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  1. #1
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    Predefinito BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...


    dal Sito di Franca Rame

    L’Italia peggiore è quella che scappa. Dal mondo reale e dalle domande scomode, addirittura prima che siano formulate. Se qualcuno non avesse ancora capito perché la maggioranza dei cittadini ha voltato le spalle al governo, troverà nel filmino «Brunetta e la Precaria» la rappresentazione plastica di uno sfilacciamento arrogante.

    Siamo a Roma, a un convegno sull’innovazione, e il ministro ha appena finito di parlare quando Maurizia Russo Spena, figlia di un ex parlamentare di estrema sinistra (orrore orrore), va al microfono per porgergli una domanda.

    Fa soltanto in tempo a qualificarsi: «Sono della rete di precari al servizio della pubblica amministrazione…» ed è come se a Brunetta avessero infilato due dita in una presa. «Grazie, arrivederci, buongiorno», la interrompe.
    La ragazza non ha ancora detto il suo nome, ma il ministro è in grado di fiutare una comunista anche a venti metri di distanza controvento. «Arrivederci, questa è la peggiore Italia!» e guadagna l’uscita.

    Non è vero, come affermerà più tardi in un videomessaggio, che se ne sia andato dopo aver ricevuto insulti e per la sensazione di essere rimasto vittima di un agguato mediatico.

    Dal filmato emerge chiaramente che le urla «buffone, buffone» sono successive alla sua fuga ingloriosa, il cui epilogo ha una potenza d’immagini cento volte superiore alla sostanza dell’episodio: si vede il potente che sgomma via in auto blu, mentre un precario strattonato dalla scorta si piazza davanti alla macchina e grida: «Che fa, ministro, mi investe?».

    Sembra uno spot di «Annozero» sul distacco fra il Palazzo e i nuovi miserabili del panorama sociale italiano.

    Brunetta ha poi spiegato che non ce l’aveva coi precari, ma coi provocatori. Come si dice dalle sue parti, «el tacòn xe peso del buso».

    Infatti il ministro si è dimenticato di ciò che aveva dichiarato la sera prima in tv da Lilli Gruber, quando si era esibito in una tiritera luogocomunista sui giovani che lamentano la mancanza del posto fisso invece di andare a scaricare le cassette di frutta al mercato.

    Ora, nel vasto campionario del precariato italiano, ci sarà anche una percentuale endemica di fannulloni e di schizzinosi.

    Ma le storie che piovono ogni giorno sui tavoli delle redazioni raccontano una realtà diversa.
    Raccontano di laureati costretti ad andare all’estero dopo aver attraversato decine di impieghi saltuari e sottopagati.

    Raccontano di giovani che invecchiano facendo di tutto, soprattutto i lavori più umili, nella vana attesa di trovare lo sbocco a cui li destinavano i loro studi e le loro attitudini.

    Raccontano di fallimenti professionali ed esistenziali, dovuti non all’incapacità della persona, ma a un sistema bloccato da troppi privilegi, in cui solo le conoscenze politiche e familiari consentono di ottenere ciò che il merito non basta mai a garantire.

    Il centrodestra era stato votato, immagino, per sfasciare con riforme liberali il vecchiume di questo Paese, non per eternarne i conservatorismi. Invece si è smarrito in una rappresentazione della realtà più adatta alle dispute da bar che a un ceto dirigente moderno.

    I disoccupati non lavorano perché non hanno voglia di farsi venire i calli alle mani (parola di Brunetta e Sacconi, che in un’altra era furono socialisti, forse a loro insaputa).

    E il popolo di sinistra è bravo a montare scenette spiritose sui siti Internet «perché non ha nient’altro da fare» (parola dell’onorevole Stracquadanio, lavoratore indefesso, a cui per carità di patria ho depurato il linguaggio da trivio).

    La parabola del fustigator Brunetta racchiude la storia di questo governo e di questi anni. Il ministro che prendeva gli applausi quando diceva che gli statali erano dei fannulloni, adesso prende i fischi quando afferma che fannulloni sono tutti gli italiani senza un posto garantito, statali precari compresi.
    In mezzo è cambiato il mondo, ma Brunetta evidentemente non se n’è accorto.

