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  1. #11
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    Citazione Originariamente Scritto da Ludwig Feuerbach Visualizza Messaggio
    Temo non sia proprio così, anzi si può dire che la Chiesa Cattolica sia arrivata dopo tutti gli altri dal momento che ancora nel 20 giugno del 1866 papa Pio IX scriveva nella sue Istruzioni:

    "La schiavitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina; Possono esserci molti giusti diritti alla schiavitù e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento. Non è contrario alla legge naturale e divina che uno schiavo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato"

    http://it.wikiquote.org/wiki/Papa_Pio_IX

    Notare che Abraham Lincoln moriva un anno prima
    Wikipedia... :sofico:

    ------------------------



    Questo passo è volutamente tradotto male dal latino ed anche privato di alcune frasi chiarificatrici.
    Il passo dovrebbe essere tradotto ed integrato in questo modo più correttamente:


    La servitù in quanto tale, considerata nella sua natura fondamentale, non è del tutto contraria alla legge naturale e divina. Possono esserci molti giusti diritti alla servitù
    e sia i teologi che i commentatori dei canoni sacri vi hanno fatto riferimento ……Non è contrario alla legge naturale e divina che un servo possa essere venduto, acquistato, scambiato o regalato. Il venditore dovrebbe chiaramente esaminare se il servo messo in vendita sia stato giustamente o ingiustamente privato della sua libertà e che il compratore non possa fare nulla che potrebbe danneggiare la vita, la virtù o la fede cattolica del servo.


    Il documento in questione è l’ Instructio 1293 (Collectanea, Vol. 1, pp. 715-720). In latino il termine utilizzato nel documento e tradotto male con la parola schiavitù è "servitudo" e quello tradotto con la parola schiavi è “serviti”.


    Storicamente tale termine può comprendere sia coloro i quali si trovano in servitù penale (come ad esempio carcerati che sono costretti al lavoro) e in servitù volontaria, contrattata (chi liberamente per motivi economici mette a disposizione di qualcuno la sua libertà) che coloro che si trovano in condizioni di schiavitù (considerati cioè come oggetti di proprietà di un padrone).


    Dal momento che nessuna distinzione viene fatta nel testo tra le diverse forme comprese in questo termine e dal momento che la Chiesa non ha condannato la servitù penale o quella volontaria-contrattata come intrinsecamente contrarie alla legge naturale e divina, non c’è nulla di nuovo o controverso in ciò che sta insegnando questa istruzione.


    L’immediato predecessore di PIO IX, Gregorio XVI nella bolla In Supremo (1839) scrisse:



