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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
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    Predefinito La Svizzera italiana finisce le cassette

    LUGANO. Stanno tornando tutti, come e più di prima. Molti di più. «Scudare? È stato un sbaglio, diciamo così: i soldi rimpatriati prima o poi si spendono, un figlio vuole la casa, l'altro la fuoriserie. Invece i 'risparmi' devono restare in Svizzera, così non si toccano. E soprattutto non te li tassano».

    La conversazione tra una coppia di investitori italiani e due impiegati di banca al tavolo del ristorante Olimpia, in Piazza delle Riforma nel cuore della city italofona, è lo spaccato di una verità semplicissima, proverbiale per chi vive nella zona dei laghi prealpini: tanto peggio sta l'Italia, realmente o nei timori della borghesia 'che (ancora) può', tanto meglio sta il Canton Ticino.

    E così in attesa delle lacrime e del sangue minacciati dalla Finanziaria agostana ‐ dalla patrimoniale all'aliquota del 20% sulle rendite di capitale, e chissà cos'altro ‐ lo zoccolo duro degli esportatori di risparmi la sua scelta l'ha già fatta da un pezzo: indietro tutta, si torna a Lugano. I 63 miliardi emersi dalla Svizzera con lo scudo-ter (ma solo 27 rimpatriati fisicamente, gli altri solo giuridicamente) probabilmente sono stati già tutti rimpiazzati nella partita di giro. Se la Confederazione non aveva pianto allora - visto che le stime chiarirono subito che lo smobilizzo non superò il 30% dei depositi - oggi senz'altro sta almeno sorridendo.

    L'indicatore di una fuga da tempi d'oro, senza cercare riscontri in calcoli che nessuno oggi si sognerebbe mai di fornire, è anche nella difficoltà di trovare cassette di sicurezza 'small' (quelle più piccole ed economiche, a misura di contante) disponibili: c'è il tutto esaurito. Alla Banca Popolare a 50 metri da piazza della Riforma, braccio operativo di un istituto italiano, sono cordiali ma tassativi: «Spiacente, qui le cassette sono esaurite. Però se si rivolge alla sede centrale di Lugano forse le trovano qualcosa». E non è neanche una questione di 'city'. Quindici chilometri più a sud, nei paesini della Valle di Muggio che degrada verso il Comasco, l'impiegata della banca locale è ancora più esplicita: «Per aprire un conto non c'è problema, ma cassette di sicurezza sono disponibili solo quelle grandi, costano di più ma ci può mettere anche le scatole di gioielli. Sa, da qualche mese è ripreso, e tanto, il movimento di italiani, tutti vogliono una cassetta». Una cassetta «piccola», spiega un consulente finanziario comasco - per 36 anni e fino al giugno scorso alto dirigente bancario in Svizzera - «perchè quello che sta accadendo ora, sovrapponendosi ad altri fenomeni che non sono mai cessati (il riciclaggio d'alto bordo, ndr) è il ritorno dell'espatrio di capitali 'in contanti' e 'in proprio', come fossimo ancora nei bui anni '70», quelli della crisi petrolifera e delle manette alla frontiera. «La gente non si fida più della tecnologia perché si sente tracciata - continua l'ex direttore - e inoltre nessuno oggi depositerebbe un solo euro con il valore di cambio con il franco alla pari. Così si immagazzina il contante in attesa di tempi migliori, perché chi aveva investito, anche su questa piazza, sta scontando le turbolenze dei mercati. Le cassette di sicurezza servono a questo, a far passare la nottata».

    Nel frattempo, la rete di accoglienza del contante in fuga funziona come è sempre funzionata nel lembo più a mezzogiorno della Confederazione, a partire da un metro dopo il confine dell'Italia. Cortesia e concretezza, astenersi perditempo e indecisi: «Il conto se vuole lo apriamo subito ‐ rassicura l'impiegata della grande banca di piazza Indipendenza a Chiasso, dalle cui finestre si vede la dogana quasi nemmeno più presidiata, grazie all'estensione del trattato di Schengen ‐ però dobbiamo sapere a grandi linee la sua disponibilità e le sue intenzioni». Le preoccupazioni per la patrimoniale in arrivo, i timori di passare il confine con troppo contante in tasca, la fissa che 'qualcuno mi può osservare' (volendo anche con un binocolo, dalla caserma della Guardia di Finanza che troneggia da via Bellinzona, Como) non smuovono la consulente: «Vede, se deve portare 10mila euro non so se le conviene, solo le spese forfettarie di tenuta conto e della cassetta di sicurezza fanno 750 franchi all'anno. Certo, se invece parte da 100mila la faccio accomodare di sopra».

