Italia, statistiche della spretizzazione

[ConteMax]

Nati vivi fuori del matrimonio. Percentuale sul totale dei nati vivi

2005: 94.881 = 17,28%
2006: 103.829 = 18,66%
2007: 117.327 = 20,79%
2008: 126.637 = 22,24%
2009: 133.962 = 23,73%

[ConteMax]

dal 1991 ad oggi le religiose sono diminuite sia in valori assoluti che percentuali in maniera ben maggiore di quanto non siano diminuiti i sacerdoti. Qualche fratacchione ha di che preoccuparsi.

Questo è un fenomeno mondiale. In USA (che avevano il primato delle religiose fino a qualche decennio fa) va ancora peggio.

Parliamoci chiaro: gran parte delle suore erano figlie di figlie numerose e/o indigenti che i genitori davano in pasto ai monasteri non potendole mantenere.

In Irlanda poi abbiamo tutti potuto vedere che spesso le "figlie della colpa", nate fuori dal matrimonio, facevano quella fine. Credo che anche in Italia il fenomeno sia stato molto diffuso.

Fortunatamente la fine della miseria sconfigge il reclutamento religioso.

Vocazioni in USA.

N.B. Per errore statistico della fonte le ordinazioni sacerdotali dal 1965 al 1995 sono solo quelle diocesane. Quelle degli anni seguenti riguardano anche quelle degli appartenenti a ordini religiosi

Catholic Data, Catholic Statistics, Catholic Research

..................965 --- 1975 --- 1985 --- 1995 --- 2000 --- 2005 --- 2010
Preti ...........58632 - 58909 - 57317 - 49054 - 45699 - 42839 - 39993
Ordinazioni ....994 - ....771 - ...533 - ...511 - ....442 - ....454 - ...459
Seminaristi....8735 - ...5279 - ..4063 - ..3172 - ..3474 - ..3308 - ..3483
Religiose .179954 - 135225 - 115386 - 90809 - 79814 - 68634 - 57544

[ConteMax]

Ecco il raffronto, regione per regione, a distanza di 10 anni, dal 1999 al 2009.

La somma è data dai sacerdoti diocesani più quelli appartenenti a ordini religiosi.

Piem. + V. Aosta 1999: 4424 (3050 + 1374); 2009: 3368 (2329 + 1039) Diff. - 23,87%
Lombardia 1999: 7595 (5826 + 1772); 2009: 6514 (5027 + 1487) Diff. -14,23%
Triveneto 1999: 8312 (5714 + 2598); 2009: 6652 (4635 + 2017) Diff - 19,97%
Liguria 1999: 2058 (1278 + 780); 2009: 1520 (960 + 560) Diff. - 26,14%
Emilia R. + S.Marino 1999: 3653 (2791 + 862); 2009: 3031 (2293 + 738) Diff. - 17,03%
Toscana 1999: 3175 (2312 + 863); 2009: 2856 (2010 + 858) Diff. - 9,51%
Marche 1999: 1753 (1180 + 573); 2009: 1487 (992 + 495) Diff. - 15,17%
Umbria 1999: 1070 (662 + 408); 2009: 1022 (586 + 436) Diff. - 4,49%
Lazio 1999: 8826 (2827 + 5999); 2009: 7304 (3050 + 4254) Diff. - 17,24%
Abruzzo + Molise 1999: 1395 (962 + 433); 2009: 1335 (916 + 419) Diff. - 4,30%
Campania 1999: 3662 (2273 + 1389); 2009: 3575 (2279 + 1296) Diff. - 2,38%
Puglia 1999: 2667 (1840 + 827); 2009: 2518 (1786 + 732) Diff - 5,59%
Basilicata 1999: 424 (333 +91); 2009: 433 (342 + 91) Diff. + 2,12%
Calabria 1999: 1297 (998 + 299); 2009: 1451 (1125 + 326) Diff. + 11,87%
Sicilia 1999: 3423 (2309 + 1114); 2009: 3088 (2195 + 897) Diff - 9,67%
Sardegna 1999: 1239 (913 + 326); 2009: 1057 (874 + 183) Diff. - 14,69%
Cappellani militari 1999: 245; 2009: 196 Diff. - 20,0%

Totale Italia 1999: 54.591 (35.513 + 19.078); 2009: 47.407 Diff. -13,16%*

Si può notare come il dato CEI (47.407 preti) è addirittura inferiore a quello dell'Annuario Pontificio (48.335 preti). Al dato CEI vanno aggiunti i preti dell'Opus Dei, poche decine in Italia.

