E’ arrivato........ Mussolini? No, Pulcinella
Oggi sono particolarmente felice. Perché, finalmente, dopo il 25 aprile 1945, è suonata l’ora del riscatto: è arrivato Gaetano Saya. Ragione per la quale compro la mazzetta dei giornali e corro da Jachinu. Per chi non lo sapesse, torno a ripetere che Jachinu è lo scemo del mio paese, non sa leggere e scrivere; ma.... Ma, appunto per questo, io lo tengo in gran conto e lo guardo come una sorta di “oracolo vivente”.
“Jachinu, è arrivato”, gli dico con il volto giulivo. E Jachinu replica: “Chi è arrivato? Pulcinella? A me non pare”. “Ma come”, gli dico, “non rammenti quando, nel lontano 1955, nei locali della sezione abbiamo collocato un quadro con un teschio con una rosa rossa in bocca? Con sotto i versi: “Verrà dal silenzio, vincendo la morte, l’Eroe necessario. Tu veglia alle porte. Ricordati ed aspetta. Non rammenti?”. E Jachinu, sprezzante, replica: “Sei diventato vecchio e credi ancora alle favole?”.
Mah! Questo Jachinu è proprio incredulo. E, allora gli sbatto sotto il naso il “Corriere” del 14 giugno 2009 (1). Jachinu guarda, punta il dito su una foto e chiede: “Chi è costui con questa faccia di scemo contento?”. “Ma perché apostrofi così Gaetano Saya, il nostro Duce novello?”. E Jachinu replica: “Ma non farmi ridere. Duce novello costui? Io non ho mai creduto nelle teorie del giudeo Lombroso, ma in questo caso non posso che convenire. Costui mi pare uno sbirrazzo allevato all’osteria. Molta trippa, fiumi di vino rosso e niente cervello”.
Sperando di convincerlo, gli leggo la scheda biografica: “Nelle sue note autobiografiche, Gaetano Saya racconta di essere stato ingaggiato a diciotto anni dai servizi segreti della NATO. Non risulta, così come è dubbia la sua partecipazione alla prima Gladio” (1). E Jachinu ridacchia: “Che ti dicevo? Io, senza conoscere la sua biografia, lo avevo già classificato uno sbirrazzo”.
Proseguo la lettura: Nel corso del dibattimento “a porte chiuse, lo fanno spogliare per verificare se, come sostiene, ha un tatuaggio sotto l’ascella sinistra che certificherebbe la sua appartenenza a un’organizzazione massonica legata ai servizi” (1). Jachinu m’interrompe: “Su questo Saya aveva ragione, ma ricordava male. Il tatuaggio l’aveva sulle chiappe e, per renderlo visibile, era necessario che le tenesse strette. E’ il segno del vertice della cupola: il segno di essere stati iniziati ai sacri misteri. Il che avvalora la mia opinione: costui è uno sbirrazzo, uno sbirrazzo deviato. Di quelli che giurano “fedeltà alla repubblica” ma poi servono USA/Israel”.
Il sangue mi monta alla testa. E chiedo brusco: “Ma come fai ad essere così drastico nei tuoi giudizi? Non hai sentito che alla fine del processo “il Presidente Francesco Ingargiola non nasconde la sua perplessità: Sinceramente non abbiamo ancora capito chi è questo signore. Ti pare poco?” (2). Jachinu non si scompone. E contrattacca: “Che altro poteva dire il Presidente di un collegio giudicante? Non ti basta che abbia detto “non abbiamo capito chi è questo signore? Segno che la ragione si deve ritrarre davanti a certi fenomeni paranormali”.
“Vuoi forse dire....”. E Jachinu replica: “Prendi i libri di Lombroso, inzuppali di vino rosso e, poi, traine tu le conclusioni”. “Insomma, vuoi dire che Mussolini riposa a Predappio?”, chiedo. “Si”, risponde Jachinu, “non è arrivato Mussolini, è arrivato Pulcinella. Ci sarebbe solo da stabilire chi lo manovra e lo paga. In ogni caso, lo spettacolo è di bassissima fattura”.
Me ne torno a casa sconsolato. Della rivoluzione non ci sono nemmeno le avvisaglie. Al momento ci sono solo dei moribondi che danzano danze macabre. Macabre ed oscene.
Antonino Amato
(1) “Aquila e basco, nascono le ronde nere” in “Corriere della Sera” del 14 giugno 2009, pagina 17;
(2) “Saya e l’incubo sicurezza. Dossier falsi in salsa SS da commedia all’italiana” in “Corriere della Sera” del 14 giugno 2009, pagina 17.
ostridicolo: