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    IPERURANIO INTERIORE
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    Lightbulb Re: Rif: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    14 GENNAIO 2018: Anniversario della morte del CARDINAL MANNING (RIP), SANT'ILARIO di Poitiers, VESCOVO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA e SAN FELICE di Nola, PRETE E MARTIRE; DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA…



    "Seconda domenica dopo l’Epifania."
    Guéranger, L'anno liturgico - Seconda Domenica dopo l'Epifania
    http://www.unavoce-ve.it/pg-epifania-dom2.htm


    "Sant’Ilario, vescovo e dottore della Chiesa, 14 gennaio."
    Guéranger, L'anno liturgico - 14 gennaio. Sant'Ilario, Vescovo e Dottore della Chiesa
    http://www.unavoce-ve.it/pg-14gen.htm

    "San Felice, Prete e martire, lo stesso giorno."
    Guéranger, L'anno liturgico - San Felice, Prete e Martire
    http://www.unavoce-ve.it/pg-14gen-2.htm





    Santa Messa celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Tv) stamattina 14 GENNAIO 2018: DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA…


    "II domenica d. l'Epifania (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=BOpC6IT9FLM
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php"




    Sant'Ilario - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santilario/
    “14 gennaio, Sant’Ilario di Poitiers, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa (Poitiers, 315 ca – Poitiers, 367).

    Strenno difensore della fede cattolica contro l’eresia ariana, fu soprannominato “l’Atanasio dell’Occidente”. Pio IX gli conferì il titolo di Dottore della Chiesa.
    Sant’Ilario, Vescovo di Poitiers, Confessore e Dottore della Chie¬sa, che se ne volò ai cielo il giorno precedente.
    O Signore, che al popolo tuo desti per ministro di eterna salvezza il beato Ilario, deh! fa’ che come l’abbiamo avuto dottore sulla terra, così meritiamo di averlo intercessore in cielo. Così sia.”


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...rs-240x300.jpg









    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    "Indice del Numero 95 di Sursum Corda, 14 gennaio 2018."
    https://www.sursumcorda.cloud/settim...naio-2018.html



    https://www.sursumcorda.cloud/images...ursumcorda.jpg










    Ligue Saint Amédée
    http://www.saintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/

    14 janvier : Saint Hilaire, Évêque de Poitiers et Père de l'Église (?367) :: Ligue Saint Amédée


    “14 janvier : Saint Hilaire, Évêque de Poitiers et Père de l'Église (†367).”





    “Deuxième Dimanche après l'Epiphanie.”





    “Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Deuxième Dimanche après l'Epiphanie : Marie Médiatrice de toutes grâces.
    http://prieure2bethleem.org/predica/...ier.mp3”











    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “14 GENNAIO 2018: DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA.”




    “14 GENNAIO 2018: SAN FELICE di NOLA, PRETE E MARTIRE.”






    “14 GENNAIO 2018: SANT'ILARIO, VESCOVO, CONFESSORE E DOTTORE DELLA CHIESA.”





    “In memoria del Cardinale Henry Edward Manning († 14 gennaio 1892).

    https://www.radiospada.org/2015/09/g...ing-1808-1892/
    "[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Henry Edward Manning (1808-1892)

    S.E.R. Cardinal Henry Edward Manning, arcivescovo di Westminster (1808-1892), prete anglicano sposato e poi vedovo nel 1837, si avvicinò progressivamente al cattolicesimo e dopo un colloquio con Pio IX, il 6 aprile 1851 abiurò lo scisma anglicano e fu riordinato sacerdote poco dopo il 14 giugno 1851. Figura assolutamente centrale nella rinascita del cattolicesimo romano e della sua gerarchia in Inghilterra, fedelissimo di Papa Pio IX, divenne arcivescovo di Westminster nel 1865. Diventato principe della Chiesa nel 1875, partecipò al conclave che elesse Leone XIII nel 1878. Cardinale nel 1875, è una delle figure più luminose del cardinalato ottocentesco. Di lui ci siamo lungamente occupati in alcune conferenze e ci occuperemo ancora con nuovi interventi. A conclusione di questa telegrafica nota biografica, riportiamo alcuni estrattii da un discorso tenuto al Concilio Vaticano il 25 maggio 1870 a favore della definizione dell’Infallibilità pontificia, vera cifra dell’episcopato e del cardinalato manninghiano.

    […]L’infallibilità del Romano Pontefice non è un’opinione libera tra i cattolici, liberamente ventilata o liberamente da ventilarsi. Siamo già tutti tenuti a crederla. Non è un’opinione ma una dottrina, perchè è già contenuta nella Rivelazione di Dio.
    Da queste premesse, seguono evidentissimamente due cose: 1° manca di ogni forza e verità l’opposizione fatta in questi mesi sempre più forte che i padri conciliari stiano trasformando un’opinione in un dogma; E’ già stato provato che essa non è nè opinione, nè libera, ma dottrina, non ancora definita ma rivelata, teologicamente certa, almeno prossima alla fede. L’elevazione di una verità cattolica di questo tipo da dottrina non definita a dottrina definita nulla aggiunge alla sua certezza intrinseca, aggiungerà solo una certezza estrinseca; 2° Non solo manca di verità ma soffre di menzogna, la trita espressione che viene usata quando si parla di questa definizione: In necessariis unitas, in dubiis libertas. La dottrina dell’infallibilità pontificia non è in alcun modo dubbia e affinchè dalle nostre controversie e dal silenzio tenuto in concilio sul tema non sorgano dubbi, è necessario che sia promulgata solennemente.[…]
    Questa fede soprannaturale (nell’Infallibilità pontificia) è viva e efficace in tutta la Chiesa discente, ed è bastata per quindici secoli senza una definizione.
    Infatti le definizioni non sono per i fedeli precipuamente ma per gli infedeli e per gli incerti e i dubbiosi, come si legge negli Apostoli, la legge non è posta per il giusto ma per gli iniqui e i ribelli.[…] Abbiamo udito tra le tante cose incredibili di questi tempi, che vi sarebbero trenta condizioni richieste per la validità degli atti pontificali, sulle quali i teologi si accapigliano senza fine. Ma di queste condizioni o i cristiani le ignorarono per quindici secoli oppure son condizioni cui il Pontefice è legato davanti a Dio ma non davanti agli uomini. […]Infatti nell’assistenza promessa a Pietro sono contenute tutte le cose necessarie. In quest’assistenza, da cui il Papa è diretto affinchè non erri circa il fine, è certamente contenuta l’assistenza circa i mezzi, necessari per raggiungere quel fine.[…] Se al Concilio di Trento con una definizione decretoria fosse stato tolto ogni dubbio circa l’infallibile magistero del Romano Pontefice, non sarebbero potuti sorgere in alcun modo quei luttuosissimi mali che per due secoli in Germania, in Francia e in altre terre sino ad oggi, abbiamo letto, abbiamo udito, abbiamo visto. Ecco, reverendissimi padri, i frutti acerbissimi del silenzio! […] E’ più chiaro della luce del meriggio che, in seguito ad eventuali reticenze di questo Concilio, l’autorità della Chiesa docente ovunque verrebbe indebolita e poi abbattuta e le membra disperse, unite e dipendenti da un Capo privo di forza, facilmente cadrebbero sotto il potere dei governi e precipiterebbero negli abissi delle chiese dette “nazionali”.
    Tuttavia, con la definizione di questo Concilio Vaticano che rafforzi con l’infallibile giudizio di tutta la Chiesa la suprema autorità del suo Capo, la giurisdizione della Sede apostolica che è fonte unica di verità e unità, aumenterà in forza al punto da trasmettere nuovo slancio e nuovo vigore al corpo episcopale, sarà confermata la fede e l’obbedienza di tutti i cristiani, sarà rafforzata l’unità dell Chiesa e la certezza del Magistero infallibile come la TESTUGGINE ROMANA impenetrabile grazie agli scudi uniti e inscalfibile da ogni parte prenderà e annienterà i dardi infuocati del Maligno.[…]
    Mi sia lecito esprimere un desiderio del mio cuore non tanto a voi a innanzi a Nostro Signor Gesù Cristo. Permetta Dio che nella prossima festa del Principe degli Apostoli attorno al Soglio del suo successore, noi pastori radunati da tutto il mondo, deponiamo e seppelliamo per sempre nel sepolcro di Pietro tutte queste nefaste memorie che ci rattristarono e, come da una sola fonte da cui è sorta l’unità sacerdotale, su tutti noi si diffonda copiosissimamente la perfetta pace di Dio.[…]

    a cura di Piergiorgio Seveso

    Per ulteriori approfondimenti:

    [Qui Radio Spada] Henry E. Manning, una stella del cardinalato ottocentesco | Radio Spada
    http://radiospada.org/2015/04/qui-ra...rale-dei-papi/
    https://i0.wp.com/radiospada.org/wp-.../cardinal.jpeg
    "










    “SANTI E BEATI:
    Sant' Ilario di Poitiers
    http://www.santiebeati.it/dettaglio/25700
    Sant' Ilario di Poitiers Vescovo e dottore della Chiesa 13 gennaio - Memoria Facoltativa Poitiers, Francia, 315? – 367.

    Ilario, nato a Poitiers, in Francia, intorno al 315, era un pagano che cercò il senso della vita dapprima nelle dottrine neoplatoniche, poi - dopo la lettura della Bibbia - nel cristianesimo. Nobile proprietario terriero, sposato e con una bimba, poco dopo il battesimo fu acclamato vescovo di Poitiers. Combatté l'eresia ariana attraverso le sue opere, la più famosa delle quali è il 'De Trinitate". Approfondì gli studi anche durante sei anni di esilio. Tornato in sede ebbe come collaboratore il futuro vescovo di Tours, san Martino. Morì nel 367. Pio IX lo ha proclamato Dottore della Chiesa. (Avvenire)
    Etimologia: Ilario = gaio, allegro, dal latino
    Emblema: Bastone pastorale
    Martirologio Romano: Sant’Ilario, vescovo e dottore della Chiesa: elevato alla sede di Poitiers in Aquitania, in Francia, sotto l’imperatore Costanzo seguace dell’eresia ariana, difese strenuamente con i suoi scritti la fede nicena sulla Trinità e sulla divinità di Cristo e fu per questo relegato per quattro anni in Frigia; compose anche celeberrimi Commenti ai Salmi e al Vangelo di Matteo.
    Martirologio tradizionale (14 gennaio): Sant'Ilario, Vescovo di Poitiers, Confessore e Dottore della Chiesa, che se ne volò al cielo il giorno precedente.
    (13 gennaio): A Poitiers, in Francia, il natale di sant'Ilario, Vescovo e Confessore, il quale, per aver difeso strenuamente la fede cattolica, fu relegato per quattro anni nella Frigia, e, fra gli altri miracoli, vi risuscitò un morto. I1 Sommo Pontefice Pio nono lo dichiarò e confermò Dottore della Chiesa universale. La sua festa però si celebra nel giorno seguente.
    E' stato definito "l'Atanasio d'Occidente", e infatti i punti di somiglianza col battagliero vescovo di Alessandria sono molti. Contemporanei - Ilario nacque agli inizi del secolo IV a Poitiers e vi morì nel 367 - hanno dovuto combattere contro lo stesso avversario, l'arianesimo, partecipando alle polemiche teologiche con i discorsi e soprattutto con gli scritti. Anche Ilario, per ordine dell'imperatore Costanzo, allineatosi con le decisioni del sinodo ariano di Béziers del 356, venne mandato in esilio, in Frigia.
    Il contatto con l'Oriente fu provvidenziale per il vescovo di Poitiers: nei cinque anni che vi trascorse ebbe modo di imparare il greco, di scoprire Origene e la grande produzione teologica dei Padri orientali, procurandosi una documentazione di prima mano, per il libro che gli ha valso il titolo di dottore della Chiesa (attribuitogli da Pio IX): il De Trinitate, intitolato dapprima più felicemente De Fide adversus Arianos, era infatti il trattato più importante e approfondito apparso fino ad allora sul dogma principale della fede cristiana. Anche nell'esilio non rimase inattivo. Con l'opuscolo Contra Maxentium attaccò violentemente lo stesso Costanzo, contestandone il cesaropapismo, la pretesa di immischiarsi nelle dispute teologiche e negli affari interni della disciplina ecclesiastica. Rientrato a Poitiers, il coraggioso vescovo riprese la sua opera pastorale, efficacemente coadiuvato dal giovane Martino, il futuro santo vescovo di Tours.
    Nato nel paganesimo, Ilario aveva cercato a lungo la verità, chiedendo lumi alle varie filosofie e in particolare al neoplatonismo, che avrebbe poi fortemente influito sul suo pensiero anche più tardi. La ricerca di una risposta al suo interrogativo sul fine dell'uomo lo portò alla lettura della Bibbia, dove finalmente trovò quello che cercava; allora si convertì al cristianesimo.
    Nobile proprietario terriero, quando si convertì era già ammogliato e padre di una bambina, Abre, che amava teneramente. Era stato battezzato da poco, che venne acclamato vescovo della sua città natale. Furono sei anni di intenso studio e predicazione, prima di partire per l'esilio, che come abbiamo ricordato ne perfezionò la formazione culturale teologica. Accanto alla voce squillante del polemista e del difensore dell'ortodossia teologica, vi è però in lui anche un'altra voce, quella del padre e del pastore. Umano nella lotta, e umanissimo nella vittoria, si prese cura dei vescovi che riconoscevano il proprio errore, e ne sostenne persino il diritto di conservare l'ufficio. Autore: Piero Bargellini.”




    Guéranger, L'anno liturgico - 14 gennaio. Sant'Ilario, Vescovo e Dottore della Chiesa
    http://www.unavoce-ve.it/pg-14gen.htm
    “14 GENNAIO SANT'ILARIO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA.

    Dopo aver consacrato alla gloria dell'Emmanuele manifestato alla terra l'Ottava dell'Epifania, sempre intenta al divino Bambino e alla madre sua, fino al giorno in cui Maria porterà fra le braccia il frutto benedetto del suo seno al Tempio, dove deve essere offerto, la santa Chiesa celebra numerosi amici di Dio che ci segnano dal cielo la via che conduce dai gaudi della Natività al mistero della Purificazione.
    Innanzitutto, ecco fin dall'indomani del giorno consacrato alla memoria del Battesimo di Cristo, Ilario, onore della Chiesa delle Gallie, fratello di Atanasio e di Eusebio di Vercelli nelle lotte che sostenne per la divinità dell'Emmanuele. Le persecuzioni sanguinose del paganesimo sono appena finite che comincia l'Arianesimo. Questo aveva giurato di sottrarre a Cristo - vincitore con i suoi martiri della violenza e della politica dei Cesari - la gloria e gli onori della divinità. La Chiesa non venne meno su questo nuovo campo di battaglia; numerosi Martiri sigillarono ancora con il proprio sangue, versato da principi ormai cristiani ma eretici, la divinità di Colui che si è degnato di apparire nella debolezza della carne. Ma a fianco di questi coraggiosi atleti brillarono, anch'essi martiri di desiderio, grandi Dottori che rivendicarono, con la dottrina e l'eloquenza, la fede di Nicea che era stata quella degli Apostoli. In primo piano appare Ilario, elevato - come dice san Girolamo - sul coturno gallico e ornato dei fiori della Grecia, il Rodano dell'eloquenza latina e l'insigne Dottore delle Chiese - secondo sant'Agostino.
    Sublime per il genio, profondo nella dottrina, Ilario è ancora più grande nell'amore per il Verbo incarnato e nello zelo per la libertà della Chiesa; sempre divorato dalla sete del martirio, sempre invitto in quell'epoca in cui la fede, vittoriosa sui tiranni, sembrò un giorno sul punto di spirare, per l'astuzia dei principi e per la vile diserzione di tanti pastori.
    VITA. - Sant'Ilario nacque in Aquitania fra il 310 e il 320. Unitosi prima in matrimonio, fu quindi elevato alla sede di Poitiers nel 353. A quell'epoca, l'imperatore Costanzo perseguitava i cattolici. Ilario si oppose con tutte le sue forze all'eresia ariana, ciò che gli meritò, nel 356, di essere esiliato in Frigia. È qui che scrisse i suoi dodici libri sulla Trinità. Nel 360 si trova a Costantinopoli dove chiede all'imperatore il permesso di discutere intorno alla fede con gli eretici. Questi ultimi, per sbarazzarsene, lo fanno rimandare a Poitiers. Nel 361 per opera sua tutta la Gallia, nel Concilio nazionale di Parigi, condanna l'empietà ariana. Muore nel 368. Pio IX lo dichiarò Dottore della Chiesa il 29 marzo 1851.
    La lotta per la libertà della Chiesa.
    Così ha meritato di essere glorificato il santo Vescovo Ilario, per aver custodito con la sua opera coraggiosa, fino a rischiare la vita, la fede nel principale dei misteri. Un'altra gloria che Dio gli ha concessa è quella di aver messo in luce il grande principio della Libertà della Chiesa, principio senza il quale la Sposa di Gesù Cristo è minacciata di perdere insieme la fecondità e la vita. Poco fa abbiamo onorato la memoria del santo Martire di Cantorbery; oggi celebriamo la festa di uno dei più illustri Confessori il cui esempio lo illuminò e lo incoraggiò nella lotta. L'uno e l'altro si ispiravano alle lezioni che avevano impartite ai ministri di Cristo gli stessi apostoli, quando comparvero per la prima volta davanti ai tribunali di questo mondo e pronunciarono la profonda massima che è meglio obbedire a Dio che agli uomini (At 5,29). Ma gli uni e gli altri erano così forti contro la carne e il sangue solo perché erano distaccati dai beni terreni e avevano compreso che la vera ricchezza del cristiano e del Vescovo risiede nell'umiltà e nella nudità della mangiatoia, come la sola forza vittoriosa nella semplicità e nella debolezza del Bambino che ci è nato. Avevano gustato le lezioni della scuola di Betlemme, e appunto per questo nessuna promessa di onori, di ricchezze e persino di pace poté sedurli.
    Con quanta dignità questa nuova famiglia di eroi di Cristo sorge in seno alla Chiesa! Se la politica dei tiranni, che vogliono apparire cristiani malgrado il cristianesimo, rifiuta ad essi ostinatamente la gloria del martirio, con quale voce vibrante non proclamano la libertà dovuta all'Emmanuele e ai suoi ministri! Innanzitutto, sanno dire ai prìncipi, come il nostro grande Vescovo di Poitiers nel suo primo Memoriale a Costanzo: "Glorioso Augusto, la tua singolare sapienza comprende che non è giusto, non è possibile costringere con la violenza uomini che si rifiutano, con tutte le loro forze, di sottomettersi e di unirsi a coloro che non cessano di spargere i semi corrotti d'una dottrina adultera. L'unico scopo delle tue fatiche, e dei tuoi disegni, del tuo governo e delle tue veglie deve essere di far godere le dolcezze della libertà a tutti quelli che comandi. Non c'è altro modo di sedare i tumulti, e di riunire ciò che era stato violentemente diviso, fuorché rendere ciascuno esente dalla servitù e padrone della propria vita. Lascia dunque giungere alle orecchie della tua mansuetudine tutte le voci che gridano: io sono cattolico e non voglio essere eretico; sono cristiano, e non sono ariano: preferisco morire in questo mondo piuttosto che lasciar corrompere dal dominio d'un uomo la purezza immacolata della verità" (PL X, c. 557-558).
    Supremazia della legge divina.
    E quando si faceva risuonare agli orecchi d'Ilario il nome profanato della Legge per giustificare il tradimento di cui era oggetto la Chiesa da parte di coloro che preferivano le buone grazie di Cesare al servizio di Gesù Cristo, il santo Vescovo, nel suo Libro contro Ausenzio, richiamava coraggiosamente ai suoi colleghi l'origine della Chiesa, la quale ha potuto stabilirsi solo contro le leggi umane, e si gloria di infrangere tutte quelle che ostacolano la sua conservazione, i suoi sviluppi e la sua azione.
    "Quale pietà ci ispirano tutte le brighe del nostro tempo, e come dobbiamo piangere considerando le folli opinioni di questo secolo, quando si incontrano uomini i quali pensano che le cose umane possano proteggere Dio e che cercano di difendere la Chiesa mediante l'ambizione secolare! Io chiedo a voi, o Vescovi: di quale appoggio si sono valsi gli Apostoli nella diffusione del Vangelo? Quali sono le potenze che li hanno aiutati a predicare il Cristo, a far passare quasi tutte le nazioni dal culto degli idoli a quello di Dio? Ottenevano forse qualche dignità dalla corte essi che cantavano inni a Dio nelle prigioni, stretti in catene, e dilaniati dai flagelli? Era forse con gli editti del principe che Paolo radunava la Chiesa di Cristo? Certo, agiva sotto il patrocinio d'un Nerone, d'un Vespasiano o d'un Decio, di principi il cui odio ha fatto fiorire la predicazione divina! Erano apostoli che vivevano con il lavoro delle proprie mani, che tenevano le loro assemblee in luoghi segreti, che percorrevano i villaggi, le città e le nazioni, per terra e per mare, a dispetto dei Senaticonsulti e degli Editti reali, e perciò non potevano aver le chiavi del Regno dei Cieli! E poi, non era certo la virtù di Dio che trionfava sulle passioni umane in quei tempi in cui la predicazione del Cristo si diffondeva in proporzione delle proibizioni a cui era soggetta!" (PL X c. 610-611).
    La persecuzione senza il martirio.
    Ma quando è giunto il momento di rivolgersi all'Imperatore stesso e di protestare apertamente contro l'asservimento della Chiesa, Ilario, il più dolce degli uomini, si riveste di quella divina indignazione di cui Cristo stesso parve animato contro i violatori del Tempio, e il suo zelo apostolico sfida tutti i pericoli per segnalare gli errori del sistema che Costanzo ha inventato per soffocare la Chiesa di Cristo dopo averla inaridita.
    "È giunto il tempo di parlare, perché è finito il tempo di tacere. Bisogna che aspettiamo il Cristo, poiché è cominciato il regno dell'Anticristo. Che i pastori diano l'allarme, poiché i mercenari hanno preso la fuga. Diamo la vita per le nostre pecore, poiché sono entrati i ladri e il leone furioso gira intorno a noi. Andiamo incontro al martirio, poiché l'angelo di Satana è trasformato in angelo di luce.
    Perché, o Dio onnipotente, non mi hai fatto nascere e compiere il mio ministero al tempo di Nerone o di Decio? Pieno del fuoco dello Spirito Santo, non avrei avuto timore dei supplizi, al ricordo di Isaia segato in due, e non mi avrebbe spaventato il fuoco al pensiero dei Fanciulli Ebrei che cantavano in mezzo alle fiamme; né mi avrebbero fatto paura la croce e le torture, ricordando il ladrone trasportato in paradiso dopo tale supplizio; non avrebbero indebolito il mio coraggio gli abissi del mare o il furore delle onde, perché l'esempio di Giona e di Paolo mi avrebbero insegnato che i tuoi fedeli possono vivere anche sotto i flutti.
    Contro i tuoi nemici accaniti, avrei combattuto volentieri, perché non avrei avuto alcun dubbio che fossero veri persecutori quelli che mi avessero voluto costringere, con i supplizi, con il ferro ed il fuoco, a rinnegare il tuo Nome; per renderti testimonianza, sarebbe bastata solo la nostra morte. Avremmo combattuto apertamente e fiduciosamente contro coloro che ti rinnegano, contro i carnefici e i giustizieri, e i nostri popoli, venutine a conoscenza per il clamore della persecuzione, ci avrebbero seguiti come loro capi nel sacrificio che ti rende testimonianza.
    "Ma oggi dobbiamo combattere contro un persecutore mascherato, contro un nemico che ci lusinga, contro l'Anticristo Costanzo che ha per noi non colpi mortali ma carezze, che non proscrive le sue vittime per dare loro la vera vita, ma le colma di carezze per dar loro la morte, che non dà la libertà delle prigioni oscure, ma una servitù di onori nei propri palazzi, che non lacera i fianchi, ma invade i cuori, che non stacca la testa con la spada, ma uccide l'anima con l'oro, che non pubblica editti per condannare al fuoco, ma accende per ciascuno il fuoco dell'inferno. Non discute, per timore di essere sconfitto, ma lusinga per dominare, confessa Cristo per rinnegarlo, procura una falsa unità perché non vi sia affatto la pace, infierisce contro alcuni errori per meglio distruggere la dottrina di Cristo, onora i Vescovi, perché cessino di essere Vescovi, costruisce chiese, mentre va distruggendo la fede.
    Si finisca di accusarmi di maldicenza e di calunnia; il dovere dei ministri della verità è di dire soltanto cose vere. Se diciamo cose false, siano le nostre parole ritenute infami; ma se facciamo vedere che tutto ciò che diciamo è manifesto, non abbiamo oltrepassato la libertà e la modestia degli Apostoli, noi che accusiamo solo dopo lungo silenzio.
    Io dico ad alta voce, o Costanzo, quanto avrei detto a Nerone e quanto avrebbero inteso dalla mia bocca Decio e Massimiano; tu combatti contro Dio, infierisci contro la Chiesa, perseguiti i santi, odi i predicatori di Cristo e distruggi la religione; sei un tiranno, se non nelle cose umane, almeno nelle cose divine. Ecco quanto avrei detto a te e ad essi. Ora, ascolta quanto fa solo per te. Sotto la maschera di cristiano, tu sei un nuovo nemico di Cristo; precursore dell'Anticristo, tu metti già in opera i suoi odiosi misteri. Vivendo contro la fede, ti ingerisci per dettare formule; distribuisci i vescovadi alle tue creature e sostituisci i buoni con i cattivi. Per un nuovo trionfo della politica, trovi il modo di essere persecutore senza fare dei martiri.
    Quanto fummo più debitori alla vostra crudeltà, o Nerone, Decio e Massimiano! Con voi abbiamo vinto il diavolo. La pietà ha raccolto in ogni luogo il sangue dei martiri, e le loro ossa venerate rendono testimonianza da ogni parte. Ma tu, più crudele di tutti i tiranni, ci attacchi con molto maggior pericolo, e ci lasci minor speranza di perdono. A coloro che avessero avuto la disgrazia di esser deboli, non rimane nemmeno la scusa di poter mostrare all'eterno Giudice il segno delle torture e le cicatrici dei loro corpi lacerati, per farsi perdonare la debolezza in considerazione della necessità. Come il più scellerato degli uomini, tu temperi i mali della persecuzione in modo tale che togli l'indulgenza alla colpa e il martirio alla confessione.
    Noi ti riconosciamo sotto le tue vesti di agnello, o lupo rapace! Con l'oro dello Stato decori il santuario di Dio, e gli offri quanto sottrai ai templi dei Gentili e quanto estorci con i tuoi editti e le tue esazioni. Ricevi i Vescovi con lo stesso bacio con il quale fu tradito Cristo. Chini il capo alla benedizione, e calpesti la fede; esenti dalle imposte i chierici per farne dei cristiani rinnegati e rinunci ai tuoi diritti con lo scopo di far perdere a Dio i suoi" (Libro contro Costanzo, PL X, c. 577-587).
    Lotta contro il Naturalismo.
    Ecco il coraggio del santo Vescovo di fronte ad un principe il quale finì per fare dei martiri. Ma Ilario non ebbe solo da lottare contro Cesare. In tutti i tempi la Chiesa ha avuto nel suo seno dei mezzi fedeli che l'educazione, un certo benessere e qualche prestigio di grandezza e di talento trattengono fra i cattolici, ma che lo spirito del mondo ha pervertiti. Essi si sono fatta una Chiesa umana, poiché, avendo il naturalismo falsato il loro spirito, sono divenuti incapaci di cogliere l'essenza soprannaturale della vera Chiesa. Abituati ai mutamenti della politica e agli abili raggiri con i quali gli uomini di Stato giungono a mantenere un effimero equilibrio attraverso le crisi, sembra loro che la Chiesa, anche nella proclamazione dei dogmi, debba tener conto dei suoi nemici, che potrebbe ingannarsi sull'opportunità delle sue risoluzioni e che in una parola la sua precipitazione può attirare su di essa e su quelli che comprometterà con sé, un funesto svantaggio. Alberi sradicati, dice un apostolo, poiché infatti le loro radici non affondano più nel suolo che li avrebbe nutriti e resi fecondi. Le promesse formali di Gesù Cristo, l'immediata assistenza dello Spirito Santo sulla Chiesa e l'aspirazione del vero fedele a sentir proclamare nella sua pienezza la verità che nutre la fede nell'attesa della visione, e la sottomissione passiva dovuta previamente ad ogni definizione che emana ed emanerà dalla Chiesa sino alla fine del mondo: tutto ciò non appartiene per essi all'ordine pratico. Nell'ebbrezza della politica mondana e degli appoggi che essa procura loro da parte di quelli che odiano la Chiesa, si compromettono davanti a Dio e davanti alla storia con i disperati sforzi che ardiscono fare per arrestare la promulgazione della verità rivelata.
    La pace nell'unità e nella verità.
    Anche Ilario doveva incontrare sul suo cammino questi uomini atterriti dal consustanziale, come già altri si sono adirati per la transustanziazione e per l'infallibilità. Si oppose come un baluardo alle loro pusillanimità e ai loro volgari calcoli. Ascoltiamolo mentre è commentato dal più eloquente dei suoi successori: "E la pace? mi dite. Non turberai forse la pace e l'unione?". - "È un bel nome quello della pace ed è anche una bella cosa l'idea d'unità; ma chi ignora che, per la Chiesa e per il Vangelo non vi è altra unità e altra pace fuorché l'unità e la pace di Gesù Cristo?". - "Ma, gli si obiettava ancora, non sai forse con chi ti misuri, e non hai paura?". - "Sì, veramente ho paura; ho paura dei pericoli che corre il mondo; ho paura della terribile responsabilità che graverebbe su di me per la connivenza e la complicità del mio silenzio. Ho paura infine del giudizio di Dio, ne ho paura per i miei fratelli usciti dalla via della verità e ne ho paura per me, che ho il dovere di guidarveli". Si aggiungeva ancora: "Ma non vi sono delle reticenze lecite, degli adattamenti necessari?". Ilario rispondeva che la Chiesa non ha affatto bisogno di essere istruita, e che non può dimenticare la sua missione essenziale. Ora, ecco quella missione: "Ministri della verità, spetta a noi dichiarare ciò che è vero. Ministros veritatis decet vera proferre" (Opere del Cardinal Pie, vescovo di Poitiers).
    * * *
    Giustamente dunque, o glorioso Ilario, la Chiesa di Poitiers ti rivolgeva, fin dai tempi antichi, il magnifico elogio che la Chiesa Romana dedica al tuo illustre discepolo Martino: "O beato Pontefice, che amava con tutte le viscere Cristo Re, e non si piegava sotto il peso del comando! O anima santissima, che la spada del persecutore non ha separata dal corpo e che tuttavia non ha perduto la palma del martirio!". Se ti è mancata la palma, tu almeno non sei mancato alla palma; e la corona di Martire che cinge la fronte del tuo fratello Eusebio non si addice meno al tuo santo capo già circondato dell'aureola di Dottore. Tanta gloria è dovuta al tuo coraggio nella confessione di quel Verbo divino del quale onoriamo in questi giorni le umiliazioni dell'infanzia. Come i Magi, tu non hai tremato dinanzi a Erode; e se gli ordini di Cesare ti esiliarono su una terra straniera, il tuo cuore si consolò pensando all'esilio di Gesù nella terra d'Egitto. Ottienici la grazia di comprendere, a nostra volta, questi divini misteri.
    Veglia anche sulla fede delle Chiese, e con la tua potente intercessione, conserva in esse la conoscenza e l'amore dell'Emmanuele. Ricordati di quella che hai governata e che si gloria ancora di esserti figlia. E poiché l'ardore del tuo zelo abbracciava tutta la Gallia, di cui fosti l'eroico difensore, proteggi la Francia cristiana. Che essa custodisca sempre il dono della fede; che i suoi Vescovi siano gli atleti coraggiosi della libertà ecclesiastica; e formi nel suo seno prelati insigni in opere e parole come Martino e come te, profondi nella dottrina e fedeli nella custodia del deposito.
    dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 318-325.”


    Guéranger, L'anno liturgico - San Felice, Prete e Martire
    http://www.unavoce-ve.it/pg-14gen-2.htm
    "LO STESSO GIORNO 14 GENNAIO SAN FELICE, PRETE E MARTIRE.

    Agli splendori della sua Epifania, l'Emmanuele associa in questo giorno, insieme con Ilario di Poitiers, un umile amante delle virtù della mangiatoia. Sottratto da Dio stesso alla ferocia dei persecutori, Felice non merita tuttavia meno il titolo di martire per il suo coraggio invitto nei tormenti e in una prigionia che dovevano condurre naturalmente alla morte. Già iscritto in cielo nell'armata dei soldati del Signore, egli doveva a lungo allietare e fortificare la Chiesa con l'esempio di quella mirabile povertà, di quella umiltà e di quella carità ardente che gli fanno posto accanto alla culla del Re pacifico.
    Egli ha amato e seguito il Dio Bambino nella sua volontaria oscurità ed ecco che questo Re degli angeli e degli uomini, manifestato al mondo, adorato dai re, condivide con lui la gloria della sua Epifania. Concederò al vincitore di sedere con me sul mio trono, dice il Signore (Ap 3,21). In che mai più che in Felice da Nola si è realizzata sulla terra la promessa del divin Capo alle sue membra?
    Una povera tomba aveva appena ricevute le spoglie mortali dell'umile prete della Campania il quale sembrava dovesse attendervi nel silenzio e nell'oscurità che tanto aveva amati, il segnale dell'Angelo nel giorno della Resurrezione. Improvvisamente molti e stupendi miracoli rendono celebre quella tomba; il nome di Felice, recato in ogni dove, opera dappertutto gli stessi prodigi di grazia. È stata appena ridata la pace alla Chiesa e al mondo dall'avvento di Costantino al trono, che da ogni parte i popoli si dilaniano; innumerevoli moltitudini accorrono alla tomba del martire; Roma stessa si spopola in certi giorni, e la via Appia antica sembra non avere altra destinazione che recare ai piedi di Felice gli omaggi, la riconoscenza e l'amore del mondo intero. Cinque basiliche non bastano più all'immenso afflusso di popolo; ne sorge una nuova, e una nuova città copre la campagna solitaria dove furono un tempo deposti i preziosi resti del martire. Per tutto il IV secolo, che a tante altre grandezze unisce quella di essere occupato per tutta la sua durata dal grande movimento dei pellegrinaggi, la città di Nola in Campania rimane per l'Occidente il principale centro, dopo Roma, di quelle manifestazioni così cattoliche della fede cristiana. "Beata città di Nola, esclama un contemporaneo, testimone oculare di quelle meraviglie, beata città, che, per san Felice, è diventata la seconda dopo Roma stessa, Roma che una volta era la prima per il suo impero e le sue armi vittoriose, ed è la prima anche oggi per le tombe degli apostoli!" (Paulini, De sancto Felice natalium carmen II).
    Abbiamo citato Paolino, il cui nome è per sempre inseparabile da quello di Felice e che incontreremo nuovamente nel Tempo dopo la Pentecoste, per dare anch'egli al mondo, sotto l'ispirazione del divino Spirito, mirabili esempi di rinuncia. Nel fiore della sua brillante giovinezza, già circondato di onori e di gloria, Paolino un giorno è venuto presso la tomba di Felice; ha compreso a quella tomba la vera grandezza e penetrato la nullità delle glorie umane: il senatore romano, il console, il discendente di Paolo Emilio e di Scipione, si vota al suo vincitore; sacrificherà tutto, ricchezze, onori e patria, all'ambizione di abitare presso quella tomba; dotato d'un talento poetico ammirato in Roma, non avrà più ispirazione che per cantare ogni anno, nei giorno della sua festa, la grandezza del beato Felice, e per proclamarsi lo schiavo, l'umile portinaio del servo di Cristo. Questo è nei suoi santi il trionfo dell'Emmanuele; questa è la gloria delle membra, nei giorni in cui il divin capo sembra manifestare se stesso solo per mostrare essi, secondo la sua promessa, assisi su uno stesso trono e a ricevere come lui gli omaggi dei popoli e dei re [1].
    "Questo giorno, diremo con il cantore delle tue grandezze, o Felice, è il ventesimo da quello in cui l'Emmanuele nascendo nella carne, nuovo sole vincitore delle brume, riportò la luce e fece svanire le tenebre". Il suo splendore è anche il tuo. Fa' che, riscaldati dai suoi fecondi raggi, noi abbiamo a crescere come te in lui. Ridiventati bambini presso la mangiatoia, c'è in noi il seme del Verbo: che abbia a fruttificare nell'innocenza d'un cuore rinnovato. Con te, il giogo di Cristo è leggero per i deboli; con te il Dio Bambino s'addolcisce e dà le sue carezze alle anime penitenti. Ci deve essere dunque caro anche questo giorno che ti vide nascere al cielo; perché con te, noi moriamo al mondo e nasciamo all'Emmanuele.
    [1] Si sono attribuiti a san Felice da Nola gli Atti completamente leggendari d'un altro Felice, che sarebbe stato fratello del santo che porta lo stesso nome ed è festeggiato il 30 aprile (Anal. Boll. 14, 19-29).
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 325-327."