    Elevati al supremo fastigio dell’Apostolato, ed esercitando senza alcun Nostro merito le veci di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che per la sua eccelsa carità si è fatto uomo e si è degnato di morire per la redenzione del mondo, abbiamo ritenuto essere compito della Nostra pastorale sollecitudine adoperarci per distogliere completamente i fedeli dall’indegno mercato dei Neri e di qualsiasi altro essere umano.
    In verità, fin da quando cominciò a diffondersi la luce del Vangelo, si cominciò a sentire alleviata di molto presso i cristiani la condizione di quei miseri che erano caduti in durissima schiavitù, specialmente in conseguenza delle numerosissime guerre. Gli Apostoli, ispirati dallo Spirito divino, insegnavano agli schiavi ad obbedire ai padroni carnali come a Cristo, ed a compiere volentieri la volontà di Dio, ma imponevano poi ai padroni di agire umanamente verso gli schiavi per dar loro quello che era giusto ed equo, e di non compiere minacce, sapendo che essi avevano nei cieli un Padrone in comune con loro, e che presso Dio non c’è discriminazione di persone (Ef 6,5ss; Col 3,22ss; Col 4,1). Poiché si predicava universalmente una sincera carità verso tutti come legge evangelica, e poiché Cristo Signore aveva dichiarato che riteneva fatto a sé, oppure negato a sé, quello che fosse stato fatto o negato ai più piccoli e agli indigenti (Mt 25,35), ne conseguì facilmente che i cristiani non solo consideravano come fratelli i loro schiavi, specialmente quelli cristiani , ma molti erano anche orientati a concedere la libertà a coloro che la meritavano: il che era consuetudine farsi specialmente in occasione delle solennità pasquali, come ricorda Gregorio Nisseno .
    Non mancarono coloro che, animati da più ardente carità, "si consegnarono spontaneamente alla schiavitù per redimere altri". Il Nostro Predecessore apostolico Clemente I, uomo di santissima memoria, attesta di aver conosciuto molti di costoro .
    Pertanto, col trascorrere del tempo, essendosi dissipata più ampiamente la caligine delle superstizioni barbariche ed essendosi mitigati i costumi anche dei popoli più selvaggi sotto l’influsso della carità cristiana, si arrivò al punto che da diversi secoli non ci sono più schiavi presso moltissimi popoli cristiani. Ma poi, e lo diciamo con immenso dolore, sono sorti, nello stesso ambiente dei fedeli cristiani, alcuni che, accecati dalla bramosia di uno sporco guadagno, in lontane e inaccessibili regioni ridussero in schiavitù Indiani, Negri e altre miserabili creature, oppure, con un sempre maggiore e organizzato commercio, non esitarono ad alimentare 1’indegna compravendita di coloro che erano stati catturati da altri.
    Numerosi Pontefici di venerata memoria, Nostri Predecessori, come doverosa opera del loro ministero non tralasciarono mai di condannare tale delitto, contrario alla salvezza spirituale di chi lo compie, e disonorevole per il nome cristiano, prevedendo che le tribù degl’infedeli si sarebbero confermate sempre più nell’odio contro la vera Nostra Religione. Ne fanno fede la lettera apostolica di Paolo III, datata 29 maggio 1537, sotto l’anello del Pescatore, indirizzata al Cardinale Arcivescovo di Toledo, e un’altra ancora più ampia di Urbano VIII, datata 22 aprile 1639 al Collettore dei diritti della Camera Apostolica in Portogallo. In questa lettera vengono condannati severissimamente tutti coloro che osano o si propongono "di ridurre in schiavitù gl’Indiani occidentali o meridionali; venderli, comprarli, scambiarli o donarli: separarli dalle mogli e dai figli; spogliarli dei loro beni; trasportarli da un luogo ad un altro; privarli in qualsiasi modo della loro libertà; tenerli in schiavitù; favorire coloro che compiono le cose suddette con il consiglio, l’aiuto e l’opera prestati sotto qualsiasi pretesto e nome, o anche affermare e predicare che tutto questo è lecito, o cooperare in qualsiasi altro modo a quanto premesso". In seguito il papa Benedetto XIV confermò e rinnovò queste sanzioni dei sopraddetti Pontefici con una nuova lettera ai Vescovi del Brasile e di altre regioni, in data 20 dicembre 1741, con la quale spronò a tal fine la sollecitudine dei predetti Presuli. Prima ancora un altro più antico Predecessore, Pio II, allorché ai suoi tempi si estendeva la conquista dei Portoghesi nella Guinea abitata dai Negri, in data 7 ottobre 1462 inviò una lettera al Vescovo Rubicense che si accingeva a partire per quei luoghi. In questa lettera non solo furono concesse tutte le facoltà necessarie ad un Vescovo per esercitare con il maggior frutto possibile il suo ministero, ma si coglieva l’occasione per condannare gravemente quei cristiani che riducevano in schiavitù i neofiti.
    E anche ai Nostri tempi, Pio VII, mosso dallo stesso spirito di fede e di carità, si adoperò presso i potenti con tanto zelo affinché la tratta dei Negri venisse a cessare completamente fra i cristiani.
    Questi interventi e queste sanzioni dei Nostri Predecessori giovarono non poco, con l’aiuto di Dio, agli Indiani e agli altri predetti per difenderli dalla crudeltà e dalla cupidigia degli invadenti, ossia dei mercanti cristiani, ma non abbastanza per far sì che questa Santa Sede potesse rallegrarsi del pieno esito dei suoi sforzi in questo settore; così che la tratta dei Negri, benché sia notevolmente diminuita in molte parti, tuttavia è ancora esercitata da numerosi cristiani. Per tale ragione Noi, volendo far scomparire detto crimine da tutte le terre cristiane, dopo aver considerato maturamente la cosa, utilizzando anche il consiglio dei Nostri Venerabili Fratelli Cardinali di Santa Romana Chiesa, seguendo le orme dei Nostri Predecessori, con la Nostra Apostolica autorità ammoniamo e scongiuriamo energicamente nel Signore tutti i fedeli cristiani di ogni condizione a che nessuno, d’ora innanzi, ardisca usar violenza o spogliare dei suoi beni o ridurre chicchessia in schiavitù, o prestare aiuto o favore a coloro che commettono tali delitti o vogliono esercitare quell’indegno commercio con il quale i Negri vengono ridotti in schiavitù, quasi non fossero esseri umani, ma puri e semplici animali, senza alcuna distinzione, contro tutti i diritti di giustizia e di umanità, destinandoli talora a lavori durissimi. Inoltre, chi propone una speranza di guadagno ai primi razziatori di Negri, provoca anche rivolte e perpetue guerre nelle loro regioni.
    Noi, ritenendo indegne del nome cristiano queste atrocità, le condanniamo con la Nostra Apostolica autorità: proibiamo e vietiamo con la stessa autorità a qualsiasi ecclesiastico o laico di difendere come lecita la tratta dei Negri, per qualsiasi scopo o pretesto camuffato, e di presumere d’insegnare altrimenti in qualsiasi modo, pubblicamente o privatamente, contro ciò che con questa Nostra lettera apostolica abbiamo dichiarato.




