no, non mi occupo di queste cose.
so che a milano non c'è spazzatura in giro, a napoli si
so che a milano facciamo la differenziata, a napoli no
so che serviva una discarica, e a terzigno hanno fatto le barricate assaltando la polizia (e il governo . criticabilissimo .- ha fatto dietro front)
le mie conoscenze sul tema sono modeste, ma mi soccorre il buon senso
La mano del potere striscia sulla gola
ma l'aristocrazia combatte anche da sola
Molte le vendono ai turisti, ti pare che il napoletano si automartella i coglioni indossando magliette tipo "Napoli: il lavoro nuoce gravemente alla salute" :sofico: O quell'altra: "Sono stato a Napoli e sono sopravvissuto" repapelle:
Io le magliette songh'e napule o quelle tricolori con la scritta ITALIA finora le ho viste addosso solo agli immigrati stranieri (una intera famiglia di pakistani in metropolitana ad esempio)
Il Comune di Napoli è responsabile del Comune di Napoli, mica degli altri comuni
Fatto sta che neanche Milano smaltisce tutti i suoi rifiuti nel suo comune, e nemmeno nella sua provincia (se non sbaglio una parte delle ceneri finiscono a Brescia) e questo in Campania non si può fare, non per volontà dei napoletani
giusto, colpa nostra.
però noi facciamo il 65% di differenziata, voi zero
e noi paghiamo la tarsu, voi evasione record al 50%
immagino che anche in questo caso i napoletani siano esenti da colpe
ad ogni modo, io la spazzatura in eccesso di napoli non la voglio, questa è la mia posizione politica. e non voglio fare il leghista osservando che la lombardia versa ogni anno 50.000.000.000 di tasse in eccesso per mantenere napoli (record di differenziale negativo tra tributi pagati e trasferimenti ricevuti) e le clientele meridionali in generale. la spazzatura è un ottimo pretesto, simbolico, per iniziare a dimostrare che sapete cavarvela da soli
Ultima modifica di Adriano Romualdi; 07-07-11 alle 12:55
La mano del potere striscia sulla gola
ma l'aristocrazia combatte anche da sola
ciao....mi potresti riportare la fonte dove si evincerebbe che Milano ha il 65% di differenziata mentre Napoli è pari a zero?
sai nonvoglio sembrare come il solito italiano che considera i lombardi tutti ladri e corrotti e disonesti (come si potrebbe erroneamente pensare basandosi sui tanti scandali made in lombardia), voglio solo essere informato (mi sembri un tipo informato)
ecco, anche qui....mi porteresti uno straccio di fonte su questo dato?
grazie
prima ti ho chiesto fonti, in attesa di riscontri da parte tua mi permetto di contribuire io:
napoletani pagavano le tasse ma i soldi finivano a società milanese Cinque arresti, indagini al Comune - Il Mattino.
Indagini della Finanza sulla Api e sulla Elpis che senza mandato
incassavano Tarsu, Ici e concessioni pubblicitarie
Un business da 50 milioni, di cui 33 provenienti da Napoli
NAPOLI – I cittadini di Napoli hanno versato negli anni quasi 33 milioni di euro di tasse, per i servizi più vari, dalla raccolta dei rifiuti alle affissioni pubbliche, ma questi soldi invece di entrare nelle casse dell’amministrazione comunale sarebbero finiti nei conti correnti di una società di Milano, con gli uffici in centro, che li avrebbe utilizzati per i propri comodi. Uno scenario, questo che vede i contribuenti napoletani ‘truffati’ da una azienda milanese, che emerge da un’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo che oggi ha portato a cinque arresti.
In manette, su ordine del gip Micaela Curami e su richiesta dei pm Luigi Orsi e Sergio Spadaro, sono finiti Gabriella Amati e Angelo Maj, amministratori di fatto della Aip, Azienda italiana pubblicità.
Gli arresti domiciliari, invece,sono scattati per Roberto Toia, presidente della società, per Stefano Gobbi e Giorgio Martinato, rispettivamente consigliere delegato e amministratore unico dell’azienda.
Nell’inchiesta, condotta dalla sezione Polizia giudiziaria della Gdf di Milano, sono indagate altre cinque persone, tra cui un dirigente del Comune di Napoli, Ida Alessio Vernì, e risultano coinvolti, come spiega il gip, altri «pubblici ufficiali in servizio presso il Comune di Napoli in corso di identificazione».
I finanzieri, infatti, hanno effettuato perquisizioni anche in alcuni uffici comunali. Si tratta, scrive il giudice nell’ordinanza, di una «complessa vicenda» che getta «una pesante ombra sulle modalità di gestione da parte del Comune di Napoli», tra il 2001 e il 2009. «Ombre» che riguardano la «gestione complessiva dei rapporti» delle passate amministrazioni con la società Aip.
Gli arrestati sono accusati di peculato per 50 milioni di euro. Oltre che con il comune di Napoli, infatti, la Aip, incaricata dell’accertamento e della riscossione di tributi, come la Tarsu (la tassa sui rifiuti) e l’Ici, avrebbe lavorato anche per quelli di Bordighera, Siderno, Grumo Nevano, Oppido Mamertina. In più devono rispondere dell’accusa di bancarotta fraudolenta (da qui la competenza dei magistrati milanesi) per un buco da 18 milioni di euro per il fallimento della società, nel 2009.
Al centro dell’inchiesta c’è anche la Elpis, «società mista partecipata al 51% dal Comune di Napoli e al 49% da Aip». Stando a quanto ricostruito nell’ordinanza, per quattro anni, dal 2005 al 2009, la Aip «ha continuato a ricevere, sul suo conto corrente postale, i contributi erroneamente versati dai contribuenti, in buona fede», nonostante «non si occupasse più della riscossione dei tributi» per conto del Comune di Napoli. In quegli anni lo faceva la Elpis.
I soldi delle tasse, dunque, viaggiavano da Napoli a Milano, finivano su un conto che doveva essere chiuso ma in realtà era ancora aperto, e poi entravano in altri conti della società. L’Aip, spiega il gip, «via via che si accumulavano gli importi provvedeva a trasferirli (con assegni o bonifici) su altri conti correnti, confondendoli nel suo patrimonio finanziario».
Alla faccia dei contribuenti, i soldi venivano utilizzati dagli arrestati come se «si trattasse di denaro proprio».
Il gip sottolinea, infine, come il Comune di Napoli, nel 2002, nonostante in una delibera avesse lamentato la «assoluta incertezza delle entrate», «dopo pochi mesi» aveva riconosciuto alla stessa azienda anche «un indennizzo» di quasi 3 milioni di euro.
Ultima modifica di venetoimpenitente; 07-07-11 alle 14:30
I "sud tirolesi":"Noi non ci sentiamo padani perché abbiamo un patrimonio genetico basato sulla legalità, sulla convivenza, sul rispetto delle diverse tradizioni culturali purché non lesive della libertà altrui..."