    Guéranger, L'anno liturgico - Seconda Domenica dopo l'Epifania
    http://www.unavoce-ve.it/pg-epifania-dom2.htm
    “DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA

    Il miracolo di Cana.
    Il terzo Mistero dell'Epifania ci mostra la realizzazione dei piani della divina misericordia sul mondo, come pure ci manifesta una terza volta la gloria dell'Emmanuele. La Stella ha guidato l'anima alla fede, l'Acqua santificata del Giordano le ha conferito la purezza, il Banchetto nuziale la unisce al suo Dio. Abbiamo cantato lo Sposo che usciva radioso incontro alla Sposa; l'abbiamo sentito chiamarla dalle vette del Libano; ora che l'ha illuminata e purificata, vuole inebriarla del vino del suo amore.
    Si è preparato un banchetto, un banchetto nuziale; la Madre di Gesù vi assiste; poiché, dopo aver cooperato al mistero della Incarnazione del Verbo, è giusto che sia associata a tutte le opere del suo Figliuolo, a tutti i favori che egli prodiga ai suoi eletti. Ma nel bel mezzo del banchetto viene a mancare il vino. Fin'allora la Gentilità non aveva conosciuto il dolce vino della Carità; la Sinagoga non aveva prodotto che graspi selvatici. Cristo è la vera Vite, come dice egli stesso. Egli solo poteva dare quel vino che allieta il cuore dell'uomo (Sal 103), e offrirci a bere di quel calice inebriante che David aveva cantato (Sal 22).
    Maria dice al Salvatore: "Non hanno più vino". Spetta alla Madre di Dio far presenti a lui le necessità degli uomini, dei quali pure è la madre. Tuttavia, Gesù le risponde con una apparente freddezza: "Che importa a me e a te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora". Questo perché, in quel grande Mistero, egli avrebbe agito non più come Figlio di Maria, ma come Figlio di Dio. Più tardi, nell'ora che deve venire, apparirà agli occhi di quella stessa Madre, morente sulla croce, secondo l'umanità che aveva ricevuta da essa. Maria ha compreso subito l'intenzione divina del suo Figliuolo, e proferisce le parole che ripete sempre a tutti i suoi figli: Fate quello che vi dirà.
    Ora c'erano il sei grandi recipienti di pietra, ed erano vuoti. Il mondo, infatti, era giunto alla sua sesta età, come insegnano sant'Agostino e gli altri dottori insieme con lui. In queste sei età, la terra aspettava il suo Salvatore, che doveva ammaestrarla e salvarla. Gesù ordina di riempire d'acqua i recipienti; ma l'acqua non era adatta per il banchetto dello Sposo. Le figure, le profezie dell'antico mondo erano quell'acqua; e nessun uomo, fino all'avvento della sesta età in cui Cristo che è la Vite doveva comunicarsi, avrebbe stretto alleanza con il Verbo divino.
    Ma quando è venuto l'Emmanuele, egli non ha che una parola da dire: "Attingete subito". Il vino della nuova Alleanza, quel vino che era riservato per la fine, riempie esso solo i recipienti. Assumendo la nostra natura umana, natura debole come l'acqua, egli ne ha voluto la trasformazione e l'ha elevata fino a sé, facendoci partecipi della natura divina (2Pt 4,1); ci ha resi capaci di stringere l'unione con lui, di formare l'unico corpo di cui egli è il Capo, la Chiesa di cui è lo Sposo, e che amava da tutta l'eternità d'un amore così ardente che è disceso dal cielo per celebrare queste nozze con essa.
    San Matteo, l'Evangelista dell'umanità del Salvatore, ha ricevuto dallo Spirito Santo l'incarico di annunciarci il mistero della fede mediante la Stella; san Luca, l'Evangelista del Sacerdozio, è stato scelto per istruirci sul mistero della Purificazione mediante le Acque; spettava al Discepolo prediletto rivelarci il mistero delle Nozze divine. Perciò, suggerendo alla santa Chiesa l'intenzione di questo terzo mistero, si serve della seguente espressione: Questo il primo dei miracoli di Gesù, ed egli vi manifestò la sua gloria. A Betlemme, l'Oro e l'Incenso dei Magi profetizzarono la divinità e la Regalità nascoste del Bambino; sul Giordano, la discesa dello Spirito Santo e la voce del Padre proclamarono Figlio di Dio l'artigiano di Nazareth; a Cana, agisce Gesù stesso e agisce da Dio: "Infatti - dice sant'Agostino - Colui che trasformò l'acqua in vino nelle idrie non poteva essere se non quello stesso che, ogni anno, opera un simile prodigio nella vite". Cosicché da quel momento - come nota san Giovanni - "i suoi discepoli credettero in lui", e cominciò a formarsi il collegio apostolico.
    MESSA
    EPISTOLA (Rm 12,6 16). - Fratelli: Avendo doni secondo la grazia che ci è stata donata, chi ha la profezia (l'eserciti) secondo la regola della fede; chi il ministero, amministri; chi l'insegnamento, insegni; chi ha l'esortazione, esorti; chi distribuisce (lo faccia) con semplicità; chi presiede, con sollecitudine; chi fa opere di misericordia, con ilarità. La vostra carità non sia finta. Odiate il male; affezionatevi al bene. Amatevi scambievolmente con amore fraterno, prevenendovi gli uni gli altri nel rendervi onore. Non pigri nello zelo, ferventi nello spirito, servite al Signore. Siate allegri per la speranza, pazienti nella tribolazione, assidui nella preghiera. Provvedete ai bisogni dei santi; praticate l'ospitalità. Benedite quelli che vi perseguitano: benedite e non vogliate maledire. Rallegratevi con chi gioisce; piangete con chi piange, avendo gli stessi sentimenti l'uno per l'altro. Non aspirate alle cose alte, ma adattatevi alle umili.
    La pace, che nel mondo dei santi è la caratteristica dei figli di Dio, costituisce parimenti l'unità della Chiesa, che è in essa, fin da questa terra, veramente Sposa. Per essa è un solo corpo, le cui diverse membra vedono conservata la loro molteplicità sotto l'impulso dell'unico vero capo, e le loro diverse funzioni ricondotte tutte, nella loro varietà, all'unica direzione, all'amore del Cristo Sposo. L'Epistola che è stata letta non ha altro oggetto se non di mostrarci l'impero della carità, regina delle virtù, le applicazioni di quella pace essenziale al cristianesimo, di specificarne in particolare le forme e le condizioni, di adattarne la pratica ad ogni situazione sociale, ad ogni circostanza della vita. Ed è tale l'importanza di queste considerazioni per la Madre nostra, la santa Chiesa, che essa vi ritornerà fra otto giorni, riprendendo, nella terza Domenica dopo l'Epifania, al punto stesso in cui lo interrompe oggi, il testo dell'Apostolo.
    Prima delle sacre nozze, molto lontano dalla vita divina nella pace di Dio che esse apportano al mondo, vi era per il genere umano la divisione nella morte.
    VANGELO (Gv 2,1-11). - In quel tempo: C'era un banchetto nuziale in Cana di Galilea e v'era la madre di Gesù. E alle nozze fu invitato Gesù coi suoi discepoli. Ed essendo venuto a mancare il vino, dice a Gesù la madre: Non hanno più vino. E Gesù a lei: Che ho da far con te, o donna ? L'ora mia non è ancora venuta. Dice la sua madre ai servitori; Fate tutto quello che vi dirà. Or c'erano lì sei idrie di pietra, preparate per le purificazioni dei Giudei, le quali contenevano da due a tre metrete ciascuna. Gesù disse loro: Empite d'acqua le idrie. E le empirono fino all'orlo. E disse ad essi: Ora attingete e portate al maestro di tavola. E portarono. Or come ebbe il maestro di tavola assaggiata l'acqua mutata in vino, che non sapeva donde venisse (ma lo sapevano i servitori che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: Tutti da principio pongono il vino migliore, e quando son già brilli danno l'inferiore; mentre tu hai serbato il migliore fino ad ora. Così Gesù fece il primo dei suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.
    Meravigliosa sorte la nostra! Dio si è degnato, come dice l'Apostolo, di mostrarci le ricchezze della sua gloria su vasi di misericordia (Rm 9,23). Le idrie di Cana, immagini delle anime nostre, erano insensibili, e non destinate certo a tanto onore. Gesù ordina ai suoi ministri di versarvi dell'acqua; e già con quell'acqua le purifica; ma pensa di non aver fatto ancora nulla se non le riempie fino all'orlo di quel vino celeste e nuovo che si doveva bere solo nel regno del Padre suo. Così la divina carità, che risiede nel Sacramento d'amore, ci viene comunicata; e, per non venir meno alla sua gloria, l'Emmanuele che vuoi sposare le anime nostre le eleva fino a sé. Prepariamoci dunque per questa unione, e secondo il consiglio dell'Apostolo, rendiamoci simili a quella Vergine casta che è destinata a uno Sposo senza macchia (2Cor 11).
    PREGHIAMO
    O Dio onnipotente ed eterno, che governi il corso delle cose celesti e terrestri, accogli clemente le suppliche del tuo popolo, e concedi ai nostri giorni la tua pace.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 240-243.”





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  2. #72
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    Lightbulb Re: Rif: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    18 GENNAIO 2018: COMMEMORAZIONE DI SANTA PRISCA; CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA…
    Oggi è il giorno adeguato per ribadire pienamente il primato romano papale contro gli errori e le eresie fallibiliste anti-cattoliche interiorizzate e diffuse purtroppo anche in ambienti cosiddetti catto-tradizionalisti; a tal proposito leggersi l'articolo di "Sodalitium" in fondo da me riportato nelle sue parti essenziali con alcune sottolineature...
    Ricordiamo che l'unica vera Chiesa è quella cattolica e che essa si fonda su San Pietro, primo Papa; un vero Papa non può errare nell'insegnare la dottrina, egli è il garante dell'ortodossia dottrinale ed in quanto legittimo Vicario di Cristo conferma necessariamente i fratelli nella vera Fede, ergo Viva San Pietro, Viva il Papato romano!!!
    Preghiamo per riavere al più presto un legittimo e vero successore di San Pietro sulla sacra Cattedra e affinché costui riaffermi e ribadisca integralmente il primato del Papato romano!!!




    "MISSALE ROMANUM - Die 18 Januarii. In Cathedra S. Petri Ap. Romæ"
    MISSALE ROMANUM - Die 18 Januarii. In Cathedra S. Petri Ap. Romæ
    http://www.unavoce-ve.it/mr-18jan=lat.htm

    "Cattedra di san Pietro a Roma, 18 gennaio"
    Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen.htm


    "Commemorazione di santa Prisca, lo stesso giorno"
    Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di santa Prisca
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen-2.htm





    CATECHISMO di SAN PIO X commentato da Don Floriano Abrahamowicz oggi giovedì 18 gennaio 2018:



    "271. Catechismo San Pio X
    https://www.youtube.com/watch?v=Jrr1tgnvMwM
    271. Che cos'è la grazia sacramentale?
    La grazia sacramentale é il diritto alle grazie speciali necessarie per conseguire il fine proprio di ciascun sacramento.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php"






    Cattedra di San Pietro - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/cattedra-san-pietro/
    “18 gennaio, Cattedra di San Pietro a Roma. Festa istituita Paolo IV nel 1558 contro gli errori dei protestanti che mettevono in dubbio il soggiorno di san Pietro a Roma.

    “Benedici, o Principe degli Apostoli, le pecore affidate alla tua custodia, ma ricordati, di quelle che sono sventuratamente uscite dall’ovile. Lontano da te, popoli interi che tu avevi nobilitati e civilizzati per mezzo dei tuoi successori, languiscono e non sentono ancora l’infelicità di essere lontani dal Pastore. Lo scisma raffredda e corrompe gli uni; l’eresia divora gli altri. Senza Cristo visibile nel suo Vicario, il Cristianesimo diventa sterile e a poco a poco svanisce. Le audaci dottrine che tendono a diminuire l’insieme dei doni che il Signore ha elargiti a colui che deve farne le veci fino al giorno dell’eternità, hanno per troppo tempo inaridito i cuori di quelli che le professavano; troppo spesso esse li hanno portati a sostituire il culto di Cesare al servizio di Pietro. Guarisci tutti questi mali, o Pastore supremo! Accelera il ritorno delle genti separate; affretta la caduta dell’eresia del XVI secolo; apri le braccia alla tua figlia, la Chiesa d’Inghilterra, e che essa rifiorisca come negli antichi giorni. Scuoti sempre più la Germania e i regni del Nord, e che tutti quei popoli si accorgano che non vi è più salvezza per la fede se non all’ombra della tua Cattedra. Rovescia il mostruoso colosso del Settentrione, che pesa insieme sull’Europa e sull’Asia, e scardina dovunque la vera religione del tuo Maestro. Richiama l’Oriente alla sua antica fedeltà, e che esso riveda dopo così lunga eclisse, le sue Sedi Patriarcali risorgere nell’unità della sottomissione all’unica Sede Apostolica” (Dom Prosper Guéranger).”


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ro-300x198.jpg






    Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium
    “Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici secondo i voti di S.S. Leone XIII.

    O clementissima Regina del Rosario di Pompei, Tu, Sede di Sapienza, hai posto un Trono di misericordie nuove sulla terra che fu del paganesimo per trarre tutti i popoli a salvamento con la Corona delle tue mistiche rose: deh! ricordati che il tuo divin Figliuolo ci lasciò detto: Io ho altre pecorelle, le quali non sono di questo ovile; ed anche quelle è uopo che io raduni, ed esse udiranno la voce mia, e vi sarà un ovile solo ed un solo pastore. Ma ricordati pure che sul Calvario divenisti la Corredentrice, cooperando, per la crocifissione del tuo cuore, alla salvezza del mondo insieme col tuo Figliuolo crocifisso; e da quel giorno divenisti la Riparatrice del genere umano, il Rifugio dei peccatori e la Madre di tutti gli uomini.
    Guarda, o Madre, quante anime ogni ora vanno eternamente perdute! Guarda quanti milioni d’ìndiani,di Cinesi e genti di barbare regioni non conoscono ancora Gesù Cristo! Vedi quanti altri che son pure cristiani, e sono nondimeno lontani dal seno della Madre Chiesa che è la cattolica, apostolica, romana.
    O mediatrice potentissima Maria, Avvocata del genere umano, amantissima di noi mortali e Vita del nostro cuore, Vergine benedetta del Rosario di Pompei, esaudisci le nostre preghiere: non vada perduto per tanto numero di anime il Sangue prezioso e il frutto della redenzione. Dal tuo eletto trono di Pompei, ove non fai altro che dispensar grazie all’afflitta gente, deh! fa spiccare un raggio di quella luce celeste che stenebri tanti ciechi intelletti, e riscaldi tanti gelidi cuori. Intercedi presso il tuo divin Figliuolo, ed ottieni che quanti sono in questo mondo Pagani, Ebrei, Eretici e Scismatici ricevano la luce superna, e lieti entrino nel seno della vera Chiesa.
    Esaudisci la preghiera che a Te rivolge fidente il Sommo Pontefice, acciocchè tutti i popoli congiunti nell’unito della fede, conoscano ed amino Gesù Cristo, il benedetto frutto del seno tuo, che vive e regna nei secoli col Padre e con lo Spirito Santo. Ed allora tutti gli uomini ameranno anche Te, salute del mondo, arbitra dispensatrice dei tesori di Dio e Regina di misericordie nella Valle di Pompei. E glorificando Te, Regina delle Vittorie, che col Rosario disperdi ogni eresia, riconosceranno che a tutte le genti Tu dài la Vita, perchè è d’uopo che si adempia la profezia del Vangelo: Tutte le genti mi chiameranno beata. Salve Regina.”


    http://www.sodalitium.biz/wp-content...de-678x381.jpg








    Preghiamo da oggi 18 gennaio al 25 gennaio per la conversione dei non-cattolici (i vari infedeli ed i vari eretici e scismatici, inclusi coloro che, speriamo in buona fede, sono oggettivamente nell’errore pur dicendosi cattolici, cioè i neo-modernisti vaticano-secondisti e soprattutto certi presunti tradizionalisti che spesso minimizzano o negano implicitamente o persino esplicitamente il primato petrino e la sua infallibilità) al Cattolicesimo integrale e per la vera Unità (nella Verità) nell'unica autentica Chiesa fondata da NSGC, ecco qui l'Ottavario di Preghiera:



    https://www.radiospada.org/2017/01/o...non-cattolici/
    “18-25 gennaio : Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici.
    “Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici (i.e. per l’unità dei cristiani)

    Primo giorno (18 gennaio), Cattedra di San Pietro: pregare per la conversione di tutti coloro che sono nell’errore.
    Secondo giorno (19 gennaio): pregare per la conversione di tutti gli scismatici.
    Terzo giorno (20 gennaio), apparizione all’ebreo Ratisbonne: pregare per la conversione dei Luterani e dei protestanti d’Europa in genere.
    Quarto giorno (21 gennaio), Sant’Agnese: pregare per la conversione degli Anglicani.
    Quinto giorno (22 gennaio): pregare per la conversione dei protestanti d’America.
    Sesto giorno (23 gennaio): pregare per la conversione dei cattolici non più praticanti.
    Settimo giorno (24 gennaio): pregare per la conversione degli Ebrei.
    Ottavo giorno (25 gennaio), Conversione di San Paolo: pregare per la conversione degli islamici e di tutti i pagani.
    Tra le preghiere tradizionalmente approvate per tale pratica, figura la seguente Coroncina per l’Unità:
    Deus, in adiutorium meum intende.
    Domine, ad adiuvandum me festina.
    Gloria Patri.
    Sui grani del Pater recitare: “Sacro Cuore di Gesù, abbiate pietà di noi e dei nostri fratelli avvolti nelle tenebre dell’errore”.
    Sui grani dell’Ave recitare: “Venga Signore Gesù il tuo Regno, nell’unità della Chiesa, per mezzo della tua Santa Madre”.
    Si concluda con: “Vergine Immacolata, Voi che per singolare privilegio di grazia foste preservata dalla colpa originale, guardate pietosa ai nostri fratelli dissidenti, che sono pure figli vostri. Non pochi di loro, benché separati, conservano un qualche culto per Voi. E Voi, generosa qual siete, ricompensateli, impetrando a loro la grazia della conversione. Vittoriosa qual siete, dell’infernale serpe, fin dal principio della vostra esistenza, rinnovate, ora che più stringe la necessità, gli antichi tionfi, glorificate il Figlio vostro, riconducendo le pecorelle smarrite all’unico ovile, sotto la guida del Pastore universale, e sia vostra gloria, o Vergine sterminatrice di tutti gli errori, aver riportato così la pace in tutto il mondo cristiano. Amen”.
    Salve Regina.”








    [/B]Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “18 GENNAIO 2018: CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA.”





    “18 GENNAIO 2018 :COMMEMORAZIONE DI SANTA PRISCA.[/B]
    Regna una grande incertezza intorno al nome di questa giovane martire di Roma, della quale una tradizione ci dice che fu battezzata all'età di tredici anni dall'apostolo san Pietro e ci assicura che fu la prima martire della Chiesa d'Occidente, decapitata fra il 45 e il 54 sotto Claudio Tiberio. Un'altra tradizione la fa appartenere al III secolo, e vuole che sia stata decapitata sotto Claudio II il Gotico, verso il 250. Comunque sia, la sua esistenza e la realtà del suo martirio debbono essere riconosciute e il suo culto risale ai tempi più remoti.
    In suo onore, recitiamo la Colletta della Messa:
    "Concedi, te ne preghiamo o Dio onnipotente, a noi che onoriamo il natalis della tua Martire, di rallegrarci per questa solennità annuale e di trar profitto dall'esempio d'una fede così sublime. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 348-349.”







    https://www.radiospada.org/2017/06/l...ominium-mundi/
    “La Romanità della Chiesa: da Cesarea di Filippo al dominium mundi.”
    https://www.radiospada.org/2015/12/s...-a-san-pietro/
    “Si prova che i Pontefici romani sono successori di San Pietro con la stessa potestà che fu concessa a San Pietro.”
    Si confutano, usando il Magistero della Chiesa, i sofismi dei fallibilisti e dei sedeplenisti sul ?Papa eretico? | Radio Spada
    https://www.radiospada.org/tag/sedevacantismo/
    https://www.radiospada.org/tag/pietro-ferrari/
    https://www.radiospada.org/tag/carlo-di-pietro/
    https://www.radiospada.org/tag/augusto-maria-de-gattis/
    https://www.radiospada.org/2016/02/t...e-infallibile/
    https://www.radiospada.org/tag/infallibilita/


    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/58.pdf
    “Con Pietro o contro Pietro: “una tragica necessità d’opzione” don Ugo Carandino

    (...) ogni cattolico deve essere sottomesso all’autorità della Chiesa rappresentata dal
    Romano Pontefice.(...)
    È la Fede Cattolica che lo esige: come ricorda il Concilio Vaticano I, al Papa si deve “vera ubbidienza, non solo nelle questioni che riguardano la fede e i costumi, ma anche in quelle relative alla disciplina e al governo della Chiesa” (Pastor aeternus, DS 3060 e 3064). Bonifacio VIII insegna che: “dichiariamo, affermiamo, definiamo che l’essere sottomessi al Romano Pontefice [che per la FSSPX è G. P. II] è, per ogni creatura umana [anche se tradizionalista], necessario per la salvezza” (Unam Sanctam, DS 875).
    (...)
    Come ha ricordato don Hervè Belmont in uno dei suoi articoli, durante il Concilio, di fronte alla marea dilagante del Modernismo, alcuni sostenitori dell’ortodossia cattolica hanno cercato di erigere una diga di sbarramento. Impresa meritoria ma viziata dal fatto che, nella fretta, hanno utilizzato argomenti sbagliati per giustificare il rifiuto del Concilio e, qualche anno dopo, del Novus Ordo Missae. E dopo qualche tempo, inevitabilmente sono apparse le prime crepe.
    Infatti, di fronte agli errori insegnati da Paolo VI, invece di riaffermare in tutta la sua integrità l’autorità papale e trarre le dovute conclusioni (quindi la vacanza dell’autorità suprema, essendo impossibile che un vero Papa contraddica l’insegnamento dei suoi predecessori), hanno iniziato a sminuire sempre di più il ruolo e l’autorità dei Papi. Nel tentativo di preservare la Fede dagli errori di Paolo VI hanno così colpito il Papato stesso, roccia sulla quale Cristo ha fondato la Sua Chiesa. Se il papa Paolo VI sbaglia, hanno pensato, bisogna concludere che un Papa possa effettivamente fallire nell’insegnamento dottrinale, senza per questo intaccare la costituzione divina della Chiesa. Come se al Concilio le porte dell’inferno avessero, temporaneamente e misteriosamente, prevalso.
    La situazione nella Chiesa dopo il Concilio era così unica nel suo genere e così confusa da poter determinare una valutazione inizialmente errata; ma dopo questa primissima fase, si poteva e doveva giungere alla soluzione cattolica del problema (3).
    Al contrario l’errore iniziale è stato aggravato: dalle considerazioni ad hominem, retoriche o di natura pratica si è voluto cercare argomenti dottrinali, formando così una vera e propria nouvelle théologie sulla Chiesa e il Papato, con tutta una serie di bizantinismi sul magistero ordinario e straordinario, sulla natura di un concilio ecumenico, sulla validità della promulgazione di un rito e, più recentemente, sull’infallibilità nelle canonizzazioni. In particolare è stato introdotto il concetto che il magistero del Papa è tale solamente se è conforme alla Tradizione, dimenticando che è il Papa la regola prossima della nostra fede e l’interprete autentico della Tradizione.
    Ecco allora invocare i presunti “errori” dei Papi del passato in materia di Fede, passando dal campo dell’insegnamento dogmatico dei Papi a quello di scelte diplomatiche o politiche compiute dalla Sede Apostolica. È sempre più diffuso e radicato negli ambienti della FSSPX, soprattutto tra i chierici e i fedeli più giovani, un modo di pensare che ritiene che i Papi abbiano davvero sbagliato anche nel passato; nulla di strano quindi se sbagliano anche oggi. Diventa così normale attribuire alla Chiesa, Sposa di Cristo, Madre e Maestra di tutti i credenti, la promulgazione di una Messa dannosa alla Fede o di sacramenti addirittura invalidi (come il nuovo rito della Cresima). Constatato questo limite di “Roma”, nei priorati della FSSPX si insegna che non è importante sapere se vi sia o no un Papa a cui essere sottomessi (“quando saremo davanti a San Pietro, non ci chiederà se G. P. II è o non è papa”: gli scismatici orientali saranno contenti di questa specie di rivelazione privata), ma sapere che vi siano dei vescovi (ovviamente della FSSPX, unici depositari dei carismi di Mons. Lefebvre) capaci di discernere tra il bene e il male che oggi la Chiesa darebbe ai suoi figli.
    In quest’ottica si mette in guardia da chi ama troppo i Papi (“Non bisogna esagerare il culto dovuto a Roma, il culto dovuto al papa…” scrive l’abbé Michel Simoulin nell’opuscolo “1988: lo scisma introvabile”), da chi esagera l’infallibilità pontificia (argomento spesso utilizzato dalla rivista sì sì no no), insomma da chi è imbevuto di “papolatria” (neologismo di moda a Ecône), un errore che sarebbe presente soprattutto nei popoli di più profonda tradizione cattolica, che sono accusati, per l’appunto, di essere troppo… cattolici! La conseguenza più nefasta di questo amore esagerato per il Papato sarebbe ovviamente il sedevacantismo, l’insieme cioè di loschi individui che dovendo scegliere su alcuni punti capitali della Fede Cattolica tra l’insegnamento della Chiesa e quello della FSSPX, preferiscono il primo al secondo.
    Come è stato fatto notare in altre occasioni, la FSSPX finisce per insegnare lo stesso errore dei modernisti sulla presunta fallibilità dei Papi, con la differenza che i modernisti l’attribuiscono ai Papi del passato (con i conseguenti mea culpa di G. P. II) e la FSSPX, invece, l’applica soprattutto (ma, come abbiamo visto, non solo) a quelli che considera come Papi nella recente storia della Chiesa (in attesa di un futuro mea culpa riparatore).
    Sono frutto di questo pensiero le dichiarazioni sul Papa-anticristo, sul Papa che deve convertirsi alla Fede, sul Papa nemico della Chiesa, affermazioni che sarebbero normali sulle labbra di un luterano o di un greco scismatico, non su quelle di un cattolico.
    (...)
    Non si può relativizzare il Magistero della Chiesa sulla questione dell’autorità suprema: eppure, in ambito della FSSPX, il timore di allontanarsi dalla linea del fondatore è maggiore di quello di allontanarsi dall’insegnamento dei Papi e dei Concilii. Contro i modernisti si sprecano le citazioni contenute nel Denzinger, ma gli articoli dello stesso volume relativi alla sottomissione al Papa sono accolti con un sorrisino o con qualche battuta, come se fossero parti facoltative della dottrina. Il problema è proprio questo: nella FSSPX si rischia di non percepire più la gravità che rappresenta la disobbedienza abituale all’insegnamento della Chiesa: disobbedienza, in questo caso, non a Paolo VI o a G. P. II, ma all’insegnamento di Bonifacio VIII o di Pio IX.
    (...)
    Conclusione
    Per concludere voglio parafrasare ciò che sottoscrissero i cardinali Ottaviani e Bacci a proposito della nuova messa, quando sottoscrissero il Breve Esame Critico scritto da Padre Guérard.
    Molti tradizionalisti, giustamente, ritengono che una parte consistente del clero degli anni ’60 e ’70 abbia anteposto, alla difesa cristallina della Fede, gli interessi personali, i timori d’ordine economico, il rispetto umano, le pressioni familiari, e quant’altro. Mi permetto di affermare che oggi lo stesso giudizio si può formulare nei confronti di coloro che basano il rifiuto al concilio e alla nuova messa sugli errori antipapisti e antiromani, condannati dal Magistero.
    E allora: L’affermazione secondo la quale un Papa può sbagliare nell’insegnamento della dottrina, rappresenta un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica del Papato... Le ragioni pastorali adottate a sostegno di questa gravissima fattura, anche se di fronte alle ragioni dottrinali avessero diritto di sussistere, non appaiono sufficienti... Questa posizione non esprime più la Fede di Trento…A questa Fede, nondimeno, la coscienza cattolica è vincolata in eterno. Il vero cattolico è dunque posto in una tragica necessità di opzione.
    Che la Madonna del Buon Consiglio illumini le menti di tutti i sacerdoti e indichi loro la retta via da seguire, al riparo da ogni genere di errore e di deviazione, nell’amore sempre più profondo per la Chiesa e per il Dolce Cristo in terra."





    Ricordiamo a TUTTI (cattolici e no) infatti le parole del Vangelo con le quali NSGC instaura de facto il Papato e conferisce l'autorità papale a Pietro:

    “Ed io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa...A te darò le chiavi del regno dei cieli, e quanto tu legherai sopra la terra, sarà legato nei cieli, e quanto tu scioglierai sopra la terra sarà sciolto nei cieli.” (Matteo 16, 18-19)
    "(...) ma io ho pregato per te che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli". (Luca 22, 31-32)

    Il Papato è quindi la roccia sulla quale Cristo ha fondato la Sua Chiesa, dal che consegue inevitabilmente che il Papa è il garante della Fede, colui che la custodisce e la insegna infallibilmente...

    La Chiesa Cattolica è l'unica Chiesa di Cristo!
    Esatto, questo è ciò che ha sempre insegnato il Magistero e si ripete nella Professione di Fede Cattolica.
    «Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam.»!
    «Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica»!
    La Chiesa di Cristo non è divisa, quindi non c’è neppure bisogno di riunirla attraverso il falso ecumenismo di matrice eretica, è già UNA: è semplicemente ed integralmente quella cattolica!
    I "Papi" ed il resto della setta vaticano-secondista invece dai tempi del conciliabolo del 1962-1965 attraverso documenti ufficiali pesantemente contraddittori ed ambigui auspicano "l'unità dei cristiani"; hanno appunto negato e negano tuttora la totale coincidenza tra la Chiesa di Cristo e la Chiesa di Roma sostituendo il “subsistit in” all'“est” (troppo "legato al trionfalismo romano e al linguaggio essenzialistico medievale" - come si legge nell'articolo sopra postato intitolato "IL PROBLEMA DEL “SUBSISTIT IN”, UNA VOCE DICENTES, Anno V, n. 1, gennaio-aprile 2006" - quindi da scartare ovviamente!!) il quale implica il concetto che le due cose non si equivalgano anche se poi sono abilissimi a rigirare la frittata a seconda delle circostanze attraverso mille sofismi per spiegare che sarebbe un'altra la corretta interpretazione.
    L'articolo di Andrea Tornielli «La Chiesa di Gesù è quella cattolica» riportato in apertura di discussione non è convincente; apparentemente sembra esserlo, ma alla fine vengono citate proprio alcune frasi più controverse del decreto "Unitatis redintegratio" che lo smentiscono, il problema perciò rimane eccome!!
    Infatti si "prega" continuamente per "l'unità dei cristiani", milioni di cattolici sono ormai convinti che la Chiesa vada riunita “dialogando” (su quali basi? Per giungere a quale conclusione? Forse ad un ibrido sincretistico che accontenti un po' tutti i non-cattolici nonché gli ebrei ovviamente...ma che sancirebbe l'abiura della fede cattolica, tanto per molti non è più un problema) con “ortodossi” e “protestanti” (invece di dire loro: “Convertitevi al Cattolicesimo!”, poichè in realtà sono discendenti di ex-cattolici che secoli fa si sono separati, ergo l'unità l'hanno rotta proprio loro eventualmente), come se l’unità fosse qualcosa da venire in futuro e non un dato di fatto effettivo e reale insomma.
    Su Tv2000, in questa settimana di gennaio 2016, durante il Rosario in diretta da Lourdes c'è il pur simpatico Sacerdote che continua - sono convinto in buona fede, traviato dagli errori micidiali purtroppo saldamente radicati, diffusi negli ultimi decenni a partire dal CVII dalla pseudogerarchia di vertice vigente che predica la falsa dottrina del neomodernismo teologico, ma dato il suo ruolo è molto grave comunque - in maniera insopportabile ad inneggiare a questo falso ecumenismo dichiarando scandalosa la divisione tra cristiani che dovrebbero riunirsi tutti insieme; ma cosa vuol dire, basterebbe fare un appello ai non-cattolici affinché finalmente tornino nella Chiesa Cattolica, così si che la questione verrebbe posta in maniera libera da ingannevoli equivoci e più semplice!
    Va bene essere tutti uniti, ma non nel sincretismo e nel compromesso con l'errore e l'eresia, bensì nella Fede Cattolica e nella Verità!
    Don Francesco Ricossa dell'IMBC dichiarò fermamente in sua una vecchia intervista del 2 febbraio 2003:


    "La religione cattolica è l'unica depositaria della verità assoluta. (...) Ovvio che ci sia qualcosa di bene in tutte le religioni: infatti il male assoluto non esiste. Ma il dialogo con le religioni porta ad una via senza sbocco. Per una religione rivelata e depositaria della verità, il dialogo ha un solo scopo: evangelizzare. (...) si ascolta per capire dove sta l'errore e portare l'errante alla verità. (...) tutto quello che possiamo fare è predicare la verità del vangelo. (...) è un'eresia che la Chiesa di Cristo possa sussistere anche fuori dalla Chiesa Cattolica. Che gli eretici siano in comunione imperfetta con la Chiesa, che le chiese scismatiche abbiano la successione apostolica. Che esista ancora l'alleanza tra Dio e il popolo ebraico e che si possano salvare senza Cristo...errori dottrinali gravissimi.
    (...) Io non credo di essere infallibile, ma non ho dubbi su quello che penso. Voglio essere un vero cattolico. Se però mi accorgessi di aver errato...mi rimetterei alla misericordia di Dio."




    Riporto anche questo articolo da "il giudizio cattolico":



    "Ecumenismo: si, ma quello di Pio XI
    “Ma non sei ecumenico!”, “No, mi dispiace. O meglio, lo sono, ma nel senso della Mortalium animos di Pio XI”. La faccia stralunata dell’interlocutore al mio nominare l’Enciclica di Papa Ratti, se poteva farmi sorridere per l’espressione, lasciava l’amaro in bocca perché era palese che non sapeva bene cosa fosse essere ecumenici.
    Ai nostri giorni l’ecumenismo è diventato parte integrante dell’essere cattolici, una specie di mantra ripetuto incessantemente insieme al termine “dialogo”. Purtroppo, difficilmente lo si intende nel suo reale significato, ovvero quello con cui la Chiesa Cattolica lo ha sempre inteso.
    La mia domanda, a questo punto, in questo clima di “analfabetismo cattolico”, è: quanti cattolici conoscono il reale senso dell’ecumenismo?
    Proprio partendo dalla Mortalium animos (MA) vorrei provare ad affrontare in breve il discorso, con i limiti che mi sono posti dallo spazio e dalla mia conoscenza e senza la presunzione di migliorare i già tanti interventi sull’argomento.
    Si deve premettere che, nei due millenni di storia della Chiesa, mai si era usato il termine ecumenismo[1]: questo è nato in terra protestante, nel tentativo di unire le varie confessioni che, in mancanza di un Papa, si erano create da Lutero in poi. Dalla creazione dell’ecumenismo protestante, il termine ha preso piede ed è entrato nel linguaggio comune per indicare il movimento che tende ad unire le varie confessioni cristiane. Infine, a partire dal Concilio Vaticano II, anche la Chiesa Cattolica lo ha fatto proprio, idealmente e operativamente.
    Pio XI scrive la MA il 6 gennaio 1928 e, sulla scia di Pio IX[2] e di Leone XIII[3], non lascia adito a dubbi.
    «L’unico modo possibile di favorire l’unità dei cristiani è di agevolare il ritorno dei dissidenti alla unica vera Chiesa di Cristo, a tutti ben nota e, per volontà del proprio fondatore, destinata a rimaner in eterno tale come Egli la istituì per la comune salvezza di tutti» (n. 10). Non invece la ricerca di una Chiesa del Cristo totale, non ancora presente in alcuna delle chiese attuali e realizzabile solo nell’unione di queste chiese, compresa la Cattolica[4]. Papa Ratti non fece altro che riportare il pensiero della Chiesa, sempre lo stesso, mai variato[5].
    Non poteva fare altrimenti. Da buon custode della Parola di Gesù, si atteneva a quello che il Fondatore della Chiesa aveva insegnato, non si prendeva la briga di ermeneutiche divergenti.
    Cristo ha reso gli Apostoli unici destinatari di frasi chiarissime. Ne riportiamo alcune: «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Mt 10, 40); «Mi è stato dato ogni potere, in cielo e in terra. Andate dunque ad ammaestrare tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e dl Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandate» (Mt 28, 18-20); «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 22-23).
    Non si può negare che Gesù “esclusivizza” questo potere agli Apostoli. Questi non sono una metafora di tutti gli uomini, ma i soli destinatari, insieme ai loro successori, dell’integrale munus. L’intero insegnamento di Cristo è legato alla Chiesa di cui gli Apostoli sono i primi rappresentanti, solo ad essa.
    Non si può negare, poi, che Nostro Signore ha indiscutibilmente fondato proprio la Chiesa Cattolica, gerarchica e già nella perfetta unità; che ha istituito San Pietro unico capo della Sua Chiesa.
    Solo un tentativo ideologico può cercare di stravolgere tutti questi elementi chiari ed inequivoci, che danno fondamento all’unico vero ecumenismo possibile e fanno anche capire come la Chiesa lo ha inteso nei quasi due millenni precedenti il Concilio Vaticano II. Basterebbe, dunque, ricordare queste parole e volontà di Cristo per evitare errori nell’intendere il senso dell’ecumenismo: quello di un reditus (ritorno) alla Chiesa Cattolica.
    Eppure non è più questo il senso con cui viene inteso al giorno d’oggi.
    Per rendercene conto, basta fare due chiacchiere con molti cattolici e, peggio, con molti sacerdoti (e anche con vari esponenti delle più alte gerarchie).
    Ci diranno che per salvarsi “basta amare” e, a volte, addirittura, che non serve neanche convertirsi al Cattolicesimo. Ci ammoniranno di non dover stare sempre a elencare quello che ci separa (alias, dire la verità), ma di essere caritatevoli e cercare quello che ci unisce.
    Ne vien fuori l’ecumenismo della MA di Pio XI?
    A scanso delle solite facili critiche di esagerazione, porto due/tre esempi, confrontando alcuni testi del Concilio Vaticano II, che affrontano l’argomento, con la Mortalium animos, così da fondare questa critica su evidenze messe nero su bianco (quindi difficili da smentire, se non con un’ideologica interpretazione dei testi).
    Nella Lumen gentium (LG n. 8) si legge: «Questa chiesa, costituita e organizzata in questo mondo come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi che sono in comunione con lui, anche se numerosi elementi di santificazione e di verità si trovino anche fuori della sua compagine».
    La MA (compendio del pensiero cattolico sul vero ecumenismo) afferma invece: «non solamente deve dunque la Chiesa di Cristo sussistere oggi, domani e sempre, bensì deve avere l’identica fisionomia di quella dei tempi apostolici, a meno che non si voglia giungere all’assurdità di ritenere che Gesù Cristo o abbia fallito allo scopo o pur si sia sbagliato quando affermò che le porte dell’inferno non avrebbero mai prevalso contro di essa» (n. 5). Semplifichiamo all’estremo: la Chiesa di Cristo è stata, è e sempre sarà quella cattolica e non basta che questa sussista, ma deve rimanere sempre la stessa.
    La domanda istintiva è: perché il Concilio ha voluto scrivere solamente che la Chiesa cattolica sussiste e non che è?
    Un specifica delle differenze ce la dà con chiarezza Romano Amerio. «Dove gli schemi preparatorii definivano che la Chiesa di Cristo è la Chiesa Cattolica, il Concilio concede soltanto che la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica, adottando la teoria che anche nelle altre Chiese cristiane sussiste la Chiesa di Cristo e che tutte devono prendere coscienza di tale comune sussistenza nel Cristo» (Iota Unum, R. Amerio, Fede & Cultura).
    La spiegazione data dalla Congregazione per la dottrina delle fede[6], non convince. Non è mai esistita, infatti, prima del Concilio Vaticano II una distinzione tra comunione “piena” e “non piena”, “perfetta” e “imperfetta”[7].
    Questo comporta, conseguentemente, la possibilità che i membri di confessioni non cattoliche possano conseguire la salvezza eterna anche senza convertirsi alla fede cattolica, anzi, quasi senza neanche avere il desiderio di aderirvi.
    Altro esempio è nel decreto Unitatis redintegratio (UR Cap. I, n. 2): «Gesù Cristo per mezzo della fedele predicazione dell’evangelo, dell’amministrazione dei sacramenti e del governo esercitato nell’amore da parte degli apostoli e dei loro successori, cioè i vescovi con a capo il successore di Pietro, sotto l’azione dello Spirito Santo, vuole che il suo popolo cresca e che la sua comunione sia perfezionata nell’unità: cioè nella confessione di una sola fede, nella celebrazione comune del culto divino e nella fraterna concordia della famiglia di Dio». E, continua al n. 3, «Le stesse chiese e comunità separate, quantunque crediamo che abbiano delle carenze, nel mistero della salvezza non sono affatto prive di significato e di peso. Poiché lo Spirito di Cristo non ricusa di servirsi di esse come di strumenti di salvezza, il cui valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità che è stata affidata alla Chiesa cattolica».
    Perfezionata? Perfezionare è un verbo che si riferisce a qualcosa che ancora non è perfetto. Viene facile la l’impressione che con l’affermazione “comunione sia perfezionata nell’unità” si intenda il concetto che non ci sia ancora un’unità perfetta.
    Proprio il contrario di quel che ci insegna Pio XI al punto 5 della MA: «La Chiesa sua invece Nostro Signore la fondò come società perfetta, per natura esterna e sensibile, con il fine di perpetuare nel futuro l’opera salvatrice della Redenzione, sotto la guida di un solo capo, mercé l’insegnamento della parola e con la dispensa dei sacramenti, fonti della Grazia celeste».
    Pare oggettivo e non frutto di errata interpretazione, dunque, anche perché nero su bianco, che UR non dica che l’unione è già nella Chiesa Cattolica, bensì che si deve avere «la sollecitudine di ristabilire l’unione»! (n. 5).
    In UR non viene mai nominata la parola reditus, ritorno[8]!
    Un’altra totale divergenza si trova quando il detto decreto al n. 11 afferma che «nel mettere a confronto le dottrine si ricordino che esiste un ordine o piuttosto una “gerarchia” delle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana».
    Pio XI nella sua Enciclica invece confermava che «in materia di fede non si può assolutamente tollerare la distinzione posta tra articoli fondamentali e non fondamentali come se gli uni si imponessero a tutti e gli altri fossero lasciati all’arbitrio ed al gusto dei fedeli» (n. 9). Se si fanno un paio di conti, si capisce tutto.
    Come riuscire a far passare un’idea di ecumenismo antitetica a quella bimillenariamente intesa, se non togliendo importanza ad alcune verità cattoliche, costitutivamente ostiche ad un tale relativismo? Non serve allungare oltre.
    Lo stesso Pio XI aveva evidenziato come già ai suoi tempi «il lavoro a questo scopo è talmente attivo che in vari luoghi ha guadagnato la pubblica opinione e parecchi fra gli stessi cattolici sono presi dal miraggio e dalla speranza di simile unione, tanto più che essa sembra rispondere ai desideri di Santa Madre Chiesa, uno dei cui voti più antichi è di richiamare e ricondurre nel proprio seno i figli che l’han disertata» (n. 4).
    E, aggiungerei, è un lavoro che continua imperterrito. Vedasi ad esempio la Dichiarazione Mysterium ecclesiae in pieno postconcilio[9].
    Non servirebbe neanche riportare un passo della MA, tanto è chiaro che tipo di ecumenismo insegna la Dichiarazione. Lo facciamo, per mero tuziorismo, così da evidenziare un ulteriore punto di distacco dal perenne insegnamento della Chiesa sul rapporto con le altre religioni cristiane.
    «È evidente da quanto precede che delle religioni sola vera sarà quella che si fonda sulla parola della rivelazione, cominciata fin da principio, proseguita nell’antico testamento e compiuta nel nuovo dello stesso Gesù Cristo» (n. 5)
    In sintesi, nell’ecumenismo creato nel Concilio Vaticano II, si propaga l’idea che la volontà di Cristo ancora non è soddisfatta, che la vera unità dei cristiani sarebbe ancora da comporre, non invece che l’unità è nell’unica vera chiesa fondata da Cristo, quella Cattolica, e che i “fratelli separati”, proprio perché separati, non impediscono l’unità, che permane nella Chiesa Cattolica, ma si sono essi stessi posti al di fuori di questa unità.
    Si nota, ahimè, una vera e propria variazione nella dottrina, che consiste nel fatto che l’unione di tutte le Chiese non si deve fare nella Chiesa Cattolica, bensì nella cosiddetta Chiesa di Cristo e, soprattutto, per un moto di convergenza di tutte le confessioni verso un centro che è fuori di ciascuna.
    Si noti bene: ovviamente non lo si fa dichiarandolo apertamente, ma facendola passare in modo soft, tramite l’inserimento qua e là di frasi come quelle esposte, accanto a frasi che in teoria riportano alla Tradizione e a Magistero di due millenni. Tant’è vero che (cosa curiosa), nel proclamare l’ecumenismo, il Concilio non ha dato una reale definizione di cosa esso sia.
    Quale dovrebbe essere allora l’atteggiamento da avere verso un ecumenismo siffatto?
    Pio XI ammonisce che «simili tentativi non possono in nessun modo riscuotere l’approvazione dei cattolici, fondati come sono sul falso presupposto che tutte le religioni siano buone e lodevoli in quanto tutte, pur nella diversità dei modi, manifestano e significano ugualmente quel sentimento, a chiunque congenito, che ci rivolge a Dio e ci rende ossequienti nel riconoscimento del suo dominio» (n. 2).
    Come vedremo il Pontefice aveva assolutamente colto nel segno; anticipando di decenni le critiche, aveva puntato il dito contro questa teoria «non solo erronea e ingannatrice, ma che attraverso una deformazione del vero concetto religioso conduce insensibilmente chi la professa al naturalismo ed all’ateismo» (n. 2), insistendo che «sotto codeste attrattive e lusinghe si nasconde un gravissimo errore che scalzerebbe dalle basi il fondamento della Chiesa cattolica» (n. 4).
    «Sappiamo invece benissimo - Pio XI è inesorabile - che da tutto questo all’indifferenza religiosa ed al modernismo è breve il passo. Per quelli infatti che ne han miseramente subito il contagio, la verità dogmatica non è già assoluta ma relativa, proporzionata alle diverse esigenze di tempo e di luogo ed alle varie tendenze degli spiriti, non essendo basata sulla rivelazione immutabile ma sull’adattabilità alla vita» (MA n. 9)
    Papa Ratti, smonta anche, in anticipo, il “misericordismo” e il “caritatevolismo” odierno, chiedendo «potrà sembrare che codesti “pancristiani” tutti occupati nell’unire le Chiese si propongano il nobilissimo scopo di diffondere e d’intensificare tra tutti i cristiani il senso della carità; ma come mai potrebbe la carità rivolgersi in danno della fede?» (n. 8)[10].
    La conseguenza inevitabile è, anzi dovrebbe essere, la seguente: «stando così le cose, è evidente che non può la Sede Apostolica prendere parte a queste riunioni né è permesso in alcun modo ai cattolici aderire o prestar l’opera propria a tali iniziative; cosi facendo attribuirebbero autorità ad una falsa religione cristiana, assai diversa dall’unica Chiesa di Cristo» (MA n. 7)[11].
    Preghiamo la Santa Vergine affinché l’inganno protestante di questo relativismo sia svelato e si torni a non aver paura di rispondere con abnegazione al comando di N.S. Gesù Cristo, «andate per tutto il mondo, e predicate il Vangelo ad ogni creatura», nella certezza divina che solo «chi crederà e sarà battezzato sarà salvo» (Mc 16, 15-16).
    il giudizio cattolico"




