Ricerca choc: veneti gli studenti più scarsi
Dossier del matematico Mazzonetto al ministro Gelmini. Puglia e Calabria sarebbero al top
Ricerca choc: veneti gli studenti più scarsi
(archivio)
VENEZIA — Gli studenti ve*neti, insieme a quelli lombardi, sarebbero i più asini d’Italia. Al*meno stando ai numeri, nudi e crudi, o meglio ai voti dell’ulti*ma maturità 2008 esaminati dal professor Gianni Mazzonetto, insegnante di Matematica al*l’Università di Padova e allo Iuav di Venezia. Il docente trevi*giano ha analizzato le valutazio*ni attribuite a 449.451 diplomati di tutte le scuole d’Italia (31.380 nel Veneto), regione per regione e istituto per istituto, arrivando a compilare una sorta di classifi*ca finale che vede la Calabria al primo posto, perchè, si legge nello studio, «ha la minor pro*pensione ai voti al di sotto della media di 80». Al contrario, «Lombardia, Veneto, Friuli e Pie*monte occupano le ultime posi*zioni ». La ricerca è stata conse*gnata al ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini, che stava per assegnare uguale compito ad un’apposita com*missione.
La ricerca Mazzonetto ha scandagliato i voti della maturità 2008 dividen*doli in sette fasce. Solo in due la nostra regione si salva. In quella del 60, voto minimo attribuito all’11% dei diplomati (3415), contro il 13,13% di media italia*na, percentuale «sforata» da Lombardia, Lazio, Abruzzo, Mo**lise, Campania, Puglia, Basilica*ta, Sicilia e Sardegna. E in quella delle valutazioni 91/99, assegna*ta al 9,26% del campione totale (3103 ragazzi) del Veneto, che insieme a Liguria, Emilia, Tosca*na, Marche, Umbria, Molise, Ca*labria, Puglia e Sardegna si piaz*za sopra la media. Per il resto è un disastro. Nella fascia 61/70 — il 30,12% dei voti analizzati — le regioni con «peggiore qua*lità » sono Piemonte, Valle D’Ao*sta, Lombardia, Veneto (9624 maturi), Friuli, Liguria, Emilia, Toscana e Abruzzo.
Le migliori sono Umbria, Marche, Molise, Puglia, Calabria e Sardegna. La valutazione 71/80, assegna*ta al 24,23% degli allievi (8406 in Veneto), vede ancora maglia nera la nostra regione, insieme a Piemonte, Valle D’Aosta, Lom*bardia, Friuli, Liguria, Emilia, To*scana e Umbria. Eccellono Abruzzo, Marche, Campania, Ba*silicata, Calabria e Sicilia. Per la fascia 81/90, rappresentata dal 15,4% degli alunni (5015 in Ve*neto), c’è una sorta di parità ge*neralizzata, dalla quale emergo*no però Calabria e Molise. Le do*lenti note si accentuano nelle se*zioni dei «geni», ovvero i 100 e i 100 e lode, il 6,48% del totale. Il Veneto, con appena 1639 diplo*mati col massimo punteggio contro i 3278 della Calabria e i 3316 della Puglia, è dietro la la*vagna, con Piemonte, Valle d’Ao*sta, Lombardia, Friuli, Lazio, Mo**lise, Campania e Sicilia. In vetta Liguria, Emilia, Toscana, Abruz*zo, Marche, Umbria, Basilicata, Calabria, Puglia e Sardegna. Quanto alla lode, ottenuta dal*lo 0,65% del campione (178 «ge*ni » nostrani), Veneto, Piemon*te, Valle d’Aosta, Lombardia, La*zio, Molise, Campania, Basilica*ta, Sicilia e Sardegna cedono il passo a Friuli, Liguria, Emilia, Toscana, Abruzzo, Marche, Um*bria, Calabria e Puglia.
Le proposte Dato per scontato che il Nord non può essere solo terra di scar*si e il Centro-Sud patria di geni e basta, è chiara la disomogenei*tà dei parametri di giudizio adot*tati dagli insegnanti, evidente*mente più severi nel Settentrio*ne. Le conseguenze? «Una forte discriminazione verso le fami*glie meno abbienti — scrive Mazzonetto — i diplomati con 100 e con la lode godono di note*voli agevolazioni economiche nel pagamento delle tasse uni*versitarie e la Puglia ottiene un quinto di tali vantaggi. E poi l’ac*cesso a determinate carriere e graduatorie è condizionato dal voto di maturità, che dunque privilegia chi arriva da alcune re*gioni, psicologicamente avan*taggiato anche nella scelta delle Facoltà scientifiche. Più delle al*tre utili a trovare lavoro».
Alla richiesta di «rimedi» a lui rivolta dal ministro Gelmini, il docente trevigiano ha rispo*sto: «Un gruppo di esperti deve esaminare istituti, programmi svolti, voti e pagelle attribuiti ne*gli ultimi tre anni dai docenti, ai quali va chiesto di inviare on li*ne a scadenze previste prove scritte assegnate, correzioni e va*lutazioni. Dopodichè, segnalate le differenze rispetto a un livello medio e individuate le eventuali cause, si dovrà intervenire». Il matematico consiglia pure di ripetere il suo studio per le ul*time cinque maturità e di con*frontare i voti dell’esame con le scelte universitarie, le lauree conseguite o l’abbandono degli studi e la riuscita professionale degli studenti considerati. Il tut*to sotto la gestione di un Centro di monitoraggio permanente, che dovrebbe compilare un dos*sier per «fotografare nel tempo l’evolvere della situazione della formazione superiore, suggerire rimedi e controllare eventuali gravi squilibri come quelli attua*li».
Ricerca choc: veneti gli studenti più scarsi - Corriere del Veneto