Proponiamo l'intervista che abbiamo realizzato con Ettore Bertolini, candidato Sindaco per le prossime amministrative di Perugia con la lista "Perugia Tricolore".
Ettore Bertolini, come e perché nasce Perugia Tricolore?
Il nostro Comitato omonimo nasce come unione di personalità dalle diverse esperienze politiche ma tutte accomunate da uno stesso senso di socialità e di appartenenza alla nostra città.
La Lista viene definita come di "estrema destra", è una etichetta ideologica corretta? A quale fascia di elettori si rivolge la sua candidatura?
La parola estrema destra non ha praticamente niente a che fare con le nostre istanze. Letteralmente fa riferimento ad una presunta radicalizzazione dei temi della destra politica attuale, nei confronti della quale noi oggi per diversi aspetti siamo contrapposti. Il Capitalismo e le sue aberannti logiche sociali hanno da sempre rappresentato un nemico per le nostre battaglie, che hanno radici lontane, in grado di affondare senza alcun problema anche nel Socialismo storico. E del resto sono le stesse terminologie politiche, figlie di una semantica anacronistica e obsoleta, a non poterci più appartenere nella dimensione sociale e politica contemporanea.
Perugia Tricolore corre da sola in una competizione comunque affollata di contendenti. Quali le peculiarità della sua lista rispetto a quelle degli altri candidati?
Indubbiamente la nostra visione comunitarista per impostazione culturale medesima, e non per becera e mera convenienza elettorale, è un fattore che ci pone in assoluto contrasto con qualunque altra realtà partitica o settoriale, portatrice, che sia di destra o sia di sinistra, di interessi ristretti e parziali. Noi abbiamo un'idea organica dell'entità sociale, che ponga tutti i nostri concittadini sotto una sola bandiera, quella del nostro Grifone, per costruire una civiltà sociale nuova, all'interno della quale non ci sia più alcuno spazio per la corruzione e per l'ingiustizia, ed in cui tutti, indipendentemente dalle condizioni sociali e dalle opinioni personali, possano ritrovarsi uniti e retribuiti dei propri sacrifici quotidiani.
Sicurezza: il problema è sotto gli occhi di tutti e la questione diventa di conseguenza cavallo di battaglia di molti candidati. Qual'è la proposta di Perugia Tricolore in questo ambito?
Anche qui abbiamo la presunzione di poter avanzare una pretesa di distinzione dal resto delle formazioni in competizione: per noi la sicurezza non è di destra o di sinistra, ma è del Popolo. La sicurezza non è soltanto la salvaguardia di una strada o il controllo all'interno di un parco, ma un dimensione organica che coinvolge l'aspetto legale così come quello sociale-previdenziale e quello sanitario. Realizzare un aggiornamento delle polizie locali, incentivandone l'azione sul campo, per fermare spaccio di droga e prostituzione, deve proseguire parallelamente a riforme e cambiamenti del sistema edilizio abitativo ed occupazionale, che consentano una vita dignitosa a tutti i perugini. La sicurezza è un unico pilastro di civlità ed è la realizzazione delle basi affinchè ogni persona possa vivere e non debba sopravvivere.
Più in generale: quali sono i punti cardine della proposta di Perugia Tricolore per Palazzo dei Priori? Quali secondo lei i problemi di maggiore gravità e quali dovranno essere le priorità per il futuro Sindaco?
Anzitutto ripartire e far emergere quello che in questi anni è stato abilmente taciuto. Si è parlato di buco di bilancio, di speculazione edilizia, di t red, ma nei fatti tutto è rimasto uguale, senza che nessuno all'interno dell'amministrazione comunale abbia risposto in modo sufficiente alle accuse mosse dall'opinione pubblica. La devastazione ambientale sotto la colata cementificatrice delle imprese edili (spesso legate alle mafie) va bloccata immediatamente, così come il sistema di viabilità andrà subito rivoluzionato.
Minimetrò e riorganizzazione del trasporto pubblico, strisce blu, T-Red e relativi problemi giudiziari. Tre questioni di cui molto si è parlato negli ultimi mesi. La vostra opinione.
Come ho detto, tutto andrà rimesso a posto. Abolendo il PUM 2008, si potrà tornare al vecchio sistema di mobilità pubblica, permettendo ai perugini di scegliere attraverso un referendum in merito alla dismissione del Minimetrò. Costruito contro tutti i pareri tecnici discordanti e totalmente contrari, è sotto gli occhi di tutti la sua totale inutilità: l'ingegner Fressoia, che prima dell'incipit dei lavori, aveva bocciato totalmente il Progetto, sta vedendo confermate tutte le argomentazioni tecniche del suo rapporto. Solo con la costrizione l'amministrazione ha potuto leggermente incrementare il flusso di utenti, senza però grandi risultati, come vediamo. Il bilancio del Minimetrò è assolutamente fallimentare e sta mettendo in amabasce la Giunta che ha tentato in ogni modo di recuperare quei soldi buttati, con sistemi poco limpidi come il t red e le strisce blu. Non basteranno i lavori di bitumazione improvvisati all'ultimo momento per accaparrare qualche consenso elettorale qua e la; le strade continuano a versare in pessime condizoni così come la situazione della viabilità nelle arterie della città.
Di fronte ad un ipotetico ballottaggio che non vedesse direttamente coinvolto il candidato Ettore Bertolini, come si comporterebbe "perugia tricolore"?
Noi per principio non appoggiamo alcun candidato che risponda a quelle medesime logiche partitiche e bipolari che contestiamo radicalmente. Ad ogni modo credo che in un eventuale e remoto confronto al secondo turno tra Sbrenna e Boccali, sceglieremmo Sbrenna, se non altro per la novità che una giunta di segno diverso potrebbe rappresentare dopo decenni di dominio delle sinistre di palazzo.
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