    Ricordiamo infine a certi tradizional-modernisti gli insegnamenti di San Pio X sull'infallibilità del Papa e sul fondamento della legittima autorità papale…

    Il card. Giuseppe Melchiorre Sarto (Riese, 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914) prima di diventare Papa Pio X:


    "Quando si parla del Vicario di Cristo, non bisogna esaminare, ma obbedire; non misurare l'estensione del comando per restringere la prestazione della obbedienza; non cavillare sulla più chiara parola del Papa per travolgerne il senso; non interpretarne la volontà alla stregua di preconcetti, che ne distruggono il valore manifesto; non contrapporre diritti al diritto del Papa di insegnare e di comandare; non pesarne i giudizi, non discuterne gli ordini per non fare ingiuria diretta a Gesù Cristo medesimo... La società è ammalata; tutte le parti nobili di questo corpo sono colpite e i princìpi di vitalità sono compromessi. L'unico rifugio, l'unico rimedio, è il Papa"
    (card. Giuseppe Sarto, Lettera Pastorale del 5 settembre 1894).


    Il card. Giuseppe Sarto diventato Papa Pio X:


    “Quando si ama il Papa, non si fanno discussioni intorno a quello che Egli dispone od esige, o fin dove debba giungere l'obbedienza, ed in quali cose si debba obbedire; quando si ama il Papa, non si dice che non ha parlato abbastanza chiaro, quasi che Egli fosse obbligato di ripetere all'orecchio d'ognuno quella volontà chiaramente espressa tante volte non solo a voce, ma con lettere ed altri pubblici documenti; non si mettono in dubbio i suoi ordini, adducendo il facile pretesto di chi non vuole ubbidire, che non è il Papa che comanda, ma quelli che lo circondano; non si limita il campo in cui Egli possa e debba esercitare la sua autorità; non si antepone alla autorità del Papa quella di altre persone per quanto dotte che dissentano dal Papa, le quali se sono dotte non sono sante, perchè chi è santo non può dissentire dal Papa”
    (Papa San Pio X, Discorso ai sacerdoti dell’Unione Apostolica del 12 novembre 1912).

    Il Catechismo Maggiore di San Pio X:

    "(...)
    175 D. Può sbagliare la Chiesa nelle cose che ci propone a credere?
    R. No, nelle cose che ci propone a credere, la Chiesa non può sbagliare, perché secondo la promessa di Gesù Cristo Ella è perennemente assistita dallo Spirito Santo.
    176 D. La Chiesa cattolica è dunque infallibile?
    R. Si, la Chiesa cattolica è infallibile, epperò quelli che rifiutano le sue definizioni perdono la fede e diventano eretici.
    (...)
    197 D. Può errare il Papa nell'ammaestrare la Chiesa?
    R. Il Papa non può errare, ossia è infallibile nelle definizioni che riguardano la fede e i costumi.
    198 D. Per qual motivo il Papa è infallibile?
    R. Il Papa è infallibile per la promessa di Gesù Cristo e per la continua assistenza dello Spirito Santo.
    199 D. Quando è che il Papa è infallibile?
    R. Il Papa è infallibile allora soltanto che nella sua qualità di Pastore e Maestro di tutti i cristiani, in virtù della suprema sua apostolica autorità, definisce una dottrina intorno alla fede o ai costumi da tenersi da tutta la Chiesa.
    200 D. Chi non credesse alle solenni definizioni del Papa, quali peccato commetterebbe?
    R. Chi non credesse alle definizioni solenni del Papa, o anche solo ne dubitasse, peccherebbe contro la fede, e se rimanesse ostinato in questa incredulità, non sarebbe più cattolico, ma eretico.
    201 D. Per qual fine Dio ha concesso al Papa il dono della infallibilità?
    R. Dio ha concesso al Papa il dono della infallibilità affinché tutti siamo certi e sicuri della verità chela Chiesa insegna.
    202 D. Quando fu definito che il Papa è infallibile?
    R. Che il Papa è infallibile fu definito dalla Chiesa nel Concilio Vaticano, e se alcuno presumesse di contraddire a questa definizione sarebbe eretico e scomunicato.
    203 D. La Chiesa nel definire che il Papa è infallibile ha forse stabilito una nuova verità di fede?
    R. No, la Chiesa nel definire che il Papa è infallibile non ha stabilito una nuova verità di fede, ma solo, per opporsi a nuovi errori, ha definito che l'infallibilità del Papa, contenuta già nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, è una verità rivelata da Dio, e quindi da credersi come dogma o articolo di fede.
    204 D. Come deve comportarsi ogni cattolico verso il Papa?
    R. Ogni cattolico deve riconoscere il Papa, qual Padre, Pastore e Maestro universale e stare a lui unito di mente e di cuore. (...)"

    http://w2.vatican.va/content/pius-x/it.html
    "S. Pius PP. X
    Giuseppe Sarto
    4.VIII.1903 - 20.VIII.1914"






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    “18 gennaio 1901:
    "Spacciano infatti alcuni e fanno credere a molti che la così detta questione sociale sia soltanto economica, laddove sta con ogni certezza che essa è principalmente morale e religiosa, e che perciò bisogna scioglierla a tenore delle leggi morali e religiose. Raddoppiate pure la mercede all’operaio, diminuitegli le ore di lavoro, abbassategli il prezzo dei generi; ma se voi lo lasciate, come troppo accade, imbeversi di certe dottrine, e specchiarsi in certi esempi che lo attirino a spogliarsi del rispetto di Dio e corrompere i costumi, fatiche e sostanze gli andranno in rovina. Una quotidiana esperienza c’insegna che gran parte degli operai, sebbene lavorino meno e ricevano più larga mercede, se tengono una condotta depravata e priva di Religione, vivono d’ordinario in una deplorevole miseria. Togliete dagli animi quei sentimenti che sono il frutto di una educazione cristiana; togliete la previdenza, la moderazione, la parsimonia, la pazienza e somiglianti virtù morali che la stessa ragione ci detta, e vedrete che ogni maggiore sforzo per ottenere gli agi del vivere cadrà in nulla." Da + SS Leone XIII, Graves de communi re.”





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    18 janvier : La Chaire de saint Pierre à Rome, en 43 :: Ligue Saint Amédée
    “18 janvier : La Chaire de saint Pierre à Rome, en 43.”










    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    18 luglio 2018: SAN CAMILLO DE LELLIS, confessore, fondatore dei Camilliani (Bucchianico, 25 maggio 1550 - Roma, 14 luglio 1614); diciottesimo giorno del MESE dedicato alla devozione al PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…
    Anniversario della canonizzazione di San Tommaso d'Aquino, avvenuta il 18 luglio 1323, da parte di Papa Giovanni XXII e della promulgazione della Costituzione dogmatica “Pastor Aeternus” sull’infallibilità papale, approvata il 18 luglio 1870 al Concilio Vaticano da Papa Pio IX...
    VIVA IL PASTORE ETERNO!!!




    http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
    “San Camillo de Lellis, confessore, 18 luglio.”
    “Commemorazione di santa Sinforosa e dei suoi sette figli, martiri, lo stesso giorno.”



    Tradidi quod et accepi
    http://tradidiaccepi.blogspot.it

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b1&oe=5BD5AF71





    “SAN CAMILLO DE LELLIS
    Confessore.
    Doppio.
    Paramenti bianchi.
    Nascita: Bucchianico, 25 maggio 1550.
    Morte: Roma, 14 luglio 1614.
    Beatificazione: 1742 da Papa Benedetto XIV.
    Canonizzazione: 1746 da Papa Benedetto XIV.
    Santuario principale: Chiesa della Maddalena, Roma.
    Attributi: croce rossa sulla tunica.
    Patrono di: Abruzzo, malati, ospedali, personale ospedaliero.
    SANTA MESSA

    Oggi la Chiesa festeggia un Santo la cui carità ebbe specialmente per oggetto Gesù nel prossimo (Communio). Nato a Bucchianico nel 1550, nel regno di Napoli dalla nobile famiglia de Lellis, san Camillo, dopo una vita dissoluta si convertì a Gesù Cristo nel 1275. Entrò nell'Ordine dei Cappuccini, ma una piaga in una gamba l'obbligò per due volte ad uscirne. Dio, infatti, lo destinava a fondare una nuova congregazione consacrata al servizio degli infermi. Infatti, nel 1582 fondava a Roma quella che sarà la Congregazione dei Chierici Regolari Ministri degli infermi. Ottenne dalla Santa Sede l'approvazione del suo Istituto. Ispirandosi all'esempio di Gesù, che è morto per noi (Epistola) e che ha detto non esservi maggior prova d'amore che dare la propria vita per gli altri (Introito, Vangelo), i religiosi si impegnano ad assistere gli ammalati, anche se affetti da peste. San Camillo, come il suo Istituto, ricevette da Dio la grazia tutta speciale di aiutare vittoriosamente le anime nella lotta suprema dell'agonia (Orazione, Segreta); perciò il nome di questo Santo venne inserito dalla Chiesa nelle Litanie degli agonizzanti, e Leone XIII lo proclamò patrono degli Ospedali. Il suo confessore, san Filippo Neri, lo preparò al sacerdozio, che ricevette nel 1583. Gravemente malato, nel 1607 lasciò la direzione dell'Ordine, ma continuò ad assistere i malati fino alla morte, avvenuta a Roma il 14 luglio 1614. Fu beatificato il 7 aprile 1742 da Benedetto XIV, che pure lo canonizzò il 29 giugno 1746. È Patrono degli ospedali, dei malati e degli infermieri.
    * Camillo nacque a Bucchianico, nella diocesi di Chieti, dalla nobile famiglia De Lellis e da madre sessantenne, la quale, mentre lo portava nel seno, vide in sogno di aver dato alla luce un bambino munito del segno della croce sul petto, che precedeva una schiera di bambini recanti lo stesso segno. Giovanetto seguì la carriera militare lasciandosi andare per qualche tempo ai vizi del mondo; ma a venticinque anni fu così illuminato dalla grazia e concepì tanto dolore d'aver offeso Dio, che, versate all'istante moltissime lacrime, risolvette fermamente di lavare incessantemente le sozzure della vita passata, e di diventare un uomo nuovo. Quindi lo stesso giorno che accadde ciò, festa della Purificazione della beatissima Vergine, corse dai frati Minori, detti Cappuccini, pregandoli istantissimamente di riceverlo fra loro. Due volte gli venne accordato quanto domandava; ma riapertasi di nuovo una orribile ulcera di cui aveva sofferto precedentemente alla gamba, si sottomise umilmente al disegno della divina provvidenza, che lo riservava a cose più grandi; e, vincendo se stesso, lasciò due volte l'abito di quest'ordine, che due volte aveva sollecitato e ricevuto.
    Partito per Roma, fu ricevuto nell'ospedale degli Incurabili; di cui poi a motivo della sua provata virtù, gli fu affidata l'amministrazione, che tenne colla massima integrità e sollecitudine veramente paterna. Stimandosi il servo di tutti i malati, si faceva un dovere di rifare loro i letti, far le pulizie, medicarne le ulceri, e di soccorrerli nell'ultima agonia con pie preghiere ed esortazioni; nei quali uffici diede illustri esempi di ammirabile pazienza, di invincibile fortezza e d'eroica carità. Ma avendo compreso come la conoscenza delle lettere l'avrebbe aiutato moltissimo nell'unico fine che aveva di soccorrere le anime degli agonizzanti, non si vergognò, a trentadue anni d'età di mescolarsi coi bambini per apprendere i primi elementi della grammatica. Ordinato in seguito sacerdote regolarmente, gettò, di concerto con alcuni compagni unitisi a lui, le fondamenta della congregazione dei Chierici regolari a servizio degl'infermi, nonostante gli sforzi contrari del nemico del genere umano. E Camillo, incoraggiato miracolosamente da voce celeste partita dall'immagine d'un Crocifisso che, con stupendo prodigio, gli stendeva le mani, staccate dal legno, ottenne dalla Sede apostolica l'approvazione del suo ordine, obbligando i religiosi con un quarto voto assai arduo, di assistere gli ammalati anche infetti di peste. Quanto questo istituto fosse accetto a Dio e proficuo alla salute delle anime lo provò l'attestazione di san Filippo Neri, confessore di Camillo, d'aver visto spesso degli Angeli suggerire le parole ai discepoli di questo, mentre soccorrevano i moribondi nell'agonia.
    Votatosi con legami sì stretti al servizio dei malati, stupisce con quale zelo vigilava ai loro bisogni di notte e di giorno, fino all'ultimo istante della vita, senza lasciarsi vincere da alcuna fatica, senza temere alcun pericolo della vita. Facendosi tutto a tutti, si prendeva gli uffici più bassi con cuore pronto e allegro, colla più umile condiscendenza, compiendoli per lo più in ginocchio, come se vedesse Cristo medesimo negl'infermi; e per trovarsi più pronto ai bisogni di tutti, rinunziò spontaneamente al governo generale dell'ordine e alle delizie celesti onde era inondato nella contemplazione. Il suo paterno amore per i disgraziati si mostrò massimamente allorché Roma fu provata prima con una malattia contagiosa, e poi con una carestia estrema, e allorché una terribile peste devastò Nola nella Campania. Finalmente arse di tale carità verso Dio e verso il prossimo, da meritare di essere chiamato un angelo, e da essere soccorso dagli Angeli in diversi pericoli nei suoi viaggi. Dotato del dono di profezia e delle guarigioni, scoprì anche i segreti dei cuori; e per le sue preghiere ora si moltiplicarono i viveri, ora l'acqua si cambiò in vino. Affranto dalle veglie, dai digiuni e dall'assiduo lavoro, sembrando ormai non più che pelle e ossa, dopo aver sopportato coraggiosamente cinque lunghe e moleste malattie, che egli chiamava le misericordie del Signore, munito, dei sacramenti, tra i soavissimi nomi di Gesù e Maria, a quelle parole: «Il volto di Cristo ti appaia dolce e giulivo» nell'ora predetta, si addormentò nel Signore, a Roma, il 14 Luglio nell'anno della salute 1614, sessantesimoquinto della sua età. Illustrato da più miracoli, Benedetto XIV l'iscrisse solennemente nell' albo dei Santi, e Leone XIII, dietro istanza dei vescovi del mondo e con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, lo dichiarò celeste patrono di tutti gli ospedali e infermi ovunque esistenti, e ordinò l'invocazione del suo nome nelle litanie degli agonizzanti.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di sant'Agostino Vescovo.
    Trattato 83 su Giovanni.
    Che pensare, fratelli miei? C'è forse un comandamento solo di amarci l'un l'altro? E non ve n'è forse un altro, più grande, quello di amare Dio? O meglio Dio ci comanda solo d'amarci, senza curarsi di altro? Evidentemente l'Apostolo raccomanda tre cose, quando dice: «Ora poi resta la fede, la speranza e la carità, queste tre cose, la più grande però di queste è la carità» (1 Cor 13,13). E se la carità, cioè l'amore perché racchiude gli altri due precetti, si dice che è maggiore, non però si dice che è sola. Così riguardo alla fede quante cose ci sono comandate, e quante intorno alla speranza! Chi può raccoglierle tutte, chi è capace di enumerarle? Ma consideriamo ciò che dice lo stesso Apostolo: «La carità è l'adempimento della legge» (Rom 13,10).
    Ora che cosa può mancare dov'è la carità? E che cosa mai può giovare ove ella non è? Il demonio crede, ma non ama: chi non crede niente, non ama affatto. Così chi non ama, benché non gli sia tolta la speranza del perdono, pure lo spera invano; ma chi ama non può disperarsi. Pertanto dov'è l'amore, c'è di necessità anche la fede e la speranza; e dov'è l'amore del prossimo c'è pure e di necessità l'amore di Dio. Infatti, se uno non ama Dio, come potrà amare il prossimo come se stesso? E chi è che non ami neppure se stesso? È l'empio e l'iniquo; che chi ama l'iniquità, certo non ama, ma odia l'anima sua.
    Manteniamoci dunque fedeli a questo comandamento del Signore, di amarci gli uni gli altri, e osserveremo tutti gli altri suoi comandamenti, perché tutti gli altri comandamenti sono compresi in questo. Certo, questo amore si distingue da quell'amore con cui reciprocamente si amano gli uomini in quanto uomini; ed è per distinguerlo da esso che il Signore aggiunge: Come io ho amato voi. E perché ci ama Cristo, se non perché possiamo regnare con lui? A questo fine dunque noi dobbiamo amarci, in modo che il nostro amore si distingua da quello degli altri, che non si amano a questo fine perché neppure si amano. Coloro che invece si amano al fine di possedere Dio, si amano davvero: per amarsi, quindi, amano Dio. Questo amore non esiste in tutti gli uomini: sono pochi, anzi, quelli che si amano affinché Dio sia tutto in tutti (cf. 1 Cor 15, 28).”
    https://sardiniatridentina.blogspot....ote-e.html?m=1
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    “SANTA SINFOROSA E I SUOI SETTE FIGLI
    Martiri.
    Paramenti rossi.
    Morte: Tivoli, 138 circa.
    Attributi: sette figli; palma del martirio.
    Patrona di: Roccadaspide; Tossicia; San Chirico Raparo; Tivoli (compatrona).
    SANTA MESSA
    Si commemorano a Tivoli Santa Sinforosa, moglie di san Getulio Martire, e i sette suoi figli, Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La madre, sotto il Principe Adriano, per l'insuperabile costanza, prima fu lungamente percossa con guanciate, quindi sospesa per i capelli, e da ultimo legata ad un sasso, precipitata nel fiume; i figli poi, legati a pali e stirati cogli argani, con diverso genere di morte compirono il martirio. I loro corpi furono trasportati a Roma, e, sotto il Papa Pio IV, furono ritrovati nella Diaconia di sant'Angelo in Pescheria.

    * Sinforosa di Tivoli, sposa del Martire Getulio ebbe da lui sette figli, Crescenzio, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio; i quali tutti furono arrestati con la loro madre sotto l'imperatore Adriano, perché professavano la fede cristiana. La loro pietà rimanendo invincibile in mezzo a numerosi e diversi tormenti, la madre, che era stata la maestra dei suoi figli nella fede, fu così anche loro di guida al martirio. Infatti attaccatale una pietra al collo, fu precipitata nel fiume: suo fratello Eugenio ne raccolse il corpo e lo seppellì. Il giorno dopo che fu il 18 di Luglio, i sette fratelli attaccati a dei pali furono uccisi in diverse maniere: Crescenzio venne sgozzato; Giuliano ebbe trafitto il petto; Nemesio ebbe perforato il cuore; Primitivo fu trapassato nell'ombelico; Giustino fatto a pezzi; Statteo trafitto con frecce; Eugenio fu squartato in due parti. Così furono immolate a Dio otto ostie accettissime. I loro corpi gettati in una fossa profonda sulla via Tiburtina a nove miglia da Roma, furono poi trasportati a Roma e deposti nella chiesa di sant'Angelo in Pescheria.
    * Santa Sinforosa era la moglie di San Getulio. Sulla via Tiburtina, al IX milliario (oggi km. 17,450) viveva una donna chiamata Sinforosa con i suoi 7 figli che si chiamavano Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La donna viveva nei pressi della maestosa villa dell'imperatore Adriano, colui che aveva ordinato la morte del marito Getulio, del cognato Amanzio e dell'amico di questi Primitivo. L'imperatore Adriano dopo aver ultimato la sua grandiosa villa, si dice che volesse, prima di inaugurarla, consultare gli dei, i quali gli dissero, che la vedova Sinforosa e i suoi sette figli, li "straziavano ogni giorno invocando il suo Dio, perciò, se Sinforosa e i suoi figli sacrificheranno per loro, essi faranno quanto l'imperatore gli chiedeva". Adriano allora, chiamò il prefetto Licinio, e ordinò che Sinforosa fosse insieme ai suoi figli arrestata e condotta al tempio di Ercole. Poi con lusinghe, con minacce e con ricatti, cercò di farla desistere e a sacrificare agli idoli, ma la Santa con animo nobile si appella all'esempio di Getulio e degli altri compagni di martirio del marito. Visto che la donna non si piegava ai suoi voleri, l'imperatore rinnovò di sacrificare insieme ai suoi figli agli dei pagani, oppure sarebbero stati sacrificati essi stessi, ma la Santa fu irremovibile, come pure lo fecero i suoi sette figli. L'imperatore, visto vano ogni tentativo, ordinò che Santa Sinforosa fosse torturata a sangue. Dalla tortura però l'imperatore non ci ricavò nulla, e spazientito da quella resistenza, diede ordine alle guardie di legare un grosso sasso al collo di Sinforosa, e di gettarla nel fiume Aniene, affinché annegasse. Poi venne la volta dei figli; furono presi da parte, e l'imperatore chiese a loro di sacrificare agli dei. Vista la resistenza dei ragazzi, ordinò che fossero condotti anch'essi al tempio di Ercole, dove con minacce e con lusinghe tentava condurli dalla sua parte; ma visto che non ci riusciva, né con le buone né con le cattive, l'imperatore ordinò che tutti e sette fossero posti alla tortura, ed infine fossero trafitti con la spada, poi li fece gettare in una fossa comune e profonda del territorio tiburtino, che i pontefici chiamarono "ai sette assassinati". Dopo circa 2 anni, essendosi calmato il furore delle persecuzioni contro i cristiani, il fratello della martire Sinforosa, Eugenio "principalis curiae Tiburtinae", ne raccolse i corpi e li seppellì "in suburbana eiusdem civitatis". Il giorno 18 luglio il M.R. riporta quanto segue: "A Tivoli santa Sinforosa, moglie di san Getulio Martire, con sette suoi figlioli, cioè Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La loro madre, sotto il Principe Adriano, per l'insuperabile costanza, prima fu lungamente percossa con guanciate, quindi sospesa per i capelli, e da ultimo legata ad un sasso, precipitata nel fiume; i figli poi, legati a pali e stirati cogli argani, con diverso genere di morte compirono il martirio. I loro corpi furono trasportati a Roma, e sotto il Papa Pio quarto, furono ritrovati nella Diaconia di sant'Angelo in Pescheria". La passio ci dice ancora che il "Natalis vero sanctorum martyrum Christi beatae Symphorosae et septem filiorum ejus Crescentis, Juliani, Nemesii, Primitivi, Justini, Stattei et Bugenii celebratur sub die XV Kalendas Augusti. Eorum corpora requiescunt in Via Tiburtina milliario ab Urbe nono…". Oggi noi consociamo una chiesa dedicata alla Santa nei pressi di Bagni di Tivoli. Durante le lotte per le investiture tra papato e impero, l'imperatore Enrico V nel ricondurre Papa Pasquale II a Roma, si accampò nel "Campo qui Septem fratum dicitur", dove un tempo si vedevano dei ruderi di un'antica chiesa dedicata a Santa Sinforosa e sette figli, e dove i proprietari di questo terreno hanno eretto nel 1939, proprio sulla collinetta dinanzi al nuovo santuario, una magnifica cappella, dedicandola a questa Santa e ai suoi sette figli martiri.
    Autore: Andrea Del Vescovo.
    P.S. La Commemorazione è già presente nel link della Santa Messa di San Camillo de Lellis.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b9&oe=5BC9ECAC









    San Camillo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-camillo/
    «18 luglio, San Camillo de Lellis, Confessore (Bucchianico, 25 maggio 1550 – Roma, 14 luglio 1614).

    “San Camillo de Lellis, Sacerdote e Confessore, Fondatore dei Chierici Regolari ministri degli infermi, celeste Patrono degli ospedali ed infermi, il cui giorno natalizio è ricordato il quattordici di questo mese”.
    O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Zelantissimo San Camillo, pieno di carità hai aiutato pazientemente ogni sorta d’infermi, vivendo interi anni al loro servizio negli ospedali. Li stringevi al tuo petto con tenerissimo amore e li aiutavi a sopportare le sofferenze delle malattie più penose e ributtanti. Infiamma anche noi di quella carità, che è il vero distintivo dei seguaci di Cristo. Quando poi saremo ammalati, vieni accanto al letto dei nostri dolori ad implorarci il dono della rassegnazione alla volontà di Dio, e quelle grazie spirituali e corporali che saranno più utili al bene delle nostre anime. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ds/camillo.jpg







    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Emiliàno Martire, il quale al tempo di Giuliàno l’Apóstata, sotto il Preside Capitolino, gettato in una fornace, ricevette la palma del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Emiliàno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “18 luglio, San Camillo de Lellis.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...0b&oe=5BD2CFA2

    “Signore mio Gesù Figliuolo di Dio vivo. Concedimi la grazia di aspirare a Te con tutta l’estenzione del mio cuore e dei miei desideri e con animo sitibondo del Tuo amore, fa ch’io respiri in Te solo, o dolcissimo e soavissimo mio Signore, e che tutte le potenze del mio spirito, tutti gli affetti miei sospirino appresso di Te solo, che sei la vera felicità! Imprimi misericordiosissimo mio Signore, col Tuo Preziosissimo Sangue, la forma delle Tue Sacratissime piaghe sul mio cuore, affinché in esse io legga il dolore e l’amor Tuo egualmente. E fa che la rimembranza delle Tue ferite, restandovi eternamente scolpita, ecciti in me il dolore e la compassione verso di Te, e vi riaccenda il fuoco del Tuo amore. Degnati parimenti di concedermi che ogni creatura mi sia vile, e che Tu solo abiti soavemente nel cuor mio.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...74&oe=5BE8758A











    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...ille-de-lellis
    "18 Juillet : Saint Camille de Lellis, Fondateur d'Ordre (1549-1614)"
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...lle_lellis.jpg





    "18 juillet 1009 : décès du Pape Jean XVII."
    "18 juillet 1100 : décès de Godefroy de Bouillon, premier roi chrétien de Jérusalem."
    "18 juillet 1216 : élection du pape Honorius III."
    "18 juillet 1323 : canonisation de saint Thomas d'Aquin par le Pape Jean XXII."
    "18 juillet 1809 : Napoléon écrit à Fouché :"Je suis fâché qu'on ait arrêté le Pape ; c'est une grande folie... Mais enfin, il n'y a point de remède ; ce qui est fait est fait."."

    "18 juillet 1870 : le Concile de Vatican I définit le dogme de l'infaillibilité pontificale.

    Le 1er concile œcuménique du Vatican se tient du 8 décembre 1869 au 20 octobre 1870. Convoqué par Pie IX, il condamne le modernisme et définit l'infaillibilité pontificale ; il est interrompu, quand les troupes italiennes envahissent Rome.
    Suspendu sine die, il n'est jamais re-convoqué. Le 18 juillet 1870, Pie IX peut malgré tout définir que le double dogme de la primauté universelle de droit divin et l'infaillibilité pontificale étaient des vérités de foi divinement révélées."

    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...herine-laboure
    "18 juillet 1830 : apparitions de Notre Dame à Sainte Catherine Labouré en la chapelle Notre-Dame-de-la-Médaille-miraculeuse de la rue du Bac. De juillet à décembre 1830, sœur Catherine, jeune "novice" des Filles de la Charité, reçoit l'immense faveur de s'entretenir trois fois avec la Vierge Marie.
    Catherine Labouré raconte que ce jour en la Saint-Vincent, elle est réveillée par un petit enfant qui lui dit :
    « Ma sœur, tout le monde dort bien ; venez à la chapelle ; la Sainte Vierge vous attend. »
    Croyant rêver, Catherine se lève, s'habille et suit l'enfant « portant des rayons de clarté partout où il passait ». Arrivée à la chapelle, Catherine entend bientôt « comme le froufrou d'une robe de soie ». La Sainte Vierge est là, resplendissante, et lui parle pendant deux heures, lui confiant que Dieu a une difficile mission pour elle.
    « Venez au pied de cet autel. Là, les grâces seront répandues sur toutes les personnes qui les demanderont avec confiance et ferveur.»”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati..._catherine.jpg









    18 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../18-luglio.htm
    "LA REGINA DEL PREZ.MO SANGUE
    18° GIORNO
    MEDITAZIONE

    La Madonna è il dono più bello che Dio ci ha fatto, dopo l'Eucarestia. Ella non solo è la Madre di Dio, il capolavoro della Redenzione, la Piena di Grazia, la Benedetta fra le donne, ma è anche la nostra Madre dolcissima! Il mondo cristiano esulta al suo nome e si rifugia all'ombra del suo manto. Orbene tutta la grandezza di Maria scaturisce dal Prezioso Sangue: la Carne di Cristo è carne di Maria, il Sangue di Cristo è sangue di Maria: perciò noi la invochiamo col bel titolo di Regina del Preziosissimo Sangue! Per singolare privilegio in Lei non fu cancellata la colpa, come in ogni altra creatura, ma dovendo essere la fonte purissima dalla quale doveva zampillare il Sangue di Gesù, proprio in previsione dei meriti del Prez.mo Sangue, fu concepita senza peccato originale. Esultiamo per aver ricevuto da Dio una Madre così eccelsa e così dolce e guardiamola ai piedi della croce, dove offre all'Eterno Padre il Sangue del suo caro Figlio per il nostro riscatto. La sua anima è trafitta dalla spada del dolore e le sue lacrime sono le più amare che una madre abbia mai versato sulla terra. Guardiamo con quanto amore accoglie tutta l'umanità che Gesù le affida nella persona dell'apostolo S. Giovanni! Guardiamo come su lei cade quel Sangue affinché lo riversi su di noi poveri peccatori! Consideriamo come Dio l'ha costituita canale di grazia, dispensiera dei suoi tesori, nostra potente avvocata presso il trono dell'Agnello! O Maria, Regina del Prez.mo Sangue, fa' che anche l'anima mia rosseggi del Sangue divino del tuo Figliuolo, difendimi dagli assalti del demonio, specialmente in punto di morte, ottienimi la contrizione dei peccati e la perseveranza finale.
    ESEMPIO
    Una delle devozioni più care a S. Gaspare del Bufalo fu quella alla Regina del Prez.mo Sangue. Fece dipingere un quadro della Madonna con il Bambino Gesù sulle ginocchia, che stringe in mano il calice del suo Sangue. E la Vergine dimostrò, con molti prodigi, quanto le fosse cara una tale devozione. Molte volte, durante le prediche, il Santo fermava la pioggia benedicendo il cielo con quella prodigiosa immagine. Ad un gruppo di devoti, venuti da lontano ad ascoltarlo e che non potevano far ritorno perché si era scatenato un furioso temporale, consegnò quel quadro ed essi, pur camminando sotto la pioggia, giunsero perfettamente asciutti alle loro case. Davanti a quell'effige con la recita di tre Ave Maria, guarì istantaneamente un contadino che si era ferito gravemente ad un dito. Presso Albano Laziale, invocando il Nome della Vergine, salvò da sicura morte un confratello missionario che era precipitato con la carrozza dall'alto di un ponte. Moltissime volte, mentre predicava, fu vista una luce misteriosa scendere dal Cielo e inondare sia l'Immagine della Madonna, sia il volto del Santo. Imitiamo S. Gaspare in questa devozione tanto efficace, uniamo l'amore alla Vergine con quello al Prez.mo Sangue e saremo certamente ricolmi di celesti favori. Ma, in modo particolare, evitiamo il peccato, che rinnova le trafitture al Cuore adorabile della nostra Madre celeste.
    Fioretto. - Celebrerò con devozione le Feste della Madonna e in modo particolare quella della Vergine Addolorata.
    Giaculatoria. -"

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    “18 luglio 2018: San Camillo de Lellis, confessore e patrono degli infermieri, fondatore dei Camilliani.”
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    “18 luglio 2018: Santa Sinforosa e sette figli martiri.

