1940 - Il fronte francese per i Tedeschi si rivela un fallimento, l'Italia decide quindi di non avventurarsi nella Guerra limitandosi a fornire mezzi, basi e risorse ad Hitler.
Questo appoggio comporta comunque l'invasione della Sicilia da parte di inglesi e francesi che nel giro di pochi mesi hanno il pieno controllo di tutto il Mediterraneo.
Mussolini a poche ore dall'occupazione completa dell'isola è costretto ad annunciare la fine di qualsiasi rapporto con la Germania, l'Italia viene governata da un Direttorio composto principalmente da notabili vicini alla Corona, dagli occupanti Inglesi e Francesi e da un ala particolarmente collaborazionista del Partito Nazionale Fascista guidata da Grandi, Mussolini viene emarginato e rimosso dall'incarico di Presidente del Consigio.
Anche l'Operazione Barbarossa è un disastro, la Guerra termina già nel 1942 senza l'entrata in guerra degli Stati Uniti, l'Unione Sovietica che aveva condotto la sua battaglia in maniera autonoma rispetto a Francia ed Inghilterra ha occupato quasi tutta la Germania e tutto l'Est Europa, questi territori vengono automaticamente annessi all'URSS come repubbliche socialiste dotate di deboli autonomie in più.
Hitler ottiene l'esilio in Spagna, ultimo baluardo fascista in Europa assieme al Portogallo.
Quando nel 1945 viene sciolto il Direttorio di Governo Nazionale e le truppe anglo-francesi lasciano l'Italia, il PNF, ricostruendo un rapporto solido con i Savoia che vedono ovviamente come il fumo negli occhi il ritorno degli anti-fascisti e della democrazia che avrebbe potuto significare "repubblica" torna in breve tempo al potere, inizialmente con lo stesso Mussolini che però tiene le redini del governo solo fino alla fine del 1946, poi con la grave crisi economica e con la necessità di un governo forte dal pugno di ferro per la ricostruzione delle città, si opta per l'ex-segretario del PNF, il 57enne Starace che con una forte stretta di regime tenta di risollevare le sorti economiche e sociali del Paese.
1968 - L'Italia è un paese scarsamente industrializzato con un regime autarchico in forte stagnazione con una economia a pezzi, isolato sul piano internazionale e abbandonato anche dagli "alleati" spagnoli e portoghesi che da un paio di anni hanno iniziato la via delle riforme in senso democratico-pluralistico, il Presidente del Consiglio è Giorgio Almirante.
Nella germania sovietica inizia un movimento di protesta di giovani, studenti, universitari ed operai che chiede libertà democratiche e riforme di sistema, lo stesso accade in Spagna e Portogallo dove le timide riforme sono insoddisfacenti.
Il PCUS e i governi di Madrid e Lisbona accusano Francia ed Inghilterra di fomentare queste proteste.
Sebbene in ritardo rispetto ai colleghi tedeschi, spagnoli e portoghesi anche in Italia iniziano le prime manifestazioni spontanee, inizialmente represse nel sangue.
Mentre in Germania l'Armata Rossa fa cessare qualsiasi forma di dissenso, i regimi Spagnolo, Portoghese ed Italiano capitolano nel 1969.
I Savoia che nel frattempo avevano, per opportunismo e voglia di sopravvivenza, manifestato vicinanza ai dimostranti, d'accordo con i dirigenti del PNF e con Almirante stesso, aprono la strada a nuove elezioni democratiche per il 1970 con un proporzionale di collegi plurinominali per eleggere una Assemblea Costituente e quindi decidere l'assetto istituzionale del Paese e dare l'appoggio ad un governo per risollevare le sorti economiche del Paese.
Le formazioni che si presentano sono poche.
Alleanza del Lavoro - Per il Socialismo
E' il partito più strutturato dopo il PNF, grazie ad una rete di cellule clandestine ramificate nelle campagne e nelle rare zone industriali, poco presente nelle Università, raccoglie tutta la vecchia classe dirigente socialista e comunista che aveva trovato rifugio per lo più in Francia e Urss.
Il punto forte del programma è la Riforma Agraria per redistribuire le terre ai contadini e l'istituzione di una legge sull'orario minimo di lavoro, sotto il punto di vista istituzionale all'Assemblea Costituente proporre un impianto vicino agli statuti delle Repubbliche popolari dell'URSS, è quindi di matrice Repubblicana.
Fortissimo nei ricostituiti Sindacati, le correnti riformiste sono state epurate durante il lungo esilio direttamente dal PCUS.
Partito Cattolico Liberale Italiano
Piccola formazione cattolica e liberale, anch'essa cresciuta in clandestinità, specialmente nelle Università, ha una discreta presenza tra gli studenti, gode dell'appoggio del Vaticano e ha come riferimenti politico-economici i Democratici americani e l'economia sociale di mercato, propone un disegno istituzionale su modello della Monarchia Parlamentare inglese.
Ha una corrente di sinistra interna, forte nelle campagne che strizza più di un occhio all'Alleanza del Lavoro.
Blocco Liberale e Democratico per l'Italia
Principale formazione liberaldemocratica, si divide tra repubblicani e monarchici, intende rivitalizzare l'economia anticipando di gran lunga i principi neo-liberisti della nostra Time-Line, propone uno Stato minimo, una completa de-burocratizzazione delle istituzioni e la privatizzazione dell'enorme Para-Stato fascista.
Ha il consenso della piccola proprietà terriera, degli artigiani e dei pochi grandi gruppi industriali privati.
Partito Nazionale Fascista
E' il partito di governo, con strutture capillare in ogni quartiere, accetta il cambiamento in senso democratico ma vuole continuare a guidare l'Italia, ha modificato la sua Politica Estera, vuole un asse saldo con la Francia e l'Inghilterra in funzione anti-sovietica, sul piano economico apre alle privatizzazioni degli Enti pubblici ma in maniera moderata, appoggiato di fatto dalla Corona poichè è fortemente monarchico.
Fascismo Sociale e Repubblicano
Piccolo movimento che si definisce di "sinistra fascista", si rifà alle origini sociali del Fascismo, anti-clericale, fortemente repubblicano, contrario a qualsiasi rapporto con Usa, Francia/Inghilterra ed URSS definite tutte "feccia imperialista".
Movimento Libertà - Cittadini Indipendenti
Un partito di medie dimensioni, di natura populista, liberale in economia, filo-inglese in politica estera, anti-clericale e repubblicano composto principalmente da giovani universitari, tra quelli più radicati nei sessantottini delle città.