    La Svizzera italiana finisce le cassette - Il Sole 24 ORE

    :sofico:
    Dannato Barone Rosso.

  2. #2
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    Predefinito Rif: La Svizzera italiana finisce le cassette

    Questo movimento era già chiaro alla fine del terzo scudo fiscale, anche se allora si trattò, inizialmente, dei capitali provenienti dalla Grecia. E fu già così ai tempi della Grande Depressione, quando il segreto bancario non esisteva ancora. Oltre a questo, anche allora si assistette ad un grande apprezzamento del Franco, tanto che ad un certo punto venne svalutato artificialmente del 30% per ridare fiato all'industria d'esportazione.

    L'unica cosa da dire è che il Ticino e la Svizzera non stanno tanto ridendo, o quantomeno lo si sta facendo solo su certe parti del versante bancario; come nella passata grande crisi, soprattutto le industrie esportatrici stanno tirando la cinghia.

  3. #3
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    Predefinito Rif: La Svizzera italiana finisce le cassette

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    come nella passata grande crisi, soprattutto le industrie esportatrici stanno tirando la cinghia.
    La svizzera produce beni costosi, non credo proprio che chi spende 10.000€ per un orologio, vi rinuncerebbe, se il suo prezzo crescesse a 14.000.
    There are only 10 types of people in the world: those who understand binary and those who don't

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  4. #4
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    Predefinito Rif: La Svizzera italiana finisce le cassette

    Citazione Originariamente Scritto da Oli Visualizza Messaggio
    La svizzera produce beni costosi, non credo proprio che chi spende 10.000€ per un orologio, vi rinuncerebbe, se il suo prezzo crescesse a 14.000.
    Infatti l'industria orologiera di lusso tiene, anzi, il suo fatturato è aumentato, se non ricordo male. In fondo, anche un orologio di lusso può essere un bene-rifugio.
    Anche l'industria chimico-farmaceutica tiene, per ovvie ragioni.
    Il problema è che non si producono solo merci ad elevato valore aggiunto, tecnologicamente all'avanguardia o altro simile. E questi settori, meno tecnologici, risentono grandemente della forza del Franco. E, tra gli altri, ne risente anche il turismo, una voce importante del PIL.

  5. #5
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    Predefinito Rif: La Svizzera italiana finisce le cassette

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    Infatti l'industria orologiera di lusso tiene, anzi, il suo fatturato è aumentato, se non ricordo male. In fondo, anche un orologio di lusso può essere un bene-rifugio.
    Anche l'industria chimico-farmaceutica tiene, per ovvie ragioni.
    Il problema è che non si producono solo merci ad elevato valore aggiunto, tecnologicamente all'avanguardia o altro simile. E questi settori, meno tecnologici, risentono grandemente della forza del Franco. E, tra gli altri, ne risente anche il turismo, una voce importante del PIL.
    Mah, sono perplesso. Non mi risultano moltitudini di prodotti a basso valore aggiunto "Swiss Made".
    Mi viene in mente l'industria del cioccolato, con prodotti però di fascia alta. Per quanto riguarda il turismo, beh, ci sono moltissimi miei conoscenti e amici che vanno in continuazione in vacanza in Svizzera.......
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  6. #6
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    Predefinito Rif: La Svizzera italiana finisce le cassette

    Citazione Originariamente Scritto da Oli Visualizza Messaggio
    Mah, sono perplesso. Non mi risultano moltitudini di prodotti a basso valore aggiunto "Swiss Made".
    Mi viene in mente l'industria del cioccolato, con prodotti però di fascia alta. Per quanto riguarda il turismo, beh, ci sono moltissimi miei conoscenti e amici che vanno in continuazione in vacanza in Svizzera.......
    Guarda, quest'anno nel turismo mi ricordo di grosse perdite di clientela e di fatturato dalla zona Euro. Ringrazia i tuoi conoscenti per la fedeltà.
    Forse l'economia svizzera non ha molti rami a "basso valore aggiunto", ma tra questi ci sono già stati fallimenti "eccellenti", come falegnamerie, cartiere, officine ed altro, tutte industrie dalla lunga (e spesso lunghissima) storia e tradizione.

  7. #7
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    Predefinito Rif: La Svizzera italiana finisce le cassette

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    Forse l'economia svizzera non ha molti rami a "basso valore aggiunto", ma tra questi ci sono già stati fallimenti "eccellenti", come falegnamerie, cartiere, officine ed altro, tutte industrie dalla lunga (e spesso lunghissima) storia e tradizione.
    Un esempio stupido ma efficace di quello che hai appena detto:

    Franco troppo forte, Emmentaler in crisi
    Il formaggio simbolo della Svizzera è diventato troppo caro all'estero: esportazioni in calo, operatori preoccupati

 

 

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