    Santa Sinforosa era la moglie di San Getulio. Sulla via Tiburtina, al IX milliario (oggi km. 17,450) viveva una donna chiamata Sinforosa con i suoi 7 figli che si chiamavano Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La donna viveva nei pressi della maestosa villa dell'imperatore Adriano, colui che aveva ordinato la morte del marito Getulio, del cognato Amanzio e dell'amico di questi Primitivo. L'imperatore Adriano dopo aver ultimato la sua grandiosa villa, si dice che volesse, prima di inaugurarla, consultare gli dei, i quali gli dissero, che la vedova Sinforosa e i suoi sette figli, li "straziavano ogni giorno invocando il suo Dio, perciò, se Sinforosa e i suoi figli sacrificheranno per loro, essi faranno quanto l'imperatore gli chiedeva". Adriano allora, chiamò il prefetto Licinio, e ordinò che Sinforosa fosse insieme ai suoi figli arrestata e condotta al tempio di Ercole. Poi con lusinghe, con minacce e con ricatti, cercò di farla desistere e a sacrificare agli idoli, ma la Santa con animo nobile si appella all'esempio di Getulio e degli altri compagni di martirio del marito. Visto che la donna non si piegava ai suoi voleri, l'imperatore rinnovò di sacrificare insieme ai suoi figli agli dei pagani, oppure sarebbero stati sacrificati essi stessi, ma la Santa fu irremovibile, come pure lo fecero i suoi sette figli. L'imperatore, visto vano ogni tentativo, ordinò che Santa Sinforosa fosse torturata a sangue. Dalla tortura però l'imperatore non ci ricavò nulla, e spazientito da quella resistenza, diede ordine alle guardie di legare un grosso sasso al collo di Sinforosa, e di gettarla nel fiume Aniene, affinché annegasse. Poi venne la volta dei figli; furono presi da parte, e l'imperatore chiese a loro di sacrificare agli dei. Vista la resistenza dei ragazzi, ordinò che fossero condotti anch'essi al tempio di Ercole, dove con minacce e con lusinghe tentava condurli dalla sua parte; ma visto che non ci riusciva, ne con le buone e ne con le cattive, l'imperatore ordinò che tutti e sette fossero posti alla tortura, ed infine fossero trafitti con la spada, poi li fece gettare in una fossa comune e profonda del territorio tiburtino, che i pontefici chiamarono "ai sette assassinati". Dopo circa 2 anni, essendosi calmato il furore delle persecuzioni contro i cristiani, il fratello della martire Sinforosa, Eugenio "principalis curiae Tiburtinae", ne raccolse i corpi e li seppellì "in suburbana eiusdem civitatis". Il giorno 18 luglio il M.R. riporta quanto segue: "A Tivoli santa Sinforosa, moglie di san Getulio Martire, con sette suoi figlioli, cioè Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La loro madre, sotto il Principe Adriano, per l'insuperabile costanza, prima fu lungamente percossa con guanciate, quindi sospesa per i capelli, e da ultimo legata ad un sasso, precipitata nel fiume; i figli poi, legati a pali e stirati cogli argani, con diverso genere di morte compirono il martirio. I loro corpi furono trasportati a Roma, e sotto il Papa Pio quarto, furono ritrovati nella Diaconia di sant'Angelo in Pescheria". La passio ci dice ancora che il "Natalis vero sanctorum martyrum Christi beatae Symphorosae et septem filiorum ejus Crescentis, Juliani, Nemesii, Primitivi, Justini, Stattei et Bugenii celebratur sub die XV Kalendas Augusti. Eorum corpora requiescunt in Via Tiburtina milliario ab Urbe nono…". Oggi noi consociamo una chiesa dedicata alla Santa nei pressi di Bagni di Tivoli. Durante le lotte per le investiture tra papato e impero, l'imperatore Enrico V nel ricondurre Papa Pasquale II a Roma, si accampò nel "Campo qui Septem fratum dicitur", dove un tempo si vedevano dei ruderi di un'antica chiesa dedicata a Santa Sinforosa e sette figli, e dove i proprietari di questo terreno hanno eretto nel 1939, proprio sulla collinetta dinanzi al nuovo santuario, una magnifica cappella, dedicandola a questa Santa e ai suoi sette figli martiri. [ Autore: Andrea Del Vescovo ].”
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    “Il 18 luglio 1100 muore a Gerusalemme Goffredo di Buglione, Liberatore e Difensore del santo Sepolcro di nostro Signore Gesù Cristo.”
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    “Il 18 luglio 1323 veniva canonizzato Tommaso d'Aquino. Papa Giovanni XXII così lo celebrava: «Egli illuminò la Chiesa di Dio più di qualunque altro Dottore; e ricava maggior profitto chi studia per un anno solo nei libri di lui, che chi segua per tutto il corso della sua vita gl’insegnamenti degli altri».”
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    Alcune mie considerazioni sul Papato nell'anniversario della «Pastor aeternus»…


    https://w2.vatican.va/content/pius-i...ulii-1870.html
    “COSTITUZIONE DOGMATICA
    PASTOR AETERNUS*
    DEL SOMMO PONTEFICE
    PIO IX.”



    PIO IX ha ribadito dogmaticamente una verità sempre creduta dai cattolici in ogni tempo e luogo, poichè dottrina evangelica...
    Gesù Cristo in persona non poteva essere più esplicito riguardo all’infallibilità del Papa nell’insegnare la vera fede!
    Gesù Cristo aveva promesso il Primato all’apostolo Simone prima della sua morte e lui per temporanea paura, viltà, debolezza, fallibilità e peccabilità umana – neanche dottrinale, tra l’altro - lo rinnega per tre volte; ma dopo la sua resurrezione, in seguito al pentimento con conseguente triplice atto di amore di lui, conferisce definitivamente a Pietro il carisma dell’infallibilità papale!
    Perciò è semplicemente impossibile - è un dogma di fede cattolica al quale si deve credere necessariamente, e del resto per arrivarci basta usare la logica - che insegnamenti erronei ed eretici in documenti di magistero (sia ordinario che straordinario) provengano da un vero e legittimo Sommo Pontefice romano, Vicario di Cristo e successore di San Pietro!
    Segnalo e consiglio alcuni libri ed articoli che in maniera chiara e sintetica espongono molto bene l’autentica dottrina cattolica sul Papato:




    Monsignor Francesco Olgiati (Busto Arsizio, 1º gennaio 1886 – Milano, 21 maggio 1962)…

    "Il Papa è il Vicario di Cristo. (…) La Chiesa è l’edificio, Pietro ne è il fondamento ed è colui che ne ha le chiavi, ossia è il capo supremo. (…) Dopo la conversione, indefettibile è la fede di Pietro, che riceve l'ufficio di confermare gli altri nella fede e con ciò stesso l'ufficio di Superiore, di Maestro, di Capo.
    (…) Orbene, ragiona egregiamente Monsignor Bonomelli: secondo l'insegnamento stesso di Gesù, «la Chiesa è fondata su Pietro, ossia sul Pontefice, in modo che la salvezza di lei dipende dalla saldezza del Pontefice; se il Pontefice potesse farsi maestro di errore, non pietra di fondamento, ma pietra di inciampo e di rovina, ciò non si potrebbe dire. (…) Dunque la saldezza dei Vescovi nella fede deriva dalla fede del Pontefice: ora se il se il Pontefice potesse errare nella fede, come e in che cosa potrebbe confermare i Vescovi, la Chiesa universale?
    Sarebbe stata cosa ridicola in Gesù Cristo imporre a Pietro di confermare la Chiesa nella fede, s'egli stesso, Pietro, aveva bisogno d'essere confermato; cosa più ridicola ancora obbligare tutta la Chiesa a lasciarsi confermare nella fede da quel Pietro, che, potendo errare, la poteva confermare nell’errore. (…) Ora poniamo che il Pontefice possa condurre in errore l’ovile di Gesù Cristo, che ne avverrebbe? Ne avverrebbe che tutta la Chiesa sarebbe posta nell’alternativa assurda, o di disubbedire al Pontefice, contro la volontà espressa di Gesù Cristo; ovvero di seguire il Pontefice, anche nell’errore. Ciò è impossibile a concepirsi: dunque bisogna concedere che il Pontefice sia infallibile, perchè sia ragionevole da una parte il diritto del Pontefice d'imporre la cosa da credere, e dall’altra ragionevole l’assenso dei fedeli.» (…) L'amore, l'ossequio, l'obbedienza, la devozione filiale, l'entusiasmo verso il Papa è per noi credenti una stessa cosa con l'amore, l'ossequio, l'obbedienza verso Gesù Cristo. (…)”
    Francesco Olgiati, Il sillabario del Cristianesimo, Società Editrice "Vita e Pensiero", Milano 1943.
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...o-l-ovile.html


    «La promessa del Primato e dell’edificazione della Chiesa su Pietro riguardano il futuro, non erano un dono già conferito. Gesù disse: Io edificherò, io ti darò! Se avesse già conferito quei doni, giammai in Pietro avrebbe avuto luogo l’errore!»
    San Girolamo, Comment. in h. 1, ML, 26,120.


    «La promessa del Primato. È riferita da San Matteo (…) Mt. 16,13 ss. (…) La realizzazione della promessa.
    Gesù realizza la promessa del Primato solo dopo la sua resurrezione. (…)
    Il conferimento del Primato è riferito da San Giovanni. (…) Giov. 21,15 ss.»
    Bertetto Domenico, Il Papa, Torino 1957; ristampa Amicizia Cristiana, Chieti 2008, pp. 5 e 15-16.


    Edizioni Amicizia Cristiana - Domenico Bertetto: Il Papa
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilpapa.htm

    “«Gesù essendo andato dalle parti di Cesarea di Filippo interrogò i suoi discepoli dicendo: Chi dicono gli uomini che sia il Figliuolo dell’uomo? Ed essi risposero: Altri dicono che è Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o alcuno dei Profeti. E Gesù disse loro: E voi chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro e disse: Tu sei il Cristo il Figliuolo di Dio vivo. E Gesù di rimando gli disse: Beato sei tu, Simone figlio di Giovanni, perché non la carne e il sangue te l’ha rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del Regno dei cieli e qualunque cosa avrai legata sopra la terra sarà legata anche nei cieli e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche nei cieli.» (Mt., 16, 13 ss.)”
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilpapa.jpg





    http://www.archiviostorico.info/libr...e/3507-il-papa

    «Domenico Bertetto, Il Papa Edizioni Amicizia Cristiana, pagg.59, Euro 5,00
    In poco più di cinquanta pagine, Domenico Bertetto ricostruisce esaustivamente l'origine, il significato e la funzione della figura del Papa, "il Dolce Cristo in terra" per usare un'espressione di Santa Caterina da Siena.
    San Pietro, continuato in tutti i Suoi Successori, è "rispetto alla Chiesa quello che il fondamento è rispetto all'edificio". Egli è altresì "clavigero della Chiesa", cioè "rivestito del supremo potere sulla Chiesa, quale vicario di Cristo, a cui tale potere è proprio". È "padre e pastore, è vicario dell'amore di Gesù Cristo. Lo ricordino - sottolinea l'Autore - quanti rifuggono dal sottostare al primato di Pietro, perché lo temono. Pietro non è solo Capo supremo della Chiesa universale che governa, legifera, comanda, ma è Padre che si fa tutto a tutti, che tende le braccia paterne ai figli vicini e lontani".
    Il potere di governo conferito a Pietro è universale, "poiché si estende a tutta la Chiesa, essendo a Pietro affidati tutti gli agnelli (arnìa), tutte le pecorelle (probàtia) e tutte le pecore (pròbata), ossia tutto il gregge di Cristo. Tutti i fedeli, compresi gli Apostoli, sono sotto la cura e direzione di Pietro".
    Nostro Signore Gesù Cristo conferì a Pietro il primato "coll'esplicita intenzione che la forma monarchica di governo rimanesse permanente nella Chiesa e perciò che Pietro avesse successori fino alla fine del mondo". "Il primato quindi - spiega l'Autore - è ufficio personale di Pietro in quanto fu concesso a lui solo e non al Collegio apostolico; ma non è legato alle sorti mortali della persona di Pietro, dovendosi trasmettere ininterrottamente ad un'altra persona fisica".
    Se, anziché a una persona fisica, "i poteri del primato venissero trasmessi ad una persona morale, per esempio ad un collegio di Vescovi uguali tra di loro, il primato perirebbe, perché non avremmo più uno superiore a tutti. Perciò il successore di Pietro deve essere una persona fisica e non una persona collegiale".
    La breve vacanza della sede primaziale, che si verifica allorché deve essere eletto il nuovo successore, non infrange la perennità del primato. "Durante la sede vacante, infatti, rimane nella Chiesa il diritto e il dovere di eleggere il successore, in cui si devono continuare i diritti primaziali, i quali intanto non si disperdono nel Collegio dei Vescovi, ma rimangono sospesi, finché non sia designata la persona fisica, in cui per legge divina devono essere continuati".
    "Il primato - aggiunge Bertetto - è perenne. La Chiesa di Cristo in ogni tempo dev'essere monarchica. Eccoci ormai in possesso del luminoso e sicuro criterio per discernere, tra le varie Chiese che si professano cristiane, la vera Chiesa di Cristo. Tra le varie Chiese cristiane solo la Chiesa cattolica romana conserva la forma monarchica. Perciò la vera Chiesa di Gesù Cristo o non è più sulla terra, il che è in contraddizione colla promessa di Cristo, o è unicamente la Chiesa cattolica romana".
    Scriveva S. S. Pio XII nell'Enciclica Mystici Corporis Christi: "Si trovano [...] in un pericoloso errore quelli che ritengono di poter aderire a Cristo, Capo della Chiesa, pur non aderendo fedelmente al Suo Vicario in terra. Sottratto infatti questo visibile Capo e spezzati i visibili vincoli dell'unità, essi oscurano e deformano talmente il Corpo mistico del Redentore, da non potersi più né vedere né rinvenire il porto della salvezza eterna".
    Quanto all'infallibilità del Papa, Bertetto ne offre questa semplice definizione: "quando parla ex cathedra, ossia quando compie l'ufficio di pastore e dottore supremo, in ordine a tutta la Chiesa, nelle questioni riferentisi alla fede ed ai costumi, egli, per la speciale assistenza dello Spirito Santo, non può sbagliare, perché non può compromettere gli interessi spirituali ed eterni dei fedeli che gli sono affidati".
    A tal proposito, lo scrittore (non cattolico) W. H. Mallock spiega: "Ogni religione soprannaturale che rinuncia all'infallibilità, finisce di professare una religione per modo di dire. Diventa una cosa ibrida, parte naturale e parte soprannaturale e praticamente del tutto naturale... Se ciò che sarebbe soprannaturale incomincia ad essere difficile a discernersi, e poi difficile a capirsi, e poi può significare tante cose, e poi queste cose possono essere contraddittorie, è come se non ci fosse rivelazione. Per avere sul serio una rivelazione infallibile, una rivelazione per tutti noi, abbiamo bisogno di un'autorità che interpreti il Testamento, un'autorità che abbia tanta autorità quanto il testamento stesso".
    Pubblicato nel 1957 con l'imprimatur del Can. Luigi Coccolo, il pregevole volume di Domenico Bertetto viene ora riproposto dalle Edizioni Amicizia Cristiana nella collana Mater et Magistra.»
    http://www.archiviostorico.info/imag...tto_ilpapa.jpg



    “18 luglio 1870: Pastor aeternus, crocevia della storia”
    [Qui Radio Spada] Pastor Aeternus, crocevia della storia | Radio Spada
    https://www.radiospada.org/2013/08/q...-della-storia/
    https://www.radiospada.org/2017/07/n...8-luglio-1870/
    «Il 18 luglio 1870 il Concilio Vaticano, riunito a conclusione della sua quarta sessione plenaria, promulgava la Costituzione “Pastor Aeternus”, approvata da Papa Pio IX, che definiva in maniera solenne molte verità già comunemente e universalmente credute e tenute nella Chiesa cattolica, elevandole a rango di Verità di fede definita. Tra queste annoveriamo il Primato del Papa su tutta la Chiesa e l’infallibilità del suo Magistero.»
    https://www.radiospada.org/2013/07/u...stor-aeternus/
    «Da “Il Triregno. Autorità, Infallibilità, Santità papale” di Padre Angelico Arrighini (S.E.I., Torino, 1929).»


    INFALLIBILITA? DELLA CHIESA (una raccolta di studi) « www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    INFALLIBILITA' DELLA CHIESA (una raccolta di studi) | www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=23016
    "Segnalazione di Pietro Ferrari"
    https://www.agerecontra.it/tag/papato/


    "La vera e la falsa tradizione in occasione della festa di San Pio X, anno 2016 « www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    La vera e la falsa tradizione in occasione della festa di San Pio X, anno 2016 | www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=24862
    Scritto e segnalato da Carlo Maria di Pietro"


    https://www.sursumcorda.cloud/tags/papato.html
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/primato.html
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/s...di-pietro.html
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...ima-parte.html
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...nda-parte.html


    "Opportune importune - Sodalitium"
    Opportune importune - Sodalitium
    "Sodalitium - Sodalitium"
    Sodalitium - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/46.pdf
    “Brevi risposte ad alcuni articoli della Fraternità contro la “Tesi di Cassiciacum”. (…)
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/51.pdf
    “Sodalitium N. 51 – luglio 2001 - INFALLIBILITÀ DEL PAPA Mons Robert Fidelis McKenna o.p. ”
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
    "N. 56 – settembre 2003 - Risposta al numero speciale de “La Tradizione cattolica” sul sedevacantismo"


    https://novusordowatch.org/tag/papacy/
    https://novusordowatch.org/2013/10/c...ness-of-truth/
    https://novusordowatch.org/2017/12/c...ent-challenge/
    https://novusordowatch.org/2018/07/r...nt-resistance/
    “(…) The true Catholic doctrine of the Papacy is a most beautiful thing. All Catholics must adhere to it because it is infallible dogma. It is for this reason — because we keep the true Faith whole and entire (cf. 2 Cor 5:7) — that we sedevacantists can, nay must, reject the papal claimants after Pius XII as impostors: While it is possible that a man should claim to be Pope who isn’t, it is not possible that the Papacy should fail. (…) Catholics choose the Papacy.”


    https://moimunanblog.com/2014/02/18/...ad-pontificia/
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    Don Francesco Croce: Le glorie del Papato, Due volumi, R. Guasti, Prato 1880.



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    VIVA IL PAPATO ROMANO ED IL PRIMATO PETRINO!!!
    AVE MARIA!!!
    PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO, MISERERE NOBIS!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  4. #74
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    Lightbulb Re: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    18 GENNAIO 2019: CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA…
    Oggi 18 GENNAIO 2019 - festa della CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA - inizia l’ottavario di preghiera (approvato da Papa Pio X e Benedetto XV), per il ritorno alla Roma eterna dei dissidenti e per la conversione di tutti i non cattolici al Cattolicesimo Romano, che si conclude il 25 GENNAIO 2019 con la festa della Conversione di San Paolo.
    Queste due date (18 e 25 gennaio) segnano l'inizio e la fine dell'Ottavario.
    Preghiamo quindi da oggi 18 gennaio fino al 25 gennaio per la conversione dei non-cattolici (i vari infedeli anticristiani atei ed apostati, pagani vecchi e nuovi, ebrei e musulmani, i vari eretici e scismatici delle sette protestanti e pseudo-ortodosse, inclusi coloro che, speriamo in buona fede almeno tra i semplici, sono oggettivamente in preda all'errore grave aderendo ad una malefica neo-dottrina spuria e falsata pur dicendosi cattolici, cioè soprattutto i neo-modernisti seguaci traviati della setta più infame e scandalosa di tutte che è quella vaticano-secondista e pure molti c.d. tradizionalisti che spesso minimizzano o quasi negano implicitamente o persino esplicitamente il primato petrino e la sua infallibilità) al Cattolicesimo integrale e per la vera Unità nella Verità nell'unica autentica Chiesa fondata da NSGC!!!
    La Chiesa Cattolica è l'unica Chiesa di Cristo!!!
    Questo è ciò che ha sempre insegnato il Magistero e si ripete nella Professione di Fede Cattolica.
    «Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam»!!!
    «Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica»!!!
    Domandiamo a Dio la grazia di ottenerci tale vera unità dei cristiani con l'entrata od il ritorno di tutte le altre pecore all'ovile di Pietro, l'unico Pastore, e di unirci tutti sotto la guida di un futuro legittimo Papa, autentico Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo!!!






    «MISSALE ROMANUM - Die 18 Januarii. In Cathedra S. Petri Ap. Romæ»
    MISSALE ROMANUM - Die 18 Januarii. In Cathedra S. Petri Ap. Romæ
    http://www.unavoce-ve.it/mr-18jan=lat.htm

    «18 GENNAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA»
    "Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma"
    Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen.htm

    «Commemorazione di santa Prisca, lo stesso giorno»
    "Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di santa Prisca"
    Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di santa Prisca





    Cattedra di San Pietro a Roma - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/cattedra-san-pietro-roma/
    «18 gennaio, Cattedra di San Pietro a Roma. Festa istituita da Paolo IV nel 1558 contro gli errori dei protestanti che mettevano in dubbio il soggiorno di san Pietro a Roma.

    “Benedici, o Principe degli Apostoli, le pecore affidate alla tua custodia, ma ricordati, di quelle che sono sventuratamente uscite dall’ovile. Lontano da te, popoli interi che tu avevi nobilitati e civilizzati per mezzo dei tuoi successori, languiscono e non sentono ancora l’infelicità di essere lontani dal Pastore. Lo scisma raffredda e corrompe gli uni; l’eresia divora gli altri. Senza Cristo visibile nel suo Vicario, il Cristianesimo diventa sterile e a poco a poco svanisce. Le audaci dottrine che tendono a diminuire l’insieme dei doni che il Signore ha elargiti a colui che deve farne le veci fino al giorno dell’eternità, hanno per troppo tempo inaridito i cuori di quelli che le professavano; troppo spesso esse li hanno portati a sostituire il culto di Cesare al servizio di Pietro. Guarisci tutti questi mali, o Pastore supremo! Accelera il ritorno delle genti separate; affretta la caduta dell’eresia del XVI secolo; apri le braccia alla tua figlia, la Chiesa d’Inghilterra, e che essa rifiorisca come negli antichi giorni. Scuoti sempre più la Germania e i regni del Nord, e che tutti quei popoli si accorgano che non vi è più salvezza per la fede se non all’ombra della tua Cattedra. Rovescia il mostruoso colosso del Settentrione, che pesa insieme sull’Europa e sull’Asia, e scardina dovunque la vera religione del tuo Maestro. Richiama l’Oriente alla sua antica fedeltà, e che esso riveda dopo così lunga eclisse, le sue Sedi Patriarcali risorgere nell’unità della sottomissione all’unica Sede Apostolica” (Dom Prosper Guéranger).»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...n-pietro-1.jpg





    «Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium
    Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/preghiera-...li-scismatici/
    Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici secondo i voti di S.S. Leone XIII.

    O clementissima Regina del Rosario di Pompei, Tu, Sede di Sapienza, hai posto un Trono di misericordie nuove sulla terra che fu del paganesimo per trarre tutti i popoli a salvamento con la Corona delle tue mistiche rose: deh! ricordati che il tuo divin Figliuolo ci lasciò detto: Io ho altre pecorelle, le quali non sono di questo ovile; ed anche quelle è uopo che io raduni, ed esse udiranno la voce mia, e vi sarà un ovile solo ed un solo pastore. Ma ricordati pure che sul Calvario divenisti la Corredentrice, cooperando, per la crocifissione del tuo cuore, alla salvezza del mondo insieme col tuo Figliuolo crocifisso; e da quel giorno divenisti la Riparatrice del genere umano, il Rifugio dei peccatori e la Madre di tutti gli uomini.
    Guarda, o Madre, quante anime ogni ora vanno eternamente perdute! Guarda quanti milioni d’ìndiani,di Cinesi e genti di barbare regioni non conoscono ancora Gesù Cristo! Vedi quanti altri che son pure cristiani, e sono nondimeno lontani dal seno della Madre Chiesa che è la cattolica, apostolica, romana.
    O mediatrice potentissima Maria, Avvocata del genere umano, amantissima di noi mortali e Vita del nostro cuore, Vergine benedetta del Rosario di Pompei, esaudisci le nostre preghiere: non vada perduto per tanto numero di anime il Sangue prezioso e il frutto della redenzione. Dal tuo eletto trono di Pompei, ove non fai altro che dispensar grazie all’afflitta gente, deh! fa spiccare un raggio di quella luce celeste che stenebri tanti ciechi intelletti, e riscaldi tanti gelidi cuori. Intercedi presso il tuo divin Figliuolo, ed ottieni che quanti sono in questo mondo Pagani, Ebrei, Eretici e Scismatici ricevano la luce superna, e lieti entrino nel seno della vera Chiesa.
    Esaudisci la preghiera che a Te rivolge fidente il Sommo Pontefice, acciocchè tutti i popoli congiunti nell’unito della fede, conoscano ed amino Gesù Cristo, il benedetto frutto del seno tuo, che vive e regna nei secoli col Padre e con lo Spirito Santo. Ed allora tutti gli uomini ameranno anche Te, salute del mondo, arbitra dispensatrice dei tesori di Dio e Regina di misericordie nella Valle di Pompei. E glorificando Te, Regina delle Vittorie, che col Rosario disperdi ogni eresia, riconosceranno che a tutte le genti Tu dài la Vita, perchè è d’uopo che si adempia la profezia del Vangelo: Tutte le genti mi chiameranno beata. Salve Regina.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...de-678x381.jpg






    "Sante Messe - Sodalitium."
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»





    «CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA»
    https://forum.termometropolitico.it/...etro-roma.html

    https://forum.termometropolitico.it/...e-martire.html
    https://forum.termometropolitico.it/...ostolo-11.html







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955
    Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...2f&oe=5D013159






    "Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici
    Primo giorno (18 gennaio), Cattedra di San Pietro: pregare per la conversione di tutti coloro che sono nell’errore.
    Tra le preghiere tradizionalmente approvate per tale pratica, figura la seguente Coroncina per l’Unità:


    Deus, in adiutorium meum intende.
    Domine, ad adiuvandum me festina.

    Gloria Patri.

    Sui grani del Pater recitare: “Sacro Cuore di Gesù, abbiate pietà di noi e dei nostri fratelli avvolti nelle tenebre dell’errore”.

    Sui grani dell’Ave recitare: “Venga Signore Gesù il tuo Regno, nell’unità della Chiesa, per mezzo della tua Santa Madre”.

    Si concluda con:
    “Vergine Immacolata, Voi che per singolare privilegio di grazia foste preservata dalla colpa originale, guardate pietosa ai nostri fratelli dissidenti, che sono pure figli vostri. Non pochi di loro, benché separati, conservano un qualche culto per Voi. E Voi, generosa qual siete, ricompensateli, impetrando a loro la grazia della conversione. Vittoriosa qual siete, dell’infernale serpe, fin dal principio della vostra esistenza, rinnovate, ora che più stringe la necessità, gli antichi tionfi, glorificate il Figlio vostro, riconducendo le pecorelle smarrite all’unico ovile, sotto la guida del Pastore universale, e sia vostra gloria, o Vergine sterminatrice di tutti gli errori, aver riportato così la pace in tutto il mondo cristiano. Amen”.

    Salve Regina.

    Dopo la preghiera del Salve Regina aggiungere:

    – Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, Te rogamus, Domine, audi nos.

    – Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis."

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    Tradidi quod et accepi: 18-25 gennaio: Preci per il ritorno dei dissidenti alla Chiesa Romana
    http://tradidiaccepi.blogspot.com/20...o-dei.html?m=1
    "18-25 gennaio: Preci per il ritorno dei dissidenti alla Chiesa Romana
    «Non si può altrimenti favorire l’unità dei cristiani che procurando il ritorno dei dissidenti all’unica vera Chiesa di Cristo [Cattolica, Apostolica Romana], dalla quale essi un giorno infelicemente s’allontanarono».
    (Pio XI, Mortalium animos, 6 gennaio 1928)

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    La settimana di preghiera detta “per l’unità dei Cristiani” fu ideata a New York nel 1908 da Paul Wattson, anglicano convertitosi al Cattolicesimo, e ricevette l’approvazione dell’Episcopato Americano. San Pio X e Benedetto XV benedissero la pia pratica e la diffusero fra i cattolici perché “i Cristiani che si sono dolorosamente allontanati dalla Chiesa Cattolica siano invitati a tornare ad essa, come ad una Madre da loro abbandonata”, prescrivendo anche la preghiera che riportiamo di seguito.

    Preghiera approvata e indulgenziata da S.S. Benedetto XV

    Antiphona

    Joan. 17, 21
    Ut omnes unum sint, sicut tu, Pater, in me, et ego in te, ut et ipsi in nobis unum sint; ut credat mundus, quia tu me misisti.

    Che siano una cosa sola: come tu, Padre sei in me ed Io in te, così anche essi siano in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

    V. Ego dico tibi quia tu es Petrus.
    R. Et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.


    V. Io ti dico: Tu sei Pietro.
    R. E su questa pietra edificherò la mia Chiesa.

    Oremus
    Dómine Jesu Christe, qui dixísti Apóstolis tuis: Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: ne respícias peccáta mea, sed fidem Ecclésiæ tuæ; eámque secúndum voluntátem tuam pacifícáre et coadunáre dignéris: Qui vivis et regnas Deus per ómnia sæcula sæculórum. Amen.


    Preghiamo
    Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi Apostoli: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace"; non guardare ai miei peccati, ma alla fede della tua Chiesa e degnati, secondo la tua volontà di dargli la pace e l'unità: Tu che vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Ogni giorno della Settimana di preghiera è dedicata a uno specifico gruppo di persone:
    18 gennaio: Pregare per la conversione di tutti gli Eretici e gli erranti.
    19 gennaio: Pregare per la conversione dei Foziani (i c.d. ortodossi) e di tutti gli Scismatici.
    20 gennaio: Pregare per la conversione dei Luterani e di tutti i Protestanti
    21 gennaio: Pregare per la conversione degli Anglicani.
    22 gennaio: Pregare per la conversione dei Cattolici non più praticanti
    23 gennaio: Pregare per la conversione degli Ebrei.
    24 gennaio: Pregare per la conversione dei Maomettani
    25 gennaio: Pregare per la conversione di tutti gli Infedeli.

    Indulgenze concesse:
    “A tutti i fedeli che […] reciteranno ogni anno tali preghiere una volta al giorno, e poi nell’ottavo giorno, veramente pentiti, confessati e nutriti della Santa Comunione, dopo aver visitato qualsiasi Chiesa o pubblico Oratorio abbiano innalzato a Dio pie preghiere per la concordia dei Governanti Cristiani, per l’estirpazione delle eresie, per la conversione dei peccatori e per l’esaltazione di Santa Madre Chiesa, Noi concediamo ed elargiamo misericordiosamente nel Signore l’indulgenza plenaria di tutti i loro peccati. Concediamo inoltre la possibilità di lucrare la predetta indulgenza plenaria a coloro che, confessati debitamente i peccati e ricevuta la Santa Comunione, compiuta pure la visita nel giorno della festa della Cattedra di San Pietro in Roma, chiedano perdono. Inoltre, agli stessi fedeli che con il cuore contrito, in qualunque degli otto giorni menzionati, abbiano recitato le stesse preghiere, concediamo duecento giorni di indulgenza nella forma consueta della Chiesa” (Benedetto XV, Breve “Romanorum Pontificum”, 25 febbraio 1916)."
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    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

    "Eterno Padre vi offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo in espiazione dei miei peccati e per i bisogni della Santa Chiesa."
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    “18 gennaio 1901:
    "Spacciano infatti alcuni e fanno credere a molti che la così detta questione sociale sia soltanto economica, laddove sta con ogni certezza che essa è principalmente morale e religiosa, e che perciò bisogna scioglierla a tenore delle leggi morali e religiose. Raddoppiate pure la mercede all’operaio, diminuitegli le ore di lavoro, abbassategli il prezzo dei generi; ma se voi lo lasciate, come troppo accade, imbeversi di certe dottrine, e specchiarsi in certi esempi che lo attirino a spogliarsi del rispetto di Dio e corrompere i costumi, fatiche e sostanze gli andranno in rovina. Una quotidiana esperienza c’insegna che gran parte degli operai, sebbene lavorino meno e ricevano più larga mercede, se tengono una condotta depravata e priva di Religione, vivono d’ordinario in una deplorevole miseria. Togliete dagli animi quei sentimenti che sono il frutto di una educazione cristiana; togliete la previdenza, la moderazione, la parsimonia, la pazienza e somiglianti virtù morali che la stessa ragione ci detta, e vedrete che ogni maggiore sforzo per ottenere gli agi del vivere cadrà in nulla." Da + SS Leone XIII, Graves de communi re.”


    https://www.sursumcorda.cloud/artico...a-eretico.html
    “Appunti sulla questione del cosiddetto «Papa eretico» - Carlo di Pietro. → → → https://goo.gl/USjRdm

    Gli appunti che vi accingete a leggere, certamente migliorabili, ospitano centinaia di citazioni e sentenze tratte da autori del passato e da alcuni, benché rarissimi, contemporanei. La maggioranza degli autori d'oggi, lo dimostrerò con inoppugnabile evidenza, si allontana pericolosamente dalla dottrina cattolica che i nostri eruditi vanno ad esporre, dunque non è prudente citarli, se non per confutarli. Ho usato, per affermare la verità e per necessità apologetiche, anche numerose definizioni di punti di dottrina (Fonti «Denzinger», «Conciliorum Decreta» e luoghi altrettanto rigorosi). Non mancano le precipue ritrattazioni che devo per rimediare ad alcuni degli errori commessi in «Apologia del Papato» del 2014. Il mio lavoro vuol essere piuttosto una sorta di dossier digitale sulla questione del cosiddetto «Papa eretico», dunque proverò a fornire risposte ad alcune frequenti domande: 1) Chi ha parlato del cosiddetto «Papa eretico»? 2) Cosa ha scritto a riguardo? 3) È vero, come vogliono alcuni intellettuali moderni, che quasi nessuno ha studiato l’ipotesi? 4) È vero che l'uomo eletto dal Conclave (o designato) può essere veramente Pontefice e, nel contempo, eretico? 5) Che significa «essere Pontefice», che significa «essere eretico» e che significa «divulgare eresie»? Intendo restituire giustizia e verità ai nostri autori, fornire altresì puntuali riferimenti per poterli conoscere e studiare con zelo cristiano. Finalmente intendo esporre con estrema chiarezza le mie conclusioni. Ho deciso di diffondere gratuitamente il dossier affinché tutti possano documentarsi, anche i più poveri. Scrivo alla maggior gloria di Dio, per guadagnare meriti presso l'Altissimo e confido in qualche donazione di chi è abbiènte. Come non si usa questa ricerca? Chi pensa di utilizzarla come uno sterile catalogo di citazioni, come un distributore di post da vomitare sul web, estrapolando quelle singole proposizioni «secondo le proprie voglie» (II Tm. IV, 3), facilmente farà un torto a Dio, al Papato ed agli stessi autori: io Vi ho avvisato! Ammonisce l’Apostolo: «Erit enim tempus, cum sanam doctrinam non sustinebunt, sed ad sua desideria coacervabunt sibi magistros prurientes auribus». Non scandalizzatevi se talvolta citerò - con le doverose premesse - alcuni soggetti di dottrine eterodosse, erronee, controverse, offensive, che suonano male o quantomeno non gradite alle pie orecchie: rientrano nella cronologia dello studio e possono essere propedeutiche alle conclusioni. Non ho assegnato titoli ai vari capitoli poiché intendo dissuadere la lettura spot, parziale, non organica o superficiale della ricerca. Augurandomi di onorare degnamente Dio con la presente difesa del dogma cattolico, mi permetto di sollecitare alla prudenza nell’uso di questi appunti. Sub Tuum praesidium Immaculata!"
    https://www.sursumcorda.cloud/images...pa-Eretico.jpg
    https://www.agerecontra.it/2018/11/d...-papa-eretico/

    IL DOGMA DELL'INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA E DEL ROMANO PONTEFICE
    https://www.youtube.com/watch?v=6wN3IlnkU7s
    L'infallibilità papale nelle canonizzazioni 'SANTI NON SANTI' - 2014
    https://www.youtube.com/watch?v=kUTen5gG8po
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/infallibilita.html
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...cumenismo.html
    Ecumenismo Smascherato - Condanne della Chiesa all'eresia chiamata «ecumenismo»
    https://www.youtube.com/watch?v=ZQ8VnQMEwL0
    La questione del cosiddetto "PAPA ERETICO" - Carlo Di Pietro / Elia Menta
    https://www.youtube.com/watch?v=i8HN9sogukI
    L'INFALLIBILITÀ del PAPA (e della Chiesa) - Carlo Di Pietro/Elia Menta
    https://www.youtube.com/watch?v=UytNloGBLsI
    INTERVISTA a CARLO DI PIETRO a cura di Elia Menta - Aprile 2017
    https://www.youtube.com/watch?v=fZ1Hl2NWZz4
    †LIBRO: Apologia del Papato - Intervista all'autore Carlo di Pietro."
    https://www.youtube.com/watch?v=9vi9XrM3Tf8


    https://it.aleteia.org/2015/03/30/la...ato-di-eresia/
    "La Chiesa come si comporta se il Papa è accusato di eresia?
    Il pontefice può essere accusato come Dottore privato e in documenti di Magistero
    Un Papa può cadere in eresia? E se ciò avviene, deve sottoporsi a un normale processo? La prassi che si dovrebbe seguire in questi casi ce la racconta Carlo Maria Di Pietro, giornalista e scrittore, che ha curato numerose pubblicazioni legate all'apologetica cattolica.
    LA POTESTA' DI GIURISDIZIONE DEL PAPA

