La fonte dei fondi ricevuti dai bolscevichi è duplice. Una parte viene dal Governo di Berlino (si conoscono oggi il numero dei conti aperti presso la Reichbank, il 2 marzo 1917, ai nomi di Lenin, Trotski e Koslowsky).
Un'altra viene dalla Khun Loeb. Anche i circuiti utilizzati da questi fondi sono ugualmente conosciuti. Allorché Lenin è in esilio in Svizzera, il flusso di denaro va dalla Germania a Zurigo, attraverso la Deutsches Bank. Successivamente il denaro transita da Berlino (Disconto Gelleschaft e Reichbank), da Oslo (DEN Norske Handelsbank) o da Stoccolma (NYA Banken, VIA Banken), verso la Banca Siberiana di San Pietroburgo.
Nel 1917 il finanziere più impegnato nel sostegno ai rivoluzionari è Jacob Schiff, genero di Salomon Loeb, che si vanta dalle colonne del "New York Times" del 5 giugno 1916 di aver strappato al presidente Taft, nel 1911, e dopo una violenta campagna di stampa, la denuncia degli accordi commerciali con la Russia: «Chi dunque se non me, ha messo in movimento l'agitazione che ha costretto poi il presidente degli USA a denunciare il nostro trattato con la Russia ?».
Numerosi sono i documenti che provano l'implicazione della finanza newyorkese nel crollo dello zarismo. Il 19 marzo 1917 Jacob Schiff indirizza un telegramma al Ministero degli Esteri del Governo provvisorio russo (Miliukov): «Permettetemi, in qualità di nemico inconciliabile dell'autocrazia tirannica che persegue senza pietà i nostri correligionari, di felicitare attraverso voi il popolo russo per l'azione che ha appena finito di compiere così brillantemente e di augurare pieno successo ai vostri colleghi di governo ed a voi stesso!».
Le somme messe a disposizione dei rivoluzionari russi, menscevichi e quindi bolscevichi sono state considerevoli.
Il 3 febbraio 1949, in piena guerra fredda, Jacob Schiff, nipote del finanziere omonimo, riconoscerà sul "New York Journal" che suo nonno aveva personalmente versato ai bolscevichi 20 milioni di dollari. Fra il 1918 ed il 1922, di fatto Lenin, riconoscente, dispone il rimborso tramite lo stato russo della somma di 450 milioni di dollari in favore della Khun e Loeb and Company.
Il 21 luglio 1917, qualche settimana dopo aver portato il suo paese nella Grande Guerra, Wilson scrive al suo consigliere e confidente colonnello House:
«La Francia e l'Inghilterra non hanno sulla pace le stesse nostre vedute. Quando la guerra sarà finita noi li porteremo al nostro modo di pensare, in quanto in quel momento, tra le altre cose, essi saranno finanziariamente nelle nostre mani!».