gheddafi non cede
"Non sono né primo ministro, né presidente né re. Non occupo alcun posto in libia e dunque non devo rinunciare ad alcuna funzione", ha detto ieri il rais, secondo quanto riferito dal presidente russo della federazione internazionale di scacchi, Kirsan Ilyumzhinov. I due si sono incontrati a Tripoli, dove hanno giocato a scacchi: le immagini sono state mostrate dalla televisione di stato libica.
Rainews24.it
Usa, lo sgambetto a Obama: Libia, la camera blocca i fondi
Approvato un emendamento che vieta l'uso delle finanze per le operazioni militari: "una vendetta" per le decisioni del presidente
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a Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti si 'vendica' e approva un emendamento che vieta l'utilizzo di fondi per le operazioni militari americane in Libia. I deputati statunitensi hanno approvato il testo con 248 voti a favore e 163 contrari, assestando un duro colpo all'operato dell'amministrazione di Barack Obama, verso cui serpeggia un diffuso malcontento per la decisione, presa in totale autonomia, circa l'inizio delle operazioni militari, che ormai risale allo scorso mese di marzo. L'emendamento varato dalla Camera fa riferimento a una legge del 1973, Legge sui poteri di guerra, che fu redatta per limitare i poteri del presidente sulla partecipazioni ai conflitti. La norma, però, è stata ignorata quasi sistematicamente dai presidenti a stelle e strisce.
Fondi congelati - Sempre ieri, nell'ambito della stessa discussione, due Senatori americani hanno presentato un progetto di legge con cui si vuole autorizzare l'amministrazione Usa a trasformare i fondi congelati del leader libico, il Colonnello Muammar Gheddafi, in aiuti umanitari per la popolazione del Paese. Il testo bipartisan è stato presentato dal presidente della Commissione finanziaria del Senato (Tim Johnson, democratico) e dal collega repubblicano, Richard Shelby. La proposta di legge mira a trovare una soluzione alla crisi umanitaria che scuote la Libia: se venisse approvato, il testo autorizzerebbe Obama a confiscare i fondi e gli altri beni del regime congelati dal governo statunitense per poi riutilizzarli conf ini umanitari.
Usa, lo sgambetto a Obama: Libia, Camera blocca i fondi - Barack Obama, Camera, sgambetto, emendamento, fondi, Libia, operazioni militari, Libero - Libero-News.it
Pezzenti!Non sono neanche riusciti a rimuovere il beduino in un mese.....