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    Predefinito [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    LE RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL
    Risposta ad una ridicola sconfitta
    (da CubaDebate)

    Nel pomeriggio di ieri, mentre analizzavo dettagliatamente il discorso di Obama nell’Università musulmana di El Cairo, sono giunti vari dispacci di agenzie di stampa con la strana informazione che due persone pensionate di più di 70 anni sono state arrestate, accusata di aver spiato per 30 anni per il governo di Cuba.

    La quasi totalità di importanti agenzie di notizie, otto tra loro, hanno diffuso la notizia.

    Le persone accusate sono, Walter Kendall Myers e la moglie Gwendolyn Steingraber Myers. Va aggiunto che il primo lavorava come specialista per i temi europei nel 1955 e 14 anni fa vennero a Cuba e furono ricevuti da me.

    Io ho incontrato in questi anni migliaia di nordamericani, per diversi motivi, individualmente o in gruppo, in occasioni con collettivi di centinaia di loro, come gli studenti che vennero a Cuba con la nave da crociera “Progetto semestre nel mare”, per cui posso ricordare appena dei dettagli d’una riunione con due persone.

    Mi rendo conto ora perchè George W. Bush ha proibito agli studenti della nave da crociera di visitare Cuba: per molte ore avevano conversato con me, anche se appartenevano a famiglie della classe medio alta.

    L’accusa puntualizza che i due coniugi hanno ricevuto molte decorazioni, ma ammette anche che non lo hanno mai fatto per denaro o benefici personali.

    Da parte mia posso assicurare che come questione di principio non abbiamo mai torturato nessuno, nè abbiamo pagato per ottenere informazioni di sorta.

    Quelli che in una o un’altra forma hanno contribuito a proteggere la vita dei cittadini cubani dai piani terroristici e dai progetti di assassinio dei loro dirigenti, tra i tanti programmati da varie amministrazioni degli Stati Uniti, lo hanno fatto seguendo la propria coscienza e meritano, a mio giudizio, tutti gli onori del mondo.

    La cosa curiosa è che la notizia sale alla luce 24 ore dopo la sconfitta sofferta dalla diplomazia degli Stati Uniti nell’Assemblea Generale della OEA.

    È davvero strano: se queste persone erano sotto controllo, perchè gli agenti del FBI le avevano ingannate facendosi passare per spie cubane, perchè non sono state arrestate prima ma soltanto in questo momento?

    Adesso comincerà il gioco della presunta giustizia contro due persone già molto stressate moralmente, con accuse che predetermineranno la condotta della giuria che deve decidere se sono colpevoli o innocenti.

    Con sicurezza non riceveranno il trattamento amabile ricevuto dai terroristi reclutati dal governo di questo paese per distruggere l’aereo della Cubana con la totalità delle persone che erano a bordo e di commettere orribili crimini contro il nostro popolo, violando anche le leggi degli Stati Uniti e commettendo numerosi azioni di terrorismo, spregevoli, nel loro stesso territorio.

    Hanno già spiegato la campagna contro la coppia. Li presentano come traditori che possono essere condannati anche a 35 anni di carcere e che dovranno quindi giungere ad un’età di circa 100 anni.

    I pubblici ministeri potranno eseguire le loro abituali manovre, cercando obiettivi politici.

    Tutto l’intrigo è esploso dopo che Obama ha preso ufficialmente il potere come presidente degli Stati Uniti. Forse ha influito all’arresto non solo la tremenda sconfitta sofferta a San Pedro Sula, ma anche la notizia che si stavano sviluppando contatti tra i governi degli Stati Uniti e Cuba su temi importanti d’interesse comune.

    Un dispaccio Ansa informa che Walter Kendall Myers ha dichiarato che ha cercato d’essere molto prudente all’ora di raccogliere e trasmettere segreti per Cuba.

    Altre pubblicazioni parlano del sequestro di una diario di Gwendolyn.

    Se tutto questo fosse vero, non smetterei d’ammirare la loro condotta disinteressata e coraggiosa verso Cuba.

    Il confronto con gli Stati Uniti è ideologico e non ha nulla a che vedere con la sicurezza di questo paese.

    Senza dubbio ieri altri dispacci di agenzie di stampa hanno informato su tre temi che sì hanno molto a che vedere con la morale politica e la sicurezza degli Stati Uniti.

    L’agenzia AFP : “Una nuova discussione è sorta venerdì, quando alcuni legislatori democratici hanno accusato gli oppositori repubblicani d’aver rivelato informazioni segrete sulle tecniche di tortura divulgate durante una sessione a porte chiuse nel Congresso.

    “La rappresentante dell’Illinois, Jan Schakowski, ha segnalato che tutti nella Commissione intendono quello che significa un’udienza a porte chiuse, ed ha aggiunto in un comunicato che è irresponsabile che dei membri di questa Commissione uscissero dall’incontro confidenziale prima che fosse terminato e si dirigessero veloci dov’era la stampa.

    L’agenzia AP: “I pubblici ministeri federali hanno accusato un uomo di proferire minacce contro il presidente Barakck Obama dopo che, si presume, aveva detto ad un impiegato di banca in Utah che la sua missione era uccidere il presidente”.

    “Daniel James Murray avrebbe comunicato le sue intenzioni ad un cassiere in una banca, il 17 maggio, mentre ritirava 13.000 dollari da un conto, ha riportato il quotidiano locale Salt Lake Tribune giovedì 4, nel suo sito Internet.

    Non si sa dov’è l’accusato. Un documento presentato alla giustizia dice che Murray è di New York, ma è stato poco tempo fa in California, Utah, Georgia, Oklahoma e possibilmente in Texas”.

