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  1. #91
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Citazione Originariamente Scritto da Virgiglio Visualizza Messaggio
    Ecco perchè io dico ed affermo, ricordando quanto detto da Paolo, per i giovani virgulti che ambiscono a diventare o già sono divenuti sposi in Cristo della Chiesa:

    "Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole" - Matteo 26:41
    Permettimi un'osservazione da non credente: si dovrebbe pregare la divinità affinchè non si ceda all'istinto sessuale, istinto però che la stessa divinità dovrebbe aver "creato", e grazie al quale oggi siamo quasi 7 miliardi.
    C'è qualcosa che non va, o no?

  2. #92
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Citazione Originariamente Scritto da Ludwig Feuerbach Visualizza Messaggio
    Permettimi un'osservazione da non credente: si dovrebbe pregare la divinità affinchè non si ceda all'istinto sessuale, istinto però che la stessa divinità dovrebbe aver "creato", e grazie al quale oggi siamo quasi 7 miliardi.
    C'è qualcosa che non va, o no?
    Ma che rapporto passa secondo te tra l'istinto e il peccato?
    Se un uomo prova istinti omicidi o suicidi, ma non uccide né altri né sé stesso, è un peccatore?

    Così, se un essere umano, chiamato all'alto compito di essere genitore, si sposa con un essere umano del sesso opposto e con lui/lei si unisce, ed hanno un figlio, questo è peccato?

    Chiaramente no.

    L'istinto sessuale non è né buono né cattivo, di per sé. Il punto è capire quando sia disordinato, ovvero quando di mezzo ci si metta il maligno.
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  3. #93
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Basta tornare indietro fino all'ultimo dopoguerra , io infatti sto parlando dei seminaristi minori.
    Nella mia regione sicuramente il fenomeno è scomparso con la mia generazione in altre (sud italia e veneto) penso che il fenomeno si sia prolungato almeno di una decina d'anni se non di più.

    (le opere greche , pensa solamente agli elementi di Euclide , sono state tradotte in primis dall'arabo al latino e solo successivamente , quando anche nella dotta , si fa per dire , europa qualcuno ha incominciato a parlare il greco , o meglio sono arrivati i profughi dell'impero bizantino)

    Il grande salto di conoscenza in Europa è avvenuto solo quando lo studio non è più stato solo appannaggio dei clerici ma anche dei laici (Galileo docet) per questo ci è voluto solo 1300 anni.
    Sì ma per rendere fondato il tuo ragionamento dovresti fornire i dati su quanti seminaristi minori allora divennero "seminaristi maggiori", e quanti ne diventano oggi, in percentuale. Il tuo ragionamento diverrebbe più scientifico, e non campato totalmente per aria.

    Mi citi le opere greche di Euclide per propinarmi la solita solfa buona solo per le persone sempliciotte e poco informate, secondo la quale le terre cristiane avrebbero superato in tutti i campi del progresso il resto del mondo per merito degli arabi che tradussero le opere classiche. Il tuo esempio - e quindi la tua teoria - senza il bisogno di dilungarmi troppo su questo argomento, viene smentita dai fatti: fu un dotto (sì, un dotto) della metà del XII secolo, Ermanno di Carinzia, che tradusse i Dati, l'Ottica e le Catottrica di Euclide. Nella sua prefazione alla traduzione, secondo Aristippo, della Grande sintassi, tiene a dimostrare che conosce il greco meglio degli arabi:

    Di questa scienza [l'astronomia], il dottissimo astronomo
    Claudio Tolomeo, levigatore degli antichi e specchio
    dei moderni, ha esposto a fondo in tredici libri la
    parte che considera il movimento degli astri. Presso i
    greci quest'opera è chiamata Sintassi matematica o la
    Grande sintassi, ma gli arabi hanno corrotto questo titolo
    in Almagesto.

    In Italia esistevano comunità greche, e i papi erano quasi sempre bilingue, perché conoscevano sia il greco che il latino. Questo senza che vi sia mai stato un "buco nero". Sono infatti innumerevoli i testi tradotti direttamente dal greco al latino, prima ancora che Macometto nascesse.

