IL PROCESSO
I pm: condannate Romeo a 10 anni
di carcere e sequestrategli il patrimonio
Dure richieste per gli ex assessori: per Cardillo, Gambale e Di Mezza chiesti 6 anni, per Laudadio 5 e otto mesi
Alfredo Romeo
NAPOLI - Si è conclusa con la richiesta delle condanne la requisitoria dei pubblici ministeri al processo sul caso «Global service» che si celebra con rito abbreviato nel bunker di Poggioreale. Una richiesta dura, durissima. Per l'immobiliarista Alfredo Romeo, considerato il «grande regista» della corruzione la richiesta è di 10 anni di carcere. Sette anni alla sua segretaria Paola Grattani, sei anni agli ex assessori comunali Enrico Cardillo, Giuseppe Gambale e Ferdinando Di Mezza, tutti del Pd. Cinque anni e otto mesi all'ex assessore all'Edilizia, Felice Laudadio.
Chiesto anche - e sarebbe una «mazzata» terribile per Romeo - la confisca del suo ingente patrimonio immobiliare, già messo sotto sequestro Ora la parola tocca alla difesa e, soprattutto, al gup Enrico Campoli.
RITO ABBREVIATO - La richiesta era formulata nel corso dell'udienza preliminare. Analoga richiesta era stata avanzata da altri undici imputati tra cui, appunto, gli ex assessori e l'ex provveditore alle opere pubbliche della Campania e del Molise, Mario Mautone, per il quale l'accusa ha chiesto oggi tre anni di carcere.
CAVALLETTE - A sostenere l'accusa contro Romeo e gli altri sono i pm Raffaello Falcone, Pierpaolo Filippelli e Vincenzo D'Onofrio. I pm hanno definito i politici napoletani «cavallette d’allevamento»: rifacendosi così all’espressione utilizzata da Romeo in uno dei primi interrogatori, ma insistendo sul fatto che la voracità è poi diventata abituale. I pm hanno parlato anche di «miracolo Romeo», con riferimento alla capacità dell’imprenditore di «prevedere» gli appalti che il Comune di Napoli avrebbe fatto.
L'ADDETTA STAMPA - L’immobiliarista ha scelto alcune settimane fa una nuova addetta ai rapporti con la stampa: è Gaia Carretta, che sostituisce Manuela Rafaiani e Cristiana Barone. L’una responsabile delle pr per la Romeo, l’altra addetta stampa occulta dell’imputato, erano state entrambe interrogate dai pm come persone informate dei fatti. Una curiosità: Gaia Carretta è stata fino al 2007 portavoce di Antonio Di Pietro, il cui figlio Cristiano è indagato nell’inchiesta nell’ambito del filone Mautone.
15 giugno 2009
I pm: condannate Romeo a 10 anni di carcere e sequestrategli il patrimonio - Corriere del Mezzogiorno