    Il modo per comprendere come quello che fu affermato 27 anni prima non è in contrasto con quanto detto da Pio IX è semplicemente il notare che papa Gregorio stava condannando la schiavitù e la tratta degli schiavi e non la servitù stessa considerata di per se e in senso assoluto. La bolla di Gregorio è quindi logicamente compatibile con l’Instructio del 1866 che non può essere in alcun modo ritenuta un supporto teologico per la schiavitù come quella praticata ad esempio negli stati sudisti americani e che fu abolita, in quegli stessi anni, dopo la guerra di secessione. L’instructio chiaramente implica che alcuni serviti siano giustamente trattenuti come tali e quindi fa riferimento solo al commercio di serviti i cui padroni hanno un giusto titolo, non opposto alla legge naturale e divina. Questo chiaramente implica che alcuni serviti fossero giustamente trattenuti come tali e che altri non lo fossero. Il commercio in serviti che non sono giustamente asserviti sarebbe immorale perché essi sono stati ingiustamente privati della loro libertà. Quindi l’instructio 1866 è compatibile con le precedenti, ripetute condanne papali della schiavitù e della tratta degli schiavi culminate con la bolla In Supremo. Non ci fu quindi inconsistenza con l’insegnamento papale precedente.

    http://www.cattoliciromani.com/forum...it-32296.html?
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  2. #12
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    [edit della moderazione] vietato contestare la moderazione.

    Traduzione errata dici... e il testo originale in latino dov'è? Altrimenti posso rispondere anch'io con: Cattoliciromani :sofico:
    Ultima modifica di Cuordy; 12-08-11 alle 23:38