    Il «Papa», premette Di Pietro, governa ed insegna, ha «Primato di giurisdizione» conferitogli da Cristo; ha «Potestà di giurisdizione». La Potestà di giurisdizione è il potere partecipato da Cristo Re e Capo della Chiesa a questa Medesima quale Società perfetta, a cui perciò spetta legiferare, giudicare, punire in foro esterno ed interno in ordine alla salvezza dei fedeli. La «Potestà di giurisdizione» è quindi il potere di insegnare, di legiferare, di giudicare, di punire, esercitato in ordine alla vita eterna, proprio dalla Chiesa come perfetta «Società giuridica», ad essa partecipato da Cristo Re, Mediatore e Pastore universale, a cui il Padre ha dato ogni potere.
    IL PENSIERO DI SANT'ALFONSO
    Secondo Sant'Alfonso (cf. Verità della Fede e storia delle Eresie), tutti coloro i quali sostengono che un “Papa possa essere notoriamente eretico” sono degli «inutili impugnatori dell’Autorità di Cristo» e del «Papa» stesso, alla stregua dei luterani. Una delle caratteristiche della Chiesa fondata da Gesù è l’«Unità» (Una, Santa, Cattolica, Apostolica), significa che è una nella Fede, nella Morale o Costume, nel Culto e nella Disciplina.
    IL CATECHISMO DI SAN PIO X
    San Pio X ed il suo Catechismo al n° 124 (commento p. Dragone, 1963). Domanda: «Chi è fuori della comunione dei santi?»; Risposta: «E’ fuori della comunione dei santi chi è fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl’infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati»; Spiegazione: «Eretico è il battezzato che non si sottomette al giudizio della chiesa riguardo alle verità rivelate. Seguendo il suo criterio o le sue passioni fa una scelta, accetta alcune verità ed altre le rigetta, facendo se stesso giudice della verità». L’eresia detta «materiale» si ha in chi non è consapevole; l’eresia detta «formale» si ha in chi è consapevole; il «peccato di eresia» si ha nell’errante consapevole che non fa pubblica confessione; il «delitto di eresia» si ha nell’errante consapevole che fa pubblica confessione, ovvero si manifesta eretico «formale».
    LA COMUNIONE DEI SANTI
    L’«Autorità legittima» constata l’eresia nel soggetto, il reo è «fuori della comunione dei santi». L’eretico «formale» si rifiuta con ostinazione di sottomettersi all’insegnamento ed al giudizio della Chiesa; viene espulso; non partecipa alla «comunione dei santi» e non può salvarsi; non può né insegnare e né governare, a tal proposito la Scrittura: «Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!» (Mt 15,14). Papa Pio XII nella Mystici Corporis distingue tra chi esce dalla Chiesa da se stesso tramite eresia, scisma o apostasia; e chi ne è cacciato fuori dall’«Autorità», dunque «Diritto ecclesiastico», cioè tramite la «scomunica».
    CHI CONVOCA IL CONCILIO
    In Verità della Fede [vol. I, Marietti, 1826, p. 142] si leggono le parole del santo «Dottore utilissimo» (sant’Alfonso): «La seconda cosa certa si è, che quando in tempo di scisma si dubita, chi fosse il vero Papa, in tal caso il concilio può esser convocato da’ cardinali, e da’ vescovi; ed allora ciascuno degli eletti è tenuto di stare alla definizione del concilio, perché allora si tiene come vacante la sede apostolica. E lo stesso sarebbe nel caso, che il Papa cadesse notoriamente e pertinacemente in qualche eresia. Benché allora, come meglio dicono altri, non sarebbe il Papa privato del pontificato dal concilio come suo superiore, ma ne sarebbe spogliato immediatamente da Cristo, divenendo allora soggetto affatto inabile, e caduto dal suo officio».
    ERESIA COME DOTTORE PRIVATO
    Alla luce di queste premesse può esistere un Papa eretico? Di Pietro evidenzia: «Qualora il Papa dovesse pronunciare eresia come dottore privato (omelia, dissertazione, intervista), ovverosia quando quei documenti dove c’è l’eresia non sono atti di Magistero, il problema c’è ma è differente rispetto al caso che vedremo in seguito». Giovanni XXII, per esempio, per aver proferito “solo” una prossimità all’eresia, fu sottoposto all’esame del Sant’Uffizio dall’Inquisizione e dovette ritrattare le sue erronee dichiarazioni. Ci troviamo di fronte al caso di sospetta eresia e non di eresia, eppure la Chiesa si è tutelata sottoponendo le dichiarazioni del Pontefice all’Inquisizione per una valutazione approfondita.
    ERESIA IN DOCUMENTI DI MAGISTERO
    Qualora il Pontefice dovesse pronunciare eresia in documenti di Magistero (solenne, straordinario oppure ordinario ed universale), questi dimostrerebbe di non possedere la potestà di giurisdizione o di averla perduta. Ci fa notare la cosa il Diritto, il Magistero, come viene anche ben riassunta da sant’Alfonso sopra citato. Il Denzinger alla voce infallibilità e magistero riporta decine di documenti che testimoniano che la Prima Sedes è senza macchia dottrinale. Nel caso in cui, dunque, un Pontefice dovesse manifestare eresia in documenti di Magistero (alle condizioni suddette), questi, avendo dimostrato di aver perduto la potestà di giurisdizione, non è più legittimato a governare la Chiesa.
    COME SI TUTELA LA CHIESA IN QUESTI CASI?
    Prosegue Di Pietro: la Chiesa si tutela con le armi che il Diritto (divino ed ecclesiastico) le danno. Valutata la presenza di un’eresia, il soggetto viene fraternamente richiamato. Se il Pontefice si corregge, secondo tradizione, si ritiene che questi, essendo nuovamente in grado di volere il bene della Chiesa, e non avendo perso il senno, torna Pontefice. Il documento contenete l’eresia, pertanto, non diventerà Magistero e andrà censurato.
    IL CONCILIO IMPERFETTO GENERALE
    Se il Pontefice non dovesse correggersi, la Chiesa rileva canonicamente la pertinacia dell’eresia, unita alla notorietà della stessa. Solo allora si procede con la convocazione di un Concilio imperfetto generale (generale almeno moralmente) deputato alla rimozione del non Papa, alla qualifica di antipapa per lo stesso, all’elezione (o designazione) di un Pontefice regnante. Durante il periodo che intercorre fra l’eresia manifesta e la rimozione del soggetto reprobo, la Chiesa solitamente può essere definita in sede vacante, come stabilito dalle costituzioni sulla Sede Vacante."
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    https://www.sursumcorda.cloud/images...pa-Eretico.jpg










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    «18 GENNAIO 2019: CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA.»
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    «18 gennaio 2019: Commemorazione di San Paolo apostolo.»
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    «18 GENNAIO 2019: COMMEMORAZIONE DI SANTA PRISCA

    Regna una grande incertezza intorno al nome di questa giovane martire di Roma, della quale una tradizione ci dice che fu battezzata all'età di tredici anni dall'apostolo san Pietro e ci assicura che fu la prima martire della Chiesa d'Occidente, decapitata fra il 45 e il 54 sotto Claudio Tiberio. Un'altra tradizione la fa appartenere al III secolo, e vuole che sia stata decapitata sotto Claudio II il Gotico, verso il 250. Comunque sia, la sua esistenza e la realtà del suo martirio debbono essere riconosciute e il suo culto risale ai tempi più remoti.
    In suo onore, recitiamo la Colletta della Messa:
    "Concedi, te ne preghiamo o Dio onnipotente, a noi che onoriamo il natalis della tua Martire, di rallegrarci per questa solennità annuale e di trar profitto dall'esempio d'una fede così sublime. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 348-349.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c6&oe=5CFD8E42






    https://www.radiospada.org/2018/09/g...mbo-1470-1547/
    “[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Pietro Bembo (1470-1547)
    La morte lo colse a Roma il 18 gennaio 1547. Fu sepolto a Santa Maria la Minerva vicino alla tomba dell’amatissimo Papa Leone X.
    #pietrobembo #cardinalato #rinascimentoitaliano #letteraturaitaliana”


    https://www.radiospada.org/2015/02/g...chuster-o-s-b/
    “[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Alfredo Ildefonso Schuster O.S.B.
    Nasceva a Roma il 18 gennaio 1880.
    #schuster #cardinalato #chiesaambrosiana”




    https://www.radiospada.org/2019/01/l...nesto-ruffini/
    «La vera unità dei cristiani spiegata dal Cardinale Ernesto Ruffini di Redazione RS il 18 Gennaio 2019

    Nel contesto dell’Ottavario di preghiera detto “per l’unità dei Cristiani” (18-25 gennaio), devozione piissima ma sempre più insozzata dall’empietà dell’ecumenismo eretico, offriamo alla meditazione dei nostri Lettori le chiarissime parole che il Cardinale Ernesto Ruffini di Palermo (1888-1967) pronunziò in Concilio il 2 dicembre 1963, a proposito del giusto modo di intendere l’ecumenismo e l’unità dei cristiani. Tema su cui già il magistero pontificio si era infallibilmente pronunziato, soprattutto con l’enciclica Mortalium animos di Pio XI, che la nostra casa editrice ha ripubblicato all’interno de Il tridente antimodernista.»
    «[…] Tutti teniamo per certo che Gesù Cristo abbia fondato una sola Chiesa e che queste Chiesa sia la Cattolica Apostolica Romana, il cui capo e fondamento, costituito da Cristo Signore, è il Sommo Pontefice. La Chiesa è infallibile ed indefettibile, sebbene mutino nel tempo quelle cose che in essa, sono per loro stessa natura mutevoli.
    Se delle colpe all’interno della Chiesa Cattolica Apostolica Romana offrirono appiglio a molti fratelli, così in Oriente come in Occidente, per abbandonare la Sede Apostolica Romana, esse non si debbono imputare alla Chiesa Romana ma a quanti, figli della Chiesa Romana, che non osservando la dottrina della Chiesa o male interpretandola, non ottemperarono alle monizioni della stessa Chiesa Romana.
    Non si può d’altro canto ignorare che assieme a questi pochi [colpevoli], i quali sono come la zizzania nel campo del Signore, nella Chiesa Cattolica Romana mai venne meno il rigogliosissimo grano, propriamente cioè uomini, maschi e femmine, insigni per santità, che dovunque rifulsero con esempi mirabili di umiltà e carità.
    Del resto se questi figli della Chiesa Romana, invero nient’affatto molti, che coi loro costumi dissoluti o con modi d’agire inconsulti offesero molti fratelli, sono da riprovare – e per loro volentieri chiediamo e imploriamo perdono – non è lecito ritenere del tutto innocenti quelli che, per le colpe dei fratelli, non consolarono la Madre Chiesa, accrescendola con la probità dei loro costumi, ma miseramente la abbandonarono.
    Noi, congregati in uno, fortemente bramiamo che i fratelli ahimè! ancora da noi separati – che non possiamo dimenticare – rientrino nella Chiesa Apostolica Romana cui per molti secoli furono deditissimi congiunti: la vera Chiesa di Cristo, pia e clemente Madre di tutti, li attende ogni giorno con ansia.
    […] Venerabili Padri, ora con insistenza sempre maggiore pregiamo tutti assieme il Padre delle misericordie, per mezzo della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre di tutti gli uomini, specialmente dei Cristiani, affinché quanto prima sorga il giorno felicissimo nel quale tutti coloro che si gloriano del nome di Cristo, vengano dall’Oriente e dall’Occidente, per formare finalmente con noi l’unico ovile sotto il Romano Pontefice, Vicario di Cristo, unico Supremo Pastore, professando la stessa fede nel vincolo della carità e della pace».
    “[Testo raccolto e tradotto da Giuliano Zoroddu]
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    https://www.radiospada.org/2019/01/l...iani-doriente/
    “Mentre vediamo in Oriente nascere da accesi scontri fra “patriarcati” ulteriori chiese settarie e nazionali sedicenti ortodosse, instrumentum regni di potentati mondani ed esatto opposto della vera e libera Chiesa di Gesù Cristo, protestiamo il nostro pensiero di Cattolici Romani, citando il santamente tagliente Girolamo: «La salvezza della Chiesa risiede nell’autorità del Sommo Pontefice e se a lui non viene assegnato un potere superiore e incontrastato, nelle Chiese si avranno tanti scismi quanti saranno i preti» (Contra Lucif., 9); e lasciando la parola all’immortale Pio IX che nel 1848 invitata gli scismatici all’unità della Chiesa, ricevendone tuttavia solo rinnovate accuse di eresia.”
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    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    18 janvier : La Chaire de saint Pierre à Rome (en 43) :: Ligue Saint Amédée
    “18 janvier : La Chaire de saint Pierre à Rome (en 43)”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...int_pierre.jpg









    V. Ego dico tibi quia tu es Petrus.
    R. Et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    22 FEBBRAIO 2019: CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA…



    «22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA»
    http://www.unavoce-ve.it/pg-22feb.htm




    Il 18 gennaio 2019 è stata la Festa della Cattedra di san Pietro a Roma - festa istituita dal Papa Paolo IV (Gian Pietro Carafa, autore della bolla «Cum ex apostolatus officio» del 1559) nel 1558 contro gli errori degli eretici protestanti che mettevano in dubbio il soggiorno di san Pietro a Roma - v. qui:



    “Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma”
    Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen.htm




    Oggi 22 febbraio 2019 invece è appunto la Festa della CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA…



    «22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA»
    Guéranger, L'anno liturgico - 22 febbraio. Cattedra di san Pietro in Antiochia
    http://www.unavoce-ve.it/pg-22feb.htm





    Cattedra di San Pietro in Antiochia - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/cattedra-s...tro-antiochia/
    «22 febbraio, Cattedra di San Pietro in Antiochia.

    “Per la seconda volta la santa Chiesa festeggia la cattedra di Pietro; ma oggi, siamo invitati a venerare non più il suo Pontificato in Roma, ma il suo Episcopato ad Antiochia. La permanenza del Principe degli Apostoli in quest’ultima città fu per essa la più grande gloria che conobbe dalla sua fondazione; pertanto, questo periodo occupa un posto tanto rilevante nella vita di san Pietro da meritare d’essere celebrato dai cristiani.
    Calma le tempeste, o Pietro, affinché i deboli non ne siano scossi; ottieni dal Signore che la residenza del tuo successore non venga mai interrotta nella città che tu eleggesti ed innalzasti a tanti onori. Se gli abitanti di questa città regina hanno meritato d’essere castigati perché dimentichi di ciò che ti devono, risparmiali per riguardo dell’universo cattolico, e fa’ che la loro fede, come al tempo in cui Paolo tuo fratello indirizzava la sua Epistola, torni ad essere famosa in tutto il mondo)” (Dom Prosper Guéranger).»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ntiochia-1.png






    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    Domenica Septuagesima (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=eW58hW30T5Y
    V domenica d. Epifania (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=adVRJ95yZLk
    V domenica d. Epifania - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=oJR8QmeMXOs
    IV dom. dopo l'Epifania (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=tmgotU8TwQw
    IV domenica dopo Epifania (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=BBMsKuQKlgQ
    Purificazione della S. Vergine Maria (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=rS2tdVj3e_A
    III dom. dopo l'Epifania
    https://www.youtube.com/watch?v=vqLfMJ2qKmo
    III domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=zHEiqmjKQNk
    II domenica dopo l'Epifania - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=MtQwadP5PVs
    Sacra Famiglia (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=M83o5Eohbdc
    Epifania di N S G C - (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=fUnwOAcw1Vs
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...f7&oe=5D1C4378






    https://stateettenetetraditiones.blo...lo-ad.html?m=1
    «venerdì 22 febbraio 2019
    Cattedra di San Pietro Apostolo ad Antiochia
    Doppio maggiore.
    Paramenti bianchi.
    La festa della Cattedra di San Pietro fu stabilita fin dal 354 per onorare la dignità di questo principe della Santa Chiesa, cui Nostro Signore Gesù Cristo affidò il potere delle chiavi, simbolo della suprema autorità.
    La “Cathedra Petri” o “Sella gestatoria apostolicae confessionis” è il trono pontificale di San Pietro e dei suoi successori nell'Episcopato Romano, nella suprema guida di tutto il gregge di Nostro Signore Gesù Cristo, degli agnelli, delle pecorelle e delle pecore madri (Cfr. Joann 19:15-17). In essa stanno il basamento inconcusso dell'infallibile ed indefettibile Fede Cattolica, il fulcro necessario dell'unità del Cristianesimo, la pienezza del Sacerdozio e del Regno. La sua storia e la sua venerazione inizia fra i meandri dei cimiteri cristiani dell'Urbe nel III secolo. La Cattedra si venerò di seguito nel Battistero di San Damaso in Vaticano. È ora conservata nell'abside della Basilica Vaticana, racchiusa nel grande reliquiario berniniano, sicché nemmeno il Papa vi si può sedere, come usavano i sommi Pontefici fino al XVI secolo.
    Sotto il nome di Natale Petri de Cathedra era celebrata una festa il 22 febbraio; ma, a causa della Quaresima, le chiese della Gallia presero l'abitudine di celebrarla il 18 gennaio. Le due usanze si svilupparono in modo parallelo; poi, finalmente, si perdette l'unità primitiva del loro significato e si ebbero due feste della Cattedra di San Pietro, la prima attribuita a Roma - quella del 18 gennaio -, la seconda attribuita a un'altra sede - in definitiva a quella d'Antiochia - il 22 febbraio.

    La Chiesa romana, sino al XVI secolo, non celebrava che quest'ultima festa.
    Poiché i Gentili, facendo degna penitenza, avevano preso il posto dei Giudei, Antiochia sostituì Gerusalemme e là San Pietro risiedette, prima di stabilire la sua Cattedra a Roma. A San Pietro che proclamò Gesù «il Cristo, Figlio di Dio vivente» (Evangelium) mentre tutta la Palestina insorgeva contro di lui, il divin Maestro affidò il potere di assolvere dai peccati, di chiudere le porte dell'inferno ed aprirci quelle del cielo (Evangelium). E il Capo della Santa Chiesa ci insegna nella sua Prima Epistola che «colla fede nello spargimento del sangue di Gesù Cristo, lo Spirito Santo ci santifica e ci riconcilia con il Padre». Si fa, inoltre, in questa Santa Messa la commemorazione di San Paolo Apostolo, subito dopo l'orazione della festa, perché la liturgia non separi quelli che furono giustamente chiamate le due colonne della Santa Chiesa.
    Onoriamo oggi il Capo della Santa Chiesa, che continua in terra l'opera redentrice di Nostro Signore Gesù Cristo e preghiamolo di liberarci dai legami del peccato.
    (Cfr. Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo, blog Sardinia Tridentina)
    Sermone di Sant'Agostino, Vescovo.
    Sermone 15 sui Santi.
    L'istituzione dell'odierna solennità ricevé dai nostri antenati il nome di Cattedra, perché è tradizione che Pietro, principe degli Apostoli, prendesse possesso quest'oggi della sua sede episcopale. I fedeli perciò, con ragione, celebrano l'origine di quella Sede onde l'Apostolo fu investito per la salute delle chiese con quelle parole del Signore: Tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa (Matt 16:18).
    Il Signore dunque ha chiamato Pietro il fondamento della Chiesa: ed è perciò che la Chiesa venera giustamente questo fondamento sul quale poggia tutto l'edificio ecclesiastico. Quindi ben a ragione si dice nel Salmo ch'è stato letto: Lo esaltino nell'adunanza del popolo, e lo lodino nel consesso dei seniori (Ps 106.32). Benedetto Dio, che prescrive d'esaltare il beato Pietro Apostolo nell'adunanza dei fedeli; è giusto infatti che la Chiesa veneri questo fondamento per cui si sale al cielo.
    Celebrando dunque quest'oggi l'origine della Cattedra, noi onoriamo il ministero sacerdotale. Le chiese si rendono questo mutuo onore, comprendendo esse che la Chiesa tanto più cresce in dignità, quanto più viene onorato il ministero sacerdotale. Avendo dunque una pia usanza introdotto giustamente nelle chiese questa solennità, mi meraviglio delle grandi proporzioni che ha preso oggi un pernicioso errore tutto pagano, di portare cioè sulle tombe dei defunti dei cibi e del vino, come se le anime, che hanno abbandonato i loro corpi, reclamassero questi cibi propri della carne.
    La Santa Chiesa applica ai sommi Pontefici cristiani ciò che la Bibbia dice di Finees (Num 25).
    INTROITUS
    Eccli 45.30. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum. Ps 131:1. Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis ejus. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum.
    Eccli 45.30. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale. Ps 131.1. Ricordati, Signore, di David e di tutta la pietà sua. ℣.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale.
    Gloria
    ORATIO
    Orémus.
    Deus, qui beáto Petro Apóstolo tuo, collátis clávibus regni coeléstis, ligándi atque solvéndi pontifícium tradidísti: concéde; ut, intercessiónis ejus auxílio, a peccatórum nostrórum néxibus liberémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Preghiamo.
    O Dio, che al tuo santo apostolo Pietro, consegnando le chiavi del regno dei cieli, hai dato il potere pontificale di legare e di sciogliere: concedi, a noi, con l'aiuto della sua intercessione, di essere liberati dalle catene dei nostri peccati. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
    Orémus.
    Deus, qui multitúdinem géntium beáti Pauli Apóstoli praedicatióne docuísti: da nobis, quaesumus; ut, cujus commemoratiónem cólimus, ejus apud te patrocínia sentiámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Preghiamo.
    O Dio, che con la predicazione del beato Paolo Apostolo hai ammaestrato una moltitudine di popoli pagani, concedici, mentre ne celebriamo la commemorazione, di sentire l'efficacia del suo patrocinio presso di Te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    In Quaresima si fa la commemorazione della Feria.
    LECTIO
    Léctio Epístolae Beáti Petri Apóstoli.
    1Petr 1:1-7.
    Petrus, Apóstolus Jesu Christi, eléctis ádvenis dispersiónis Ponti, Galátiae, Cappadóciae, Asiae et Bithýniae secúndum praesciéntiam Dei Patris, in sanctificatiónem Spíritus, in obediéntiam, et aspersiónem sánguinis Jesu Christi: grátia vobis et pax multiplicétur. Benedíctus Deus et Pater Dómini nostri Jesu Christi, qui secúndum misericórdiam suam magnam regenerávit nos in spem vivam, per resurrectiónem Jesu Christi ex mórtuis, in hereditátem incorruptíbilem et incontaminátam et immarcescíbilem, conservátam in coelis in vobis, qui in virtúte Dei custodímini per fidem in salútem, parátam revelári in témpore novíssimo. In quo exsultábitis, módicum nunc si opórtet contristári in váriis tentatiónibus: ut probátio vestrae fídei multo pretiósior auro (quod per ignem probatur) inveniátur in laudem et glóriam et honórem, in revelatióne Jesu Christi, Dómini nostri.
    Lettura dell'Epistola del Beato Pietro Apostolo.
    1Petr 1:1-7.
    Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai pellegrini sparsi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti, secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Cristo ed essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in misura sempre più abbondante. Benedetto il Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale per sua grande misericordia ci fece rinascere, risuscitando Gesù Cristo da morte, a una vivente speranza, a una eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, riservata nei cieli per voi, che per la potenza di Dio siete custoditi, mediante la fede, in vista della salvezza ormai pronta per essere rivelata nell'ultimo tempo. Trasalite di gioia per questo, anche se adesso dovete essere molestati ancora un poco da prove di vario genere, affinché la genuinità della vostra fede, ben più preziosa dell'oro che perisce, ma che pure viene saggiato col fuoco, sia trovata in voi, a lode e gloria e onore, per il tempo della manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo.
    GRADUALE
    Ps 106.32; 106.31. Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum. ℣.Confiteántur Dómino misericórdiae ejus; et mirabília ejus fíliis hóminum.
    Ps 106.32; 106.31. Lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consesso degli anziani. ℣.Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
    TRACTUS
    Matt 16:18-19. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam. ℣. Et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum. ℣. Quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis. ℣. Et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.
    Matt 16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. ℣. E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa, e ti darò le chiavi del regno dei cieli. ℣. Tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli. ℣. E tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.
    Beato è San Pietro per aver elevato il suo sguardo oltre la natura, non guardando Nostro Signore Gesù Cristo con occhio umano, ma contemplando per rivelazione del Padre celeste il Figlio di Dio; beato è San Pietro che è stato giudicato degno di riconoscere per primo la divinità che è nel Cristo.
    EVANGELIUM
    Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
    Matt 16:13-19.
    In illo témpore: Venit Jesus in partes Caesaréae Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam, et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.
    Seguito ✠ del santo Vangelo secondo Matteo.
    Matt 16:13-19.
    In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo? Ed essi risposero: Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti. Disse loro Gesù: Ma voi, chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù, in risposta, gli disse: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.
    Omelia di San Leone, Papa.
    Sermone 3 nell'anniversario della sua elezione, dopo il principio.
    Il Signore domanda agli Apostoli, chi dicesse la gente ch'egli sia: e la loro risposta è comune finché essi esprimono l'incertezza dello spirito degli uomini. Ma appena interroga i discepoli sul proprio sentire, il primo in dignità fra gli Apostoli è il primo ancora a confessare il Signore. Ed avendo egli detto: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Matt 16:16); Gesù gli rispose: Beato te, Simone, figlio di Giona, perché non te l'ha rivelato la natura e l'istinto, ma il Padre mio ch'è nei cieli (Matt 16:17). Vale a dire: Perciò tu sei beato, perché te l'ha insegnato il Padre mio; non sei stato ingannato dall'opinione terrena, ma te l'ha dichiarato l'ispirazione celeste: e non la natura e l'istinto mi ti han fatto conoscere, ma colui del quale sono il Figlio unigenito.
    E io, continua, ti dico (Matt 16:18); cioè: Come il Padre mio ti ha manifestato la mia divinità, così io pure ti faccio conoscere la tua propria eccellenza. Perché tu sei Pietro: cioè: Mentre io sono la pietra inviolabile, la pietra angolare che di due popoli ne faccio uno, io il fondamento all'infuori del quale nessuno può porne altro; tuttavia anche tu sei pietra, essendo confermato dalla mia virtù, così che quanto m'appartiene di proprio, quanto al potere, ti sia comune per la mia partecipazione. E su questa pietra io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di lei (Matt 16:18): Su questa fortezza, dice, edificherò un tempio eterno; e la sublimità della mia Chiesa, che deve penetrare il cielo, si eleverà sulla fermezza di questa fede.
    Le porte dell'inferno non impediranno mai questa confessione di Pietro, né la legheranno appunto le catene della morte; poiché questa parola è parola di vita. E come essa innalza al cielo i suoi confessori, così ne sommerge nell'inferno i negatori. Perciò dice al beatissimo Pietro: Ti darò le chiavi del regno dei cieli: e qualunque cosa legherai sulla terra, sarà legata anche nei cieli; e qualunque cosa scioglierai sulla terra, sarà sciolta anche nei cieli (Matt 16:19). Certo, questo potere fu comunicato anche agli altri Apostoli, e questo decreto costitutivo riguarda egualmente tutti i principi della Chiesa; ma confidando questa prerogativa, non senza motivo il Signore s'indirizza a uno solo, benché parli a tutti. Essa è affidata particolarmente a Pietro, perché Pietro è stabilito capo di tutti i pastori della Chiesa. Il privilegio dunque di Pietro sussiste in ogni giudizio portato in virtù della sua legittima autorità. E non c'è eccesso né di severità né di indulgenza, dove non si lega né si scioglie se non ciò che il beato Pietro avrà sciolto o legato.
    Credo
    OFFERTORIUM
    Matt 16:18-19. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam: et portae inferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum.
    Matt 16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa: e ti darò le chiavi del regno dei cieli.
    SECRETA
    Ecclésiae tuae, quaesumus, Dómine, preces et hóstias beáti Petri Apóstoli comméndet orátio: ut, quod pro illíus glória celebrámus, nobis prosit ad véniam. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    O Signore, la preghiera del santo apostolo Pietro raccomandi a te le suppliche e le offerte della tua Chiesa: e ciò che celebriamo a sua gloria giovi ad ottenerci il perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
    Apóstoli tui Pauli précibus, Dómine, plebis tuae dona sanctífica: ut, quae tibi tuo grata sunt institúto, gratióra fiant patrocínio supplicántis. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Per le preghiere del tuo Apostolo Paolo santifica, o Signore, i doni del tuo popolo, affinché il sacrificio che Ti è già gradito per la tua istituzione, lo sia ancora più per il patrocinio di colui che Ti prega. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    In Quaresima si fa la commemorazione della Feria.
    PRAEFATIO DE APOSTOLIS
    Vere dignum et justum est, aequum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor aetérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti praeésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
    È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
    COMMUNIO
    Matt 16:18. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam.
    Matt 16:18. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
    POSTCOMMUNIO
    Orémus.
    Laetíficet nos, Dómine, munus oblátum: ut, sicut in Apóstolo tuo Petro te mirábilem praedicámus; sic per illum tuae sumámus indulgéntiae largitátem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Preghiamo.
    Ci sia fonte di grazia il sacrificio che ti abbiamo offerto, o Signore, affinché, come ti proclamiamo mirabile nel tuo Apostolo Pietro, così riceviamo, per suo merito, l'abbondanza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
    Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
    Orémus.
    Sanctificáti, Dómine, salutári mystério: quaesumus; ut nobis ejus non desit orátio, cujus nos donásti patrocínio gubernari. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
    Preghiamo.
    Santificati, o Signore, dal mistero della salvezza, Ti preghiamo che non ci venga mai meno la preghiera di colui che ci hai dato per patrono e per guida. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»

    “Gian Lorenzo Bernini, Cattedra di San Pietro, Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, 1656-1665.”
    https://1.bp.blogspot.com/-esyz0l9ru...n%2BPietro.jpg

    “Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, La Cattedra di San Pietro, Pinacoteca Civica Il Guercino, Cento (Emilia-Romagna), 1618.”
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    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

    A. M. "«Su questa forza, costruirò un tempio eterno; e la sublimità della mia Chiesa che deve penetrare il Cielo, si alzerà sulla fermezza di questa credenza. Infatti, questa parola è una parola di vita. E siccome trascina verso il Cielo i suoi confessori, immerge i suoi negatori in Inferno.»
    Commenti di San Leone su « Edificherò la mia Chiesa».
    Oggi, celebriamo la Cattedra del San Pietro ad Antiochia, la seconda dopo quella di Gerusalemme e prima di quella di Roma. Fu ad Antiochia che i fedeli furono chiamati per la prima volta " Cristiani." Che questa festa ci ricordi l'importanza capitale della fede per restare in unione di pensiero con Dio. Ma si sa anche che la fede esige le buone opere per restare in unione di cuore con Dio.»"







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    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare santa Margherita, del Terz’Ordine di san Francésco, la quale con ammirevole penitenza e con copiosissime lacrime incessantemente lavò le colpe della sua passata vita. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi le avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questa Santa penitente, ed a lei affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, santa Margherita possa essere mia avvocata e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html
    “(...) Rimando al numero 55 della già citata rivista «Sodalitium», anno XVIII, n° 4, alla pagina 27, approfondimento: «L’elezione del Papa»; anche numero 56.”
    (...) Così fanno molti fallibilisti contemporanei affetti da una sorta di citazionismo isterico e grossolano, sovente a detrimento della reputazione di san Bellarmino: usano, contro il Papato e contro la Chiesa, pezzi del De Romano Pontifice, verosimilmente senza averlo mai nemmeno visto o toccato. Si legga la preziosa confutazione di don Antony Cekada in «L’argomento detto di “resistenza” di san Roberto Bellarmino: un altro mito tradizionalista», pubblicata sulla rivista «Sodalitium», anno XXI, numero 58, aprile 2005, pagine 23-25. (...)
    Vi prego di non usare questi miei appunti contro la verità, contro la giustizia e contro le mie stesse intenzioni: non voglio essere citato! (...)”
    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

    «22 febbraio 1842. La difesa della Religione Cattolica, affidata alla Nostra fragilità dal supremo Principe dei pastori e dall’amorevolissimo Redentore del genere umano Gesù Cristo, e quella carità con la quale accogliamo tutti i popoli, le genti, le nazioni, Ci premono e Ci sollecitano a tal punto che non possiamo mai trascurare cosa alcuna che da Noi sia riconosciuta idonea a custodire intatto il deposito della fede e ad allontanare il flagello delle anime. Si sa per certo quale sia lo stato della Religione in Spagna e con quanta angoscia dell’animo Nostro siamo da molti anni costretti a piangere sulle funeste vicende della Chiesa in quel Regno. Eppure quel popolo, che non si è allontanato dai santissimi precetti dei suoi padri, è tenacemente dedito alla fede ortodossa; il clero in massima parte combatte con coraggio le battaglie del Signore e quasi tutti i sacri Vescovi, sebbene crudelmente perseguitati o addirittura espulsi, e colpiti da gravissime tribolazioni, si dedicano con ogni energia alla salvezza del loro gregge. Tuttavia non pochi uomini corrotti si ritrovano ivi congiunti in sordida alleanza e come flutti di mare in tempesta, spargendo la schiuma del loro disordine mentale, muovono la più truce guerra contro Cristo e i suoi Santi; dopo aver recato gravissimi danni alla Religione Cattolica, coltivano il delittuoso proposito di distruggerla, se fosse possibile. Sicuramente Noi, alzando la voce apostolica per dovere del Nostro ministero, non desistemmo dal deplorare pubblicamente le gravissime ferite inflitte alla Chiesa dal Governo di Madrid, e dichiarammo interamente nulli e vani tutti gli atti del potere civile emanati contro i diritti e le leggi della Chiesa stessa. Inoltre, con ogni espressione di dolore Ci lamentammo aspramente per le feroci ingiurie e le sciagure inflitte ai Venerabili Fratelli Vescovi di quel regno, alle sacre persone dell’uno e dell’altro clero; per gli atti esecrandi compiuti in luogo santo; per i beni ecclesiastici in modo sacrilego dilapidati, liquidati e aggiudicati al pubblico erario.
    Da SS Gregorio XVI Catholicae Religionis.»





    https://www.agerecontra.it/?s=Papato


    http://www.traditio.it/SANPIETRO/APP.html







    «Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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    «22 FEBBRAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO IN ANTIOCHIA»
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    «"Cristo non scelse come pietra angolare il geniale Paolo o il mistico Giovanni, ma un imbroglione, uno snob, un codardo: in una parola, un uomo.
    E su quella pietra Egli ha edificato la Sua Chiesa, e le porte dell’Inferno non hanno prevalso su di essa.
    Tutti gli imperi e tutti i regni sono crollati, per questa intrinseca e costante debolezza, che furono fondati da uomini forti su uomini forti.
    Ma quest’unica cosa, la storica Chiesa cristiana, fu fondata su un uomo debole, e per questo motivo è indistruttibile.
    Poiché nessuna catena è più forte del suo anello più debole" - Gilbert Keith Chesterton»
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    “Il 22 febbraio 606 muore Papa Sabiniano, Sommo Pontefice”

    “Il 22 febbraio 1281 Papa Martino IV de Brion viene esaltato al Sommo Pontificato”

    “Il 22 febbraio 1300 Papa Bonifacio VIII, con la bolla "Antiquorum habet fida relatio", indiceva il primo Giubileo della storia della Chiesa.”

    “22 febbraio 2019: VENERDÌ DI SETTUAGESIMA”






    https://novusordowatch.org/the-catholic-papacy/




    http://sicutoves.blogspot.com/





    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    22 février : Chaire de saint Pierre à Antioche :: Ligue Saint Amédée
    “22 février : Chaire de saint Pierre à Antioche”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...a_antioche.jpg







    ONORE E GLORIA ETERNA A SAN PIETRO ED AL PONTIFICATO ROMANO!!!
    Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  6. #76
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    Lightbulb Re: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    3 SETTEMBRE 2019: SAN PIO X, PAPA E CONFESSORE…
    Preghiamo nuovamente Papa San Pio X in particolare oggi 3 settembre 2019, festa appunto di San Pio X...
    Don Floriano Abrahamowicz ha organizzato a Paese (Tv) la festa in onore di San Pio X per Domenica 8 settembre 2019; dopo la Santa Messa ci sarà il pranzo per tutti i fedeli presenti, che devono prenotarsi entro il 5 settembre 2019, per la decima volta da quando in seguito alla sua espulsione dalla FSSPX ha fondato la “Domus Marcel Lefebvre” nel 2009 cioè un decennio fa…
    3 settembre 2019: ancora in onore e ricordo di San Pio X, ultimo Papa Santo - canonizzato da Papa Pio XII - e granitico baluardo dell'antimodernismo teologico e del Cattolicesimo integrale...





    «3 SETTEMBRE SAN PIO X, PAPA E CONFESSORE.
    Guéranger, L'anno liturgico - San Pio X, Papa e Confessore.»
    http://www.unavoce-ve.it/pg-3set.htm




    http://w2.vatican.va/content/pius-x/it.html




    https://www.agerecontra.it/2019/09/s...ntimodernista/




    San Pio X - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-pio-x/
    «3 settembre, San Pio X, Papa e Confessore (Riese, 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914). Eletto papa il 4 agosto 1903, fu canonizzato da Pio XII nel 29 maggio 1954.
    Preghiera a San Pio X composta da Pio XII:

    O San Pio X, gloria del sacerdozio, splendore e decoro del popolo cristiano. Tu, in cui l’umiltà parve affratellarsi con la grandezza, l’austerità con la mansuetudine, la semplice pietà con la profonda dottrina; Tu, pontefice della Eucarestia e del catechismo della fede integra e della fermezza impavida; volgi il tuo sguardo verso la Chiesa santa, che tu tanto amasti e alla quale dedicasti il meglio dei tesori che, con mano prodiga, la divina Bontà aveva deposto nell’animo tuo; ottienile la incolumità e la costanza, in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni dei nostri tempi; sorreggi questa povera umanità, i cui dolori così profondamente Ti afflissero, che arrestarono alla fine i palpiti del Tuo gran cuore; fa’ che in questo mondo agitato trionfi quella pace, che deve essere armonia fra le nazioni, accorda fraterna e sincera collaborazione tra le classi sociali, amore e carità tra gli uomini, affinché in tal guisa quelle ansie, che consumarono la Tua vita apostolica, divengano, grazie alla Tua intercessione, una felice realtà, a gloria del Signore nostro Gesù Cristo, che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia.

    Orazione della Messa:
    O Dio, che per difendere la fede cattolica e per restaurare ogni cosa in Cristo, hai riempito di celeste sapienza e di fortezza apostolica il Sommo Pontefice San Pio X, concedici propizio di seguire i suoi insegnamenti e i suoi esempi per meritare il premio eterno.
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ansione-2.jpeg



    L’enciclica “Pascendi”: http://www.sodalitiumshop.it/epages/...4/Products/036
    Lettera “Notre charge apostolique”: http://www.sodalitiumshop.it/epages/...=/Shops/106854
    “San Pio X e il Sodalitium Pianum”: http://www.sodalitiumshop.it/epages/...4/Products/016
    Video della canonizzazione di San Pio X.»







    "Catechismo di San Pio X" commentato e spiegato da Padre Dragone edito dal “Centro Librario Sodalitium”:


    Padre Dragone, Spiegazione del Catechismo di San Pio X. Per i catechisti, Casa Editrice CLS, Verrua Savoia 2009.



    SANTE MESSE CATTOLICHE IN LATINO CELEBRATE "NON UNA CUM" DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    “CATECHISMO DI SAN PIO X - Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.”
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».