    In questo assomiglia molto al suo principale.



    m
    "GUARIREMO ANCHE IL CANCRO!" (Silvio Berlusconi - 20 marzo 2010 Piazza del Popolo, Roma) repapelle:

  2. #2
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Max69 Visualizza Messaggio

    dal Sito di Franca Rame

    L’Italia peggiore è quella che scappa. Dal mondo reale e dalle domande scomode, addirittura prima che siano formulate. Se qualcuno non avesse ancora capito perché la maggioranza dei cittadini ha voltato le spalle al governo, troverà nel filmino «Brunetta e la Precaria» la rappresentazione plastica di uno sfilacciamento arrogante.

    Siamo a Roma, a un convegno sull’innovazione, e il ministro ha appena finito di parlare quando Maurizia Russo Spena, figlia di un ex parlamentare di estrema sinistra (orrore orrore), va al microfono per porgergli una domanda.

    Fa soltanto in tempo a qualificarsi: «Sono della rete di precari al servizio della pubblica amministrazione…» ed è come se a Brunetta avessero infilato due dita in una presa. «Grazie, arrivederci, buongiorno», la interrompe.
    La ragazza non ha ancora detto il suo nome, ma il ministro è in grado di fiutare una comunista anche a venti metri di distanza controvento. «Arrivederci, questa è la peggiore Italia!» e guadagna l’uscita.

    Non è vero, come affermerà più tardi in un videomessaggio, che se ne sia andato dopo aver ricevuto insulti e per la sensazione di essere rimasto vittima di un agguato mediatico.

    Dal filmato emerge chiaramente che le urla «buffone, buffone» sono successive alla sua fuga ingloriosa, il cui epilogo ha una potenza d’immagini cento volte superiore alla sostanza dell’episodio: si vede il potente che sgomma via in auto blu, mentre un precario strattonato dalla scorta si piazza davanti alla macchina e grida: «Che fa, ministro, mi investe?».

    Sembra uno spot di «Annozero» sul distacco fra il Palazzo e i nuovi miserabili del panorama sociale italiano.

    Brunetta ha poi spiegato che non ce l’aveva coi precari, ma coi provocatori. Come si dice dalle sue parti, «el tacòn xe peso del buso».

    Infatti il ministro si è dimenticato di ciò che aveva dichiarato la sera prima in tv da Lilli Gruber, quando si era esibito in una tiritera luogocomunista sui giovani che lamentano la mancanza del posto fisso invece di andare a scaricare le cassette di frutta al mercato.

    Ora, nel vasto campionario del precariato italiano, ci sarà anche una percentuale endemica di fannulloni e di schizzinosi.

    Ma le storie che piovono ogni giorno sui tavoli delle redazioni raccontano una realtà diversa.
    Raccontano di laureati costretti ad andare all’estero dopo aver attraversato decine di impieghi saltuari e sottopagati.

    Raccontano di giovani che invecchiano facendo di tutto, soprattutto i lavori più umili, nella vana attesa di trovare lo sbocco a cui li destinavano i loro studi e le loro attitudini.

    Raccontano di fallimenti professionali ed esistenziali, dovuti non all’incapacità della persona, ma a un sistema bloccato da troppi privilegi, in cui solo le conoscenze politiche e familiari consentono di ottenere ciò che il merito non basta mai a garantire.

    Il centrodestra era stato votato, immagino, per sfasciare con riforme liberali il vecchiume di questo Paese, non per eternarne i conservatorismi. Invece si è smarrito in una rappresentazione della realtà più adatta alle dispute da bar che a un ceto dirigente moderno.

    I disoccupati non lavorano perché non hanno voglia di farsi venire i calli alle mani (parola di Brunetta e Sacconi, che in un’altra era furono socialisti, forse a loro insaputa).

    E il popolo di sinistra è bravo a montare scenette spiritose sui siti Internet «perché non ha nient’altro da fare» (parola dell’onorevole Stracquadanio, lavoratore indefesso, a cui per carità di patria ho depurato il linguaggio da trivio).