Le uniche regioni in controtendenza sono Basilicata e Calabria. In Basilicata l'incremento dei preti è bilanciato con l'incremento della popolazione

[Mario Rossi]

Sui matrimoni civili indice della secolarizzazione della società italiana sono molto interessanti i dati ripartiti per regione ad esempio:

http://demo.istat.it/altridati/matri...009/tav1_1.pdf

Dove si può vedere una Italia spaccata in più zone con notevoli differenze:


Nord-ovest 48,6%
Nord-est 50,2%
Centro 44,1%
Sud 20,1%
Isole 27,6%

Con il dato del Centro fortemente differenziato fra regioni ed il picco di Bolzano al 60%.

Anche altri indici come la partecipazione all' IRC presenta questa notevole differenzazione e quindi è improprio parlare di secolarizazzione in Italia visto che la situazione è fortemente omogenea.

L'impressione è che la zona meno secolarizzata in Italia sia a livello politico , non nei comportamenti ovviamente ma nella legislazione attuata , vedi legge fine vita ed altre.

Concordo, eppure nel Lombardo-Veneto è però molto forte la presenza delle varie opus dei, cl et similia.

[ConteMax]

L'estinzione dei missionari italiani

In vent

7/10/2011
In vent’anni missionari dimezzati
Le missionarie della carità

Le missionarie della carità
In Italia erano 20mila negli anni Novanta, oggi sono diventati circa 10mila, tremila dei quali sono laici

redazione
roma

Missionari italiani cercasi. In 20 anni, infatti, si è più che dimezzato il numero dei missionari del nostro Paese: nei primi anni ’90 erano 20mila, oggi sono circa 10mila, 3mila dei quali laici. «Il trend in ascesa durava dal 1934, quando l’Italia inviava 4mila missionari, divenuti 16mila negli anni ’80», scrive Popoli e Missioni, rivista ufficiale della Cei, che dedica uno speciale alla presenza dei missionari italiani nel mondo.

Il numero dei missionari ha toccato l’apice nel 1991, con oltre 20mila, poi è iniziata la lenta discesa, legata alla crisi delle vocazioni. Sono diminuiti in modo rilevante i sacerdoti diocesani inviati dai vescovi come missionari «fidei donum»: erano 800 (l’80 per cento dei quali in America Latina) oggi sono 500 (il 65 per cento dei quali in America Latina).

Ancora più drammatico è il calo dei missionari inviati da istituti religiosi: i comboniani nel 1983 erano 1.200, oggi sono 800, i sacerdoti del Pime 653 e sono rimasti in 495, dei quali solo 392 sono italiani. In totale, alla fine del 2008 erano 2.100 i membri italiani degli 11 istituti religiosi maschili e femminili aderenti al Cism.

In controtendenza il dato sui missionari laici, che sono in costante aumento, ma il numero si riduce moltissimo se si considerano quelli che scelgono la Missione «a vita», nel senso che nei 3mila vengono considerati anche quanti trascorrono nei paesi del Terzo Mondo un breve periodo, cooperanti cioè più che laici dedicati totalmente alla missione. Questi ultimi oggi sono circa 780, il 38 per cento dei quali sposati e il 15 parte anche con figli.

[DanielGi.]

E pensa cosa sarebbe la spretizzazione italiana senza gli oltre 3.000 preti che vengono da Africa, India, Filippine e America Latina.

Perché in questi 48.335 preti in Italia vanno sono conteggiati anche quelli di importazione, che si fanno preti per sfuggire ai morsi della fame.

non credo che la tua ultima frase sia corretta, Conte max...