    Il servizio segreto dice che Murray ha almeno otto armi da fuoco registrate, ha informato il giornale.

    “Malcolm Wiley, un portavoce dei Servizi Segreti a Washington, ha detto alla The Associated Press che non avrebbe fatto commenti al rispetto.

    L’agenzia AFP : "Sensibili tecnologie militari statunitensi necessarie per fabbricare armi nucleari possano essere facilmente acquistate negli Stati Uniti e poi esportate illegalmente”, ha avvisato la Corte dei Conti del Congresso - Gao in inglese.

    Utilizzando un’impresa come facciata e false identità, il GAO, ha comprato prodotti sensibili come occhiali infrarossi utilizzati dalle truppe statunitensi in Iraq ed in Afganistan per identificare bersagli notturni; elettrodi per far detonare armi nucleari; sensori elettronici utilizzati nella fabbricazione di bombe artigianali e chips usati per i missili teleguidati, scrive l’istituzione in un recente rapporto.

    Forse questo immenso e sofisticato arsenale posto a disposizione del mercato non pone il mondo sul bordo del precipizio?

    Non appare ridicola a tutti la storiella dello spionaggio cubano?


    Fidel Castro Ruz - 6 giugno del 2009
    Ore 15.12 (Traduzione Gioia Minuti)

    granma.cu - LE RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL : Risposta ad una ridicola sconfitta

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    LE RIFLESSIONI DI FIDEL
    L’invidia di Goebbels

    (da CubaDebate)


    Ieri ascoltavo la Tavola rotonda. Tra i vari temi si analizzava l’Operazione Peter Pan, uno dei più ripugnanti atti d’aggressione morale organizzato contro il nostro paese. Il tema della patria podestà è molto sensibile e fu un colpo basso e ripugnante.

    In un romanzo di Mijaíl Shólojov che ho letto anni dopo, si parla di questa calunnia usata contro la Rivoluzione d’Ottobre del 1917.

    L’artefice dell’operazione contro cuba fu Monsignor Walsh, un prete cattolico nordamericano che rispondeva al vescovo di Miami.

    Era il 1960 quando iniziò l’Operazione.

    Come si sa la nostra Rivoluzione non aveva posto ostacoli di sorta alle partenze dal paese. Doveva essere l’opera volontaria di un popolo libero.

    La risposta imperialista tra le tante aggressioni gravi fu la Peter Pan.

    Quando Taladrid ha commentato quei fatti, ha nominato il nome di un professore d’Economia, Ángel Fernández Varela.

    Mi sono ricordato che quando studiavo, l’ultimo anno di liceo, nel Collegio di Belén, un professore laico ci dava lezioni d’una materia: economia politica.

    Non era ovviamente un corso di marxismo-leninismo, che fu il tema ideologico invocato 18 anni dopo per espellerci dalla OEA. Erano lezioni semplici ed abbastanza elementari sull’economia politica borghese. Che altro eravamo noi alunni bianchi che studiavamo là?

    Il professore che dava quelle lezioni, due o tre volte la settimana, era puntuale e non mancò mai ad una classe.

    Mi ha sorpresa sentirlo nominare nella Tavola Rotonda. “Sarà lui?”, mi sono chiesto ed ho telefonato a Taladrid cercando dati e così lo ho constatato con lui, perchè sapeva che era stato professore nel Collegio di Belén.

    Luis Báez assicura ugualmente che io incontrai questo professore in qualche luogo de L’Avana nel 1959 e criticai il suo comportamento, ma non mi ricordo quel dettaglio.

    Walsh è stato decorato post mortem pochi giorni fa, per la sua prodezza nell’Operazione Peter Pan. Aveva dichiarato anni fa d’aver ricevuto varie telefonate e d’averla coordinata con la CIA.

    Alla fine di maggio, Álvaro F. Fernández, figlio di Fernández Varela, ha raccontato nella rivista digitale Progreso Semanal, che: “Alcuni anni prima della sua morte a Miami, mio padre ci aveva riunito, in presenza di mia madre, mia sorella Maria, suo marito ed io, e ci disse che lui era stato una delle persone che avevano redatto la falsa Legge che provocò l’isterismo sulla ‘eliminazione della patria podestà’. Per questo io so, e senza ombre di dubbi, che l’Operazione Peter Pan è stata un gioco sinistro d’immoralità, disegnato e sognato dalla CIA, prima dell’invasione della Baia dei Porci”.

    Un agente della CIA portò il falso Progetto di Legge a L’Avana da Miami e lo stesso Ángel Fernández Varela ha raccontato alla rivista Contrapunto, d’aver lavorato per la CIA tra il 1959 e il 1968.

    Ognuno dei 14.000 bambini coinvolti nel dramma percorse il suo drammatico cammino. Provenivano soprattutto dalle fasce medie della popolazione. Non erano figli dei grandi proprietari terrieri, nè di grandi borghesi, che non avevano motivo per trascinarli in quel dramma.

    Allora c’era un’ambasciata yankee che rilasciava i permessi d’entrata negli Stati Uniti. Quelli corrispondenti ai bambini dell’Operazione Peter Pan li inviavano a pacchetti si riempivano poi a Cuba con i nomi dei piccoli.

    Negli anni la Rivoluzione ha facilitato la partenza di milioni di persone che nella maggioranza erano dirette negli Stati Uniti, il paese più ricco, che stimola il furto dei cervelli, lo spoglio delle persone istruite e della forza lavoro più preparata.

    Gli Stati Uniti non sono in condizione di fare questo con nessun altro paese dell’America Latina. Questa diabolica operazione clandestina, chi potrebbe favorire?