    La parabola del fustigator Brunetta racchiude la storia di questo governo e di questi anni. Il ministro che prendeva gli applausi quando diceva che gli statali erano dei fannulloni, adesso prende i fischi quando afferma che fannulloni sono tutti gli italiani senza un posto garantito, statali precari compresi.
    In mezzo è cambiato il mondo, ma Brunetta evidentemente non se n’è accorto.

    In questo assomiglia molto al suo principale.



    m
    non è che ci posteresti anche il video !! non è che dobbiamo per forza credere a Franca Rame

  3. #3
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Amalie Visualizza Messaggio
    non è che ci posteresti anche il video !! non è che dobbiamo per forza credere a Franca Rame
    Se noi ci ciucciamo ogni giorno le demenzialità de il Giornale e Libero,

    veri stupidari assurdi pieni di balle stratosferiche,

    tu puoi credere a Franca Rame.

    Il video cercatelo se vuoi. IMpazza nel web.

    E come al solito i bananas fanno una figura emmerda....


    m
    "GUARIREMO ANCHE IL CANCRO!" (Silvio Berlusconi - 20 marzo 2010 Piazza del Popolo, Roma) repapelle:

  4. #4
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Amalie Visualizza Messaggio
    non è che ci posteresti anche il video !! non è che dobbiamo per forza credere a Franca Rame
    amore, il video lo abbiamo visto tutti su Rai 3 e sta su you tube. Ha fatto la solita figura di merda Brunetta, come tutti questi governanti del c.. che solo tu e un'altra ancora difendete. Ciaooooo

  5. #5
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Max69 Visualizza Messaggio
    Se noi ci ciucciamo ogni giorno le demenzialità de il Giornale e Libero,

    veri stupidari assurdi pieni di balle stratosferiche,

    tu puoi credere a Franca Rame.

    Il video cercatelo se vuoi. IMpazza nel web.

    E come al solito i bananas fanno una figura emmerda....


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    Questo è il risultato del culto della personalità nei confronti di individui come tale brunetta, insignificante ministro di questo governicchio di adulatori e servi di un unico squallido personaggio. hefico: hefico:
    Ultima modifica di Scipione; 19-06-11 alle 08:15

  6. #6
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Amalie Visualizza Messaggio
    non è che ci posteresti anche il video !! non è che dobbiamo per forza credere a Franca Rame
    Il video è stato postato già più e più volte e mi chiedo su che basi tu sia intervenuta nei vari thread aperti su Brunetta se nemmeno lo hai visto.

    Comunque, eccolo qui per la milionesima volta:


    Teniamoci stretti, che c'è vento forte.

    Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.

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  7. #7
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Max69 Visualizza Messaggio

    dal Sito di Franca Rame

    L’Italia peggiore è quella che scappa. Dal mondo reale e dalle domande scomode, addirittura prima che siano formulate. Se qualcuno non avesse ancora capito perché la maggioranza dei cittadini ha voltato le spalle al governo, troverà nel filmino «Brunetta e la Precaria» la rappresentazione plastica di uno sfilacciamento arrogante.

    Siamo a Roma, a un convegno sull’innovazione, e il ministro ha appena finito di parlare quando Maurizia Russo Spena, figlia di un ex parlamentare di estrema sinistra (orrore orrore), va al microfono per porgergli una domanda.

    Fa soltanto in tempo a qualificarsi: «Sono della rete di precari al servizio della pubblica amministrazione…» ed è come se a Brunetta avessero infilato due dita in una presa. «Grazie, arrivederci, buongiorno», la interrompe.
    La ragazza non ha ancora detto il suo nome, ma il ministro è in grado di fiutare una comunista anche a venti metri di distanza controvento. «Arrivederci, questa è la peggiore Italia!» e guadagna l’uscita.

    Non è vero, come affermerà più tardi in un videomessaggio, che se ne sia andato dopo aver ricevuto insulti e per la sensazione di essere rimasto vittima di un agguato mediatico.

