L’Eurabìa tutte le balle le porta via
Siamo ufficialmente entrati nell’estate del 2011, dunque sono passati 10 anni tondi dall’estate delle Torri Gemelle alle quali seguì il Grande Terrore della “Reconquista” Araba alla rovescia del mondo, generosa di immense fortune giornalistiche, editoriali e politiche per chi lo seppe cavalcare più spudoratamente. Ricordate? L’Eurabia? O mammamammamma maduninabela. Tutti col il sedere per aria verso la Mecca? Soldataglia con la mezzaluna, le brache gonfie a cacaiola e la scimitarra nelle nostre città da Vienna a Lisbona, da Tromsoe a Gallarate a mozzarci le orecchie, se non peggio? Fast forward sulla videocassetta, quella che ormai usa solo Silvio nella grotta di Arcore, con il generatore di elettricità a pedali alimentato da Bonaiuti, Minzolini e Fede. Dieci anni dopo, i governi arabi, i mullah, gli imam, gli ayatollah devono, loro, preoccuparsi di facebook, di twitter, degli sms, di internet, noti e diabolici strumenti del Califfato fin dai tempi della battaglia di Lepanto e dell’assedio di Vienna. Le forze armate degli Infedeli, cioè di noi buoni euro-giudaico-gallo-cristiano-celti sono nei cieli e sulla terra di nazioni arabe e/o mussulmane dal Golfo della Sirte all’Himalaya a bombardare come se piovesse e a mozzare teste arabe e islamiche secondo la nota strategia devota dello “ndo’ cojo cojo”. A fin di bene, ovvio, noi cristiani ammazziamo sempre e soltanto a fin di bene, mica come quegli assassini. La storia della Grande Moschea di Pisapia ha fatto ridere persino i milanesi, perchè sanno che semmai avere un grande e comprensivo luogo di culto e riunione per i mussulmani è un’idea migliore, sotto il profilo culturale, dell’ordine e della sicurezza, che avere centinaia di scantinati e capannoni sparsi ovunque dove qualsiasi mattocchio può sbraitare quello che vuole nella penombra. Mentre i disperati superstiti dell’isteria Eurabica spernacchiati alle elezioni ora devono sospettare il premier turco Erdogan di mire imperiali (peccato che Erdogan, il grande amico di Silvio il Khan, non sia affatto arabo) e riciclare il sempre disponibile Ahmadinejad, che, porca zozza, è un pericoloso demente, ma non è arabo neppure lui. Che eurabbia. Neanche dell’Islamico Mozzaorecchi adesso ci si può più fidare per conquistare non dico Gerusalemme, ma neppure il comune di San Giuliano Milanese.
L’Eurabìa tutte le balle le porta via
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