    La professoressa associata di Scienze Politiche dell’Università DePaul, a Chicago, María de los Ángeles Torres, che fu una Peter Pan, anche se non è una rivoluzionaria, ha chiesto che la CIA renda pubblici i circa 1500 documenti sull’Operazione, ma la CIA non acconsente con il pretesto della sicurezza nazionale. Puzza tanto questo fatto, che non lo vogliono scoprire!

    Nonostante questo rifiuto la professoressa Torres ha chiesto ed ottenuto il permesso d’accedere, nella Biblioteca Presidenziale Lyndon B. Johnson, ad un documento del governo degli Stati Uniti che respingeva una proposta di un Alto Commissario della ONU per i Rifugiati, che consisteva nel pagamento da parte della ONU del trasporto dei genitori dei bambini inviati negli Stati Uniti. Questo materiale è stato pubblicato dalla stampa più di15 anni fa.

    La Peter Pan è stata una manovra della più cinica pubblicità, che avrebbe suscitato l’invidia solamente di Goebbels, il ministro della propaganda nazista.



    Fidel Castro Ruz – 11 Giugno del 2009

    Ore 16.40 (Traduzione Gioia Minuti).

    granma.cu - L’invidia di Goebbels

  3. #3
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    LE RIFLESSIONI DI FIDEL

    Non è facile il compito di Obama

    (da CubaDebate)


    Ricordo che quando visitai la Repubblica Popolare della Polonia, negli anni di Gierek, mi portarono a Osviecim, il più conosciuto tra i campi di concentramento. Là vidi gli orribili crimini commessi dai nazisti su bambini, donne ed anziani ebrei. Erano le idee del libro Mein Kampf di Adolfo Hitler applicate là. Prima le avevano poste in pratica invadendoli territorio della URSS in cerca di spazio vitale. I governi di Londra e di Parigi, in quegli anni, aizzavano il capo nazista contro lo Stato sovietico.

    L’esercito sovietico liberò Osviecim e quasi tutti i campi di concentramento nazisti, denunciò i fatti, scattò fotografie e girò pellicole che percorsero il mondo.

    Obama ha parlato dal campo di concentramento di Buchenwald, in territorio tedesco, alla cui liberazione ha partecipato anche il fratello di suo nonno, che è sempre vivo e lo ha accompagnato.

    La su attività più importante in Europa è stata la partecipazione al 65º Anniversario dello sbarco in Normandia, dove ha pronunciato un secondo discorso. Ha espresso infiniti elogi per Dwight Eisenhower, che diresse lo sbarco. Ha sottolineato giustamente il coraggioso ruolo dei soldati nordamericani che combattevano a pochi chilometri dalla costa, appoggiati dalla marina inglese e nordamericana e da migliaia di aerei fabbricati soprattutto negli Stati Uniti.

    Le divisioni di paracadutisti non furono lanciate nelle posizioni più corrette e per questo la battaglia si prolungò esageratamente.

    Il grosso dell’esercito di Hitler e le sue divisioni più scelte erano state liquidate dai soldati sovietici sul fronte russo, dopo la ripresa seguita al danno del colpo iniziale. La resistenza di Leningrado all’assedio prolungato, i combattimenti delle divisioni siberiane a pochi chilometri da Mosca, la battaglia di Stalingrado e la ritirata di Kursk passeranno, nella storia delle guerre, tra i più grandi e decisivi avvenimenti.

    Obama, che ha parlato nella cerimonia per il 65º Anniversario dello sbarco in Normandia, grazie al quale, come si deduce dal suo discorso, fu liberata l’Europa, ha dedicato solo 15 parole al ruolo della URSS, appena 1,2 parole per ogni 2 milioni di cittadini sovietici morti in quella guerra. E non è giusto!

    Alla fine di quella guerra sanguinosa, l’Iran, che per le sue risorse naturali e la sua ubicazione geografica aveva giocato un ruolo importante nella guerra, fu trasformato dagli Stati Uniti nel loro più forte e meglio armato gendarme in quella regione strategica dell’Asia.

    Il popolo iraniano, guidato dall’Ayatolá Ruhollah Khomeini, con le masse disarmate disposte a qualsiasi sacrificio, sconfisse il poderoso Sha dell’Iran.

    Questo avvenne negli ultimi due anni dell’amministrazione di Jimmy Carter, che sofferse le prime conseguenze della sbagliata politica estera degli Stati Uniti, che ridusse il suo incarico e favorì l’accesso di Ronald Reagan al potere.

    Lo Sha è morto a El Cairo il 27 luglio del 1980, la città dove Obama precisamente ha pronunciato il suo discorso il 4 giugno.

    L’assurda guerra Iraq- Iran, che iniziò nel 1980 e durò 8 anni. non fu provocata da Khomeini. Reagan ne trasse tutto il profitto possibile. Prima vendette le armi all’Iran e con questa vendita e il denaro del traffico delle droghe finanziò la guerra sporca contro il Nicaragua, burlando le disposizioni del Congresso, che aveva negato i fondi per quella crudele avventura, che è costata tante vite di giovani sandinisti.

    Reagan appoggiò la guerra dell’Iraq contro l’Iran.

    Il governo degli Stati uniti autorizzò la somministrazione delle materie prime, la tecnologia ed i gas per la guerra chimica contro l’Iran, che uccise migliaia di soldati in questo paese; la popolazione civile fu severamente danneggiata e le imprese nordamericane cooperarono alla produzione delle armi chimiche.

    I satelliti, d’altra parte, somministravano le informazioni necessarie per le operazioni via terra; 600.000 iraniani e 400.000 iracheni morirono in quella guerra e centinaia di migliaia di milioni di dollari furono sciupati dai due grandi produttori di petrolio prima che le due parti accettassero il progetto di pace elaborato dalle Nazioni Unite.

