la rivolta dei piccoli imprenditori in Sardegna

[Avanguardia]

Equitalia, protesta a Cagliari Occupato l'aeroporto di Elmas - Cronache dalla Sardegna - L'Unione Sarda
Equitalia, protesta a Cagliari
Occupato l'aeroporto di Elmas Il "funerale" che ha caratterizzato la manifestazione di protesta contro Equitalia. Foto Nicola Belillo

Alla manifestazione, partita dalla Fiera e arrivata in via Roma, partecipano camionisti, pastori, artigiani e commercianti. Occupato simbolicamente anche l'aeroporto. In sei si incatenano per sollecitare la visita in Sardegna del ministro Tremonti.

Il popolo delle partite Iva torna in piazza a Cagliari, per una nuova mobilitazione contro il peso dei debiti che sta mettendo in ginocchio la Sardegna. Una manifestazione-corteo funebre, organizzata dal movimento contro Equitalia, alla quale stanno partecipando migliaia di persone. Il corteo partito da piazzale Marco Polo è arrivato sotto il Consiglio regionale con in testa un carro funebre, con relativa bara all'interno, e un annuncio funebre "per la scomparsa delle partite Iva a causa delle vessazioni di Equitalia e dello Stato". Il "popolo delle partite Iva" sta facendo sentire la propria voce con un unico urlo con l'obiettivo "di far tremare il palazzo".

AEROPORTO - Una quarantina di manifestanti ha occupato simbolicamente il terminal arrivi dell'aeroporto di Cagliari-Elmas in contemporanea con la manifestazione a Cagliari. I manifestanti si sono seduti per terra nella zona arrivi e mostrano ai passeggeri cartelli sui quali hanno illustrato le ragioni della protesta contro Equitalia, accusata di "strangolare" l'economia dell'isola.

TRAFFICO IN TILT - Inevitabili le ripercussioni sul traffico cittadino, bloccato fin dalla prima mattinata.

VIA ROMA - Tra i vari striscioni portati dai manifestanti anche uno che recita "in Egitto ci mangia Mubarak, in Tunisia Bel Alì, in Libia Gheddafi, in Italia ci mangiano in troppi". In oltre diecimila hanno urlato la propria rabbia contro quelle che definiscono vessazioni inique da parte dello Stato e di Equitalia sotto il Consiglio regionale.

PATIBOLO SIMBOLICO - Davanti all'edificio è stata allestita una forca in legno con due manichini appesi alla corda. Su di uno, vestito in abito e con orecchie d'asino, è appeso un cartello con la scritta "Cappellacci", sull'altro, vestito da operaio, il cartello "giovane artigiano, stanco, logorato, mortificato, assassinato dallo Stato". Una parte dei manifestanti ha bloccato il lato porto di via Roma, impedendo il passaggio delle auto e simbolicamente l'uscita del porto commerciale e l'accesso al porto turistico. In via Roma sono arrivati anche 20 camion che hanno seguito il lento e silenzioso corteo fino al momento dell'"urlo" collettivo per scuotere il palazzo della politica.

L'APPELLO A TREMONTI - Sei manifestanti si sono poi incatenati ai dissuasori del traffico per sollecitare una visita nell'Isola del ministro Giulio Tremonti. "Il ministro deve venire in Sardegna per risolvere i casini in cui ci ha messo", ha urlato Andrea Impera, uno dei coordinatori del Movimento Artigiani. Dopo essersi incatenati, i sei hanno annunciato l'intenzione di condurre un sit-in ad oltranza fino a quando Tremonti non accetterà di ascoltare le ragioni del "popolo delle partite Iva".

Mercoledì 06 luglio 2011 12.27

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