Originariamente Scritto da
Theremin
Per semplificare il ragionamento, ipotizziamo che, oltre a quelle per i redditi più bassi, le due aliquote IRPEF più alte siano:
- 30% sotto i 50.000 euro
- 50% per la quota che eccede i 50.000 euro
Ipotizziamo che Tizio sia titolare di un negozio in una grande città e serva quel quartiere. Ipotizziamo che il suo imponibile IRPEF sia di circa 50.000 euro, quindi si applicherebbero progressivamente le aliquote fino a quella del 30%.
Tizio ha un buon business, ha trovato una linea di prodotto che piace, e si rende conto che molti clienti arrivano dai quartieri vicini. Avendo la possibilità di investire 1.000.000 di euro, valuta l'opportunità di aprire un secondo negozio nel quartiere vicino. Dalla bozza di business plan stima che, assumendo 3-4 commesse e investendo un milione, il nuovo negozio gli farebbe guadagnare 80.000 euro l'anno.
Se l'IRPEF non fosse progressiva, l'utile al netto delle imposte sarebbe di 56.000 euro, ossia il suo investimento frutterebbe il 5,6%. Purtroppo, però, a causa della progressività dell'IRPEF, questo ulteriore utile finirebbe tutto nello scaglione successivo, per cui il suo guadagno netto sarebbe di 40.000 euro, ossia il suo investimento di un milione sarebbe remunerato al 4%.
Siccome gli investimenti alternativi, a parità di rischio o a rischio addirittura inferiore, gli frutterebbero il 5% annuo su quel milione, decide di lasciar perdere il secondo negozio e investire il suo milione di euro in fondi di investimento, o appartamenti, che gli rendono più del 4%, ma gli renderebbero meno del 5,6% che frutterebbe il secondo negozio se l'IRPEF non fosse progressiva.
Con buona pace di quelle 3-4 commesse, che possono sempre rimediare un buon posto in un call-center.