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Andre86
Regione bocciata sui volontari pro-vita- LASTAMPA.it
Regione bocciata
sui volontari pro-vita
Secondo il Tar non possono
stare nei consultori
alessandro mondo
torino
Ora riesploderà la polemica, con accuse incrociate sui due fronti. Ma tant’è. Ieri il Tar Piemonte ha messo un punto a capo su uno dei temi più delicati nell’agenda della giunta Cota, quello che prevede la presenza dei volontari dei movimenti per la vita nei consultori pubblici, annullando la delibera e il conseguente Protocollo.
Fa fede la sentenza della seconda sezione del Tribunale depositata ieri. Trenta pagine in cui l’impegno del governatore - assunto in campagna elettorale con il plauso del mondo cattolico e qualificato come uno degli aspetti salienti della nuova legislatura - viene azzerato. Ora si tratta di capire se la Regione presenterà appello al Consiglio di Stato. «Leggeremo la sentenza nel dettaglio - replica l’assessore Elena Maccanti -. L’intenzione non era quella di contrastare la legge 194, ma di rispondere a un impegno che la Regione ha assunto a favore della famiglia e delle donne in difficoltà. Continueremo con tutti i mezzi nella nostra campagna a favore della vita, anche ripresentando la delibera, per dare a tutte le donne ogni alternativa possibile alla scelta dell’aborto».
A gennaio, come si ricorderà, il Tar aveva deciso di congelare fino a giugno la controversa delibera regionale impugnata da due associazioni, Casa delle Donne e Activia donna, e sostenuta dal consigliere regionale del Pd Andrea Stara con un’imponente raccoltafirme per difendere la legge 194: 6 mila in tre mesi. Mentre Cota, subito dopo essersi insediato in regione, aveva detto chiaramente come la pensava durante un incontro con i militanti delle associazioni cattoliche che si battono contro l’aborto: «Sono qui non solo per mantenere un impegno preso in campagna elettorale ma perché credo nei nostri valori». Salvo precisare: «Noi vogliamo applicare le leggi ma nell’applicazione di questa legge intendiamo valorizzare la cultura della vita, che non va relegata nei sottoscala».
Ieri, con poco più di un mese di ritardo, ecco il verdetto. Soddisfatto Stara:
«Il Tar ha bocciato l'attacco alla 194 sferzato dai Movimenti Pro Vita, d'intesa con Cota e con l’ex-assessore Ferrero, attraverso il protocollo deliberato dalla giunta regionale per tutte le Asl che voleva introdurre i volontari nei consultori pubblici. In particolare, è stata annullata la parte del protocollo che prevede l'introduzione nei consultori solo di quel privato sociale che "abbia nel proprio statuto la finalità di tutela della vita fin dal concepimento”, inserendo una palese discriminazione tra le associazioni oltre che un evidente contrasto con la legge 194».
Concetto ribadito dalle consigliere regionali e comunali Artesio, Pentenero, Cerutti e, a seguire, Manica, Motta, Romeo, Levi, Nomis. Per Mauro Laus,
«la bocciatura del Tar è un monito che Cota non può più ignorare». A stretto giro di posta, arriva anche il commento di Mercedes Bresso: «Il tentativo ideologico di imporre una posizione antiabortista nei consultori doveva essere bloccato. Le strutture pubbliche devono essere neutre nel prestare il servizio, non si può fare militanza ai danni delle donne». E ancora: «Da quando la legge 194 è in vigore sono drasticamente calati gli aborti e le morti causate dagli interventi clandestini sono spariti. L'applicazione di questa delibera correva il rischio di tornare indietro di decenni».