Salvano le province ma affossano l’Italia...
Martedì 30 Agosto 2011 12:02
Alla fine, come sempre, il partito del premier ha dovuto cedere ai ricatti leghisti. Stavolta in ballo non ci sono le ronde, né il boicottaggio dei festeggiamenti per l’unità nazionale, ma la preziose province, bacino di potere locale e di consenso. Hanno deciso di salvarle, invece di abolirle tutte con un colpo di spugna, come sarebbe giusto fare subito.
Prendendo in giro i cittadini (è una consuetudine, ormai), i capi dell’esecutivo hanno “spostato” il taglio delle province in un ddl costituzionale che - con una legislatura così traballante - si immagina bene che fine farà.
È il solito gioco, la solita ricetta buona per tutte le occasioni: rimandare in attesa che passi la bufera. Ci hanno provato qualche mese fa con la prima finanziaria, che scaricava i tagli sul prossimo governo. Un gesto irresponsabile e meschino che ha obbligato l’Unione europea e la Banca d’Italia a intervenire, spronando il governo all’azione.
Ma non sembra abbiano imparato la lezione. E la paura di perdere quei pochi voti che ancora racimolano qua e là per il paese, domina l’azione di Bossi e di Berlusconi. Aggrappati al loro potere decrepito si sono trasformati in due zavorre. E una maggioranza prona e compiacente li lascia fare. Così salvano le province e affossano l’Italia.