    Non è un compito facile per un presidente degli Stati Uniti pronunciare un discorso nell’Università musulmana Al- Azhar a El Cairo. Non ci si può aspettare che susciti molto entusiasmo nè tra gli iraniani, nè tra gli arabi.



    Fidel Castro Ruz

    – 14 giugno 2009

    Ore 16.36 (Traduzione Granma Int.)

    granma.cu -Non è facile il compito di Obama

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    Non cederemo mai nemmeno un istante nella lotta per riportarli a casa

    • La Dichiarazione dei contadini cubani, dopo la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti

    Noi contadini, come parte del popolo, condanniamo energicamente il rifiuto della Corte Suprema di Giustizia degli Stati Uniti di non considerare l’appello dei Cinque antiterroristi cubani, reclusi da più di dieci anni nelle prigioni nordamericane.

    La Corte Suprema di Giustizia ha obbedito alla petizione del governo nordamericano ed ha ignorato il richiamo mondiale senza precedenti di 10 Premi Nobel, giuristi, parlamentari, organizzazioni dei diritti umani, che hanno apportato solidi argomenti a favore dell’appello, basandosi strettamente e in assoluto rispetto delle leggi degli Stati Uniti.

    Il presidente degli Stati Uniti è divenuto un ostaggio di una retrograda e reazionaria politica anticubana che è la bandiera della mafia cubano - americana del sud della Florida.

    L’impero scarica sui Cinque Eroi antiterroristi la sua impotenza e la sua incapacità, accumulate da decine di amministrazioni yankee impegnate a cercare di distruggere la Rivoluzione cubana.

    A Gerardo, Fernando, Ramón, Antonio e René sono state negate le garanzie di un processo giusto e le loro condanne sono un’aberrazione giuridica.

    Indigna sapere che mentre l’amministrazione di Obama nega la libertà a Cinque combattenti antiterroristi, il suo governo, in maniera irresponsabile, non processa Luis Posada Carriles nella sua condizione di terrorista internazionale radicato nel territorio statunitense, un terrorista che è sempre attivo, com’è stato dimostrato con la sua recente partecipazione al frustrato piano di tentativo d’assassinio del presidente Hugo Chávez Frías.

    Gli integranti del Comitato Nazionale della ANAP, come rappresentanti di tutte le famiglie cooperativiste e contadine, reiteriamo ai nostri Cinque Eroi ingiustamente reclusi, che uniti al nostro popolo e agli uomini e le donne di buona volontà di tutto il mondo, continueremo a lottare per far sì che ritornino vittoriosi nella loro Patria, grata a questi figli onesti e patrioti.

    Non cederemo nemmeno un istante nella lotta per riportarli a casa e nello stesso tempo rafforzeremo i nostri sforzi per rendere più efficienti i frutti del lavoro creatore dei contadini e dei cooperativisti, degno tributo all’opera rivoluzionaria che i Cinque difendono dalle loro prigioni.

    Dobbiamo quello che siamo all’unità, e uniti, tutti continueremo a lottare, sicuri della vittoria.

    L’alternativa è lottare e resistere e la sola opzione è la vittoria, coronata con il ritorno dei nostri Cinque Eroi, prigionieri dell’impero.

    Patria o Morte,

    Vinceremo (Traduzione Granma Int.)

    http://www.granma.cu/italiano/2009/j...sejaremos.html

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    LE RIFLESSIONI DI FIDEL

    Un gesto che non si dimenticherà

    (da CubaDebate)


    Sospendo una lavoro che sto elaborando da due settimane su un episodio storico, per esprimere la mia solidarietà al presidente costituzionale di Honduras, José Manuel Zelaya.

    È stato impressionate vederlo, attraverso TeleSur, arringare la popolazione di Honduras. Ha denunciato energicamente la brutale azione della reazione, che vuole impedire un’importante consultazione popolare.

    Questa è la democrazia che difende l’imperialismo!

    Zelaya non ha commesso violazioni di sorta delle leggi. Non ha compiuto azioni di forza. È il presidente ed il Comandante generale delle Forze Armate dell’Honduras.

    Quello che accadrà sarà una prova per la OEA e per l’attuale amministrazione degli Stati Uniti.

    Ieri si è svolta una riunione dell’ALBA, a Maracay nello Stato venezuelano di Aragua. I leaders latinoamericani e dei Caraibi che hanno parlato, lo hanno fatto brillantemente sia per l’eloquenza che per la loro dignità.

    Oggi ascoltavo i solidi argomenti del presidente Hugo Chávez che denunciava l’azione golpista attraverso il canale Venezolana de Televisión.

    Non sappiamo che cosa accadrà stanotte o domani in Honduras, ma il comportamento valoroso di Zelaya passerà alla storia.

    Le sue parole ci hanno fatto ricordare il discorso del presidente Salvador Allende, quando gli aerei da guerra bombardavano il palazzo presidenziale, dove morì eroicamente l’11 settembre del 1973.

    Stavolta vediamo un altro presidente latinoamericano che entra con il popolo in una base aerea per reclamare le schede elettorali della consultazione popolare confiscate illegalmente.

    Così agisce un Presidente e Comandante Generale!

    Il popolo dell’Honduras non dimenticherà mai questo gesto!



    Fidel Castro Ruz -

    25 giugno del 2009

    Ore 20.15 ( Traduzione Gioia Minuti)

    http://www.granma.cu/italiano/2009/j...flexiones.html

  6. #6
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    COLPO DI STATO IN HONDURAS
    Cuba chiama a condannare
    il colpo di Stato


    Héctor Miranda

    PL - Il Governo cubano ha chiamato le organizzazioni internzionali e l’opinione pubblica di Honduras a condannare il colpo di Stato nel paese centroamericano.

