Antitrust avverte il Parlamento: «Stop
stillicidio leggi contro i consumatori»
«Class action peggiorata. I costi della crisi non siano
scaricati sui consumatori»
ROMA (16 giugno) - «In Parlamento va scoraggiato lo stillicidio di iniziative volte a restaurare gli equilibri del passato, a detrimento dei consumatori». E' l'avvertimento lanciato dal presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nel corso della sua relazione annuale, durante la quale punta il dito contro le norme che riguardano la possibile abolizione delle parafarmacie, l'abrogazione della facoltà di recesso annuale nei contratti assicurativi e la cancellazione dei tetti Antitrust per l'importazione di gas naturale.
«Occorre vigilare affinché i costi della crisi non siano riversati sui consumatori», ha poi detto Catricalà. «Il pericolo - spiega - è latente in tutti i mercati e si manifesta in particolare in quelli caratterizzati da intrecci e posizioni dominanti». L'organismo di tutela della concorrenza segnala «i rischi di un ritorno al protezionismo e a politiche restrittive, forse più facili in termini di consenso, ma dannose per gli interessi della collettività». Ma è sopratutto «in ragione della crisi» che l'Autorità torna a riaffermare che «la concorrenza sviluppa nuova ricchezza da investire e da distribuire» e anche di fronte ai «vincoli di finanza pubblica, giustamente considerati dal governo», si «possono solo incoraggiare le liberalizzazioni e lo sviluppo di autonome iniziative imprenditoriali, favorire soluzioni, forse più lente ma stabili, dei problemi di crescita che in Italia hanno da tempo assunto caratteristiche strutturali».
Per «la resistenza di pochi» la class action «stenta a trovare la giusta considerazione», segnala quindi il presidente dell'Antitrust. «L'anno scorso avevamo auspicato che il rischio dell'entrata in vigore della legge introduttiva servisse a migliorarla» afferma ancora Catricalà secondo il quale, invece, «la soluzione che oggi si profila sembra di segno contrario e le associazioni dei consumatori sono rimaste sole nell'affermazione di un principio di civiltà giuridica».
«Il processo di riapertura dei mercati deve essere riavviato», sottolinea Catricalà, ribadendo la necessità di «contrastare i rischi di una fenice corporativa alimentata dai gruppi tutori degli interessi di categoria». Il Garante indica nell'alta velocità ferroviaria, nella disciplina del trasporto del gas, nel digitale terrestre e satellitare e nella banda larga alcuni degli «importanti appuntamenti che attendono il Paese». Pur riconoscendo che «gli investimenti pubblici e privati devono avere i ritorni attesi» e che «alcune forme di separazione tra rete e servizio sono di per sè onerose», Catricalà ribadisce che «non ci saranno aperture né ampliamenti se prevarranno sempre gli incumbent, se sceglieremo ogni volta la soluzione meno destabilizzante per i vigenti equilibri». Soprattutto, «non sarà sufficiente la regolazione. Servirà un'attenta vigilanza perché i monopolisti resistono anche alle riforme già approvate, come in più occasioni hanno dimostrato di saper fare».
L'attenzione è in particolare su tre settori: «nella distribuzione farmaceutica, l'approvazione di riforme che riportino indietro le lancette dell'orologio ripristinerebbe di fatto il monopolio delle farmacie tradizionali, con la conseguente fuoriuscita di tanti nuovi operatori», che hanno dato vita a sconti sui prodotti fino al 22,5% del prezzo finale. Nel settore assicurativo l'abrogazione della facoltà di recesso annuale «contribuirà a ingessare un mercato in cui la dinamica competitiva è già notoriamente molto attenuata».
Infine, sul mercato del gas, «l'Antitrust più volte si è espressa a favore del mantenimento di un tetto antitrust indispensabile per favorire una concorrenza effettiva nel settore»: una misura «flessibile» che tenga conto dei prossimi mutamenti del mercato. Allo stesso tempo, è necessario «eliminare le barriere amministrative che impediscono lo sviluppo» del mercato dello stoccaggio del metano.
Fini: «Mettere al riparo liberalizzazioni da restaurazione» Fini. Ci sono segnali confortanti per l'economia, ma «molto resta da fare per riavviare il sistema economico su un sentiero virtuoso di crescita della produttività, del reddito, del benessere collettivo. Occorre innanzitutto consolidare i progressi fin qui realizzati in direzione di una maggior liberalizzazione e apertura concorrenziale dei mercati, mettendo al riparo quanto fin qui acquisito da inopportuni tentativi di restaurazione». Lo ha sottolineato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell'Antitrsut, in corso a Montecitorio.
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Ma guarda un po' se bisogna redarguire questo governo così liberale! :sofico:
P.s. Sacconi é molto interessato ad eliminare le parafarmacia forse perché sua moglie é il direttore generale di Farmindustria? Legge ad personam? :mmm: