Vandea, tornano a galla gli scheletri della Francia

[C@scista]

Vandea, tornano a galla gli scheletri della Francia Dalle fosse comuni, i resti di centinaia di vittime mostrano i segni della violenza rivoluzionaria

La storia DOMENICO QUIRICO CORRISPONDENTE DA PARIGI La pieta' non e' rivoluzionaria», disse il generale Westermann. Era il 1790, le placche tettoniche della Storia si erano appena messe in movimento. Lo chiamavano «il diavolo», in VANDEA. C'erano molte leggende terribili su di lui nel Pays de Retz, quieto di un sonno antico lungo le rive della Loira, nella foresta di Gralas cosi' fitta che puo' ingoiare un esercito. Si diceva che «invece di una spada tenesse in mano un tizzone ardente». Leggende? A Mans le fosse sono state scavate ai piedi della citta' vecchia. A due passi dalla cattedrale. Una palizzata nasconde, perche' anche la Storia ha un pudore, il lavoro dell'«Istituto nazionale delle ricerche archeologiche preventive». Hanno trovato nove fosse, sette gia' sono scoperchiate. Gli scheletri sono ammonticchiati in file, a strati, a centinaia, gli uni sugli altri. E' in quel momento che i fotogrammi della Memoria, implacabilmente, si sovrappongono, ci danno fitte alla coscienza. Siamo davvero a Mans, nel cuore della dolce Francia, figlia primogenita della Chiesa? Non e' la copia di Katyn, nel cuore della Polonia martire dell'orco che si diceva padre dei popoli? Non abbiamo gia' visto tutto cio', ma in Bosnia ai tempi feroci dell'etnico ciscenje, e in Ruanda quando il machete applicava i satanici «dieci comandamenti degli hutu»? Il secolo delle fosse comuni, dell'epurazione, non ci appartiene, dunque? Si', generale: la pieta' non e' rivoluzionaria. Lo aveva ben compreso il giacobino Carrier, un maniaco della morte, l'aguzzino di Nantes, che disse «faremo della Francia un cimitero». E il generale Turreau che si era fatto cucire pantaloni con la pelle dei VANDEAni, e invento' quello che il dottor Goebbels, mediocre copiatore, avrebbe poi definito «un trasferimento etnico». Su quale ripida china ha portato la compagnia di bambini arruolata per fucilare in massa i prigionieri realisti ammassati nel cimitero di Angers, nel 1793! Elodie Cabot, antropologa, ha un privilegio scomodo. E' la prima a cercare le prove del carnaio VANDEAno. Certo, tutto si sa su quanto accade, per piu' di tre anni, nella terra che voleva restare fedele al suo Dio e al suo re: 350 mila morti, uomini donne e bambini, su una popolazione di 500 mila abitanti. A Parigi il Terrore si fermo' a ventimila morti. Per la prima volta templari dell'annientamento massacrarono esseri umani per il fatto che erano qualcosa, cioe' VANDEAni, e non per aver commesso qualcosa. Il Mondo Nuovo divenne un'irreale contrada deserta di umanita', in cui scorrazzavano idee-fantasmi. Eccolo «il crimine senza nome»: che dovette attendere l'ostinazione eroica di Raphael Lemkin e un Olocausto per chiamarsi genocidio. La Re'publique non ha mai voluto aprire quelle fosse, come se temesse di risvegliare i suoi fantasmi. Nei libri di storia, nel «Re'cit national» la VANDEA e' temperata, sfumata, omessa. Elodie Cabot racconta: «Non e' facile questo lavoro, ogni giorno scopriamo i segni evidenti di una immensa violenza e di un accanimento feroce sui corpi. La maggioranza porta segni di colpi di arma bianca, al cranio e agli arti. Ci sono bambini-soldato di 12-13 anni, abbiamo trovato lo scheletro di un bimbo di tre anni. Ma molti pensano che tutto cio' deve restare nascosto, su Internet appaiono accuse e minacce». In quel novembre del 1793 la Grande Armata Cattolica e Reale aveva percorso 800 chilometri, guadato la Loira, vinto decine di battaglie, fatto a pezzi i coscritti della Armata di Magonza che aveva fatto ripiegare i re, ucciso Beaupuy detto «il Baiardo della repubblica». Ma ormai era in stracci. L'anabasi verso il mare, per collegarsi all'«esercito dei Principi», e' fallita. Nessuno e' arrivato; gli emigrati sono rimasti in Germania a scrivere lettere, a promettere ricompense, a litigare. A Pontorson, a Dol, il coriaceo Stofflet, l'abate Doussin che carica i «Bleus» brandendo il crocifisso, La Rochejaquelein, l'angelo biondo della controrivoluzione, hanno ancora vinto. Ma non basta. La cavalleria di Westermann insegue, taglia a pezzi, espone le teste dei «briganti» sui bastioni di Angers. La dissenteria raddoppia le vittime e la vasta tribu' per meta' formata da donne vecchi e bambini lascia al suo passaggio un terribile odore. Il freddo di dicembre e' intenso, si avanza tra grida disperate di donne e di agonizzanti: ventimila «spettri ambulanti», racconto' un testimone. A Mans il 12 e 13 dicembre sono infine circondati. Westermann galoppa alla testa dei suoi uomini folli di furore e di sangue. Si riuniscono i prigionieri a centinaia, e la fucileria crepita, le baionette lavorano. Alle donne furono riservati i trattamenti piu' terribili. Si introdussero nei loro corpi cartucce a cui poi si diede fuoco, altre ebbero i ventri squarciati. Molto si dovra' scavare, perche' li' i trucidati furono cinquemila. E non c'e' villaggio VANDEAno dove le «colonne infernali» dei patrioti non ripeterono le stesse stragi. Westermann scrisse, giulivo, al Comitato di salute pubblica il 20 dicembre: «Non esiste piu' la VANDEA, cittadini! E' morta sotto le nostre spade libere, con le sue donne e i suoi bambini. Ho eseguito gli ordini che mi avete dato. Ho calpestato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli, massacrato le donne che non faranno piu' nascere briganti. Non ho un prigioniero da rimproverarmi».

LASTAMPA.it

[massena]

io quando leggo i resoconti vandeani rimano sempre perplesso.
a mio avviso molta "letteratura" è frutto di propaganza realista e antigiacobina.
come la frase del generale che chiude l'articolo. vera o falsa? per scrivere una cosa del genere bisogna essere troppo stupidi...

sono considerazioni personali, ma vorrei avere dati certi, se esistono.

[C@scista]

io quando leggo i resoconti vandeani rimano sempre perplesso.
a mio avviso molta "letteratura" è frutto di propaganza realista e antigiacobina.
come la frase del generale che chiude l'articolo. vera o falsa? per scrivere una cosa del genere bisogna essere troppo stupidi...

sono considerazioni personali, ma vorrei avere dati certi, se esistono.

La frase a cui fai riferimento ovvero «Non esiste piu' la Vandea, cittadini! E' morta sotto le nostre spade libere, con le sue donne e i suoi bambini. Ho eseguito gli ordini che mi avete dato. Ho calpestato i bambini sotto gli zoccoli dei cavalli, massacrato le donne che non faranno piu' nascere briganti. Non ho un prigioniero da rimproverarmi» per quanto possa sembrare romanzesca è storicamente autentica .
E' tratta, parola per parola, da una lettera ben conosciuta dalla storiografia francese (la relazione del commissario) scritta dallo stesso commissario della rivoluzione Westermann al Comitato di salute pubblica di Parigi e che infatti viene riportata nell'articolo della "Stampa"

[C@scista]

Se poi si vuole avere un quadro dei testi storici che trattano scientificamente in modo specifico la Vandea posso citare ad esempio la monografia di Reynald Secher, Il genocidio vandeano, prefazione di Jean Mayer, presentazione di Pierre Chaunu, trad. it., Effedieffe, Milano 1991; e lo straordinario documento di François Noël «Gracchus» Babeuf (1760-1797), La guerra della Vandea e il Sistema di Spopolamento, introduzione, presentazione, cronologia, bibliografia e note di R. Secher e Jean-Joël Brégeon, trad. it., Effedieffe, Milano 1991.