    Il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha incitato le Nazioni Unite (ONU), il Movimento dei Paesi Non Allineti (NOAL), il Gruppo di Río e il Consiglio Permanente dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) ad esigere rispetto delle garanzia costituzionali in Honduras.

    Cuba considera brutale e criminale il colpo di Stato nel riferito paese e reclama il ritorno al suo posto del presidente Manuel Zelaya, e reclama inoltre garanzie per la vita della ministra degli Esteri, Patricia Rodas.

    "Denuncio il carattere criminale e brutale di questo colpo di Stato", ha detto Il ministro degli Esteri cubano in una conferenza stampa.

    Rodríguez ha esortato le Forze Armate dell’Honduras a preservare la vita di Patricia Rodas, di cui non si conosce la destinazione dal mezzogiorno di questa domenica 28.

    La ministra Rodas si trovava con gli ambasciatori di Cuba, Venezuela e Nicaragua verso le dieci di mattina, quando il maggiore Oceguera delle Forze Armate ha tentato di convincerla ad abbandonare il paese.

    Poi 15 militari con passamontagna sono entrati nella casa, hanno preso i diplomatici e la ministra e li hanno portati alla base aerea di Tegucigalpa, come ha detto per telefono l’ambasciatore cubano in Honduras, Juan Carlos Hernández, che ha sottolineato che sono stati spintonati e colpiti dai militari che hanno sottratto loro i cellulari.

    Il ministro Rodríguez ha chiamato l’opinione pubblica internazionale e le forze armate di Honduras, oltre agli ufficiali dignitosi ed onesti a salvare la vita di Patricia Rodas.

    “I militari che l’hanno sequestrata hanno violato il Diritto Internazionale e la Convenzione di Vienna”, ha ricordato il ministro cubano, e attuano nello stile delle più crudeli e violente dittature latinoamericane del passato”.

    Ancora, ha reclamato dignità ed ha invitato tutti i Partiti e il Congresso di Honduras a rispettare la libertà e la Costituzione (Traduzione Gioia Minuti).


    http://www.granma.cu/italiano/2009/j...8/cuba-it.html

  7. #7
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    LE RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL

    Un errore suicida


    Nella riflessione scritta la notte del giovedì 25, tre giorni fa, ho detto "Non sappiamo che cosa accadrà stanotte o domani in Honduras, ma il comportamento valoroso di Zelaya passerà alla storia."

    Due paragrafi prima avevo segnalato:

    “Quello che accadrà sarà una prova per la OEA e per l'attuale amministrazione degli Stati Uniti."

    Il giorno successivo, la preistorica istituzione interamericana si riuniva a Washington e in una spenta e tiepida risoluzione, ha promesso di svolgere immediatamente le pratiche pertinenti per cercare un'armonia tra le parti in lotta. Cioè, una negoziazione tra i golpisti ed il Presidente Costituzionale dell’Honduras.

    L'alto capo militare che continuava alla testa delle Forze armate honduregne, faceva pronunciamenti pubblici in differenza con le posizioni del Presidente, intanto riconosceva la sua autorità in modo meramente formale.

    I golpisti non avevano bisogno di un'altra cosa dalla OEA. Gli importava poco la presenza di un gran numero di osservatori internazionali che si erano spostati al suddetto Paese per dare fede di una consultazione popolare, con i quali Zelaya ha parlato fino a notte inoltrata. Oggi, prima dell'alba circa 200 soldati professionisti, ben allenati e armati, sono stati lanciati contro la residenza del Presidente, i quali, allontanando rudemente la squadra della

    Guardia di Onore, hanno sequestrato Zelaya che dormiva in quello momento, l’hanno portato alla base aerea, l’hanno fatto salire per la forza in un aereo e l’hanno trasportato a un aeroporto della Costa Rica.

    Alle ore 8 e 30 del mattino, abbiamo conosciuto da TeleSur la notizia dell'assalto alla Casa Presidenziale e il sequestro. Il Presidente non ha potuto partecipare all'atto iniziale della consultazione popolare che si sarebbe tenuta questa domenica. S’ignorava quello che avevano fatto con lui.

    La stazione di televisione ufficiale è stata taciuta. Desideravano ostacolare la divulgazione prematura della traditrice azione attraverso TeleSur e Cubavisión

    Internazionale che informavano sui fatti. Hanno sospeso, quindi, i centri di trasmissione e perfino hanno tolto l'elettricità a tutto il Paese. Il Congresso e gli alti tribunali coinvolti nella cospirazione non avevano ancora pubblicato le decisioni che giustificavano la congiura. Per primo hanno portato a termine l'inqualificabile colpo militare e dopo l’hanno legalizzato.

    Il popolo si è svegliato con i fatti consumati e ha cominciato a reagire con crescente indignazione. Non si sapeva il destino di Zelaya. Tre ore più tardi, la reazione popolare era tale che si è visto delle donne battendo con il pugno i soldati, i cui fucili cadevano quasi delle loro mani per mero sconcerto e nervosismo. Inizialmente i loro movimenti sembravano quelli di un bizzarro combattimento contro fantasmi, più tardi tentavano di coprire con le mani le cineprese di TeleSur, miravano tremuli i loro fucili contro i reporter, e a volte, quando la gente andava avanti, i soldati venivano in dietro. Hanno inviato veicoli blindati con cannoni e mitragliatrici. La popolazione discuteva senza paura con le dotazioni dei blindati; la reazione popolare era sorprendente.