    Inoltre non serve invadere le terre circostanti versando fiumi di sangue, ed impossessarsi di quello che gli altri hanno fatto, servendosene per fare cose buone, se tu, musulmano, a parte qualche dotto che ospiti nel palazzo (tra qui la stragrande maggioranza cristiani ed ebrei), non sei capace di assorbire quella stessa eredità, ed infonderla tra le gente, in modo da creare progresso e benessere, come invece è stato fatto in occidente grazie alla chiesa.
    Ultima modifica di Cuordy; 22-07-11 alle 18:00
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  4. #94
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordileone Visualizza Messaggio
    Sì ma per rendere fondato il tuo ragionamento dovresti fornire i dati su quanti seminaristi minori allora divennero "seminaristi maggiori", e quanti ne diventano oggi, in percentuale. Il tuo ragionamento diverrebbe più scientifico, e non campato totalmente per aria.

    Mi citi le opere greche di Euclide per propinarmi la solita solfa buona solo per le persone sempliciotte e poco informate, secondo la quale le terre cristiane avrebbero superato in tutti i campi del progresso il resto del mondo per merito degli arabi che tradussero le opere classiche. Il tuo esempio - e quindi la tua teoria - senza il bisogno di dilungarmi troppo su questo argomento, viene smentita dai fatti: fu un dotto (sì, un dotto) della metà del XII secolo, Ermanno di Carinzia, che tradusse i Dati, l'Ottica e le Catottrica di Euclide. Nella sua prefazione alla traduzione, secondo Aristippo, della Grande sintassi, tiene a dimostrare che conosce il greco meglio degli arabi:

    Di questa scienza [l'astronomia], il dottissimo astronomo
    Claudio Tolomeo, levigatore degli antichi e specchio
    dei moderni, ha esposto a fondo in tredici libri la
    parte che considera il movimento degli astri. Presso i
    greci quest'opera è chiamata Sintassi matematica o la
    Grande sintassi, ma gli arabi hanno corrotto questo titolo
    in Almagesto.

    In Italia esistevano comunità greche, e i papi erano quasi sempre bilingue, perché conoscevano sia il greco che il latino. Questo senza che vi sia mai stato un "buco nero". Sono infatti innumerevoli i testi tradotti direttamente dal greco al latino, prima ancora che Macometto nascesse.

    Inoltre non serve invadere le terre circostanti versando fiumi di sangue, ed impossessarsi di quello che gli altri hanno fatto, servendosene per fare cose buone, se tu, musulmano, a parte qualche dotto che ospiti nel palazzo (tra qui la stragrande maggioranza cristiani ed ebrei), non sei capace di assorbire quella stessa eredità, ed infonderla tra le gente, in modo da creare progresso e benessere, come invece è stato fatto in occidente grazie alla chiesa.
    Il problema è temporale , la cultura ellenisitica non è mai passata nel latino , erano al massimo dei commentari , riassunti di riassunti.

    I secoli dai 300 al 1000 sono veramente secoli bui per l'europa occiedentale (tolta la Spagna).

    Prendi Boezio , il massimo dell'espressione latina del suo tempo e che fu di riferimento , sempre a scalare , per tutta l'europa occidentale fino all'anno 1000 , (stiamo parlando di 500 anni) e confrontalo con le opere di Euclide , Archimede e degli altri ellenistici e ti puoi mettere a ridere.
    ,
    Solo tramite i canali che ti ho detto, traduzione dall'arabo e successivamente traduzione direttamente dal greco dei volumi ricevuti dall'impero bizantino in rapido disfacimento ricominciò la risalita.
    (tu stesso mi citi personaggi del XII secolo , secolo delle traduzioni).

    Risalita che ad una prima fase di rilettura acritica dei testi greci solo dopo altri 500/600 anni comportò la piena acquisizione e la possibilità di superamento dei concetti scientifici greci , dal 1600(dinamica) a tutto il 1700(geometria).

    per una buona lettura.

    La rivoluzione dimenticata: il ... - Google Libri

  5. #95
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Citazione Originariamente Scritto da Darwin Visualizza Messaggio
    Il problema è temporale , la cultura ellenisitica non è mai passata nel latino , erano al massimo dei commentari , riassunti di riassunti.

    I secoli dai 300 al 1000 sono veramente secoli bui per l'europa occiedentale (tolta la Spagna).

    Prendi Boezio , il massimo dell'espressione latina del suo tempo e che fu di riferimento , sempre a scalare , per tutta l'europa occidentale fino all'anno 1000 , (stiamo parlando di 500 anni) e confrontalo con le opere di Euclide , Archimede e degli altri ellenistici e ti puoi mettere a ridere.
    ,
    Solo tramite i canali che ti ho detto, traduzione dall'arabo e successivamente traduzione direttamente dal greco dei volumi ricevuti dall'impero bizantino in rapido disfacimento ricominciò la risalita.
    (tu stesso mi citi personaggi del XII secolo , secolo delle traduzioni).

    Risalita che ad una prima fase di rilettura acritica dei testi greci solo dopo altri 500/600 anni comportò la piena acquisizione e la possibilità di superamento dei concetti scientifici greci , dal 1600(dinamica) a tutto il 1700(geometria).

    per una buona lettura.

    La rivoluzione dimenticata: il ... - Google Libri
    tanto per fare un esempio la matematica di Isidoro e tale rimase in occidente fino al X secolo era tutta qui:

    LacusCurtius

    Paragonala solo con il metodo di esaustione di Archimede e poi fa le tue considerazioni.

  6. #96
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Giusto per far capire la reale situazione di crisi del cattolicesimo in USA, causa, scandali pedofili, segnalo questo articolo dal blog cattolico de La Stampa, a firma del vaticanista cattolico Giacomo Galeazzi.

    Una fonte che, appunto, non può essere tacciata di anticattolicesimo o disfattismo circa la reale situazione di crisi del cattolicesimo nel mondo occidentale.

    E questo per far rendere conto che le statistiche bisogna saperle leggere e che prendere dei dati molto parziali senza guardarli nel loro contesto globale è una operazione fuorviante.

    Usa, fuga dalla Chiesa cattolica - Vatican Insider

    23/11/2011

    Usa, fuga dalla Chiesa cattolica


    Il 3 per cento dei cattolici statunitensi ha lasciato la comunità ecclesiale a causa soprattutto degli scandali sulla pedofilia


    Giacomo Galeazzi
    Città del Vaticano

    Due milioni «in fuga» da Roma. Effetto-abusi: emorragia di fedeli negli Stati Uniti. Il 3% dei cattolici Usa ha lasciato la Chiesa a causa dello scandalo dei preti pedofili, secondo una ricerca condotta per l’università di Notre Dame da Daniel M. Hungerman. E a beneficiare maggiormente della crisi del cattolicesimo statunitense è la confessione battista. A mettere in guardia da una «crisi di credibilità» della Chiesa Usa era già stato Guido Mocellin sulla rivista dei padri dehoniani «Il Regno». La colpa è soprattutto della linea di condotta omissiva applicata dall’episcopato prima della «tolleranza zero» imposta da Benedetto XVI.

    Per anni i vescovi americani, infatti, hanno tentato di coprire i sacerdoti colpevoli trattando i risarcimenti delle vittime lontano dalle aule dei tribunali, invece di denunciare tutti i casi di cui venivano a conoscenza all’autorità giudiziaria e invece di rimuovere gli accusati dagli incarichi pastorali. E tardiva è apparsa la pubblica ammissione dei presuli della loro precedente insufficienza o inadeguatezza di fronte alle violenze sessuali ai danni di minori compiute da sacerdoti. La sensazione che «nella Chiesa cattolica sia prevalsa la preoccupazione di difendere i propri sacerdoti piuttosto che i propri ragazzi; che i vescovi abbiano preferito spendere miliardi di dollari in risarcimenti privati pur di non ammettere pubblicamente le responsabilità proprie e dei sacerdoti sotto la loro giurisdizione; che in sostanza sia stata così patentemente tradita la fiducia che l'istituzione ecclesiastica cattolica per tanti altri aspetti si è meritata nel paese, mettendo gli aspetti legali e finanziari davanti a quelli pastorali, tutto ciò sta generando, particolarmente nel "cattolico americano" comune, sentimenti dolorosi: tristezza, ripulsa, rabbia, frustrazione, confusione, imbarazzo».



    È come se collettivamente, nella relazione tra Chiesa-istituzione e Chiesa-popolo, «si fosse riprodotta in parte la dinamica che è intercorsa, in ciascuna delle violenze perpetrate, tra il sacerdote e il ragazzo che ne è divenuto vittima». L’ondata di scandali che ha prodotto l’attuale emorragia di due milioni di fedeli è stata anticipata negli Stati Uniti da due gravissimi precedenti. Nel 1985 il caso della diocesi di Lafayette sulla base del quale i vescovi iniziarono a prendere coscienza del problema e nei primi anni Novanta quando un ex-prete, J.Berry, pubblicò il volume «Non c'indurre in tentazione: i sacerdoti cattolici e le violenze sessuali sui minori». «Ciò che crea sconcerto nell’opinione pubblica non è tanto la notizia in sé del comportamento sessualmente scorretto di un certo numero di preti ai danni di minori: altre istituzioni, e segnatamente le altre Chiese, non sono meno colpite della Chiesa cattolica dal fenomeno- è l’analisi di Mocellin-.La percentuale di preti autori di questi comportamenti sul totale, le cui stime oscillano dal 3% al 6%, non si discosta dalla percentuale complessiva degli autori di violenze sessuali sui minori rispetto al totale della popolazione».