[Michele]

(...)

A Pontorson, a Dol, il coriaceo Stofflet, l'abate Doussin che carica i «Bleus» brandendo il crocifisso, La Rochejaquelein, l'angelo biondo della controrivoluzione, hanno ancora vinto.

(...)

bambini-soldato di 12-13 anni

(...)

A Mans il 12 e 13 dicembre sono infine circondati. Westermann galoppa alla testa dei suoi uomini folli di furore e di sangue. Si riuniscono i prigionieri a centinaia, e la fucileria crepita, le baionette lavorano.

Quello che trovo veramente insopportabile di questo resoconto così squilibrato è che l'impressione netta che se ne ricava è che a _Le_ Mans tutto quello che si è verificato sia stato un eccidio di prigionieri. E' quello che si evince chiaramente dall'ultima frase citata qui sopra.

Un corno.

Come risulta evidente dalle altre due brevi citazioni, quello dei Vandeani era un esercito. In inferiorità numerica e in rotta, certo, ma ancora un esercito a Le Mans, dove quello che avvenne per prima cosa fu:

...una battaglia. I Vandeani fecero uso della manovra (effettuando un'imboscata mordi e fuggi alle porte della città), dell'artiglieria per coprire un tentativo di ritirata delle loro truppe ancora efficienti, e delle classiche tattiche di combattimento urbano casa per casa.

Di questo non c'è una sola riga nell'articolo.

Che poi alla fine della battaglia il nemico non facesse prigionieri, è fatto confermato da tutte le fonti. Peraltro, dal punto di vista delle leggi di guerra consuetudinarie del tempo, questi combattenti irregolari non avevano diritto ad essere fatti prigionieri. E non è che trattassero il loro nemico meglio di come il loro nemico trattava loro.

Ma è veramente inaccettabile, proprio dal punto di vista di una serena conoscenza dei fatti storici, l'ovvio tentativo di ritrarre gli uni come pecorelle innocenti (salvo il fatto che vincevano qua e là e l'altro fatto, più sgradevole, che reclutavano bambini soldato) e gli altri come lupi assetati di sangue.

[Perseo]

Allo stesso modo i senzadio utilizzarono bambini per i plotoni di esecuzione, come riportato dallo stesso articolo.
E se su una popolazione di 500.000 ne sono morti 350.000 significa che doveva essere un esercito molto grande, oppure che il genocidio è stato esteso anche a chi dell'esercito non faceva parte.

Infine, visto che qui si tiene tanto all'imparzialità scientifica, spero che lo stesso metodo venga impiegato quando si parlerà di partigiani, militi della RSI e truppe straniere in Italia durante la seconda guerra mondiale.

[Michele]

Allo stesso modo i senzadio utilizzarono bambini per i plotoni di esecuzione, come riportato dallo stesso articolo.
E se su una popolazione di 500.000 ne sono morti 350.000 significa che doveva essere un esercito molto grande, oppure che il genocidio è stato esteso anche a chi dell'esercito non faceva parte.

Guarda, forse non ci siamo capiti. Che in Vandea ci siano stati massacri non c'è dubbio.

Che quella di Le Mans sia stata _anche_ una battaglia - e non _solo_ un massacro - pure è fuor di dubbio.

Solo che purtroppo dall'articolo non lo si capirebbe mai, ed è su questo unico dato che io sono intervenuto. Se te la senti, un tuo commento in merito è il benvenuto. Ti pare che la frase dell'articolo citata lascia capire che quella di Le Mans fu una battaglia? Che l'esercito in questione effettuò un'imboscata alle porte di Le Mans, che usò una quindicina di cannoni per cercare di coprire il ripiegamento delle proprie truppe ancora efficienti, che combattè casa per casa?