Tu pensi che questi di importazione si facciano preti per sfuggire ai morsi della fame...

il mio parere è diverso : il senso del sacro ( che da noi si è ampiamente perso) altrove è ancora vivo... ovvero il sacerdote è il tramite per il sacro... ovvero la riedizione moderna dell'antico capo villaggio, sciamano o stregone che dir si voglia...
Che questa loro visione sia poi compatibile con la nostra è, ovviamente, da dimostrare...

C'è poi una deformazione di questa visione... in oriente lo chiamano spirito di dominazione.... ovvero si fanno preti proprio per poter comandare ai poveri e disastrati fedeli, la cui fede è stata trasformata e rivoltata un po' troppe volte in questi ultimi decenni.

Quindi differenziare con precentuali statistiche questi diversi stati d'animo, consentimelo, è un poco difficile.

[DanielGi.]

Propaganda benedettina....

Frontiere dello Spirito, la rubrica religiosa di Canale 5, molto ben fatta, ma mai replicata, neppure nei giorni di calura estiva, in cui si replicano anche i film del cinema muto, frontiere dello Spirito, dicevo, nelle tre ultime domeniche ha fatto tre splendidi servizi sui monasteri benedettini...

E' partita dal Monastero centrale, quello di Roma, a cui è annessa la facoltà teologica di Sant'Anselmo... è passata per un monastero bendettino tedesco, dove c'è una splendida fattoria con annesso allevamento di vacche, per giungere fino a Norcia, città natale di San Benedetto e della sua sorella gemella, Santa Scolastica.

Bene . A Norcia esisteva dall' antichità un Monastero benedettino, monastero che aveva subito la confisca napoleonica, e che, successivamente, non era mai stato ripristinato. Di recente, ovvero negli ultimi decenni, detto monastero venne ristrutturato ed il Sindaco, proprietario del Monastero ( a nome ovviamente della cittadinanza) incominciò a domandarsi che cosa farne... Pensa e ripensa arrivò alla conclusione che detto monastero avrebbe dovuto essere restituito all' ordine benedettino... Così scrisse a tutti i monasteri benedettini in Italia e nel mondo perchè si decidessero, in nome di San Benedetto, ad aprire una filiale a Norcia.... ma trovò solo indifferenza.... poi tre monaci benedettini americani, che avevano deciso di passare a Roma un periodo di studio, pensarono che la proposta poteva essere allettante... e così, con l'approvazione del cardinal Ratzinger accettarono l'invito...

Oggi il monastero benedettino di Norcia è rifondato da monaci americani...
sono più di una decina e sono amati e benvoluti dalla popolazione. Tra l'altro, in un precedente servizio di Sereno Variabile, era stato visitato anche il suddetto monastero ed era stato fatto il nome di qualcuno dei frati benedettini... mi sembra di ricordare, che uno degli americani avesse un cognome molto più russo che americano.... speriamo bene.

[DanielGi.]

L'estinzione dei missionari italiani

In vent

7/10/2011
In vent’anni missionari dimezzati
Le missionarie della carità

Le missionarie della carità
In Italia erano 20mila negli anni Novanta, oggi sono diventati circa 10mila, tremila dei quali sono laici

redazione
roma

Missionari italiani cercasi. In 20 anni, infatti, si è più che dimezzato il numero dei missionari del nostro Paese: nei primi anni ’90 erano 20mila, oggi sono circa 10mila, 3mila dei quali laici. «Il trend in ascesa durava dal 1934, quando l’Italia inviava 4mila missionari, divenuti 16mila negli anni ’80», scrive Popoli e Missioni, rivista ufficiale della Cei, che dedica uno speciale alla presenza dei missionari italiani nel mondo.

Il numero dei missionari ha toccato l’apice nel 1991, con oltre 20mila, poi è iniziata la lenta discesa, legata alla crisi delle vocazioni. Sono diminuiti in modo rilevante i sacerdoti diocesani inviati dai vescovi come missionari «fidei donum»: erano 800 (l’80 per cento dei quali in America Latina) oggi sono 500 (il 65 per cento dei quali in America Latina).

