Chiedo qui perché sembra che Il seggio pulluli di miscredenti. :sofico:
Chiedo qui perché sembra che Il seggio pulluli di miscredenti. :sofico:
Ultima modifica di Cuordy; 14-08-11 alle 02:11
"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
Una cosa che ai cattolici non serve a niente dato che non possono usarlo come vogliono.
Ultima modifica di Troll; 14-08-11 alle 10:46
Una cosa che non mi serve definire visto che non esiste il suo opposto e quindi non esiste neanche il libero arbitrio.
Essi si riproducono e da Giordano Bruno discese Francesco Bruno..
Il libero arbitrio è solo una faccia della libertà. L'altra faccia è la volontà, che tende necessariamente al bene. La volontà non è deliberazione (non è in nostro potere) ma tensione verso ciò che per natura ci appaga, e tale è il bene. E poichè ogni bene particolare, lasciando fuori di sè gli altri beni, non può appagarci del tutto, la volontà si indirizza necessariamente al Bene sommo, comprensivo di tutti gli altri. E secondo la tradizione tale Bene è Dio, poichè è Dio che non ha alcunchè al di fuori di sè. Così, in quanto referente di intelletto è verità, in quanto aspirazione del desiderio è bontà. L'uomo non è perciò libero di volere o non volere Dio, ma nell'esperienza quotidiana ha a che fare con questo o quel bene, non con il Bene tout court. Perciò la volontà non lo costringe a questo piuttosto che a quel bene particolare (essendo vincolante solo rispetto al Bene tout court) e tale assenza di vincolo è condizione della possibilità del libero arbitrio. Attraverso esso giudichiamo quale dei beni in gioco sia più consono al nostro desiderio (quale si avvicini di maggior grado a Dio), potendo benissimo sbagliare nel ragionamento.
Nell'ateismo ingenuo, venendo meno la fonte discriminante (Dio) vien meno ogni criterio di scelta, perciò il libero arbitrio si riduce a indifferenza verso l'una o l'altra scelta e ogni decisione ha pari valore.
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Lo chiedo diversamente: quali sono le scelte che avvicinano a Dio e perché proprio quelle?
Ultima modifica di Troll; 14-08-11 alle 14:44
"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
Il fatto è che noi facciamo sempre quello che crediamo "bene per noi", ossia ciò che ci appaga. Se per esempio un uomo vuole un piatto caldo perché ha fame, lo fa perché è un bene per lui. Se invece compie un atto malvagio in maniera deliberata (ossia sapendo che è malvagio) lo fa perché pensa che quell'atto gli dia una soddisfazione (per quanto abominevole sia). Insomma, facciamo sempre quello che riteniamo bene, o per noi o in generale.
"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.
Ciò che avvicina a Dio è ciò che è in sintonia con la Sua essenza, con ciò che Egli è. Mi spiego meglio: Egli, essendo sommo Bene, fa ciò che è bene in sé, ciò che è sommamente retto, buono e giusto. Tutto ciò è presente nell'essenza di Dio, in questo modo ciò che facciamo che "assomiglia" a Dio ci avvicina a Lui, perché in questo modo noi diveniamo simili a lui, in quanto acquisiamo un abito dell'anima buono. Facendo del bene, diventiamo buoni e quindi, più simili a Dio.
Queste cose si desumono dalla semplice ragione. Infatti le ho lette in un libro di metafisica, non di teologia.
"Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson
"Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.