  3. #13
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    come al solito il fanatici cercano di fare revisionismo e di rifarsi la verginità,,, ma la chiesa ha preso posizione contro la schiavitù per ultima ,,, ovvero quando la schiavitù stava scomparendo nel mondo.
    secolo). La schiavitù venne messa apertamente in discussione solo dal Settecento, con la nascita del pensiero liberale, che intendeva così eliminare anche questo impedimento al libero sviluppo delle forze umane produttive e che trovò ampia risonanza soprattutto in ambito protestante in Gran Bretagna, contraddetta però dagli interessi concreti dei piantatori coloniali. Soppressa infatti nei territori metropolitani di Gran Bretagna, Portogallo e Francia già dal 1770, la schiavitù continuò a prosperare nelle colonie e anche negli stati del sud degli Stati Uniti dopo l'indipendenza. Soltanto con la rivoluzione francese e dopo la rivolta ad Haiti, essa fu abolita nelle colonie francesi (1794), ma Napoleone la dovette ripristinare (1802) per non perdere il seguito della borghesia creola. La speranza che il divieto della tratta (Francia 1791, Danimarca 1792, Gran Bretagna e Stati Uniti 1807, Olanda 1814 ecc.) facesse scomparire il fenomeno per esaurimento si rivelò illusoria, anche dopo la solenne condanna del congresso di Vienna (1815), in quanto proseguì il contrabbando. Quindi si giunse ai divieti alla schiavitù nelle colonie britanniche (1833), francesi e olandesi (1848), negli Stati Uniti (1863, durante la guerra civile americana), a Cuba e Portorico (1870), mentre gli stati latinoamericani adottavano negli anni cinquanta la politica del "ventre libero", per cui i figli di schiava nascevano liberi; così la schiavitù si esauriva progressivamente. L'ultimo stato ad abolirla ufficialmente fu il Brasile (1888).
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    se l'europa non cambia sistema conviene andarsene...altrimenti ci ridurrà come e peggio della grecia.

  4. #14
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    e poi come può la chiesa andare contro la parola di dio,, ovvero ciò che c'è scritto nella bibbia,,, ?????
    dove la schiavitù è dettata da dio stesso contro gli abitanti delle terre conquistate dagli ebrei???
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  5. #15
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    Anton con te d'ora in poi metodo drastico.

    O cominci a postare cose a favore delle tue affermazioni, o i tuoi post verranno inesorabilmente cancellati dal sottoscritto.
    --
    “Don Giussani è stato ‘profeta’ dell’insopprimibile anelito dell’incontro con Dio per l’uomo del nostro tempo"Card. Angelo Bagnasco

  6. #16
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    in realtà, c'era una divisione, da una parte è vero che la schiavitù era accettata e giustificata, anche teologicamente, ma da una parte nacquero movimenti cattolici prima e protestanti poi che condannarono la schiavitù
    fonte: Storia del Cristianesimo- Storia moderna
    questo se vogliamo parlare di storia moderna ovvio
    Ultima modifica di Haxel; 15-08-11 alle 16:05
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  7. #17
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    Citazione Originariamente Scritto da ulell Visualizza Messaggio
    Anton con te d'ora in poi metodo drastico.

    O cominci a postare cose a favore delle tue affermazioni, o i tuoi post verranno inesorabilmente cancellati dal sottoscritto.
    cosa vuol dire??? che ti devo postare il titolo di un libro di storia?? oppure devo trascrivere tutta la bibbia come nel caso dellìultimp mio post??
    lo stesso san paolo nella epistola agli efesi non solo non condanna la schiavitù ma raccomanda agli schiavi di obbedire ai padroni con timore e tremore. :sofico:
    Ultima modifica di anton; 15-08-11 alle 20:28
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
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  8. #18
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    e nello stesso tempo alcuni diaconi e diaconesse erano in realtà degli schiavi
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  9. #19
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    La Chiesa Cattolica ha favorito ampiamente nel corso della Storia l'abolizione di ogni schiavitù.
    Gli atei possono pure continuare a rosicare e a farsi il fegato amaro.

  10. #20
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    Predefinito Rif: Il movimento abolizionista della schiavitù nacque solo dalla Chiesa cattolica

    Citazione Originariamente Scritto da Gallows Visualizza Messaggio
    La Chiesa Cattolica ha favorito ampiamente nel corso della Storia l'abolizione di ogni schiavitù.
    Gli atei possono pure continuare a rosicare e a farsi il fegato amaro.
    Non avremmo laicisti devoti alla sacralità di ogni bipede implume se non fosse per i concetti diventati di moda con Cristo...
    Ultima modifica di Troll; 16-08-11 alle 11:14

 

 
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