    “Carlo Di Pietro
    http://www.sursumcorda.cloud/articol...odernista.html
    Il 3 settembre la Chiesa cattolica ha festeggiato san Pio X, Papa e Confessore (Riese, 2 giugno 1835 - Roma, 20 agosto 1914), eletto Pontefice il 4 agosto 1903, canonizzato da Pio XII il 29 maggio 1954. Nell’Orazione della Santa Messa preghiamo:
    «O Dio, che per difendere la fede cattolica e per restaurare ogni cosa in Cristo, hai riempito di celeste sapienza e di fortezza apostolica il Sommo Pontefice San Pio X, concedici propizio di seguire i suoi insegnamenti ed i suoi esempi per meritare il premio eterno».
    Papa Pio XII compose una preghiera per domandare l’intercessione del Santo:

    «O San Pio X, gloria del sacerdozio, splendore e decoro del popolo cristiano. Tu, in cui l’umiltà parve affratellarsi con la grandezza, l’austerità con la mansuetudine, la semplice pietà con la profonda dottrina; Tu, pontefice dell’Eucarestia e del catechismo della fede integra e della fermezza impavida; volgi il tuo sguardo verso la Chiesa santa, che tu tanto amasti ed alla quale dedicasti il meglio dei tesori che, con mano prodiga, la divina Bontà aveva deposto nell’animo tuo; ottienile la incolumità e la costanza, in mezzo alle difficoltà ed alle persecuzioni dei nostri tempi; sorreggi questa povera umanità, i cui dolori così profondamente Ti afflissero, che arrestarono alla fine i palpiti del Tuo gran cuore; fa’ che in questo mondo agitato trionfi quella pace, che deve essere armonia fra le nazioni, accorda fraterna e sincera collaborazione tra le classi sociali, amore e carità tra gli uomini, affinché in tal guisa quelle ansie, che consumarono la Tua vita apostolica, divengano, grazie alla Tua intercessione, una felice realtà, a gloria del Signore nostro Gesù Cristo, che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia».
    San Pio X fu profeta e già più di cent’anni fa individuò nel ‘‘modernismo’’ quel «complesso di dottrine perniciose e decadenti» che avrebbero portato la «massima confusione nel mondo cattolico». Pericolose ideologie ispirate alle moderne filosofie dell’immanenza ed usate per interpretare il cristianesimo e renderlo accessibile ai capricci e viziosi pruriti contemporanei. Il Dizionario del Cristianesimo di p. Zoffoli (Sinopsis, 1992, p. 321) spiega: «Il ‘‘modernismo’’ oggi così diffuso ‘‘nelle vene stesse e nelle viscere’’ della Chiesa, fu deplorato e condannato da san Pio X poiché stava prendendo piede nei salotti e nelle scuole di teologia, nei testi di filosofia e di dogmatica (censurati dal Sant’Uffizio), e nei seminari; fu definito come demolitore della religione poiché ‘‘infetto da agnosticismo’’ in quanto ‘‘discredita la ragione per esaltare il sentimento’’; complesso di dottrine (‘‘modernismo’’) ispirato all’immanentismo perché ‘‘fa derivare i dogmi dal fondo della coscienza’’, colmo di relativismo ed evoluzionismo dato che ha pretesa ‘‘che le formule dogmatiche debbano essere mutevoli secondo le vicende umane e secondo le personali esperienze religiose’’. Sostanzialmente è l’evoluzione del protestantesimo misto di agnosticismo». Il primo manifesto intervento di san Pio X contro il ‘‘modernismo’’ fu il Decreto Lamentabili Sane Exitu (in italiano: «Con deplorevoli frutti») della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio (3 luglio 1907), nel quale si elencavano e condannavano 65 proposizioni che stravolgono la dottrina cattolica pur presentandosi astutamente come derivate e fondate sulla stessa dottrina. L’8 settembre del 1907 il Decreto fu seguito dall’Enciclica Pascendi Dominici gregis, come sentenza di condanna inesorabile ai ‘modernisti’’ ed al ‘‘modernismo’’, in quanto «sintesi di tutte le eresie». Nel Decreto prima e nell’Enciclica poi, il Santo Pontefice deplora che «anche tra i cattolici si trovino non pochi scrittori che, trasgredendo i limiti stabiliti dai padri e dalla santa Chiesa stessa, sotto le apparenze di una più alta intelligenza e col nome di considerazione storica, cercano un tale progresso dei dogmi che, in realtà, sono la corruzione dei medesimi». San Pio X sottolinea, inoltre, con energia che «ciò che importa anzitutto è che la filosofia scolastica che [Noi ordiniamo] di seguire si debba precipuamente intendere quella di San Tommaso d’Aquino; intorno al quale tutto ciò che il nostro predecessore [Leone XIII] stabilì intendiamo che rimanga in pieno vigore e, se è necessario, lo rinnoviamo e confermiamo e severamente ordiniamo che sia da tutti osservato […]: discostarsi dall’Aquinate, specialmente in cose metafisiche, non avviene senza grave danno». L’opera di Papa Giuseppe Melchiorre Sarto (san Pio X) proseguì con l’introduzione del Giuramento antimodernista, che è una «Dichiarazione di ripudio delle dottrine moderniste a cui era tenuto tutto il clero cattolico». La Dichiarazione fu prescritta da san Pio X nel 1910 ed imposta dal Sant’Uffizio. Il Giuramento antimodernista, obbligatorio per tutti gli uomini di Chiesa e per gli aspiranti tali, «fu un colpo mortale a questa corrente di pensiero che, caduta nel dimenticatoio per oltre cinquant’anni, riemerse come un fiume carsico soltanto a cavallo del Concilio Vaticano II» (cf. Zenit, 29/11/2007). Il Giuramento antimodernista, che a breve reciteremo insieme, fu ‘‘abolito’’ da Montini (Paolo VI) nel 1966; venne inoltre ‘‘eliminato’’ anche l’Index Librorum Prohibitorum eretto nel 1559 e ‘‘delegittimato’’ notevolmente il Sant’Uffizio.
    Recitiamo insieme il Giuramento antimodernista fedeli a Cristo Re, domandando la intercessione di san Pio X:
    «Io N.... fermamente accetto e credo in tutte ed in ciascuna delle verità definite, affermate e dichiarate dal Magistero infallibile della Chiesa, soprattutto quei principi dottrinali che contraddicono direttamente gli errori del tempo presente. Primo: credo che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza e può anche essere dimostrato con i lumi della ragione naturale nelle opere da Lui compiute (cf. Rm. 1,20), cioè nelle creature visibili, come causa dai suoi effetti. Secondo: ammetto e riconosco le prove esteriori della Rivelazione, cioè gli interventi divini, e soprattutto i miracoli e le profezie, come segni certissimi dell’origine soprannaturale della religione cristiana, e li ritengo perfettamente adatti a tutti gli uomini di tutti i tempi, compreso quello in cui viviamo. Terzo: con la stessa fede incrollabile credo che la Chiesa, custode e maestra del verbo rivelato, è stata istituita immediatamente e direttamente da Cristo stesso vero e storico mentre viveva fra noi, e che è stata edificata su Pietro, capo della gerarchia ecclesiastica, e sui suoi successori attraverso i secoli. Quarto: accolgo sinceramente la dottrina della fede trasmessa a noi dagli Apostoli tramite i padri ortodossi [da non confondere con i sedicenti ‘‘Ortodossi’’ orientali, i quali sono generalmente i tirapiedi delle Autorità civili locali, scismatici e di dottrina notoriamente eretica, ndR], sempre con lo stesso senso e uguale contenuto, e respingo del tutto la fantasiosa eresia dell’evoluzione dei dogmi da un significato all’altro, diverso da quello che prima la Chiesa professava; condanno similmente ogni errore che pretende sostituire il deposito divino, affidato da Cristo alla Chiesa perché lo custodisse fedelmente, con una ipotesi filosofica o una creazione della coscienza che si è andata lentamente formando mediante sforzi umani e continua a perfezionarsi con un progresso indefinito. Quinto: sono assolutamente convinto e sinceramente dichiaro che la fede non è un cieco sentimento religioso che emerge dall’oscurità del subcosciente per impulso del cuore e inclinazione della volontà moralmente educata, ma un vero assenso dell’intelletto a una verità ricevuta dal di fuori con la predicazione, per il quale, fiduciosi nella Sua autorità supremamente verace, noi crediamo tutto quello che il Dio personale, Creatore e Signore nostro, ha detto, attestato e rivelato. Mi sottometto anche con il dovuto rispetto e di tutto cuore aderisco a tutte le condanne, dichiarazioni e prescrizioni dell’enciclica Pascendi e del decreto Lamentabili, particolarmente circa la cosiddetta storia dei dogmi. Riprovo altresì l’errore di chi sostiene che la fede proposta dalla Chiesa può essere contraria alla storia, e che i dogmi cattolici, nel senso che oggi viene loro attribuito, sono inconciliabili con le reali origini della religione cristiana. Disapprovo pure e respingo l’opinione di chi pensa che l’uomo cristiano più istruito si riveste della doppia personalità del credente e dello storico, come se allo storico fosse lecito difendere tesi che contraddicono alla fede del credente o fissare delle premesse dalle quali si conclude che i dogmi sono falsi o dubbi, purché non siano positivamente negati. Condanno parimenti quel sistema di giudicare e di interpretare la sacra Scrittura che, disdegnando la tradizione della Chiesa, l’analogia della fede e le norme della Sede apostolica, ricorre al metodo dei razionalisti e con non minore disinvoltura che audacia applica la critica testuale come regola unica e suprema. Rifiuto inoltre la sentenza di chi ritiene che l’insegnamento di discipline storico-teologiche o chi ne tratta per iscritto deve inizialmente prescindere da ogni idea preconcetta sia sull’origine soprannaturale della tradizione cattolica sia dell’aiuto promesso da Dio per la perenne salvaguardia delle singole verità rivelate, e poi interpretare i testi patristici solo su basi scientifiche, estromettendo ogni autorità religiosa e con la stessa autonomia critica ammessa per l’esame di qualsiasi altro documento profano. Mi dichiaro infine del tutto estraneo ad ogni errore dei modernisti, secondo cui nella sacra tradizione non c’è niente di divino o peggio ancora lo ammettono ma in senso panteistico, riducendolo ad un evento puro e semplice analogo a quelli ricorrenti nella storia, per cui gli uomini con il proprio impegno, l’abilità e l’ingegno prolungano nelle età posteriori la scuola inaugurata da Cristo e dagli Apostoli. Mantengo pertanto e fino all’ultimo respiro manterrò la fede dei padri nel carisma certo della verità, che è stato, è e sempre sarà nella successione dell’Episcopato agli Apostoli (Sant’Ireneo, Adversus haereses, 4, 26, 2: PG 7, 1053), non perché si assuma quel che sembra migliore e più consono alla cultura propria e particolare di ogni epoca, ma perché la verità assoluta e immutabile predicata in principio dagli Apostoli non sia mai creduta in modo diverso né in altro modo intesa (Tertulliano, De praescriptione haereticorum, 28: PL 2, 40). Mi impegno ad osservare tutto questo fedelmente, integralmente e sinceramente e di custodirlo inviolabilmente senza mai discostarmene né nell’insegnamento né in nessun genere di discorsi o di scritti. Così prometto, così giuro, così mi aiutino Dio e questi santi Vangeli di Dio».
    La ‘‘religione’’ che oggi è professata dalla gran parte dei cosiddetti cattolici, molti dei quali sembrerebbero davvero ingannati, è il ‘‘neomodernismo’’ o meglio il ‘‘vaticanosecondismo’’, ovvero la «cloaca di ogni eresia» (cf. Pascendi). Papa Pio XII il 12 agosto 1950 condannerà, per mezzo della Humani Generis, con circa 15 anni di anticipo ed entrando nei particolari più minuziosi, quella che poi sarà la religione del vaticanosecondo, il suo spirito e sentimento. a cura di CdP”

    «Carlo Di Pietro
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare San Pio X, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, San Pio X possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»
    “O Dio, che per difendere la fede cattolica e restaurare tutto in Cristo hai riempito di celeste sapienza e di apostolica fortezza il Sommo Pontefice San Pio: concedici, propizio, di raggiungere il premio eterno, dopo aver seguito i suoi precetti ed i suoi esempi. Per lo stesso Signore...Così sia.”


    “Don Ugo Carandino (IMBC) ha da poco pubblicato questo post:
    «3 settembre, festa di San Pio X, Papa e Confessore. Ovviamente i "tradizionalisti" che mettono in discussione l'infallibilità dei papi non hanno nulla da festeggiare e dovrebbero smetterla di appropriarsi del nome e dell'opera di San Pio X. Sancte Pie X, ora pro nobis».

    Per chi non conoscesse l'argomento, mi permetto di sintetizzarlo brevemente.
    In data 12 gennaio 1966, Montini, meglio noto come Paolo VI, affermò:
    «Vi è chi si domanda quale sia l’autorità, la qualificazione teologica, che il Concilio [Vaticano (II), NdA] ha voluto attribuire ai suoi insegnamenti, sapendo che esso ha evitato di dare definizioni dogmatiche solenni, impegnanti l’infallibilità del Magistero ecclesiastico. E la risposta è nota per chi ricorda la dichiarazione conciliare del 6 marzo 1964, ripetuta il 16 novembre 1964: dato il carattere pastorale del Concilio [Vaticano (II), NdA], esso ha evitato di pronunciare in modo straordinario dogmi dotati della nota di infallibilità; ma esso ha tuttavia munito i suoi insegnamenti dell’autorità del supremo Magistero ordinario il quale Magistero ordinario e così palesemente autentico deve essere accolto docilmente e sinceramente da tutti i fedeli, secondo la mente del Concilio circa la natura e gli scopi dei singoli documenti» (Udienza; (cf. nota 666 in Apologia del Papato, pag. 330).
    Come si evince dalla dichiarazione dello stesso Montini, sono egli stesso ed il "concilio" Vaticano II a negare l'infallibilità del Pontefice e della Chiesa nei termini definiti dal Vaticano primo e da Pio IX varie volte. Con un'astuta macchinazione moderna, da agnostici, sostengono: «[...] sapendo che esso [il Vaticano (II), NdA] ha evitato di dare definizioni dogmatiche solenni, impegnanti l’infallibilità del Magistero ecclesiastico [...] esso ha evitato di pronunciare in modo straordinario dogmi dotati della nota di infallibilità».
    La replica immediata sarebbe: invece il "concilio" ha certamente preteso di dare definizioni dogmatiche di Magistero ordinario ed universale, ma anche probabilmente straordinario, vista la straordinarietà di alcuni documenti ed il particolare ricorso alla Scrittura ed alla supposta legge naturale e divina, impegnanti tutti certamente l’infallibilità del Magistero ecclesiastico, tuttavia senza mai ottenere da NSGC questa infallibilità. Adesso vediamo il perché!
    Come si nota con evidenza, Montini fa anche confusione fra "autorità" e "qualificazione teologica". Pretende di dare una "qualificazione teologica" all'autorità differente da quella già definita dalla Chiesa, e ciò non è affatto possibile. Ci viene in aiuto, proprio su questo, la Humani Generis di Pio XII: determinati argomenti non è più possibile discuterli.
    Montini stava rispondendo alle obiezioni dei primissimi resistenti al "concilio" Vaticano II che, come noto, avevano una larvale posizione cosiddetta "sedevacantista", questo almeno fino al 1970, mentre mons. Lefebvre autografava, sebbene a malincuore, i documenti del "concilio", anche quello terribile (Lumen Gentium) con nota previa, posta sarcasticamente alla fine del testo (sic!). Chi conosce la vicenda non può far a meno di rattristarsi.
    Perché queste obiezioni dei larvali "sedevacantisti"? Poiché almeno 6 documenti che il "concilio" pretendeva, con Montini, di promulgare, contenevano e contengono gravissimi errori dottrinali: errori di dottrina espressa, quindi di nuove dottrine su materia di fede, morale, legge e liturgia incompatibili con il dogma cattolico. La resistenza, che per fede cattolica non poteva credere contemporaneamente nella Chiesa infallibile e nella Chiesa che sbaglia laddove non è possibile sbagliare, si oppose e domandò: "Perché il 'concilio' contiene questi errori dottrinali? E il dogma dell'infallibilità che fine fa? Allora voi che firmate non siete la Chiesa, non avete autorità, l'avete perduta, ne siete stati privati!".
    I protestanti dicevano ed hanno sempre detto: i concilii universali sbagliano e la Chiesa non è infallibile. Non dimentichiamo questo passaggio.
    I resistenti non facevano altro che citare la dottrina cattolica a tal proposito: Papa e Concilio universale non possono sbagliare. La Chiesa non sbaglia dottrina.
    Ora, che un Concilio unito al Papa non possa promulgare errori dogmatici è un dogma, dunque la resistenza, davanti all'evidenza, dovette constatare la vacanza della Sede apostolica per manifesta eresia. Un eretico, difatti, non essendo Papa, poiché un eretico non può essere Papa, non beneficia di alcuna infallibilità, la quale è concessa da NSGC al Papa, non ad un non Papa, non ad un privato vescovo. Ed ecco spiegata la presenza dei gravissimi errori dogmatici che il "concilio" e Montini pretendevano di promulgare, pur dichiarando di non aver promulgato alcuna nuova dottrina, ma solo delle esortazioni pastorali sotto forma, per esempio di Costituzioni Dogmatiche. Insomma, siamo alla negazione dell'ABC della lingua italiana, non solo del dogma cattolico. Sono solo dei semplici espedienti usati dai modernisti, ci siamo oramai abituatissimi! Ieri come oggi affermano: "questa dottrina cambia la dottrina, ma non è dottrina è solo prassi pastorale". Come se dottrina e prassi dottrinale (o pastorale) possano divergere.
    Sto riassumendo il più possibile, ma non è facile.
    A queste ed a tante altre obiezioni di fede cattolica e di buon senso fatte dalla resistenza, la quale doveva avere una posizione necessariamente sedevacantista, Montini replicò con la mentovata affermazione fallibilista in Udienza nel 1966, rilanciando la medesima, e visionaria, posizione già pronunciata in "concilio" nel '64. Dichiarazione che oltre ad essere storicamente falsa, è anche "ereticissima" se consideriamo i suoi nefasti risultati. Lo dico non per storicizzare, ma per evidenziare con la necessaria enfasi.
    Cosa fecero i cosiddetti tradizionalisti?
    Quello che continuano a fare ancora oggi: dopo essersi ritirati nell'oblio per 4 o 5 anni, dopo aver "piombato" come meglio potevano le loro posizioni di prestigio ed economiche, non appena si calmò la furia iconoclasta e neo-protestante di Montini a danno della "sprovveduta" prima resistenza sedevacantista, i cosiddetti tradizionalisti accettarono ed accettano la prima parte della dichiarazione fallibilista e falsa di Montini, che rompe decisamente col dogma dell'infallibilità e con la tradizione, tuttavia adottarono ed adottano un atteggiamento scismatico in riferimento alla seconda parte (quella sull'ubbidienza che si deve al Papa quindi alla Chiesa), poi precipitano nello scisma capitale, che è ancora il massimo del tradizionalismo per quel tipo di cosiddetti tradizionalisti.
    Ora, quando don Carandino dice: «3 settembre, festa di San Pio X, Papa e Confessore. Ovviamente i "tradizionalisti" che mettono in discussione l'infallibilità dei papi non hanno nulla da festeggiare e dovrebbero smetterla di appropriarsi del nome e dell'opera di San Pio X. Sancte Pie X, ora pro nobis», ha ragioni da vendere, fa un'opera di carità, non perché lo dico io, ma perché lo insegna la Chiesa, egli dice la verità!
    San Pio X asserisce nella Ad Diem Illum Laetissimum: "[il] Concilio Vaticano così ammirabile di opportunità e della definizione dell'infallibilità Pontificia, formulata cosi a buon punto di fronte agli errori che stavano per sorgere".
    A quale definizione si riferisce? Leggiamola: "Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l’esaltazione della religione Cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l’approvazione del sacro Concilio proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema".
    Leone XIII cita la Sessione III Cap. 3 del Vaticano I in Satis Cognitum ed altrove: "Per questo i Padri del Concilio Vaticano nulla hanno decretato di nuovo, ma solo ebbero presente l’istituzione divina, l’antica e costante dottrina della Chiesa e la stessa natura della fede, quando decretarono: “Per fede divina e cattolica si deve credere tutto ciò che è contenuto nella parola di Dio scritta o tramandata, e viene proposto dalla Chiesa o con solenne definizione o con ordinario e universale magistero come verità da Dio rivelata”"
    Pio XII in Munificentissimus Deus qua fidei dogma definitur Deiparam Virginem Mariam corpore et anima fuisse ad caelestem gloriam assumptam, insegna ancora: "dal consenso universale di un magistero ordinario della chiesa si trae un argomento certo e sicuro per affermare che l'assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo, - la quale, quanto alla celeste glorificazione del corpo virgineo dell'augusta Madre di Dio, non poteva essere conosciuta da nessuna facoltà umana con le sole sue forze naturali è verità da Dio rivelata, e perciò tutti i figli della chiesa debbono crederla con fermezza e fedeltà. Poiché, come insegna lo stesso concilio Vaticano, «debbono essere credute per fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa oralmente o col suo ordinario e universale magistero, propone a credere come rivelate da Dio»" (cita CONC. VAT. I, Const. dogm. Dei Filius de fide catholica, c. 3).
    Si è voluto brevemente dimostrare, sebbene con grandi "approssimazioni" storiche da post FB, come i cosiddetti tradizionalisti, che sono soliti opporre la sola parola "tradizione" (escludendo quella che andrebbe usata: Magistero) a qualsiasi altro argomento, in realtà dimenticano proprio la Tradizione, quella vera sulla materia dell'infallibilità. Questa cattiva abitudine, oggi di grande comodità, non è solo tipica della Fraternità San Pio X, giustamente chiamata in causa da don Ugo, ma di tutti gli ambienti dei cosiddetti tradizionalisti a gettone, ovvero gli apologeti di una porzione della Tradizione, quella più comoda. Inclusi alcuni sedevacantisti che fanno del prete un mero distributore di Ostie.
    Insegna SER Mons. Ferrè nel commento alla Dei Filius:
    "Quindi è chiarissimo (scrive “indi procede”) che realmente la dottrina proposta da questo Magistero è antica quanto la Chiesa perchè sempre identica a se stessa, è diffusa in tutto il mondo cattolico, ed è conosciuta e professata da tutti i cattolici. Ciò detto (scrive “in questo senso”), quindi, è verissimo che si deve credere ciò che sempre, dovunque e da tutti è stato creduto (Tradizione). Ma, per fare ciò, non si richiede altro che aderire semplicemente e con tutta fermezza al Magistero universale ed ordinario della Chiesa. La regola suggerita dal Lirinese tornerebbe di grande giovamento quando, su questo o quel punto determinato di cristiana dottrina, sorgesse controversia o la Chiesa non avesse ancora pronunciato la sua definizione".
    Mons. Michel Guérard des Lauriers, teologo domenicano, fu cacciato da Montini dalla Lateranense, poi da mons. Lefebvre dal seminario di Econe, proprio perché ricordava loro il vero significato del dogma cattolico sull'infallibilità del Papa e della Chiesa, il significato tradizionale e dogmatico dato tal Vaticano primo. Sia Montini che mons. Lefebvre sono considerati due giganti della teologia e morirono riveriti fra mille onori, mentre Mons. Michel Guérard des Lauriers morì calunniato, dimenticato e povero, ma circondato dai soli pochi amici che ebbero il coraggio di rimanere cattolici.
    PS. ho recentemente studiato molti scritti antichi, ma alcuni nuovi per me, per una ricerca sull'infallibilità del Papa, ed ho notato che Agostino Trionfo da Ancona, Giovanni cardinale di Torrecremata, il cardinal Giacobazzi, il Gaetano, il Vittoria, il de Monte, san Bellarmino, sant'Antonino, Gregorio XVI, Paolo IV, Paolo III, Adriano II, Innocenzo III, sant'Alfonso, Cornelio Alapide, l'abate Barbier, lo Zabarella, il cardinale di san Giuliano legato di Eugenio IV, il cardinal Moliniano, Guido A. di Bologna, Giovanni da Imola, il de Rosellis di Padova, Decio milanese, Angelo de Clavasio, Silvestro di Priera del Sacro Palazzo, Suarez, il Cartechini e molti altri (anche se non tutti "esemplari"), sostengono, sebbene con varie ipotesi e sfumature teologiche, quello che Mons. Michel Guérard des Lauriers affermava coraggiosamente nella Tesi di Cassiciacum, ovvero che un eretico non è né può essere Papa, tuttavia può trovarsi ad occupare la nuda sede. Inutile dire che non è il numero che fa la verità, bastavano (anche se non è necessario dirlo) già le dichiarazioni di Gesù sul Papato e la spiegazione data da san Paolo in Galati. Prima o poi pubblicherò una nuova ricerca per integrare Apologia del Papato e correggere alcune imprecisioni.
    Sancte Pie X, ora pro nobis !!! CdP”


    «Carlo Di Pietro - La vera e la falsa tradizione in occasione della festa di San Pio X, anno 2016»
    La vera e la falsa tradizione in occasione della festa di San Pio X, anno 2016 | www.agerecontra.it





    Edizioni Amicizia Cristiana - Don Ugo Carandino: L'Enciclica che condann? il Modernismo
    Don Ugo Carandino, L'Enciclica che condannò il Modernismo, La “Pascendi” di San Pio X, Amicizia Cristiana, Chieti 2005.
    https://forum.termometropolitico.it/...carandino.html

    “Nel 1907 la condanna di papa Sarto alla sintesi tra cattolicesimo e scienza
    Pio X e l’enciclica “Pascendi”: tradizione contro modernismo DON UGO CARANDINO
    (…) Furono evidentemente le Università e i Seminari romani le roccheforti dell’ortodossia, attraverso grandi figure come il gesuita Louis Billot (1846-1931), professore all’Università Gregoriana, creato poi cardinale da papa Pio X; il padre Pio de Mandato, tenace avversario del protestantesimo; il cardinale Camillo Mazzella (1833-1900), dapprima professore alla Gregoriana e poi prefetto della Congregazione degli Studi.
    (…) L’AZIONE DI SAN PIO X
    San Pio X, fin dal primo anno del suo pontificato, svolse un’azione energica per debellare il Modernismo, mettendone all’indice i libri, colpendo con sanzioni disciplinari i rappresentanti più pericolosi, favorendo la stampa antimodernista dei cosiddetti “cattolici integristi”, che troveranno di lì a poco nell’azione di monsignor Benigni la massima collaborazione tra la Santa Sede e questa pubblicistica integrista.
    (…) L’ATTUALITÀ DELLA PASCENDI
    Gli eventi che seguirono la morte di san Pio X dimostrano che la Provvidenza volle ispirare al santo pontefice la Pascendi non per fermare definitivamente il Modernismo, ma per denunciarlo, esaminandolo scientificamente. Infatti durante il pontificato di Benedetto XV, salito al trono pontificio dopo la morte di san Pio X, non fu proseguita la linea di fermezza intrapresa dal suo predecessore. (...)
    Quindi, malgrado le condanne dei padri storici del Modernismo, gli anni Venti videro la riorganizzazione delle file moderniste che portò alla scalata del potere culminata col Concilio Vaticano II.
    La Pascendi rimane allora un vero e proprio manifesto di ortodossia del cattolicesimo voluto dalla Provvidenza per armare dottrinalmente le coscienze cattoliche poste a scegliere tra l’adesione agli errori di oggi o alla Verità di sempre. In questo senso la Pascendi, e l’intero magistero di san Pio X, diventano un preziosissimo e insostituibile strumento di discernimento, capace di non limitare l’opposizione al neomodernismo a un semplice aspetto emotivo, bensì di imporla, alla luce dell’insegnamento di Pietro, come l’unica posizione per chi vuole rimanere veramente cattolico.
    Non ci resta che invocare san Pio X per perseverare nell’autentica Fede cattolica, ricordando le parole dello stesso Papa: «I veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né innovatori, ma tradizionalisti».
    [Data pubblicazione: 14/10/2004]”


    https://forum.termometropolitico.it/...carandino.html
    “(…) In particolare San Pio X e Pio XII hanno pubblicamente e ufficialmente denunciato, con atti di Magistero, il serpeggiare (è il caso di dirlo) di errori dottrinali all’interno della Chiesa capaci di minare le basi stesse della dottrina cattolica. I Papi si riferivano al Modernismo, definito da San Pio X la “sintesi di tutte le eresie”, un insieme cioè di errori filosofici e teologici in radicale antitesi con l’insegnamento tradizionale. L’applicazione delle nuove dottrine, denunciavano ancora i successori di Pietro, avrebbe portano alla nascita di una nuova religione, non più fedele all’insegnamento di Cristo e degli Apostoli, elemento disgregante per la religione e per l’intera società.
    Oggi le encicliche di San Pio X e di Pio XII giacciono tra gli scaffali impolverati delle biblioteche dei seminari e le ultime generazioni ecclesiastiche si sono formate su ben altri testi, contenenti tesi teologiche un tempo condannate dalle stesse encicliche dimenticate. Siamo arrivati al paradosso che le eresie di ieri sono diventate l’ortodossia di oggi e l’ortodossia di ieri è diventata l’eresia di oggi!
    Sembra davvero che una nuova religione si sia introdotta all’interno della Chiesa, con un nuovo rito della messa, un nuovo modo di amministrare i sacramenti, dei nuovi catechismi, il nuovo diritto canonico, delle nuove traduzioni della Bibbia… Il tutto ispirato a ciò che ha reso possibile il capovolgimento della dottrina e della pastorale: il concilio Vaticano II. Permetta questa similitudine: i modernisti, sino a Pio XII, erano come dei clandestini penetrati nella Chiesa, poiché imbevuti di dottrine estranee alla Fede cattolica. Il Concilio ha… regolarizzato questa clandestinità, dando piena cittadinanza, all’interno della Chiesa, a un pensiero religioso che contraddice venti secoli di Cattolicesimo e dando vita, di conseguenza, a un altrettanto nuovo (e difforme dal passato) modo di affrontare le questioni religiose e sociali.(...) i responsabili del nuovo corso ecclesiale sono solerti nel demonizzare quella parte minoritaria del clero che si oppone alla deriva modernista.
    Inutile dire che le nuove dottrine hanno portato anche a una rilettura della storia della Chiesa, ripudiando un passato che fu determinato dal Deposito della Fede a sua volta ripudiato. Difficile, infatti, conciliare la battaglia di Lepanto con l’indifferentismo ecumenico di Assisi, poiché è impossibile conciliare la dottrina del Concilio di Trento con quella del Vaticano II. Impossibile quindi immaginare San Pio V, un papa profondamente tridentino, a indire un incontro ecumenico sulle acque di Lepanto, invece della provvidenziale crociata…
    A questo proposito l’attuale dibattito parlamentare sulla libertà religiosa non è altro che l’ennesima sciagurata conseguenza delle nuove dottrine conciliari, particolarmente arrendevoli nei confronti dei due monoteismi che non riconoscono la Trinità di Dio e la divinità di Cristo. Sono stati gli uomini del Concilio a promulgare il decreto sulla libertà religiosa e a sollecitare la revisione dei concordati con gli Stati cattolici, in senso negativo per la Chiesa. C’è da chiedersi, allora, fino a che punto questa gerarchia possa considerarsi legittima, e non mancano vescovi, teologi e religiosi che rispondono negativamente al quesito. Questa spiegazione teologica potrebbe allora modificare l’affermazione iniziale: non più lo stupore per gli errori della Chiesa (poiché la Chiesa non può errare in ambito dottrinale), ma piuttosto la dolorosa e stupita constatazione delle presenza di elementi estranei e rovinosi nella Chiesa cattolica. Vengono alla mente le parole che San Pio X scriveva nel 1907: “i fautori dell’errore non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma ciò che da somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa … non pochi dello stesso ceto sacerdotale penetrati dalle velenose dottrine dei nemici della Chiesa”.
    Non resta che conservare la Fede della Chiesa contro i nemici interni della Chiesa stessa, anche per il bene dei nostri popoli che, per poter salvaguardare la propria identità dalla duplice minaccia mondialista e islamica, hanno bisogno di una profonda forza spirituale.
    don Ugo Carandino, Istituto Mater Boni Consilii Da La Padania del 5 Marzo 2005”





    Preghiamo San Pio X
    “O Santo Pio X, mite ed umile di cuore, a somiglianza di Gesù che tanto bene rappresentaste in mezzo a noi, accogliete pietoso la nostra preghiera, come paternamente ascoltaste in terra chiunque ricorreva a Voi.
    Vedete quanto sono tristi i nostri giorni e come i nemici di Dio combattono contro di Lui ed i Suoi figli!
    Sorgete nella indomita fortezza del Vostro spirito e proteggete la Chiesa; difendete il Vostro Successore; salvate tutti noi che, uniti con Voi in un cuor solo, Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio le nostre preghiere, perché fra tanti pericoli la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l’inno della liberazione, della vittoria e della pace.”
    Così sia.
    “1 - San Pio X, tu che sapevi vivere
    abitualmente alla presenza di Dio, aiutaci ad orientare al Signore tutta la nostra vita: il lavoro e lo studio, i rapporti familiari e sociali, lo svago e la sofferenza, la vita e la morte.
    Gloria al Padre.
    San Pio X, prega per noi.
    2 - San Pio X, tu che sei stato un riformatore saggio e concreto, capace anche di gesti innovatori e profetici, dal cielo continua oggi la missione che ti ha affidato il Signore. Intercedi per la Chiesa, affinché essa possa superare i pericoli che la minacciano e svolgere la sua missione nel mondo. Ottienile di perseverare nella fedeltà, nel coraggio e nella santità.
    Gloria al Padre.
    San Pio X, prega per noi.
    3 - San Pio X, tu sei sempre stato attento alle necessità spirituali e materiali delle persone che hai avvicinato nel tuo ministero pastorale. A te anche noi ci rivolgiamo con fiducia. Il tuo cuore di “Padre buono” comprende ciò che non sappiamo dire. Ottienici dal Signore le grazie che sono conformi alla Sua volontà e per il nostro vero bene. In particolare ti chiediamo la grazia ...
    Gloria al Padre.
    San Pio X, prega per noi.
    Preghiera liturgica
    O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo hai animato del tuo Spirito di sapienza e fortezza il papa san Pio X, fa che alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.”


    3 settembre (21 agosto) - S. Pio X, Papa
    https://forum.termometropolitico.it/...ecumemico.html

    “(…) La radice profonda di tutto ciò è da ricercare nel modernismo, eresia che S. Pio X condanno nel 1907, e che col Concilio Vaticano II è entrato nella dottrina ecclesiale. San Pio X già cent'anni fa fece sentire un grido d'allarme quando condannò il modernismo come "sintesi di tutte le eresie". Esso può essere definito un "ibrido amalgama di cattolicesimo verbale con un reale razionalismo naturalistico, che si basa sui sistemi filosofici dell'agnosticismo, dell'immanentismo e dell'evoluzionismo radicale. Il modernismo in forza dei suoi principi deleteri - diceva sempre san Pio X - conduce all'abolizione di ogni religione e quindi all'ateismo". O, ed è il nostro caso, alla instaurazione di una "religione globale", ibrido ecumenico di tutte le fedi, congeniale ai disegni di chi progetta l'eliminazione delle identità e l'instaurazione del potere mondiale.
    Proprio per conoscere meglio la figura di S. Pio X, che salì sul soglio di Pietro cent'anni fa, e la sua opera per la difesa della verità e della tradizione della Chiesa, il Centro studi Davide Albertario organizza sabato 29 novembre a Milano (Palazzo della Provincia in via Vivaio n 1 ore 15) un Convegno pubblico sul tema: "San Pio X, il Papa che condannò il Modernismo. 1903 - 2003 nei cento anni dall'elezione al Sommo Pontificato. (…)
    Per informazioni: Centro Studi Davide Albertario (…) [Data pubblicazione: 27/11/2003]”





    2014: centenario della morte di San Pio X - Editoriale del calendario Sodalitium 2014
    “La beatificazione di Pio X nel 1951, la sua canonizzazione nel 1954, fortemente volute da Pio XII, che vedeva rinascere nella Nouvelle Théologie il mai spento modernismo, sono stati come l’ultimo suggello della Divina Provvidenza per confortare i cattolici fedeli prima della traversata del deserto spirituale che sembra non avere fine. L’infallibile parola del Vicario di Cristo ci assicura che seguendo le orme di Papa Pio X i cattolici sono sicuri di restare saldi nella Fede, e di poter vincerne tutti i nemici, spirituali e temporali, interni ed esterni, che cercano, invano, di spegnerla, e di metterne per sempre a tacere la voce.
    San Pio X, prega per noi, e soccorri la Chiesa che ti fu affidata da Cristo!”



    Programma del "Sodalitium Pianum" - Sodalitium
    “Programma del “Sodalitium Pianum”

    Per difendere l’integralità della Fede Cattolica minacciata dal Modernismo, Monsignor Umberto Benigni fondò a Roma il “Sodalitium Pianum” (S + P), associazione approvata e incoraggiata da San Pio X (Rescritti Autografi di S. S. Pio X, del 5 luglio 1911 e dell’8 luglio 1912; Lettera della S. Contrazione Concistoriale, del 25 febbraio 1913).
    1. Noi siamo Cattolici-Romani integrali. Come l’indica questa parola, il Cattolico-Romano integrale accetta integralmente la dottrina, la disciplina, le direzioni della Santa Sede e tutte le loro legittime conseguenze per l’individuo e per la società. Esso è «papalino», «clericale», antimodernista, antiliberale, antisettario. Egli è dunque integralmente contro-rivoluzionario, perché è avversario non solamente della Rivoluzione giacobina e del Radicalismo settario, ma ugualmente del liberalismo religioso e sociale. Resta assolutamente inteso che dicendo «Cattolico Romano integrale», non s’intende affatto modificare in qualsiasi modo l’autentico e glorioso titolo di Cattolico-Romano. La parola «integrale» significa soltanto «integralmente Cattolico-Romano», cioè pienamente e semplicemente Cattolico-Romano (…)”





    Sei cattolico? Fai il giuramento antimodernista di San Pio X [TESTO] | Radio Spada
    “IL GIURAMENTO ANTIMODERNISTA di Papa San Pio X
    Acta Apostolicæ Sedis, 1910, pp. 669-672”


    ?Gli annullamenti dei matrimoni nella Chiesa Conciliare?, di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI | Radio Spada
    “S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI, è uno dei pochi Vescovi cattolici in vita.
    I modernisti lo definiscono “sedevacantista”, gli ingenui la chiamano “tradizionalista”, per noi è semplicemente Cattolico: un Cattolico integrale, come usava dire san Pio X.

    Riconoscersi “tradizionalisti” nel Cattolicesimo, difatti, significa stimare per “cattolici” parimenti anche i modernisti. La definizione stessa di “cattolico tradizionalista” presuppone che possa esistere anche il “cattolico non tradizionalista”, dunque il modernista.
    Ecco perché è proprio il modernista che conia la definizione di “cattolico tradizionalista”, per legittimare la sua esistenza nel cattolicesimo stesso, per far credere al mondo che “anche il modernista può essere cattolico”, ma a modo suo: secondo la sua idea, secondo la sua esperienza, secondo il suo sentimento, secondo i suoi “dogmi” fatti di carne e passioni, etc etc etc …Pertanto attenzione ai sofismi ed alle “etichette” dei modernisti: o si è cattolici o non lo si è!!!”


    Sul Giuramento Antimodernista (di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI)
    http://www.cmri.org/ital-95prog9.html
    “Sul Giuramento Antimodernista di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI
    Festa di S. Pio X Papa 3 settembre 1995
    Carissimi beneamati in Cristo
    ,
    Oggi celebriamo la festa del Papa S. Pio X, il cui motto era “Instaurare omnia in Christo” (“Ricapitolare tutte le cose in N.S. Gesù Cristo”) ed è particolarmente dai suoi insegnamenti papali che troviamo i principi dottrinali che giustificano la nostra posizione teologica per mantenere la Fede cattolica tradizionale e rigettare le false innovazioni della Chiesa Conciliare del Concilio Vaticano II.
    All’inizio di questo XX secolo, il santo pontefice metteva in guardia il gregge di Cristo da certi moderni errori in filosofia e teologia che minacciavano di distruggere la Fede cattolica e che in seguito chiamò l’eresia del Modernismo. Il Papa aveva così a cuore questo pericolo che promulgò uno speciale decreto, il Lamentabili (3.7.1907) ed una speciale enciclica, la Pascendi (8.9.1907), nei quali chiaramente e sistematicamente espose e refutò tali errori dottrinali. Ciononostante, poiché ancora si facevano sforzi per continuare a promuovere la causa modernista, Papa S. Pio X nella sua paterna sollecitudine redasse e pubblicò, il 1° settembre 1910 il Giuramento Antimodernista. (...)
    Avendo considerato brevemente alcuni dei più importanti errori del Modernismo, possiamo meravigliarci che Papa S. Pio X sia stato così adamantino nell’esporre e refutare questa eresia? Il Modernismo ha condotto all’apostasia del nostro tempo. Guardiamo dunque sempre a N.S. Gesù Cristo, ai Suoi insegnamenti, e alla Sua Chiesa per rimanere sul cammino della salvezza; e che anche noi possiamo vivere il motto di Papa S. Pio X: “Instaurare omnia in Christo.”
    In Christo Jesu et Maria Immaculata,
    + Mark A. Pivarunas, CMRI
    Preserving the authentic Traditional Catholic Faith and Traditional Latin Mass: CMRI



    "L’Illogica Posizione Teologica della Fraternità S. Pio X."
    "L’ Infallibilità della Chiesa Cattolica."
    http://www.cmri.org/ital-index.html
    "Il Papato."
    http://www.cmri.org/ital-97prog6.shtml









    http://www.radiospada.org/
    “3 SETTEMBRE 2019: SAN PIO X, PAPA E CONFESSORE.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 1047-1052.”