Ancora più drammatico è il calo dei missionari inviati da istituti religiosi: i comboniani nel 1983 erano 1.200, oggi sono 800, i sacerdoti del Pime 653 e sono rimasti in 495, dei quali solo 392 sono italiani. In totale, alla fine del 2008 erano 2.100 i membri italiani degli 11 istituti religiosi maschili e femminili aderenti al Cism.

In controtendenza il dato sui missionari laici, che sono in costante aumento, ma il numero si riduce moltissimo se si considerano quelli che scelgono la Missione «a vita», nel senso che nei 3mila vengono considerati anche quanti trascorrono nei paesi del Terzo Mondo un breve periodo, cooperanti cioè più che laici dedicati totalmente alla missione. Questi ultimi oggi sono circa 780, il 38 per cento dei quali sposati e il 15 parte anche con figli.

mio caro Conte max : oggi c'è una nuova forma di missionarietà...

oggi si prendono gli autoctoni delle diverse religioni del mondo, e si offre loro un periodo di ospitalità in Italia (o nei dintorni italiani) in modo che, pur restando della loro religione , possano conoscere le meraviglie della Chiesa di Roma.

[ConteMax]

Dove dimiunuisce la poveretà diminuiscono i preti. Non è l'unico fattore delle dinamiche delle vocazioni, ma il principale.

Poi ci sono altri fattori, la pedofilia, la maggiore istruzione, il pensiero sceintifico, la crisi del pensiero magico e superstizioso, i movimenti politici di emancipazioni (la contestazione negli anni 60/70 ha inferto un colpo micidiale alle vocazioni), la perdita del senso del sacro (a fronte di una cultura sempre più materialista) ecc.

E poi c'è l'emancipazione sessuale. Gran parte degli attuali seminaristi in Italia sono dei disadattati sessuali, persone incapaci di normali relazioni affettive alla luce del sole. Persone che non riescono a vivere la affettività, la vivono come sorci, nascosti nelle loro tane.

Il dopoguerra in Europa è stato una fabbrica di preti. Con lo sviluppo economico questa fabbrica ha cominciato a chiudere i battenti.

In Polonia la forte crescità economica degli ultimi 20 anni ha quasi dimezzato in 20 anni i seminaristi.

Ma la crescita economica non ha effetto sulle vocazioni se non si combatte la miseria, dato che la carriera sacerdotale attira di più i morti di fame. In Brasile, dove comincia a calare la miseria, la diminuizione cominica ad avvertirsi. In india invece, dove la miseria è sempre enorme, non c'è un riflesso sulle vocazioni, in un paese la cui cultura di fondo è altmanete esposta alle influenze religiose esterne.

Più c'è sovraffollamento sul pianeta e più ci sarà miseria. Più miseria e più preti. Anche per questo i monsignori sono contrari al controllo delle nascite.

Le vocazioni vere, quelle che prescindono dai morsi della fame e dalla disperazione affettiva e sessuale sono veramente pochissime.

Sempre che abbia un senso chiamare "vocazioni" da una sconosciuta entità divina, quelle scelte indotte da motivi personali molto materiali.

[ConteMax]

mio caro Conte max : oggi c'è una nuova forma di missionarietà...

oggi si prendono gli autoctoni delle diverse religioni del mondo, e si offre loro un periodo di ospitalità in Italia (o nei dintorni italiani) in modo che, pur restando della loro religione , possano conoscere le meraviglie della Chiesa di Roma.

Appunto c'è una missionarietà di ritorno. Chi viene dalla miseria e patisce i morsi della fame, venendo a Roma capisce che lussi possono permettersi facendosi preti e evitando di trovarsi un lavoro serio.

Mettiti nella condizione di un disperato della R.D. del Congo che si ritrova a Roma o a Madrid e non sa come mettere insieme il panino del pranzo con quello della cena.

E' fin troppo allettante la prospettiva di sconfiggere la fame.