    Piuttosto l’opinione pubblica americana (e la quota di fedeli cattolici al suo interno) si è gravemente allarmata per il dato, emerso con chiarezza, secondo cui molti vescovi avrebbero cercato di coprire le responsabilità dei loro sacerdoti: omettendo di denunciarli all'autorità giudiziaria, patteggiando con le vittime risarcimenti in denaro in cambio del silenzio, e infine limitando la sanzione canonica a un trasferimento ad altra parrocchia, dopo una breve terapia psichiatrica.



    «Come se il proprio approccio, di tipo morale e religioso, potesse alla fine ottenere ciò che la medicina dichiaravano di non poter conseguire», sottolinea Mocellin: «È poco consolante il fatto che la Conferenza episcopale avesse affrontato per tempo il fenomeno: richiedendo già nel 1985 un primo, ampio dossier; dedicando l'assemblea del giugno 1992 al tema e emanando una serie di principi-guida; deliberando nel 1993 (dopo un incontro con la Santa Sede e una lettera di Giovanni Paolo II) la costituzione di una Commissione ad hoc in seno alla Conferenza, e infine pubblicando nel 1995 “Camminare nella luce”, dedicato in generale alle violenze sessuali sui minori ma consapevole delle specifiche responsabilità del clero in proposito».



    Ed è probabile che «l'insieme delle indicazioni che emergono da questo lavoro fosse in grado di arginare e gestire il fenomeno: ma esse non erano vincolanti per ciascun vescovo e dunque ciascun vescovo si è regolato come ha creduto». Gli interrogativi che negli Stati Uniti attraversano la comunità ecclesiale riguardano in realtà questioni molto concrete, come le modalità di selezione dei candidati al sacerdozio e, più latamente, la possibilità di aprire anche nella Chiesa latina l'accesso al presbiterato agli uomini sposati (se non alle donne): «non perché le violenze sessuali sui minori siano leggibili come espressione deviata di una sessualità che, potendo, si rivolgerebbe "normalmente" verso donne adulte (questa lettura non sarebbe corretta), ma perché l'obbligo del celibato finirebbe per restringere la rosa dei candidati al presbiterato a individui sessualmente immaturi o di orientamento omosessuale».

    Quindi «non v’è dubbio che, inaspettatamente, anche per l'osservatore europeo, la Chiesa degli Stati Uniti è stata come spiazzata da una problematica nella quale, per il particolare contesto della società in cui vive e per le parallele prove di vitalità che ha dato in questi anni, ce la saremmo aspettata all'avanguardia». L'atteggiamento difensivo complessivamente messo in mostra, sottolinea lo studioso, «è in fondo più vicino a una comprensione di sé di impianto pre-conciliare, diffidente verso l'opinione pubblica , geloso del prestigio sociale dei propri quadri al punto da volerlo difendere anche contro l'evidenza dei fatti. Il paragone proposto da uno psicologo della Loyola University di Chicago con i generali sudisti, che dopo la sconfitta nella Guerra di secessione non volevano accettare che "quel mondo era finito", è molto americano, ma molto efficace».

  7. #97
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Usa, fuga dalla Chiesa cattolica


    Il 3 per cento dei cattolici statunitensi ha lasciato la comunità ecclesiale a causa soprattutto degli scandali sulla pedofilia


    Giacomo Galeazzi
    Città del Vaticano
    e questa notizia perchè dovrebbe essere in contraddizione con l'argomento della discussione?

  8. #98
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    Predefinito Rif: Usa, preti sempre più giovani

    Non è in contraddizione con l'argomento, ma con come si è fatta passare una notizia molto parziale (il calo dell'età media di una parte dei nuovi preti USA) come un sintomo di una ripresa del cattolicesimo.

    Cosa già dimostrata non vera, perché le vocazioni in USA sono ai minimi storici e perché cala l'appartenenza degli americani al cattolicesimo.

 

 
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