    “Il 3 settembre 590 San Gregorio Magno (festa liturgica 12 marzo) viene esaltato al Sommo Pontificato.”

    “Radio Spada segue e diffonde il calendario precedente alle riforme del "concilio vaticano secondo" e lì san Pio X è il 3 settembre e san Gregorio Magno il 12 marzo.”

    “Il 3 settembre 1914 Papa Benedetto XV Della Chiesa viene esaltato al Sommo Pontificato”





    3 settembre (21 agosto) - S. Pio X, Papa
    Preghiamo San Pio X






    http://liguesaintamedee.ch
    3 septembre : Saint Pie X, Pape (1835-1914) :: Ligue Saint Amédée
    "3 septembre : Saint Pie X, Pape (1835-1914)."
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...3_st_pie_x.jpg







    SANCTE PIE X, ORA PRO NOBIS!!!
    "INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO"
    SUB CHRISTI REGIS VEXILLIS MILITARE GLORIAMUR +
    Ad majorem Dei gloriam
    - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    8 SETTEMBRE 2019: ANNIVERSARIO DELLA “PASCENDI DOMINICI GREGIS” DI PAPA SAN PIO X; NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA CON MEMORIA DELLA TREDICESIMA DOMENICA DOPO PENTECOSTE…



    «8 SETTEMBRE NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA.»
    Guéranger, L'anno liturgico - Natività della Beata Vergine Maria
    http://www.unavoce-ve.it/pg-8set.htm


    «DOMENICA TREDICESIMA DOPO LA PENTECOSTE.»
    Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Tredicesima dopo la Pentecoste
    http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom13.htm





    “8 SETTEMBRE: NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA."
    https://forum.termometropolitico.it/...ine-maria.html
    https://forum.termometropolitico.it/...ine-maria.html
    “8 Settembre - Natività della Beata Vergine Maria.”
    https://forum.termometropolitico.it/...e-maria-3.html
    "12 SETTEMBRE: SANTISSIMO NOME DI MARIA."
    15 SETTEMBRE: BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA, Festa dei Sette Dolori della B. V. Maria.”





    SANTA MESSA DOMENICALE CELEBRATA DA DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ A PAESE (TV) OGGI 8 SETTEMBRE 2019: NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA CON MEMORIA DELLA TREDICESIMA DOMENICA DOPO PENTECOSTE...


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    Natività B.V. Maria (XIII domenica d. Pentecoste)- (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=5Z9v7udCG6U
    Natività B.V. Maria (XIII domenica d. Pentecoste)- (Omelia)
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    Don Floriano Abrahamowicz ha dovuto rimandare - a causa della forte pioggia, che tra l’altro ha fatto andare via la corrente interrompendo la registrazione completa della Santa Messa - la Festa di San Pio X a Domenica prossima 15 settembre…Comunque grazie a Dio l’omelia è venuta registrata dato che è stata grandiosa; è andato giù duro contro la maggior parte delle posizioni ‘lebbrose’ presenti anche nell’ambiente del “cattolicesimo tradizionale”, inclusa (seppur senza nominarla esplicitamente) la “Tesi di Cassiciacum”…Questo significa parlare chiaro e schietto:


    «(…) è d’obbligo ricordare ogni anno la spiegazione ufficiale della mondazione dei lebbrosi come ci insegna Madre Chiesa (…) dice Sant’Agostino (…) dobbiamo chiederci cosa significa la lebbra e lui dice “non senza ragione si può intendere con la lebbra coloro che non hanno la scienza della vera fede, non la conoscono, ma professano varie dottrine di errore” (…)
    Cari fedeli, una cosa è errare, una cosa è non sapere e dire un errore (…) un’altra cosa è sapere che si sbaglia e professare lo stesso quell’errore. (…)
    Questi uomini, falsi preti, falsi vescovi, falsi papi, non di nascosto, apertamente negano le Verità. Dunque non esiste dire “dobbiamo aspettare un futuro papa che fa loro un processo” come fa la Fraternità San Pio X, e anche qualche sedevacantista…Oggi il sedevacantismo non è più una garanzia per non essere lebbrosi…(…)
    C’è così tanta confusione anche nel mondo appunto della tradizione. E ciascuno cerca di farsi sicurezza. (…) No, non basta dire “sono sedevacantista”…perché esistono sedevacantismi che sono praticamente uguali identici ad altri tradizionalismi. (…) La prima cura di San Pio X è la scuola, insegnare il Catechismo. La prima cura è studiare, meditare, conoscerlo il Catechismo, applicarlo poi anche alla situazione attuale (…)
    Io devo farmi un’idea…Dov’è la Chiesa di Gesù Cristo? Dove sono i veri sacramenti? Dov’è la vera dottrina? Posso dire “è a Roma anche se Ratzinger dice eresie”?! No. Posso dire “lì ad ogni modo c’è la Chiesa anche se non hanno la fede”?! (…) No. Perché la Chiesa contiene peccatori, ma non è peccatrice. La Chiesa contiene lebbrosi che errano, che hanno tante confusioni, ma Lei non è macchiata di errore. E perciò non esiste gerarchia che professi l’errore, non esiste. Ma non esiste neanche una gerarchia potenziale che professa l’eresia; uno che potrebbe essere papa, non lo è, perché dice cose che non vanno bene…Non esiste nella Chiesa di Gesù Cristo! È una forzatura che offende la Vergine Maria nella sua Immacolata Concezione, nella sua Santa Natività. Ricordiamolo. Come può avere un qualsiasi titolo uno che mi dice che la Santa Vergine Maria non è nata Santa…Ma me lo volete spiegare come questo è possibile? E ci sono tradizionalisti che cercano di spiegarlo…”si, lui dice questo, però se non lo dicesse più diverrebbe papa”…Ma figlioli miei…disastro…Allora mastichiamola la nostra fede, amiamola (…) per guarire dalla nostra lebbra, che un po’ ce l’abbiamo tutti…
    Nel giorno della Natività della Santa Vergine Maria imploriamola di darci questo Amore per la Verità…»
    - Don Floriano Abrahamowicz, omelia dell’8 settembre 2019.





    http://www.sodalitium.biz/nativita-di-maria/
    «8 settembre, Natività di Maria Santissima.

    Gloriosissima Vergine e clementissima Madre di Dio, Maria, eccomi prostrato ai tuoi santissimi piedi, come servo umile e tuo indegno devoto. Ti prego dal più profondo del mio cuore di degnarti di ricevere queste mie piccole lodi e fredde benedizioni che i offro con questa santa novena; sono preghiere che cercano di unirsi a quelle numerose e fervorose che gli Angeli e i Santi innalzano a te ogni giorno. In cambio ti supplico di concedermi che, come tu sei nata al mondo per essere Madre di Dio, rinasca anch’io alla Grazia per essere tuo figlio, in modo che amando te dopo Dio sopra ogni altra cosa creata e servendoti fedelmente sulla terra, possa un giorno venire a lodarti e benedirti per sempre in Cielo. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-167x300.jpg






    "Della Natività di Maria Vergine - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/della-nativita-maria-vergine/
    Della Natività di Maria Vergine - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...nt-213x300.jpg






    Pascendi - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/pascendi/
    “Lettera Enciclica del Sommo Pontefice San Pio X sugli errori del Modernismo.”



    3 Settembre Festa di san Pio X ? Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano
    Omelia della festa della Natività della Madonna ? Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano
    «L’omelia tenuta da don Ugolino Giugni domenica 8 settembre 2019, festa della Natività di Maria.
    Nella quale si parla della festa della Natività di Maria e si risponde a qualche obiezione sulla posizione dell’Istituto, la Tesi di Cassiciacum come “ma voi giudicate il papa…” – è disponibile per l’ascolto ->»




    SANTE MESSE CATTOLICHE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "Torino - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

    "Modena - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

    "Rimini - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

    "Pescara - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

    "Potenza - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

    "Roma - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”







    http://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/

    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    8 settembre Natività della Beata Vergine Maria. + Maria Santissima, madre e speranza mia, aiutatemi Voi e sarò certamente esaudito. Amen, amen. Così sia. + »

    https://www.agerecontra.it/tag/sursum-corda/
    https://www.agerecontra.it/2019/09/d...-sursum-corda/
    «Sul sito è disponibile il numero 174 (del giorno 8 settembre 2019) di Sursum Corda®.

    Il settimanale si può scaricare gratuitamente nella sezione download dedicata ai soli Associati e Sostenitori. Per donare all’Associazione cliccare qui oppure qui .
    Cliccare qui per gli ultimi articoli leggibili gratuitamente sul sito:
    – Comunicato numero 174. il fico maledetto;
    – La Charité de la Verité (R. P. Guérard Des Lauriers O. P.);
    – Ancora sugli inganni del rispetto umano (per giovani seminaristi);
    – Racconti miracolosi n° 92. San Francesco Solano fra i selvaggi;
    – Orazione a Santa Regina, Vergine e Martire (7.9);
    – Preghiera di San Pio X al Volto Santo di Manoppello;
    – Orazione a Sant’Eleuterio, Abate (6.9);
    – Orazione a San Lorenzo Giustiniani, Vescovo e Confessore (5.9);
    – Preghiera a Santo Stefano Re d’Ungheria, Confessore (2.9);
    – Preghiere a San Pio X, Papa e Confessore (3.9).
    Preghiamo per i nostri Sacerdoti e Religiosi/e, per le vocazioni, per le famiglie, per le intenzioni della nostra Associazione e per la conversione dei modernisti affidandoci alla potente intercessione di San Giovanni di Dio . Ossequi, Carlo Di Pietro.»
    https://www.sursumcorda.cloud/media/...ursumcorda.jpg










    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...89&oe=5DFFD4DB






    “CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X. Della Natività di Maria Vergine.


    129 D. Quando celebra la Chiesa la festa della Natività di Maria Vergine?
    R. La Chiesa celebra la festa della Natività di Maria Vergine nel giorno otto di settembre.

    130 D. Perché si celebra la festa della Natività di Maria Vergine?
    R. La Chiesa celebra la festa della Natività di Maria Vergine, perché ella fino dalla sua nascita fu la più santa di tutte le creature, e perché era destinata ad essere la madre del Salvatore.

    131 D. Si celebra la festa della Natività solamente per la beata Vergine?
    R. Si celebra la festa della Natività per la beata Vergine e per S. Giovanni Battista. Conviene osservare però che la beata Vergine non solo nacque in grazia, ma fu in essa grazia concepita; mentre di S. Giovanni Battista può dirsi soltanto che egli fu santificato prima di nascere.

    132 D. Qual vita condusse la beata Vergine?
    R. La beata Vergine, benché discendente dalla stirpe reale di David condusse vita povera, umile e nascosta, ma preziosa avanti Dio, non peccando mai neppur venialmente e crescendo continuamente nella grazia.

    133 D. Che cosa vi è da ammirare in ispecial guisa nelle virtù della beata Vergine?
    R. Nelle virtù di Maria Vergine vi è da ammirare in ispecial guisa il voto di verginità ch’ella fece fin da’ suoi più teneri anni; cosa di cui non si aveva ancora esempio.

    134 D. Che cosa dobbiamo noi fare nella festa della Natività di Maria Vergine?
    R. Nella festa della Natività di Maria Vergine dobbiamo fare quattro cose:
    - ringraziar Dio de’ doni e delle prerogative singolari con cui l’ha privilegiata sopra tutte le creature;
    - pregarlo per l’intercessione di lei, che distrugga in noi il regno del peccato, e ci renda fedeli e costanti nel suo divino servigio;
    - venerare la santità di Maria, e congratularci con essa delle sue grandezze;
    - procurare d’imitarla nel conservare gelosamente la grazia, e nell’esercizio delle virtù, principalmente dell’umiltà e della purità, per le quali ella meritò di concepire Gesù Cristo nel suo purissimo seno."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...94&oe=5E0C61A2





    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...fa&oe=5E10FA39







    “MESE DI SETTEMBRE: MESE DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.
    [Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata. Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]”


    "NATIVITÀ DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA."

    "SANT'ADRIANO

    Martire.
    Paramenti rossi.
    Oggi, dai Latini, è festeggiato sant'Adriano martire, il quale, come ricordano il Martirologio Geronimiano e il Martirologio Romano, fu martirizzato il 4 marzo durante la persecuzione di Diocleziano a Nicomedia assieme ad altri ventitré Compagni. L'8 settembre il Martirologio Romano ricorda inoltre la Traslazione del suo sacro corpo da Costantinopoli a Roma.
    * Adriano era un uomo impiegato dall'imperatore Massimiano per perseguitare i cristiani di Nicomedia. Avendo ammirata spesso la costanza di quelli nella confessione di fede e nella sopportazione dei tormenti, finalmente spinto da ciò con forza si convertì a Cristo. Per questo fu gettato in carcere insieme ad altri ventitrè cristiani. Lì visitandolo Natalia sua moglie, la quale stessa aveva già creduto in Cristo, sopraggiunse al martirio. Così portato fuori dalla prigione, per lungo tempo fu massacrato con i flagelli, finché si diffacessero le viscere. Infine spezzate le gambe, staccati le mani e i piedi, in compagnia di molti altri, portò a compimento in felicità il conflitto del martirio.
    P.S. La commemorazione di sant'Adriano martire è già presente nel link della Santa Messa della Natività di Nostra Signora Beata Vergine Maria Santissima."


    “SACRO SETTENARIO IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA. (8 - 14 Settembre).
    San Paolo della Croce, come di Gesù Crocifisso, così di Maria Addolorata fu devotissimo fin dalla sua prima adolescenza. La continua meditazione dei patimenti di Gesù e dei dolori di Maria, gl'infuse tanto orrore al peccato, che per conto suo conservò la battesimale innocenza per tutto il lungo corso della sua vita; e per combattere il peccato negli altri, si fece zelantissimo apostolo del Crocifisso e dell'Addolorata. Già più che ottantenne costretto a letto dall'età e dall'infermità, quando partivano o ritornavano i suoi figli dalle strepitose missioni di allora, li benediceva con grande effusione, gl'incoraggiava a combattere satana ed il peccato, ed esclamava commosso: Oh se avessi trent'anni di meno! Vorrei uscire in campo aperto a combattere questo mostro esecrando! Ecco l'essenza della devozione all'Addolorata: l'odio al peccato, che le uccise il Figlio (da Meditazioni di un Passionista sui dolori di Maria, Roma, 1938, n.12)”

    «NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELL'ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO. (5 - 13 Settembre).»

    “MESE DI SETTEMBRE: MESE DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.”

    “NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DEL SANTISSIMO NOME DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA. (3 - 11 Settembre).”

    “DELLE VIRTÙ DI MARIA SANTISSIMA di Sant'Alfonso Maria de' Liguori. (Glorie di Maria, n. 584-593).”







    https://www.radiospada.org/
    Edizioni Radio Spada - Home
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “8 SETTEMBRE 2019: NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA (con memoria della XIII domenica dopo Pentecoste).”

    https://www.radiospada.org/tag/pasce...minici-gregis/
    “L’8 settembre 1907 San Pio X pronunziava, a mezzo della profetica enciclica Pascendi Dominici Gregis, la sua infallibile condanna contro il Modernismo.”
    https://www.radiospada.org/2019/09/b...-i-modernisti/
    https://www.radiospada.org/2019/09/g...ri-modernisti/

    San Pio X: il Papa dell’integralità cattolica:

    https://www.radiospada.org/2019/09/d...idad-catolica/
    https://i0.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=570&ssl=1
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...95&oe=5DF761AF





    San Pio X sui modernisti:
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...f2&oe=5E0EB094






    “Radio Spada Il calendario tradizionale che noi seguiamo, ossia quello precedente la riforma montiniana, oggi festeggia san Pio X. San Gregorio Magno di cui oggi invero ricorre "l'ordinazione a Sommo Pontefice" lo celebriamo il 12 marzo, giorno della sua nascita al cielo.”


    https://www.radiospada.org/2019/09/a...-lui-dedicato/
    “Sei cattolico? Fai il giuramento antimodernista di San Pio X [TESTO].”
    https://www.radiospada.org/2015/02/s...n-pio-x-testo/
    https://www.radiospada.org/tag/san-pio-x/


    https://www.radiospada.org/2019/09/m...maria-bambina/
    https://i1.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=960&ssl=1


    https://www.radiospada.org/2019/09/d...mada-por-dios/





    “Pascendi Dominici Gregis.”
    https://www.youtube.com/channel/UCo9...IOOqg/featured



    https://militesvirginismariae.wordpress.com/








    “Perché i Cattolici Onorano la Beata Vergine Maria
    http://www.cmri.org/ital-94prog9.html
    Perché i Cattolici Onorano la Beata Vergine Maria
    Perché i Cattolici Onorano la Beata Vergine Maria di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI
    Natività della Beata Vergine Maria.
    8 settembre 1994”




    “Pascendi Dominici Gregis.”
    https://www.youtube.com/channel/UCo9...IOOqg/featured




    "Ave Maris Stella"
    https://www.youtube.com/watch?v=TacNIbmDZ4s
    http://daughtersofmary.net/music.php




    Ave Maria, testo latino e italiano. Preghiamo.org Preghiera, canto e dottrina mobile!



    http://www.santodelgiorno.it/foto/santo5954big.jpg







    https://www.radiospada.org
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “8 SETTEMBRE 2019: NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA.”

    “8 settembre: sant'Adriano, martire in Nicomedia sotto Diocleziano.”

    “8 settembre 1713: Papa Clemente XI Albani condanna infallibilmente l'opera e gli errori del giansenista Quesnel con la bolla"Unigenitus".”

    “8 settembre 1907: con l'Enciclica "Pascendi" San Pio X, condanna infallibilmente l'eresia modernista, "sentina di ogni eresia".”


    «di Pacificus
    Da quando San Pio X ha sdoganato con la Notre Charge Apostolique la parola “tradizionalisti”, la si può usare – intesa in senso cattolico – come accezione positiva. In particolare dopo il Concilio Vaticano II.
    A condirla di negatività ci hanno pensato i rappresentanti stessi del carrozzone (neo)tradizionalista, di cui peraltro fa parte la stessa Radio Spada, con tutti i suoi umanissimi limiti e pregi. (…)
    Attenti dunque, tradizionalisti: meno spettacolo e più fedeltà alle cose semplici, che a forza di fare i dottori si finisce come i farisei, a forza di conoscere senza amare si finisce in fuga, più come Giuda che come Pietro, e a credere di essere perché si conosce, si finisce come Lucifero.
    Non siamo necessari, siamo contingenti. Teniamolo sempre presente. E i gomiti posiamoli – fermi – sui banchi degli inginocchiatoi, non in movimento verso le costole del prossimo. E la lingua usiamola per accusare i nostri peccati, prima che quelli degli altri.
    “L’uomo, per sua natura, anela a sapere; ma che importa il sapere se non si ha il timor di Dio? Certamente un umile contadino che serva il Signore è più apprezzabile di un sapiente che, montato in superbia e dimentico di ciò che egli è veramente, vada studiando i movimenti del cielo. Colui che si conosce a fondo sente di valere ben poco in se stesso e non cerca l’approvazione degli uomini. Dinanzi a Dio, il quale mi giudicherà per le mie azioni, che mi gioverebbe se io anche possedessi tutta la scienza del mondo, ma non avessi l’amore? Datti pace da una smania eccessiva di sapere: in essa, infatti, non troverai che sviamento grande ed inganno. Coloro che sanno desiderano apparire ed essere chiamati sapienti. Ma vi sono molte cose, la cui conoscenza giova ben poco, o non giova affatto, all’anima. Ed è tutt’altro che sapiente colui che attende a cose diverse da quelle che servono alla sua salvezza. I molti discorsi non appagano l’anima; invece una vita buona rinfresca la mente e una coscienza pura dà grande fiducia in Dio. Quanto più grande e profonda è la tua scienza, tanto più severamente sarai giudicato, proprio partendo da essa; a meno che ancor più grande non sia stata la santità della tua vita” (Imitazione di Cristo, Libro I, Capitolo II).»





    L'8 settembre 1907 San Pio X, con l'Enciclica "PASCENDI DOMINICI GREGIS", condannava infallibilmente l'eresia modernista, ricordiamo l'anniversario...Viva San Pio X e tutti i veri e legittimi Papi fino Pio XII!!! VIVA LA CHIESA CATTOLICA ED IL PAPATO!!!



    "LETTERA ENCICLICA PASCENDI DOMINICI GREGIS DEL SOMMO PONTEFICE PIO X
    AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI PRIMATI ARCIVESCOVI, VESCOVI E AGLI ALTRI ORDINARI AVENTI CON L’APOSTOLICA SEDE PACE E COMUNIONE.
    Sugli errori del Modernismo.
    VENERABILI FRATELLI SALUTE E APOSTOLICA BENEDIZIONE (...)
    Pascendi Dominici Gregis (8 settembre 1907) | PIO X"


    «Vi chiameranno papisti, retrogradi, intransigenti, clericali: siatene fieri!». - (Lettera di Papa Pio X agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910).




    Preghiamo la Beata Vergine Maria ed il Papa San Pio X affinchè i vescovi e sacerdoti della “Fraternità Sacerdotale San Pio X” abbandonino ed abiurino la loro erronea posizione dottrinale “neo-lefebvrista” e tradi-fallibilista che finisce per denigrare il Papato come il peggior modernismo, e si decidano a constatare e riconoscere pubblicamente l’evidenza che gli occupanti della Sede Apostolica a partire dal “Concilio Vaticano II” NON sono veri e legittimi Papi:



    "Viva San Pio X! - Centro Studi Giuseppe Federici."
    Viva San Pio X! - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/viva-san-pio-x-2/



    https://www.agerecontra.it/2018/09/viva-san-pio-x/
    “Pur non aderendo alla Tesi di Cassiciacum, come ampiamente risaputo, il Circolo Christus Rex condivide e si riconosce nelle osservazioni di questo articolo in ogni affermazione anti-modernista.”

    "Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 63/18 del 3 settembre 2018, San Pio X
    Celebriamo la festa di san Pio X pubblicando l’editoriale dell’ultimo numero della rivista Sodalitium (n. 69, luglio 2018), che indica la linea dottrinale antimodernista da seguire per rimane fedeli all’insegnamento del santo pontefice.
    Editoriale della rivista Sodalitium, n. 69 luglio 2018"




    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Dalla docenza di Papa San Pio X: «I modernisti (vecchi e nuovi; di “destra”, di “centro” e di “sinistra”, ndR) studiano e si sforzano di attenuare e svilire l’autorità del Magistero ecclesiastico..., sia pervertendone sacrilegamente i diritti, sia ricantando liberamente contro di essa le calunnie dei nemici (per esempio: il dogma evolve, la Chiesa deve adeguare la sua dottrina ai tempi, il Papa sbaglia, il Magistero sbaglia, la scomunica del Papa non ha valore, eccetera, ndR) ... E se qualcuno viene condannato dalla Chiesa, (i modernisti) non solo pubblicamente e profusamente lo encomiano, ma quasi lo venerano come martire della verità» (Pascendi Dominici gregis).
    Avendo abbracciata la fede cattolica ed avendo biasimato gli errori dei modernisti, finalmente possiamo recitare - dal 31 agosto al 2 settembre - il Triduo a San Pio X (festa il 3 settembre)
    Triduo a san Pio X - Sodalitium »




    Pascendi - Sodalitium
    “Lettera Enciclica del Sommo Pontefice San Pio X sugli errori del Modernismo.”
    http://www.sodalitium.biz/pascendi/

    «Omelia della V Domenica dopo Pasqua (6/5/2018), sul tema dell’assistenza o meno alla Messa detta "una cum".
    https://www.youtube.com/watch?v=38015U-WLEY
    Fervorino di don Piero Fraschetti a Loreto, pellegrinaggio Osimo-Loreto 2018
    https://www.youtube.com/watch?v=HMLASbYvgK4
    https://www.youtube.com/user/sodalitium/ »






    “Radio Spada Il calendario tradizionale che noi seguiamo, ossia quello precedente la riforma montiniana, oggi festeggia san Pio X. San Gregorio Magno di cui oggi invero ricorre "l'ordinazione a Sommo Pontefice" lo celebriamo il 12 marzo, giorno della sua nascita al cielo.”

    https://www.radiospada.org/2019/09/a...-lui-dedicato/
    “Sei cattolico? Fai il giuramento antimodernista di San Pio X [TESTO].”
    https://www.radiospada.org/2015/02/s...n-pio-x-testo/
    https://www.radiospada.org/tag/san-pio-x/

    https://www.radiospada.org/2019/09/m...maria-bambina/
    https://i1.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=960&ssl=1





    https://www.radiospada.org/2019/09/d...mada-por-dios/







    www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    http://www.agerecontra.it/

    "Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
    http://www.centrostudifederici.org/

    "sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
    http://www.crisinellachiesa.it/

    "Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
    http://www.centrosangiorgio.com/


    C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
    http://www.cmri.org/ital-index.html





    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/
    “Recognize-and-OBEY is the Traditional Catholic Teaching August 29, 2019.”
    https://novusordowatch.org/2019/08/r...steven-speray/


    ": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
    http://www.fathercekada.com/

    "Home | Traditional Latin Mass Resources"
    http://www.traditionalmass.org/

    http://www.traditionalcatholicpriest.com/





    "Como ovejas sin Pastor"
    http://sicutoves.blogspot.com/


    https://moimunanblog.com/





    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    "Sede Vacante -"
    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/




    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]. Pas de "motu proprio" chez nous : nous célebrons la Sainte Messe selon le missel de Saint Pie V.»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    8 septembre : La Nativité de la Très Sainte Vierge :: Ligue Saint Amédée
    «8 septembre : La Nativité de la Très Sainte Vierge.»
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...nte_vierge.jpg








    SANCTE PIE X, ORA PRO NOBIS!!!
    AVE MARIA!!!
    SUB CHRISTI REGIS VEXILLIS MILITARE GLORIAMUR +
    Ad majorem Dei gloriam
    - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    20 SETTEMBRE 2019: GIORNO DI LUTTO CRISTIANO-CATTOLICO-PAPISTA e per la PATRIA ITALIANA, INFAUSTO ANNIVERSARIO DELLA C.D. "BRECCIA DI PORTA PIA" DEL 20 SETTEMBRE 1870; VIGILIA di San Matteo apostolo, 101 anni dall’impressione delle Stimmate di Padre Pio (20 settembre 1918), SANT’EUSTACHIO E COMPAGNI, MARTIRI…
    Viva lo Stato Pontificio, Viva Pio IX, Viva l’ultimo Papa-Re!
    Per tutti quanti gli anticattolici - di ogni schieramento partitico ed ideologico dall’estrema sinistra fino al centrodestra neodemocristiano e al neofascismo casapoundiano - il XX Settembre è un giorno di festa per via della feccia che fece la c.d. breccia, mentre al contrario è di lutto per noi cattolici integrali fedeli al Papato…
    Il “risorgimento italiano” e la “Breccia di Porta Pia” restano un fatto positivo da esaltare per tutti i nemici del Papato e della Chiesa Cattolica: in primis giudei e massoni di qualsiasi fazione e loggia; anticattolici ed anticlericali di ogni risma e partito, con in testa quelli del “Partito Radicale” e dell'“Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti” (UAAR), neo-pagani ed esoteristi vari, i fascio-destri di “EreticaMente” e quelli fascio-sinistri de “Il Primato Nazionale”, di “CasaPound Italia” e “Blocco studentesco”, politicanti ed ideologi liberal-democratici, social-comunisti, neo-democristiani, ecc. con rispettivi votanti e simpatizzanti per giungere infine al peggio dell’infamia cioè ai membri della pseudo-gerarchia 'ecclesiastica' dei vertici vaticano-secondisti: tutti a festeggiare, come qui sotto ho documentato, il 20 Settembre insieme…
    In quella data nefasta le selvagge truppe banditesche dei “risorgimentali” italiani al soldo del sovvertimento demo-pluto-giudaico-massonico aggredirono ed invasero la Roma cattolica e papalina del grande ed ultimo Papa-Re Pio IX, per poi impadronirsene e piazzarci i loro uomini fino al sindaco giudeo-massone “gran maestro del grande oriente d’Italia” Ernesto Nathan…La loro eredità fu ripresa non solo da liberal-democratici e social-comunisti di tutte le sfumature, ma pure dai democristiani e dai “fascisti” movimentisti e socialisteggianti delle origini, quelli arditi, futuristi, fiumani e sansepolcristi finanziati da fazioni della giudeo-massoneria (v. Raoul Vittorio Palermi e Domizio Torrigiani, inoltre a piazza San Sepolcro i massoni erano numerosi, circa una trentina, e tra i fondatori del fascismo ci furono anche cinque ebrei, tra cui Cesare Goldman…un altro era Riccardo Luzzatto, ebreo e massone che in precedenza era stato garibaldino e deputato, il quale nel 1919 aderì ai “Fasci di Combattimento”…alla Fondazione dei “Fasci di Combattimento” hanno partecipato fior di massoni anticlericali…Insomma, il fascismo primitivo proveniva direttamente dalle logge…e ad es. Roberto Farinacci era uno squadrista fascio-massone della prima ora che è riuscito a rimanerci fino alla fine) per completare in senso anti-cattolico l’opera sovvertitrice del “risorgimento”…
    Non c’è proprio nulla da festeggiare, c’è solo da anatemizzare in ogni direzione possibile!!
    Siano anatemizzati gli autori della breccia di Porta Pia ed i loro vecchi e nuovi simpatizzanti: anti-cattolici settari di ogni tendenza (atei, agnostici, panteisti, neopagani, massoni, protestanti, giudei ed i loro più infami collaborazionisti, gli usurpatori neo-modernisti vaticano-secondisti) nemici esterni od interni dell'unica vera Religione divinamente rivelata e della sola autentica Chiesa fondata da NSGC: quella cristiano-cattolica romana, una, santa, cattolica ed apostolica (l’unica dotata appunto delle 4 note distintive di unità, santità, cattolicità ed apostolicità) fuori dalla quale non v'è salvezza!!
    Viva lo Stato Pontificio, Viva Pio IX, Viva l’ultimo Papa-Re e tutti i veri e legittimi Papi fino a Pio XII in attesa di una futura e piena restaurazione in atto del Papato!!! Ripetiamolo e gridiamolo: VIVA PIO IX, VIVA L’ULTIMO PAPA-RE!
    VIVA TUTTI I VERI E LEGITTIMI PONTEFICI ROMANI DA SAN PIETRO FINO A PIO XII: ONORE E GLORIA AL PONTIFICATO ROMANO!!!




    «20 SETTEMBRE SANT' EUSTACHIO E COMPAGNI, MARTIRI»
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 20 settembre. Sant'Eustachio e Compagni, martiri
    http://www.unavoce-ve.it/pg-20set.htm

    «21 SETTEMBRE SAN MATTEO, APOSTOLO ED EVANGELISTA»
    Guéranger, L'anno liturgico - San Matteo, Apostolo ed Evangelista
    http://www.unavoce-ve.it/pg-21set.htm







    "Roma 20 settembre 1870: tra invasione e rivoluzione"
    https://forum.termometropolitico.it/...voluzione.html
    "Esercito del Papa Re"
    https://forum.termometropolitico.it/...l-papa-re.html
    "Noi vogliam Dio (ultimo Inno dello Stato Pontificio)"
    https://forum.termometropolitico.it/...tificio-9.html
    "Speciale beato Pio IX: contro la leggenda nera"
    https://forum.termometropolitico.it/...enda-nera.html
    “20 Settembre 1870/2010: 140 anni di potere massonico in Italia”
    https://forum.termometropolitico.it/...co-italia.html
    "Breccia (?) di Porta Pia"
    https://forum.termometropolitico.it/...porta-pia.html
    https://forum.termometropolitico.it/...porta-pia.html
    "Breccia di Porta Pia : Verità o montatura?"
    https://forum.termometropolitico.it/...montatura.html





    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»











    Sant'Eustachio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santeustachio/
    «20 settembre, Sant’Eustachio Martire
    .
    “A Roma la passione dei santi Martiri Eustachio e Teopista sua moglie, coi due figli Agapito e Teopisto, i quali, sotto l’imperatore Adriano, condannati alle fiere, ma per divino aiuto rimasti illesi, da ultimo, chiusi in un bue di bronzo infuocato, compirono il martirio”.
    “Le nostre prove, o Martiri, in confronto alle vostre sono trascurabili! Otteneteci di non ingannare la fiducia del Signore, quando ci chiama a soffrire per lui in questo mondo. La gloria del cielo vale tutto questo. Come potremmo trionfare con il Dio degli eserciti, se non avessimo marciato sotto le sue insegne? Sua insegna è la Croce, la Chiesa lo sa e non si lascia turbare da alcun eccesso, sapendo che lo Sposo veglia, anche quando pare dormire, e confida nella protezione dei suoi figli già pervenuti alla gloria … Roma vi guarda con amore: vendicate le audacie dell’inferno e salvatela” (Dom Gueranger).” .»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-2-678x381.jpg






    SANTE MESSE CATTOLICHE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».



    https://www.sodalitium.biz/wp-conten.../Soda-it69.pdf
    «Il gen. Hermann Kanzler Nel 130° anniversario della morte del gen. Kanzler, Ministro delle Armi e Comandante supremo delle Forze Pontificie all’epoca di Pio IX, Sodalitium ricorda la figura del fedele servitore della causa papale con una scheda biografica tratta dal volume “Le carte Kanzler-Vannutelli dell’Archivio Vaticano. Inventario”, a cura di Vanessa Polselli (Archivio Segreto Vaticano 2013) (…) ».



    Da “Sodalitium” n. 65 (pp. 57 e seguenti), “La breccia di San Pietro” (articolo eccellente in cui don Francesco Ricossa denunciava il fatto che le pseudo-“autorità” vaticano-secondiste, a partire dallo pseudo-“papa” dell’epoca oggi “emerito”, celebravano il “Risorgimento” ed il 20 Settembre insieme ai nemici esterni della Chiesa e del Papato):


    https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/65.pdf
    «La Breccia di San Pietro don Francesco Ricossa.

    Venti Settembre 1870: i Bersaglieri di Cadorna aprono la breccia di Porta Pia e penetrano sacrilegamente nella Città Santa del Cattolicesimo. Roma è occupata. Ma davanti al Colle Vaticano, dove San Pietro versò il suo sangue, anche i bersaglieri, alla cui testa c’erano simbolicamente un soldato ebreo e un colportore protestante di bibbie, si fermano. Pio IX è prigioniero in Vaticano, è vero, ma nessuno osa o può profanare i Palazzi Vaticani, come invece venne fatto, con l’aiuto di un fabbro, col Palazzo papale del Quirinale. Quello che non osarono allora, si è realizzato ai nostri giorni. I nemici della Chiesa e del Papato, sul quale come roccia poggia la Chiesa di Cristo, sono riusciti a penetrare anche all’interno del santuario. Pare però che il Vaticano sia stato preso e occupato per tradimento, che alcuni alti, anzi altissimi prelati, e persino qualche zuavo infedele, abbiano aperto la Porta di Bronzo (si fanno i nomi degli zuavi Messori, Socci e Tornielli). (…)».


    https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/68.pdf
    « “La seconda breccia di Porta Pia”: il monumento a Giordano Bruno. pag. 22.
    “LA SECONDA BRECCIA DI PORTA PIA”: IL MONUMENTO A GIORDANO BRUNO don Francesco Ricossa.