Perchè a me, francamente, par proprio di no.

Se poi vuoi parlare di altri episodi in altri periodi storici, apri un altro thread invece di far tutto un minestrone.

[C@scista]

Ma è veramente inaccettabile, proprio dal punto di vista di una serena conoscenza dei fatti storici, l'ovvio tentativo di ritrarre gli uni come pecorelle innocenti (salvo il fatto che vincevano qua e là e l'altro fatto, più sgradevole, che reclutavano bambini soldato) e gli altri come lupi assetati di sangue.

Faccio due precisazioni storiche allora: i guerriglieri vandeani non facevano nemmeno loro prigioneri cosi come non li faceva l'esercito repubblicano però a questo va aggiunto che l'esercito repubblicano secondo quanto affermano tutte le fonti storiche (e tutti gli storici) non si limitava a fucilare dopo le battaglie tutti i prigionberi catturati con le armi in pugno ma fucilava anche i civili ossia interi villaggi della Vandea (donne e vecchi compresi) che pur non avendo partecipato militarmente alla guerriglia erano secondo loro colpevoli di appoggiare i guerriglieri vandeani (insomma l'eserciti repubblicano compiva feroci rappresaglie sulla popolazione civile simili in tutto e per tutto a quelle che si verificheranno nella seconda guerra mondiale)

[Michele]

Faccio due precisazioni storiche allora: i guerriglieri vandeani non facevano nemmeno loro prigioneri cosi come non li faceva l'esercito repubblicano però a questo va aggiunto che l'esercito repubblicano secondo quanto affermano tutte le fonti storiche (e tutti gli storici) non si limitava a fucilare dopo le battaglie tutti i prigionberi catturati con le armi in pugno ma fucilava anche i civili ossia interi villaggi della Vandea (donne e vecchi compresi) che pur non avendo partecipato militarmente alla guerriglia erano secondo loro colpevoli di appoggiare i guerriglieri vandeani (insomma l'eserciti repubblicano compiva feroci rappresaglie sulla popolazione civile simili in tutto e per tutto a quelle che si verificheranno nella seconda guerra mondiale)

Ma questo non lo metto certo in dubbio, è cosa nota. Mi riferivo al tentativo di far passare per pecorelle al macello l'esercito vandeano, e per lupi assetati di sangue quello repubblicano, _in questa specifica circostanza_, la battaglia di Le Mans. Una battaglia in cui l'esercito più forte ha sconfitto quello più debole, _dopodichè_ ha passato per le armi la maggior parte dei prigionieri.

Ah, ho anche controllato un po' di fonti, sia pure solo on-line invece che buoni vecchi libri. L'ipotesi di "genocidio" è decisamente da scartare, e l'idea che la popolazione della regione sia passata in pochi anni da 500.000 a 150.000 persone non ha il minimo riscontro nella realtà.

[C@scista]

Ma questo non lo metto certo in dubbio, è cosa nota. Mi riferivo al tentativo di far passare per pecorelle al macello l'esercito vandeano, e per lupi assetati di sangue quello repubblicano, _in questa specifica circostanza_, la battaglia di Le Mans. Una battaglia in cui l'esercito più forte ha sconfitto quello più debole, _dopodichè_ ha passato per le armi la maggior parte dei prigionieri.

Ah, ho anche controllato un po' di fonti, sia pure solo on-line invece che buoni vecchi libri. L'ipotesi di "genocidio" è decisamente da scartare, e l'idea che la popolazione della regione sia passata in pochi anni da 500.000 a 150.000 persone non ha il minimo riscontro nella realtà.

No qui non sono assolutamente d'accordo : di tentato genocidio non parlano politici o buontemponi ma diverse correnti scientifiche della storiografia: stiamo parlando come ipotesi minima di uccisioni che coinvolsero almeno duecentomila persone della Vandeea di allora tanto per capire le dimensioni di massa