    Circa alle ore 2 pomeridiane, in coordinamento con i golpisti, una maggioranza addomesticata del Congresso ha destituito Zelaya, Presidente Costituzionale dell’Honduras, e ha nominato un nuovo Capo di Stato, affermando al mondo che quello aveva rinunciato, presentando una firma falsificata. Alcuni minuti dopo, Zelaya, da un aeroporto della Costa Rica, informava di quanto accaduto e smentiva categoricamente la notizia della sua rinuncia. I cospiratori hanno fatto una figuraccia davanti al mondo.

    Molte altre cose sono successe oggi. Cubavisión si è dedicata interamento a smascherare il colpo, informando continuamente la nostra popolazione.

    Dei fatti nettamente fascisti si sono verificati, e anche se gli aspettavamo, ci hanno comunque stupito.

    Patricia Rodas, ministro degli Affari Esteri dell’Honduras, è stata, dopo Zelaya, l'obiettivo fondamentale dei golpisti. Un altro distaccamento è stato inviato alla sua residenza. Lei, coraggiosa e decisa, a agito velocemente, non ha perso neanche un minuto per denunciare il colpo per tutte le vie possibili.

    Il nostro ambasciatore aveva contattato Patricia per conoscere la situazione, così come altri ambasciatori. A un certo punto ha chiesto ai rappresentanti diplomatici del Venezuela, Nicaragua e Cuba di riunirsi con lei che, ferocemente assillata, aveva bisogno di protezione diplomatica. Il nostro ambasciatore, che dal primo momento era stato autorizzato da offrire il massimo appoggio al Ministro costituzionale e legale, è andato a visitarla alla sua residenza.

    Quando erano già nella sua casa, il comando golpista ha inviato il maggiore Oceguera per arrestarla. Loro si sono messi davanti alla donna e hanno detto che era sotto la protezione diplomatica, e che solo si poteva muovere in compagnia degli ambasciatori. Oceguera discute con loro e lo fa rispettosamente. Poco dopo entrano nella casa 12 o 15 uomini in divisa ed incappucciati.

    I tre ambasciatori si abbracciano a Patricia; gli incappucciati agiscono in modo brutale e riescono a separare gli ambasciatori del Venezuela e Nicaragua; Hernández l’ha presso tanto fortemente per uno delle braccia che i mascherati hanno trascinato loro fino a un furgoncino; gli portano alla base aerea, dove riescono a separarli, e gliela portano via. Stando lì detenuto, Bruno, che aveva notizie del sequestro, si comunica con lui attraverso il telefonino; un mascherato tratta di strappargli rudemente il telefonino; l'ambasciatore cubano che era stato già battuto a casa di Patricia, gli grida: Non mi spingere, coglione! Non ricordo se la parola che ha pronunciato sia stata utilizzata qualche volta da Cervantes, ma senza dubbio l'ambasciatore Juan Carlos Hernández ha arricchito la nostra lingua.

    Poi l’hanno lasciato in una strada lontano dalla missione e prima di abbandonarlo gli hanno detto che, se parlava, poteva succedergli qualcosa di peggio. "Niente è peggiore della morte!", gli ha risposto con dignità, "e non per quello ho paura di voi. I vicini della zona l'hanno aiutato a ritornare all'ambasciata, da dove si è comunicato subito, un'altra volta, con Bruno.

    Con quell'alto comando golpista non si può negoziare, bisogna esigergli la rinuncia e che altri ufficiali più giovani e non compromessi con l'oligarchia occupino il comando militare, o non ci sarà mai un governo "con popolo, dal popolo e per il popolo" in Honduras.

    I golpisti, messi alle strette e isolati, non hanno salvazione possibile se si confronta con fermezza il problema.

    Perfino la signora Clinton ha già dichiarato nel pomeriggio che Zelaya è l'unico Presidente dell’Honduras, e i golpisti honduregni non possono neanche respirare senza l'appoggio degli Stati Uniti.

    In camicia da notte fino ad alcune ore fa, Zelaya sarà riconosciuto dal mondo come l'unico Presidente Costituzionale del Honduras.



    Fidel Castro Ruz

    - 28 giugno 2009

    18 e 14 ( Traduzione ESTI)

    http://www.granma.cu/italiano/2009/j...flexiones.html

  8. #8
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    La nostra difesa è molto più forte

    • Il Generale d’Esercito Raúl Caatro ha commentato così la profonda analisi realizzata dal Consiglio di Difesa Nazionale, durante una Riunione ampliata, da lui presieduta. È stato posto l’accento sulla necessità di perfezionare costantemente quanto realizzato.

    Jorge Martín Blandino

    “I pronostici si sono confermati. Evitiamo la guerra e in questo modo la vinciamo”. Così Raúl ha sintetizzato lo straordinario sforzo fatto dal nostro popolo per rafforzare la difesa del paese, dai primi mesi del 2003 sino ad oggi.


    Il Generale Raúl Castro ha affermato che:“Senza preparazione non si può pensare nella vittoria” ed ha chiamato ad evitare la routine e ad utilizzare con creatività lo quanto appreso.
    “Senza preparazione non si può pensare in una vittoria”, ha affermato Raúl, che ha chiamato ad evitare la routine e ad utilizzare con creatività quanto appreso.

    Questo è stato il tema principale della riunione ampliata del Consiglio di Difesa Nazionale presieduto dal Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba, che si è svolto la scorsa settimana nella sede del Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie.

    L’analisi ha confermato ancora una volta la vigenza del principio espresso dal compagno Fidel, il 18 dicemebre del 1991: “La difesa non va trascurata mai, nemmeno un solo istante".

    Il Generale d’Esercito Raúl Castro ha visitato i combattenti della riserva nel loro periodo di preparazione in condizioni di campagna e composti in piccole unità, ed ha ratificato un’idea vigente sin dalla nascita stessa della Rivoluzione in momenti in cui il paese affrontava un serio e crescente pericolo di aggressione militare diretta, da parte della Forze armate degli USA, dopo la disintegrazione della URSS.

    Un decennio dopo la crescente smania di guerra della sua amministrazione, Bush ha approfittato l’isterismo provocato dall’azione terrorista contro le torri gemelle a New York, per dichiarare il proposito d’attaccare “gli oscuri angoli del mondo”.


    La preparazione dei combattenti della riserva e dei miliziani, a partire dal luglio del 2006 si è sviluppata con l’Operación Caguairán.

    Il governo nordamericano di Bush ha rafforzato sino all’assurdo il blocco economico, la guerra ideologica ed il resto delle aggressioni contro Cuba e aveva anche insinuato un’azione militare diretta.

    Intervenendo sul tema, Raúl ha ricordato l’episodio narrato in uno dei suoi libri dall’acuto investigatore statunitense Bob Woodward, sulla domanda “ se dopo l’invasione in Iraq Bush sarebbe andato in Iran”. Un alto ufficiale nordamericano a cui era stata fatta la domanda, disse che si preferiva andare a Cuba dove il rum e i sigari sono migliori e le donne sono molto belle.

    “Ma certamente, abbiamo Cuba”, fu l’affermazione dell’allora presidente degli USA. Può sembrare uno scherzo di cattivo gusto, ma lo stesso autore ha scritto in un’altra delle sue opere: “Bush at war” (Bush in guerra), che in una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale, il segretario alla Difesa Rumsfeld propose, con l’approvazione del vicepresidente Cheney, di realizzare un attacco massiccio contro Cuba.E Bush non solo era d’accordo con la proposta, ma chiese anche i dettagli in un tempo breve.

    “È stato un dei momenti più pericolosi vissuti dall’Isola dopo la crisi dei missili nel 1962”, ha affermato il presidente cubano.

    “La modernizzazione delle armi e dei mezzi di combattimento va adeguata ai nostri concetti sul loro uso. Questa situazione ha fatto sì che il Plenum straordinario del Comitato Centrale del PCC del 15 luglio del 2003 decidesse d’incrementare e accelerare le misure indirizzate a rafforzare la difesa del paese in tutti gli ordini, partendo da una messa fuoco nuova, razionale e realista. Tre anni dopo, il primo luglio del 2006, il V Plenum constatò i risultati ottenuti, ratificò e perfezionò la strategia tracciata.

    Il profondo bilancio critico di quanto ottenuto da allora e la proiezione per il lavoro futuro costituiscono gli obiettivi centrali della riunione ampliata del Consiglio di Difesa Nazionale.

    Raul ha segnalato che questa è la continuità di un processo di quasi 30 anni, nel quale si è consol¡data e approfondita una dottrina militare basata nella concezione della Guerra di tutto il Popolo.

    Erano presenti i membri del Burò Politico, della Segreteria del Comitato Centrale, i primi segretari dei Comitati Provinciali del PCC, i presidenti dei Consigli di Difesa delle rispettive province, con altri dirigenti del Partito. Hanno partecipato anche i funzionari dello Stato e del Governo, assieme ai capi principali delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni, i dirigenti della UJC e delle organizzazioni di massa e sociali.

    http://www.granma.cu/italiano/2009/j...3/nuestra.html

  9. #9
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    dopo 10 giorni di linea Telecom saltata, posso riprendere gli aggiornamenti

    LE RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL
    O muore il colpo di Stato o muoiono le Costituzioni

    I paesi dell'America Latina stavano lottando contro la peggiore crisi finanziaria della storia dentro un relativo ordine istituzionale.

    Mentre il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, viaggiava a Mosca per affrontare temi vitali sulle armi nucleari e dichiarava che l'unico presidente costituzionale dell'Honduras era Manuel Zelaya, a Washington l'estrema destra ed i falchi manovravano perché questi negoziasse l'umiliante perdono per le illegalità che gli attribuiscono i golpisti.

    Era ovvio che quell’azione significava davanti ai suoi e davanti al mondo la sua scomparsa dalla scena politica.

    È certo che Zelaya, quando ha annunciato che sarebbe ritornato il 5 luglio, era deciso a mantenere la sua promessa di condividere col suo popolo la brutale repressione golpista.

    Con il Presidente viaggiavano Miguel d´Escoto, presidente pro tempore dell'Assemblea Generale dell'ONU, Patricia Rodas, la Ministra degli Esteri dell'Honduras, un giornalista di Telesur ed altri, 9 persone in tutto.

    Zelaya ha mantenuto la sua decisione d'atterrare. Mi risulta che volando, mentre si avvicinavano a Tegucigalpa, Zelaya è stato informato da terra sulle immagini trasmesse da TeleSur, che la folla che l'aspettava attorno all'aeroporto era attaccata dai militari con gas lacrimogeni e gli spari dei fucili automatici.

    La sua reazione immediata è stata chiedere di riprendere quota per denunciare i fatti attraverso Telesur, chiedendo ai capi delle truppe d’interrompere la repressione. Poi ha informato del loro atterraggio. L'alto comando però ha ordinato di bloccare la pista e in pochi secondi alcuni veicoli da trasporto l'hanno ostruita. Il Jet Falcon è passato tre volte a bassa quota sopra l'aeroporto.

    Gli specialisti spiegano che il momento più teso e pericoloso per i piloti per gli aeroplani veloci e di piccola portata come quello che trasportava il Presidente, è quando riducono la velocità per entrare in contatto con la pista. Per questo motivo credo che quel tentativo di ritornare in Honduras sia stato audace e coraggioso.

    Se desideravano giudicarlo per presunti delitti costituzionali, perché non gli hanno permesso d'atterrare?

