La battaglia perduta del leghista antimafia
(..)
LONATE POZZOLO (Varese) - Parli di sicurezza (nel senso di guerra a lavavetri, clandestini e clochard) e fai il pieno di voti. Fai la guerra alla mafia, aiuti la magistratura a smantellare una cosca intera e in questo caso quasi nessuno ti si fila. Nemmeno se sei della Lega Nord
(..)
I picciotti facevano gli affari loro persino a Malpensa entrando e uscendo dalle aree supersorvegliate a piacimento. Nei verbali della procura antimafia, la sorpresa : tra i pochissimi che avevano segnalato come il pagamento del «pizzo» a Lonate fosse una prassi, c' è proprio Verderio. Ecco un passo della sua deposizione ai carabinieri: «Venivo avvicinato da alcuni cittadini di Lonate che mi sottoponevano il problema della comunità calabrese dedita alle estorsioni... mi venne nominato il cognome Filippelli». Guarda caso, diversi componenti del clan Filippelli sono poi finiti in carcere. Verderio, «eroe antimafia» della Lega, si è invece candidato sindaco, ha fatto campagna elettorale puntando (anche) sul tema delle infiltrazioni mafiose e come è andata a finire? «Ho preso il 20%, contro il 50 e passa del Pdl». Resta il fatto che avere come parola d' ordine combattere - con fatti concreti - la Piovra, non ha pagato granché. «In campagna elettorale - racconta Vederio, 56 anni, professione antiquario - siamo stati gli unici a parlare di questi argomenti. Abbiamo anche organizzato una fiaccolata sulla sicurezza. Sono venute 50 persone. Nessuna di Lonate.
In compenso il Pdl ha messo in piedi una serata con una ex velina e ha fatto il pienone. Si vede che certi problemi qui scivolano addosso, vengono ritenuti secondari. Anche dalla sinistra, a quanto pare».
Eppure i documenti dell' inchiesta sono agghiaccianti: parlano di commercianti che ricevono brutali minacce di morte, di imprese edilizie costrette a farsi da parte per lasciare spazio a quelle degli «amici», di connivenze all' interno delle banche locali. E soprattutto di zero denunce arrivate in tutti questi anni sui tavoli delle forze dell' ordine. «In questo caso - commenta l' esponente leghista - i lombardi dovrebbero prendere esempio dai ragazzi di Calabria che hanno avuto il coraggio di scendere in piazza e denunciare la presenza della ' ndrangheta. E detto da un leghista...». Verderio dice di vivere tranquillo, di girare per il paese senza timori e senza essere infastidito per quel che ha fatto, annuncia che siederà in consiglio comunale sui banchi dell' opposizione e che non risparmierà nessuno. La vita, insomma, continua uguale a prima per tutti, a Lonate.
«Uno degli arrestati - riferisce ancora - è uscito di galera dopo un paio di settimane ed è andato alla festa in piazza per la vittoria del Pdl. Sarà un' onestissima persona, sarà passato di lì per caso. Di certo non è mai venuto ai gazebo della Lega».
(..)
Del Frate Claudio
(11 giugno 2009) - Corriere della Sera