    Dal filmato emerge chiaramente che le urla «buffone, buffone» sono successive alla sua fuga ingloriosa, il cui epilogo ha una potenza d’immagini cento volte superiore alla sostanza dell’episodio: si vede il potente che sgomma via in auto blu, mentre un precario strattonato dalla scorta si piazza davanti alla macchina e grida: «Che fa, ministro, mi investe?».

    Sembra uno spot di «Annozero» sul distacco fra il Palazzo e i nuovi miserabili del panorama sociale italiano.

    Brunetta ha poi spiegato che non ce l’aveva coi precari, ma coi provocatori. Come si dice dalle sue parti, «el tacòn xe peso del buso».

    Infatti il ministro si è dimenticato di ciò che aveva dichiarato la sera prima in tv da Lilli Gruber, quando si era esibito in una tiritera luogocomunista sui giovani che lamentano la mancanza del posto fisso invece di andare a scaricare le cassette di frutta al mercato.

    Ora, nel vasto campionario del precariato italiano, ci sarà anche una percentuale endemica di fannulloni e di schizzinosi.

    Ma le storie che piovono ogni giorno sui tavoli delle redazioni raccontano una realtà diversa.
    Raccontano di laureati costretti ad andare all’estero dopo aver attraversato decine di impieghi saltuari e sottopagati.

    Raccontano di giovani che invecchiano facendo di tutto, soprattutto i lavori più umili, nella vana attesa di trovare lo sbocco a cui li destinavano i loro studi e le loro attitudini.

    Raccontano di fallimenti professionali ed esistenziali, dovuti non all’incapacità della persona, ma a un sistema bloccato da troppi privilegi, in cui solo le conoscenze politiche e familiari consentono di ottenere ciò che il merito non basta mai a garantire.

    Il centrodestra era stato votato, immagino, per sfasciare con riforme liberali il vecchiume di questo Paese, non per eternarne i conservatorismi. Invece si è smarrito in una rappresentazione della realtà più adatta alle dispute da bar che a un ceto dirigente moderno.

    I disoccupati non lavorano perché non hanno voglia di farsi venire i calli alle mani (parola di Brunetta e Sacconi, che in un’altra era furono socialisti, forse a loro insaputa).

    E il popolo di sinistra è bravo a montare scenette spiritose sui siti Internet «perché non ha nient’altro da fare» (parola dell’onorevole Stracquadanio, lavoratore indefesso, a cui per carità di patria ho depurato il linguaggio da trivio).

    La parabola del fustigator Brunetta racchiude la storia di questo governo e di questi anni. Il ministro che prendeva gli applausi quando diceva che gli statali erano dei fannulloni, adesso prende i fischi quando afferma che fannulloni sono tutti gli italiani senza un posto garantito, statali precari compresi.
    In mezzo è cambiato il mondo, ma Brunetta evidentemente non se n’è accorto.

    In questo assomiglia molto al suo principale.



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    E questa volta bisogna quotarti , a prescindere dalle ragioni più o meno condivisibili ignorare o ancor peggio sfuggire è sempre sbagliato , cafonistico e stupido .

  8. #8
    Orgogliosamente Bannato .
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    Citazione Originariamente Scritto da Amalie Visualizza Messaggio
    non è che ci posteresti anche il video !! non è che dobbiamo per forza credere a Franca Rame
    Qui non si tratta di essere d'accordo con Franca Rame , si tratta di un minostro che fugge da domande a cui non piace rispondere .
    Le risposte date sui media il giorno dopo poteva anche darle alla ragazza giuste o sbagliate che fossero .

  9. #9
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    La cosa peggiore è che Brunetta promuove un'immagine di anti pubblico impiego superficiale e caciarona, che potrà essere facilmente strumentalizzata in futuro per dare addosso a chi, con condivisibili ragioni, vorrà sforbiciare nel pubblico con criteri meritocratici.

  10. #10
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    Predefinito Rif: BRUNETTA rappresenta l'Italia peggiore: QUELLA che scappa...

    poche palle brunetta e' stato votato

    se lui e' la parte peggiore dell'italia cosa dire di quelli che l'hanno votato e dei servi dello stato (nel senso piu' dispregiativo del termine) che lo difendono???


    meditate

 

 
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