    Zelaya sa che era in gioco non solo la Costituzione dell'Honduras, ma anche il diritto dei popoli dell'America Latina a scegliere i loro governanti. Oggi l'Honduras non è solo un paese occupato dai golpisti, ma è anche un paese occupato dalle forze armate degli Stati Uniti.

    La base militare di Soto Cano, conosciuta anche come Palmerola, situata a meno di 100 Km. da Tegucigalpa, riattivata nel 1981 con l'amministrazione di Ronald Reagan, fu utilizzata dal colonnello Oliver North per dirigere la guerra sporca contro il Nicaragua.

    Il Governo degli Stati Uniti diresse da quel punto gli attacchi contro i rivoluzionari di El Salvador e del Guatemala, che costarono decine di migliaia di vite.

    Lì si trova la "Joint Task Force Bravo" degli Stati Uniti, composta da elementi delle tre armi, che occupa l'85 % dell'area della base.

    Eva Golinger ha reso noto il suo ruolo in un articolo pubblicato sul sito digitale Rebelión del 2 Luglio, intitolato "La base militare degli Stati Uniti in Honduras al centro del golpe", e spiega che: "La Costituzione dell'Honduras non permette legalmente la presenza militare straniera nel paese. Una “stretta di mano” tra Washington e l'Honduras autorizza l'importante e strategica presenza nella base di centinaia di militari statunitensi, con un accordo “semi-permanente”.

    L'accordo fu realizzato nel 1954 come parte degli aiuti militari offerti dagli Stati Uniti all'Honduras… il terzo paese più povero dell'emisfero.

    Eva Golinger ha aggiunto che: “… l'accordo che permette la presenza militare degli Stati Uniti nel paese centroamericano può essere annullato senza avviso”.

    Soto Cano è anche la sede dell'Accademia dell'Aeronautica dell'Honduras. Parte dei componenti di un’ Unità degli Stati Uniti è composta da soldati dell’Honduras.

    Qual'è l'obiettivo della base militare, degli aeroplani, degli elicotteri e della task force degli Stati Uniti in Honduras? Indubbiamente servono unicamente per un utilizzo in America Centrale. La lotta al narcotraffico non richiede questi armamenti.

    Se il presidente Manuel Zelaya non è reintegrato nel suo incarico, un'ondata di colpi di Stato minaccerà di spazzare via molti governi dell'America Latina o di metterli alla mercé dei militari d'estrema destra, educati secondo la dottrina della sicurezza della Scuola de las Américas, specializzata nelle torture, la guerra psicologica e il terrore.

    L'autorità di molti governi civili in Centro e Sud America verrà indebolita.

    Non sono molto distanti quei tempi tenebrosi. I militari golpisti non presterebbero attenzione nemmeno all'amministrazione civile degli Stati Uniti. Potrebbe essere molto negativo per un presidente come Barack Obama, che desidera migliorare l'immagine del suo paese. Il Pentagono ubbidisce formalmente al potere civile. Le legioni, come a Roma, non hanno ancora assunto il comando dell'impero.

    Non sarebbe comprensibile che Zelaya ora ammettesse manovre dilatorie che consumerebbero le notevoli forze sociali che lo sostengono e condurrebbero solamente ad un'irreparabile logorio.

    Il Presidente illegalmente allontanato non è alla ricerca del potere: difende un principio e, come disse Martí: “Un principio giusto anche dall’estremo di una grotta può più di un esercito”.



    Fidel Castro Ruz
    10 luglio 2009
    Ore 18.15
    (Traduzione Gioia Minuti).

    granma.cu - LE RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL: O muore il colpo di Stato o muoiono le Costituzioni

  10. #10
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    Predefinito Riferimento: [Cuba] Aggiornamenti dalla Rivoluzione cubana

    Fruttífero incontro tra Raúl e Dos Santos

    Jorge Martín Blandino, inviato speciale

    Le conversazioni tra il Presidente della Repubblica di Cuba, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, e il presidente dell’Angola José Eduardo Dos Santos, hanno permesso un ampio e fruttifero scambio di criteri, come corrisponde alla fraternità che esiste tra i due popoli.

    Con l’arrivo di Raúl al Palazzo Presidenziale dove lo aspettava il Presidente Dos Santos, è iniziata la cerimonia di ricevimento con gli Inni Nazionali suonati da una banda militare e la rivista alla Guardia d’Onore.

    Poi i due Capi di Stato hanno salutato gli alti funzionari dei due governi ed hanno avuto un incontro privato, mentre s’incontravano anche le delegazioni dei due paesi.

    Questo nuovo scambio darà un ulteriore impulso alla già rapida crescita della collaborazione mutuamente vantaggiosa tra le due nazioni, legate da molti anni di lotta.

    In una conversazione con la stampa, il ministro angolano alla sanità, Jose Viera Van-Dunen, ha dichiarato imprescindibile la collaborazione cubana per realizzare gli obiettivi del suo governo in questa vitale sfera.

    Dalla fine del 2006 il numero dei collaboratori cubani è cresciuto quintuplicandosi ed ora supera i 2000, dei quali quasi la metà lavorano nella sanità. 500 sono professori universitari e dell’insegnamento politecnico. Quest’anno è cominciata la campagna d’alfabetizzazione con la consulenza cubana e in Cuba studiano 200 giovani angolani: 140 nella facoltà di medicina. Inoltre dall’anno scorso ci sono cinque facoltà di medicina con professori dell’Isola e nel 2014 si laureeranno 500 nuovi medici, grazie a queste vie solidali (Traduzione Granma Int.)

    granma.cu -Fruttífero incontro tra Raúl e Dos Santos

 

 
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