    Roma, 9 giugno 1889: in Campo dei Fiori fu inaugurato il monumento a Giordano Bruno, che rappresenta l’eresiarca mentre volge lo sguardo, in segno di rimprovero, verso san Pietro. L’avvenimento fu chiamato una “seconda Porta Pia”, ed ha trovato il suo cantore moderno nella persona dello storico Massimo Bucciantini, autore del volume “Campo dei Fiori, storia di un monumento maledetto” (Einaudi, 2015). L’autore racconta la storia di una statua: una storia interessante e istruttiva non solo per i massoni e i liberi pensatori, ma anche per noi cattolici che a tutto ciò che rappresenta quel monumento ci opponiamo fermamente. L’inaugurazione del monumento romano, dopo una battaglia durata ben tredici anni tra oppositori e sostenitori dell’iniziativa, seguiva di pochi mesi un’altra inaugurazione: quella che ebbe luogo a Parigi, il 15 maggio. La Tour Eiffel – è di lei che parliamo – fu voluta quale “simbolo grandioso della marcia del progresso dal 1789” (così il New York Tribune citato dal Bucciantini), simbolo cioè “della Rivoluzione e della Repubblica”. Lo stesso ingegnere Eiffel (1 ) aveva permesso a Fréderic-Auguste Bartholdi (2 ) di creare la Statua della Libertà (La Liberté éclairant le monde: la Libertà che illumina il mondo), collocata a New York nell’ottobre del 1886, dono della Francia agli Stati Uniti per commemorare la Rivoluzione americana. New York, Parigi, Roma, come scrive nel suo prologo Bucciantini, sono quindi idealmente unite in quella fine dell’Ottocento, da questi tre monumenti alla Rivoluzione. In un articolo del 12 febbraio 2017 (Giordano Bruno morì il 17 febbraio 1600) sulla Domenica del Sole 24 ore, intitolato, vedremo perché, Lutero in Campo dei Fiori, Bucciantini scrive: “e non fu, come spesso si continua a sostenere, la massoneria, che ebbe un ruolo marginale nella vicenda e salì sul carro dei vincitori solo nell’ultimo anno, quasi al termine del conflitto” ad avere il dubbio onore di aver voluto il monumento a Bruno. Era il “movimento studentesco romano” che aveva vinto la battaglia, “degli studenti innamorati di Mazzini e Garibaldi” “che decisero di mettere in pratica un disegno radicale che in breve tempo si trasformò in una seconda Porta Pia”. Ma davvero la Massoneria ebbe poco a che vedere col progetto dei “giovani studenti”? Non vorrei contraddire l’illustre studioso, tanto più prima di aver letto il suo libro come mi propongo di fare, ma è proprio vero che la Massoneria ebbe ‘poco a che vedere’ con il progetto anticlericale?
    1.Un monumento massonico
    Certamente massone fu l’artista al quale dobbiamo la statua in questione, quell’Ettore Ferrari (1845-1929) iniziato in Massoneria nella Loggia Rienzi di Roma nel 1881, Gran Segretario dei Grandi Maestri Adriano Lemmi ed Ernesto Nathan, e poi Gran Maestro lui stesso dal 1904 (3 ), come pure l’oratore ufficiale della cerimonia del 9 giugno 1889, ovvero l’on. Giovanni Bovio (1837-1903) iniziato massone nella Loggia Caprera di Trani nel 1863, e che il 17 febbraio 1889 era stato eletto Grande Oratore del Grand’Oriente (4 ). Fu Bovio a comporre l’iscrizione del monumento: A Bruno/il secolo da lui divinato/qui/dove il rogo arse. Giuseppe Garibaldi (1807-1882), che fin dall’inizio sostenne l’iniziativa (“possa il monumento da voi eretto al gran pensatore e martire essere il colpo di grazia alla baracca di cotesti pagliacci che villeggiano sulla sponda destra del Tevere”) pur non vedendone la realizzazione, fu iniziato nel 1844 e nella prima costituente massonica del 1861 fu acclamato “Primo Libero Muratore d’Italia”, nel 1864 fu eletto Gran Maestro e nel 1872 Gran Maestro Onorario a vita; fu anche (risum teneatis) Gran Jerofante dei Riti di Misraim e Memphis. Il capo del governo, che con la sua solerte azione vinse le opposizioni al monumento (tra l’altro destituendo nel 1887 il sindaco di Roma Leopoldo Torlonia reo di aver inviato degli auguri al Papa) era il fratello Francesco Crispi (1818-1901), iniziato pare già nel 1860 e certamente – nella famigerata Loggia Propaganda Massonica – nel 1880, ed eletto nel Consiglio dell’Ordine nel 1885 (5 ). E ancora: Alfredo Baccarini (1826-1890), deputato e ministro, fu anch’egli massone (6 ); Francesco De Sanctis (1817-1883), che da ministro della pubblica istruzione fece ripubblicare le opere del Nolano, fu membro della Costituente massonica del Grand’Oriente nel 1869 (7 ); Jacob Moleschott (1822-1893); 23 nel Comitato d’Onore troviamo Crispi, Zanardelli (Maestro della Loggia Propaganda Massonica) (8 ), Aurelio Saffi (Loggia Dante Alighieri di Torino e Propaganda Massonica di Roma) (9 ), Bovio, Nicotera (Maestro venerabile della Loggia Rigenerazione di Napoli, nel 1872 eletto al Consiglio dell’Ordine). Ma Bucciantini vuol mettere in rilievo il ruolo dei giovani studenti universitari che nel 1876 lanciarono l’iniziativa di un “Comitato promotore universitario internazionale per l’erezione di un monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori”, e in primis del primo ideatore, il comunardo esule francese Armand Lévy, “un rivoluzionario di professione”, nonché quello dell’“unico professore della Sapienza” che dal 1885 li sostenne, il socialista Antonio Labriola. Mettendo per il momento da parte il “rivoluzionario di professione”, Armand Lévy, che merita un capitolo a parte, diamo subito un’occhiata ai famosi studenti e al professor Labriola. Ecco alcuni degli studenti ‘mazziniani’ e ‘garibaldini’: Adriano Colocci, Alfredo Comandini, e il più stagionato Pietro Cossa… Adriano Colocci (1855-1941), da Jesi, affilato alla Loggia Tito Vezio di Roma il 6 giugno 1876, figlio del marchese e senatore Antonio, pur esso massone che visse l’esperienza della Repubblica Romana con Mazzini e fornì l’esplosivo per aprire la breccia di Porta Pia (10 ); Alfredo Comandini (1853-1923), giornalista e deputato, fu iniziato il 18 ottobre 1883 nella Loggia La Ragione di Milano (11 ); Pietro Cossa (1830- 1881), drammaturgo, entrò in massoneria nel gennaio 1874 nella Loggia Universo di Roma (12 ). Quanto a Labriola, secondo lo storico della Massoneria Aldo Alessandro Mola “il caposcuola del marxismo italiano” “era fugacemente passato tra le colonne di Jachin e Boaz” (13 ): di sicuro nel 1888 chiese l’affiliazione alla Loggia Rienzi all’Oriente di Roma, il che dimostra come il filosofo socialista si riconoscesse nel pensiero massonico. Ma Bucciantini ha dimostrato che il discutibile onore di aver per primo proposto un monumento a Bruno in Campo dei Fiori spetta al rivoluzionario comunardo Armand Lévy, esiliato in Italia proprio per i suoi trascorsi sovversivi e che con gli “studenti romani” era legato tramite il Colocci (14 ). È giunto il momento di far conoscere ai lettori il nostro “eroe”. (…)
    La “seconda breccia di Porta Pia”, il monumento a Giordano Bruno, non infastidisce più, pertanto, da quando vi sono i modernisti al potere, tanto più che essi non mancano di celebrare e solennizzare persino la prima e autentica breccia di Porta Pia, quella del XX Settembre (33 ). 28 Quanto ai massoni, si può dire che essi abbiano buona memoria storica e sappiano ben individuare nei protestanti, specie antitrinitari, nell’ermetismo e nel cabalismo rinascimentali (34 ), e perché no, giacché lo evocano Carducci e Michelet, in Satana stesso, gli antesignani del proprio pensiero e della propria battaglia. Il problema è che coloro che si dicono cattolici, oggigiorno, abbiano dimenticato i propri, sventolando a più non posso le bandiere del nemico. Questo modesto articoletto ha proprio questo scopo: ricordare ai veri cattolici chi siano i nostri eterni nemici, perché senza corretta diagnosi non c’è cura che tenga. (…)».


    http://www.sodalitium.biz/opportunei...e_pdf/oi22.pdf
    « (…) Nell’omelia don Ugo ha ricordato la natura massonica e protestante della rivoluzione risorgimentale e in particolare l’avversione per la Roma papale, culminata con l’occupazione del 20 settembre del 1870. La nostra gratitudine per i soldati del Papa-Re si inserisce invece nel profondo attaccamento che abbiamo per la Sede Apostolica (…)».



    http://www.centrostudifederici.org/20-settembre-1870/
    «Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza 20 settembre 2019
    20 settembre 1870

    Il 20 settembre 1870, prima della resa decisa da Pio IX, durante la difesa di Roma i pontifici recarono numerose perdite all’esercito invasore: tra gli ufficiali 4 morti e 9 feriti, tra la truppa 45 morti e 132 feriti. I pontifici, invece, registrarono 19 morti, deceduti il 20 settembre e nei giorni successivi in seguito alle ferite, e 68 feriti. Riportiamo l’elenco dei caduti tratto da: Attilio Vigevano, “La fine dell’esercito pontificio”, ristampa anastatica, Albertelli Editore, Parma 1994, pagg. 672-673 (i nomi di battesimo sono stati italianizzati dall’autore).
    Zuavi:
    Sergente Duchet Emilio, francese, di anni 24, deceduto il 1 ottobre.
    Sergente Lasserre Gustavo, francese, di anni 25, deceduto il 5 ottobre.
    Soldato de l’Estourbeillon, di anni 28, deceduto il 23 settembre.
    Soldato Iorand Giovanni Battista, deceduto il 20 settembre.
    Soldato Burel Andrea, francese di Marsiglia, di anni 25, deceduto il deceduto il 27 settembre.
    Soldato Soenens Enrico, belga, di anni 34, deceduto il 2 ottobre.
    Soldato Yorg Giovanni, olandese, di anni 18, deceduto il 27 settembre.
    Soldato De Giry (non si hanno altri dati).
    altri tre soldati non identificati, deceduti il 20 settembre.
    Carabinieri:
    Soldato Natele Giovanni, svizzero, di anni 30, deceduto il 15 ottobre.
    Soldato Wolf Giorgio, bavarese, di anni 27, deceduto il 28 ottobre.
    Dragoni:
    Tenente Piccadori Alessandro, di Rieti, di anni 23, deceduto il 20 ottobre.
    Artiglieria:
    Maresciallo Caporilli Enrico, italiano, deceduto il 20 ottobre.
    Soldato Betti, italiano, deceduto il 20 settembre.
    Soldato Curtini Nazzareno, italiano, deceduto il 20 settembre.
    Soldato Taliani Mariano, di Cingoli, di anni 29, deceduto il 20 settembre.
    Soldato Valenti Giuseppe, di Ferentino, di anni 22, deceduto il 3 ottobre.
    Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen».
    http://www.centrostudifederici.org/w...-7-300x193.jpg


    http://www.centrostudifederici.org/i...castelfidardo/
    «Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    I Martiri di Castelfidardo
    Il ricordo dei caduti pontifici nella battaglia di Castelfidardo del 18/9/2019.
    Prima parte: I Martiri di Castelfidardo / I parte - Centro Studi Giuseppe Federici
    Seconda parte: I Martiri di Castelfidardo / II parte - Centro Studi Giuseppe Federici »
    http://www.centrostudifederici.org/w...09/s-l1600.png


    20 settembre: gli Indiani contro i selvaggi brecciaioli - Centro Studi Giuseppe Federici
    «Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Comunicato n. 64/19 del 19 settembre 2019, San Gennaro
    20 settembre: gli Indiani contro i selvaggi brecciaioli
    Lo scambio di lettere tra i Pellerossa e Pio IX».
    http://www.centrostudifederici.org/w...-180619878.jpg


    Padre Marco d?Aviano e san Pio X - Centro Studi Giuseppe Federici


    L'esercito del Papa-Re - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/l...o-del-papa-re/
    http://www.centrostudifederici.org/img/H_kanzler.png






    Piero Raggi, “La Nona Crociata. I volontari di Pio IX in difesa di Roma (1860-1870)”, II edizione, Libreria Tonini, Ravenna 2002.


    «La tomba di san Pietro - Centro Studi Giuseppe Federici
    La tomba di san Pietro - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/la-tomba-san-pietro/
    I caduti pontifici del 20 settembre 1870 - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/c...ettembre-1870/
    La Roma papalina e la Roma brecciaiola - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/l...a-brecciaiola/
    http://www.centrostudifederici.org/r...uti-pontifici/»


    INNO PONTIFICIO ed altri canti della Cristianità...


    http://www.centrostudifederici.org/i...a-cristianita/





    https://www.agerecontra.it/2016/09/o...ettembre-1870/
    “Oggi il Cattolicesimo è in lutto nazionale: Pio IX e il 20 settembre 1870.”
    http://www.agerecontra.it/wp-content...09/pionono.jpg




    "Associazione legittimista Trono e Altare: Pio IX e il 20 settembre 1870"
    https://associazione-legittimista-it...mbre-1870.html



    Edizioni Solfanelli - Centro Studi Giuseppe Federici: In nome del Papa-Re
    http://www.edizionisolfanelli.it/innomedelpapare.htm





    « 20 Settembre: niente da festeggiare!
    20 Settembre: niente da festeggiare!
    Un finanziamento della massoneria britannica dietro l'avventura dei Mille
    Un finanziamento della massoneria britannica dietro l'avventura dei Mille
    Grande Oriente celebra il 20 Sett. e l'Equinozio
    Grande Oriente celebra il 20 Sett. e l'Equinozio »








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    «Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.

    Eterno Padre, intendo onorare i santi Eustachio e famiglia Martiri, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questi santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Eustachio e famiglia Martiri possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.»

    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    XX settembre 1870. Le forze del male - che per anni avevano cospirato nelle logge massoniche, nelle residenze dei nobili debosciati, nei bassifondi, nelle tenebre della notte e presso gli ingenui - "esportano la democrazia" nella Roma pontificia con l'intento dichiarato di annientare il Papato (quindi la Cristianità). Dietro i bersaglieri, il primo a varcare la breccia è Luigi Ciari, facchino e pastore protestante, con il suo cane chiamato Pionono. La sfortunata bestiola trasportava un carretto colmo di bibbie eretiche stampate dai protestanti. Dio salvi l'Italia! W Cristo RE, W il Papa RE.»


    «Gaetano Masc Dove posso trovare fonti su Luigi Ciari?

    Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Bollettino della Società di studi valdesi, Edizioni 168-171 Tip.subalpina, 1991; Encyclopedia of Protestantism: 4-volume set, Hans J. Hillerbrand; XX settembre 1870: e quindi uscimmo a riveder le stelle, Maurizio Marchetti, Libreria Croce, 2002; Libera chiesa in libero stato?: il Risorgimento e i cattolici: uno scontro epocale, Massimo Viglione, Città Nuova, 2005, pag. 156; eccetera ... fra stampa protestante (soprattutto Valdese) e stampa cattolica.

    Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Bisognerebbe solo aggiungere, dato essenziale che l'autore della citazione non menziona affatto, che la professione di eresia è incompatibile con il Papato. Una breccia - il Vaticano Secondo - resa possibile primariamente perché la Sede di Pietro è formalmente vacante. Materialmente occupata, ma formalmente vuota. Il vecchio piano dell'Alta Vendita che si realizza pienamente.»


    “Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
    Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html


    «"Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio. Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi.»



    Il “Gran Maestro” Lino Salvini nel 1976 in occasione della ricorrenza del “XX Settembre” rivendicò apertamente la lotta contro il Papato e la Chiesa Cattolica come un “merito” massonico, ecco le sue parole e sotto quelle dei suoi compari:


    «La Massoneria accoglie nelle sue fila uomini di tutte le razze, di tutte le religioni, di tutte le tendenze politiche e ne compie il magico affratellamento. Essa non risponde di eventuali errori che, separatamente, qualcuno può commettere, come, direttamente, non partecipa alle azioni di quei Fratelli che, uscendo allo scoperto, a costo di personali sacrifici, danno corpo ai suoi insegnamenti e sanno costruire la storia. Il XX Settembre resta patrimonio di questa realtà e di tali sacrifici».
    https://www.booksprintedizioni.it/pu...a_italiana.pdf

    Lino Salvini: Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia | lucabagatin | Il Cannocchiale blog
    «Lino Salvini: Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia
    Lino Salvini fu sicuramente, dopo Giordano Gamberini, il più eminente Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia del secolo scorso. A lui è oggi dedicato l'Istituto di Studi "Lino Salvini" di Firenze (Istituto di Studi "Lino Salvini"), fondato da Gaetano Tucci e presieduto da Giancarlo Domenichini ed al quale, peraltro, chi scrive è associato. Di Lino Salvini ci parla un piccolo ma prezioso libro scritto e curato da Aldo Chiarle, già partigiano socialista ed amico di Salvini. Nel suo "Lino Salvini Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia", edito dalla casa editrice Bastogi - specializzata in opere massoniche - e con prefazione dello stesso Gaetano Tucci, Chiarle ricorda quest'eminente figura di massone fiorentino, nato nel 1925, laureato in Medicina e Chirurgia e libero docente all'Università degli Studi di Firenze. Salvini divenne Maestro Venerabile nel 1962, presso la Rispettabile Loggia "La Concordia" all'Oriente di Firenze e, dal 1970 al 1979, resse il Supremo Maglietto di Gran Maestro del GOI. Di ideali socialisti ed iscritto al PSI, il Salvini fu profondamente laico, oltre che rispettoso delle fedi altrui. Di lui, oltre alla battaglia per la rintroduzione del XX Settembre quale festività nazionale, si ricorda l'adesione al Manifesto per il Divorzio nel 1970 ed il suo appello, nel 1974, a difesa della Legge liberale e socialista che istituì il divorzio in Italia e contro i clericali, promotori del referendum per la sua abrogazione. Lino Salvini fu diretto continuatore della politica diplomatica del suo predecessore Gamberini e riuscì ad ottenere il riconoscimento della regolarità massonica del GOI da parte della Gran Loggia Unita d'Inghilterra il 13 settembre 1972. (...)
    Gli attestati di stima dell'allora Vicepresidente degli USA Gerald Ford, eminente massone, relativamente all'operato di Salvini; fotografie dell'epoca relative alle celebrazioni laiche del XX Settembre o al monumento in ricordo di Garibaldi a New York ed inoltre, di particolare rinomanza, sono le cosiddette "balaustre", ovvero i discorsi ufficiali del Gran Maestro Salvini ai Fratelli del Grande Oriente d'Italia e finanche un'orazione del Fratello Edoardo Di Giovanni a Porta Pia, a ricordo delle lotte anticlericali dei massoni contro il potere temporale. Ricordi fondamentali, commossi, di una parte d'Italia combattente e di vera passione e fede nell'Umanità, incarnati anche nella figura di Lino Salvini: medico, politico e massone»
    http://lucabagatin.ilcannocchiale.it...no_salvini.jpg






    Quelli dell'“Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti” (UAAR) e politicanti affini (come Franco Grillini, presidente onorario dell'"Arcigay", storico militante del "gay pride" e dei "diritti LGBT" portati in Parlamento) esaltano la presa di Roma del 20 settembre 1870 e propongono spudoratamente di ripristinare la data quale "festa nazionale italiana" e simbolo della "laicità dello stato":


    https://www.uaar.it/uaar/20-settembre/
    https://www.uaar.it/uaar/documenti/144.html/
    https://www.uaar.it/uaar/documenti/46.html/
    «DECRETO DI LEGGE PER IL RIPRISTINO
    DELLA FESTA NAZIONALE DEL XX SETTEMBRE
    ANNIVERSARIO DELLA PRESA DI PORTA PIA
    TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE
    Onorevoli colleghi, la presente proposta di legge intende ripristinare la festa nazionale del 20 settembre. Sino all’avvento del fascismo il 20 settembre era festeggiato come giornata dell’unità nazionale. Con la presa di Roma, il 20 settembre 1870, la Chiesa romana perdeva il suo potere temporale e l’Italia diventava una nazione. La breccia di Porta Pia fu opera dei bersaglieri, che fecero sparare la prima cannonata da un tenente ebreo per evitare la scomunica comminata da Pio IX a chi avesse sparato per primo. Lo Stato unitario nasce quindi su basi laiche e liberali, travolte poi dalla dittatura fascista, che non a caso abolì questa festività in ossequio e come corollario dei Patti lateranensi del 1929. Con una legge del 1930, poi, non solo il regime fascista abolì la festività del 20 settembre ma introdusse gli anniversari della marcia su Roma e della fondazione dei fasci di combattimento come feste nazionali e l’anniversario dei Patti lateranensi tra le solennità civili. Attualmente si ripresentano rischi verificabili di integralismo religioso e di intrusione nella sfera di autonomia dello Stato.
    Riproporre la festività del 20 settembre significa recuperare alla memoria collettiva una data fondante per la nostra nazione (non a caso celebrata con la presenza pressoché in ogni città italiana di vie e piazze ad essa dedicata in zone centrali) e al contempo respingere ogni forma di integralismo. Significa, insomma, riaffermare la laicità dello stato che, in quanto tale, deve essere di tutti e riaffermare che la libertà religiosa è prima di tutto un diritto individuale che la costituzione garantisce ad ogni persona di qualsiasi credo.
    ART. 1
    A decorrere dal 2003 la celebrazione del Risorgimento italiano ha nuovamente luogo il 20 settembre di ciascun anno, che pertanto viene ripristinato come giorno festivo.
    ART. 2
    Le vie, le piazze ed ogni altro luogo intitolato alla ricorrenza del XX settembre sono sottoposte a vincolo di tutela culturale e storica.
    Franco Grillini (DS) (...)»




    Il “Primato Nazionale” (con Adriano Scianca e Matteo Rovatti) auspica senza mezzi termini “un’altra breccia a Porta Pia”:


    https://www.ilprimatonazionale.it/cu...rta-pia-30801/
    “Serve un’altra breccia a Porta Pia Di Adriano Scianca”




    “CASAPOUND ITALIA” ed il “Blocco Studentesco” esaltano a loro volta la presa di Roma del 20 settembre 1870:


    https://www.newsdellavalle.com/tag/b...-di-porta-pia/
    https://www.newsdellavalle.com/2016/...-di-porta-pia/



    “EreticaMente” (che idolatra anche l'apostata Giordano Bruno ed ogni sorta di neopaganesimo, luciferismo ed occultismo) ancor di più:


    https://www.ereticamente.net/2017/09...-sacchini.html
    https://www.ereticamente.net/2019/09...valentini.html
    https://www.ereticamente.net/2019/09...nto-reale.html
    https://www.ereticamente.net/category/fiume
    https://www.ereticamente.net/2018/12...i-1-parte.html
    https://www.ereticamente.net/2019/09...nni-sessa.html





    Un'opera in 2 volumi di Gian Pio Mattogno che evidenzia il ruolo della giudeo-massoneria dietro la rivoluzione italiana:


    Gian Pio Mattogno, La rivoluzione borghese in Italia (1700-1815), Edizioni All’insegna del Veltro, Parma 1989.
    Gian Pio Mattogno, La rivoluzione borghese in Italia: dalla Restaurazione ai moti del 1831, Edizioni All’insegna del Veltro, Parma 1993.

    https://lanuovacontrocorrente.it/lib...ese-in-italia/
    “Risorgimento, massoneria e giudaismo Gian Pio Mattogno”
    https://forum.termometropolitico.it/...giudaismo.html
    https://forum.termometropolitico.it/...giudaismo.html

    Paolo Mariani, L'Accademia e la Loggia. Rivoluzione e massoneria alle origini dell'Italia moderna, Ed. Il Cerchio, Rimini 2007.







    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “20 SETTEMBRE 2019: SANT' EUSTACHIO E COMPAGNI, MARTIRI".


    "20 settembre 2019: VIGILIA di San Matteo apostolo."

    “Centenario dell’impressione delle Stimmate di Padre Pio (20 settembre 1918).
    «Non posso immaginare quali sostanze permettano di tenere aperte le ferite per cinquant'anni, impedendone la naturale evoluzione [...] Più si studia l'anatomia e la fisiopatologia delle lesioni, più ci si rende conto che una ferita non può rimanere aperta com'è accaduto invece per le stimmate di Padre Pio, senza complicazioni, senza conseguenze per i muscoli, i nervi, i tendini. Le dita del frate stimmatizzato erano sempre affusolate, rosee e pulite: con ferite che trapassavano il palmo e sbucavano sul dorso della mano, avrebbe dovuto avere le dita gonfie, tumefatte, rosse, e con un’importante impotenza funzionale. Chi subisce lesioni come quelle, ha le dita rattrappite con sensibilità alterata. Per Padre Pio, invece, le evidenze contrastano con la presentazione e l’evoluzione di una ferita così ampia, quale ne sia stata la causa iniziale. Questo è ciò che dice la scienza».
    (Professor Ezio Fulcheri, docente di anatomia patologica all'università di Genova e di paleopatologia all'università di Torino)”

    “Il 20 settembre 530 San Bonifacio II viene esaltato al Sommo Pontificato.”


    https://www.radiospada.org/tag/pio-ix/
    https://www.radiospada.org/tag/breccia-di-porta-pia/
    https://www.radiospada.org/tag/zuavi/
    https://www.radiospada.org/tag/xx-settembre/
    https://www.radiospada.org/2018/09/2...a-papa-pio-ix/

    “20 settembre 1870 -2019: 149° Anniversario della sacrilega invasione della città santa di Roma e distruzione dello Stato dello Chiesa”

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...39&oe=5DF759F2





    https://www.facebook.com/miliziachristi/
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...f3&oe=5DF5926D





    “Ascoli Piceno, 21 settembre p.v.: un bel l’incontro sul Beato Pio IX, l’ultimo Papa Re, a cura dell’Associazione Das Andere”
    https://www.facebook.com/dasandere.it/
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c7&oe=5E387AE6
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9d&oe=5DF133FF









    https://www.radiospada.org/2019/09/l...nda-porta-pia/
    “La seconda Porta Pia di Massimo Viglione (potete seguirlo qui)
    Vi è un altro XX Settembre della Chiesa Cattolica, infinitamente più devastante di una breccia fatta su una Porta.

    E’ l’11 ottobre 1962.
    Una Breccia di devastazione spirituale, teologica, liturgica, dottrinale, pastorale, umana dalle dimensioni apocalittiche e finora incontrollabili.
    La vera vittoria di Satana e della massoneria, di cui oggi è impossibile, a chiunque sia mosso da onestà intellettiva e morale, non percepirne la realtà.
    Il XX settembre 1870 è servito a realizzare l’11 ottobre 1962.
    Due brecce sui muri della Chiesa.
    L’odio per i muri è ciò che più li caratterizza. Anche da questo li riconoscete.
    Gli Zuavi che hanno combattuto e sono caduti 149 anni or sono a Porta Salaria (Pia), hanno difeso molto più che una città, uno Stato, un Papa e perfino più che la stessa Chiesa. Hanno difeso la Verità.”


    Massimo Viglione, Il destino dell'Italia. Dalla Rivoluzione unitarista al dissolvimento odierno. Per capire e reagire, Edizioni Radio Spada, Cermenate (CO) 2016.
    https://www.radiospada.org/tag/massimo-viglione/
    https://www.radiospada.org/tag/rivoluzione-italiana/
    https://www.radiospada.org/tag/il-destino-dellitalia/






    “L’ultima preghiera del Papa Re
    https://www.radiospada.org/2019/09/l...a-del-papa-re/
    L’ultima preghiera del Papa Re di Redazione RS il 20 Settembre 2019.

    Era il 19 settembre 1870. Le truppe italiane avevano completato l’investimento della città eterna, e l’ultimo atto del dramma cominciato nel 1859 stava per recitarsi; il sacrifizio stava per consumarsi. Sempre fedeli alla nostra divisa, noi speravamo contro ogni speranza, domandavamo a Dio un miracolo! Io aveva ricevuto il comando alla porta di S. Giovanni in Laterano, quando fui avvertito che il Santo Padre entrava alla Scala Santa.Non esagero: sembravami che intorno alla fronte del nostro augusto Pontefice risplendesse l’aureola dei Santi e dei Martiri. Ognuno aveva coscienza che stesse per compiersi alcun che di straordinario. Giunto all’ultimo gradino dopo essersi curvato a baciare la Croce che segna la traccia del Sangue del Salvatore, il Santo Padre, levando le braccia come Mosè alla vista della terra di Canaan, rivolse questa preghiera al Dio degli eserciti: «O tu, gran Dio, mio Salvatore, tu di cui io sono il servo dei servi, tu di cui io sono l’umile rappresentante, tu supplico, per questo prezioso Sangue, caduto al tuo divin Figlio in questi luoghi stessi, e del quale io sono il supremo dispensatore; ti supplico, pei tormenti, pel supplizio del tuo divin Figlio che salì volontariamente questa scala di obbrobrio, per offrirsi in olocausto dinanzi a Cesare, dinanzi a quel popolo che lo insultava e pel quale andava a morire sopra una croce infame , oh! ti prego, abbi pietà del tuo popolo e della tua Chiesa, tua diletta figlia. Sospendi il tuo corruccio, la tua giusta ira. Non permettere a mani infami di venire a contaminare la tua dimora. Perdona al mio popolo, che è tuo, che ha fatta rossa del suo sangue questa terra benedetta. E se una vittima si richiede, o mio Dio! prendi il tuo indegno servo, il tuo indegno rappresentante! Pietà, mio Dio! pietà, te ne prego; mi checché avvenga, sia fatta la tua santa volontà!». Noi tutti piangevamo. Mai più non assisterò ad una scena tanto sublime e straziante ad un tempo. Aspettai il Santo Padre sulla porta, e, avendo fatto schierare i miei in ordine di battaglia, pregai il Pontefice di benedirci. Le donne del popolo gli afferravano le mani, sì avvinghiavano alla sua sottana, gridando: «Coraggio, Santo Padre coraggio!»
    (Pio IX ad Imola e Roma. Memorie inedite di Francesco Minocchieri, pubblicate ed illustrate a cura di Antomaria Bonetti, Napoli 1892, Stab. Tip. Librario di A. & Salv. Festa, pp.178-185)”
    https://i0.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=720&ssl=1






    “20 settembre 1870 -2019: 149° Anniversario della sacrilega invasione della città santa di Roma e distruzione dello Stato dello Chiesa. Anche Radio Spada abbruna le sue bandiere.”


    «Nota di Radio Spada: da quando siamo nati, nel 2012, commemoriamo ogni anno anche su Radio Spada l’orribile anniversario della breccia di Porta Pia. Anniversario che le obnubilazioni e le pie illusioni concordatarie prima e la melassa omicida del democratismo cristiano avevano contributo a far dimenticare ai cattolici nelle nostre terre. In questo la crisi della Chiesa è stata fatto “provvidenziale” perchè ha permesso ai pochi cattolici fedeli di “riappropriarsi” della gloriosa storia dello stato pontificio e della sua estrema resistenza all’invasione piemontese, nonchè di “rileggerla” alla luce dei tragici fatti “ecclesiali” successivi. Non sappiamo se un futuro Papa riaprirà la Questione romana, sia come problema dell’unità italiana, sia come questione di diritto internazionale: di certo possiamo sin d’ora sperarlo e auspicarlo e pregare perchè ciò avvenga. Viva il Papa Re! (Piergiorgio Seveso – Presidente di Radio Spada).»
    «Lettera degli indiani Coeur d’Alene, datata 1871, indirizzata a Pio IX dopo la Breccia di Porta Pia. (a cura di Charlie Banyangumuka)»


    “Il destino di Roma, nella elezione divina di una città fra tutte come sede del Pastore dell’unico ovile di Cristo, è il destino dell’unità umana, invocata dal Redentore, alla vigilia della sua passione e del suo trionfo [...]. E noi Cristiani [...] nella immagine dell’antica Roma idolatra, che si fa madre dei popoli e fa suoi figli e cittadini i figli stessi dei barbari, - fecisti patriam diversis gentibus unam (Cl. Rutilio Namaziano, De Reditu, I, I, c. I, 63) -, riconosciamo l’anticipata visione della Roma Cristiana, madre di tutte le Chiese e patria comune di tutti i figli di Dio, preordinati dalle acque del battesimo e dalla grazia rigeneratrice a cittadini di quella superna Roma onde Cristo è Romano (Purg., XXXII, 102). (Cardinale Eugenio Pacelli)”








    www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    http://www.agerecontra.it/

    "Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
    http://www.centrostudifederici.org/

    "sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
    http://www.crisinellachiesa.it/

    "Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
    http://www.centrosangiorgio.com/


    C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
    http://www.cmri.org/ital-index.html








    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].
    Pas de "motu proprio" chez nous : nous célebrons la Sainte Messe selon le missel de Saint Pie V.»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    20 septembre : Saint Eustache et ses compagnons, Martyrs (? 120) :: Ligue Saint Amédée
    “20 Septembre : Saint Eustache et ses Compagnons, Martyrs († 120).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...t_eustache.jpg







    Ad majorem Dei gloriam - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Lightbulb Re: Splendide parole del card. Manning sull'infallibilità pontificia

    29 GIUGNO 2020: ventinovesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; SOLENNITA' DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO…
    Auguri di buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Pietro e Paolo come i nostri gloriosi patroni e a tutti i sacerdoti - come il caro Don Floriano Abrahamowicz e parecchi altri in tutto il mondo - integralmente cattolici ordinati il 29 giugno nel giorno dell’anniversario della loro ordinazione che coincide con la Festa dei due Santi Apostoli…
    «Tu es Sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedech...»!!!
    Preghiamo nuovamente i due Santi Apostoli Pietro e Paolo e chiediamo la loro santa preziosa intercessione anche per poter riavere al più presto - quando Dio vorrà - (dopo la fine dell'usurpazione ed occupazione abusiva, sia pure sotto ingannevole parvenza "legale", da parte della setta golpista neo-modernista vaticano-secondista) una gerarchia cattolica degna di tal nome con a capo soprattutto (dopo la tragica eclissi e rimozione temporanea del Papato che dura ormai da circa 6 decenni dalla morte di Papa Pio XII nel 1958) un vero, autentico e legittimo Successore di San Pietro e Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo!!!
    VIVA IL PAPATO E LA SANTA CHIESA CATTOLICA ROMANA!!! VIVA LA ROMA ETERNA!!!
    SAN PIETRO, PRINCIPE DEGLI APOSTOLI E PRIMO PAPA; SAN PAOLO, APOSTOLO DELLE GENTI: PREGATE PER NOI!!!
    Sancte Petre, ora pro nobis! Sancte Paule, ora pro nobis!
    SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!






    «29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI»
    "Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli"
    Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli
    http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm






    DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ il 29 GIUGNO 2020 - Natale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - festeggia i suoi 28 anni di sacerdozio!!! Anche quest'anno auguro di cuore un felice anniversario a questo raro esemplare di coraggioso sacerdote integralmente cattolico romano, 29 giugno 1992 - 29 giugno 2020: 28 anni di sacerdozio, che Dio Onnipotente benedica sempre il nostro caro don Floriano, TU ES SACERDOS IN AETERNUM!!!



    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    SS Pietro e Paolo - Santa Messa 29 giugno 2014
    https://www.youtube.com/watch?v=pDu7-tX8l14
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso»






    Santi Pietro e Paolo Apostoli - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santi-pietro-paolo-apostoli/
    «29 giugno, Santi Pietro e Paolo Apostoli.
    “A Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiense, e venerato con pari onore”.
    O Santi Apostoli Pietro e Paolo
    , io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell’orazione, purità di cuore, retta intenzione nell’operare, diligenza nell’adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia».
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ul-300x200.jpg







    Catechismo Maggiore di San Pio X - Ss. Pietro e Paolo - Sodalitium
    «Catechismo Maggiore di San Pio X – Ss. Pietro e Paolo»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-2-300x188.jpg




    Commemorazione di San Paolo Apostolo - Sodalitium
    «30 giugno, Commemorazione di San Paolo Apostolo.
    O glorioso san Pietro che aveste in Gesù Cristo una fede così viva da confessare per primo che egli era Figliuolo di Dio vivo, che amaste tanto ardentemente Gesù Cristo da protestarvi pronto a soffrire per lui la prigione e la morte; che in premio della vostra fede, della vostra umiltà e del vostro amore foste da Gesù Cristo destinato ad essere il principe degli apostoli, otteneteci, vi preghiamo, che anche noi ci convertiamo prontamente al Signore ogni qualvolta ci lasciamo tradire dalla nostra debolezza e non cessiamo di piangere sino alla morte i peccati da noi commessi; otteneteci di amare il Divin Maestro in modo da essere pronti a dare il sangue e la vita per la sua fede nonché a soffrire qualunque sventura piacerà a Lui di mandarci per mettere alla prova la nostra fedeltà. Così sia».
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-2-300x225.jpg



    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/48.pdf
    «LA TOMBA DI PIETRO E IL PRIMATO DI ROMA don Curzio Nitoglia».

    «Il Magistero dei Papi (...) non sarebbe concepibile se non fondato a Roma, sulla tomba dell’Apostolo al quale il Redentore affidò le chiavi del Regno dei Cieli. Tale pensiero fu più volte espresso da Pio XII. Egli era convinto che non senza una provvidenziale volontà Roma fosse divenuta centro dell’Impero di Augusto, per poi trasformarsi nel “centro spirituale dell’orbe cristiano”. Ma se Roma era il centro della Chiesa universale, il punto focale di questo centro era la tomba di Pietro»
    M. GUARDUCCI, La tomba di Pietro. Una straordinaria vicenda, Rusconi, Milano 1989, p. 10.
    M. GUARDUCCI, La tomba di Pietro. Una straordinaria vicenda, Rusconi, Milano 1989; Le reliquie di Pietro in Vaticano, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1995; Le chiavi sulla pietra, Piemme Casale Monferrato 1995; Il primato della Chiesa romana, Rusconi Milano 1991.




    http://www.sodalitium.biz/la-spiegaz...-nella-chiesa/
    «La spiegazione tomista dello stato attuale dell’autorità nella Chiesa
    15 giugno 2020 In evidenza

    Presentiamo la traduzione di una raccolta di testi sulla Tesi di Cassiciacum riassunti e presentati in lingua francese dal rev. don Damien Dutertre, dell’Istituto sacerdotale di mons. Donald Sanborn.
    http://www.etudesantimodernistes.fr/...ssiciacum.html

    Per i lettori di lingua spagnola segnaliamo la traduzione a cura di padre Héctor Romero:
    http://integrismo.over-blog.com/2020...ssiciacum.html

    LA SPIEGAZIONE TOMISTA DELLO STATO ATTUALE DELL’AUTORITA’ NELLA CHIESA: LA TESI DI CASSICIACUM

    • Questa pagina presenta in modo non esaustivo gli studi pubblicati fino ad oggi riguardanti la Tesi di Cassiciacum. Poiché lo scopo è quello di fornire una visione d’insieme, il lettore è rinviato a diversi documenti per approfondire ciascuno degli argomenti. Alcuni documenti sono difficili da trovare, e la loro diffusione non è libera. Certi altri documenti più recenti, facilmente consultabili (dei quali la maggior parte è stata pubblicata dalla eccellente rivista Sodalitium), saranno pertanto privilegiati.

    • Gli studi che dimostrano rigorosamente il cambiamento dottrinale sostanziale introdotto dal Vaticano II non sono qui elencati, ma sono supposti, in quanto la Tesi di Cassiciacum si basa in parte su questa constatazione.

    • Speriamo che presentare qui, in modo più o meno organizzato, questi differenti documenti sarà di grande aiuto, per grazia di Dio, per comprendere e diffondere la Tesi di Cassiciacum, unica spiegazione teologica valida dello stato attuale dell’autorità nella Chiesa.

    • Vogliamo qui rendere omaggio a Mons. Guérard des Lauriers, la vitae la morte del quale sono state descritte in modo edificante dal reverendo don Murro (Sodalitium n. 18).

    • Papa Papato e Sede vacante, in un testo di Sant’Antonino di Firenze e del pensiero di Padre Guérard des Lauriers

    Autore don Francesco Ricossa, Sodalitium n. 67, pagg. 4 – 23. Questo articolo è un ottimo riassunto della Tesi di Cassiciacum, e pertanto può servire come buona introduzione del problema. Sant’Antonino distingue l’aspetto materiale del Papato dal suo aspetto formale, e così anche l’unione dei due che avviene nell’accettazione della elezione. Il reverendo don Ricossa basandosi allora sul cardinale Gaetano analizza questo atto di accettazione, e l’intenzione richiesta; poi applica questi principi teologici tradizionali alla situazione attuale.

    • Il Papato Materiale

    Autore il sacerdote (ora vescovo) Donald J. Sanborn. Lo studio originale fu scritto in latino in due parti (Pars I- Pars II), traduzione italiana in Sodalitium n. 47, pagg. 4 – 13 / Sodalitium n. 48, pagg. 23 – 36 / Sodalitium n° 49, pagg. 42 – 52. A scopo didattico, questo lungo studio scolastico, diventato classico, dopo aver presentato la distinzione, tradizionale in teologia, tra aspetto materiale e aspetto formale del Papato, riprende l’insieme dei principi che sostengono la Tesi di Cassiciacum, li spiega progressivamente, poi espone e dimostra la tesi sostenuta; dopo di che vengono refutate una dozzina di obiezioni. Si tratta di un documento chiave per uno studio teologico profondo della Tesi di Cassiciacum.

    • “Le Sel de la terre”e il sedevacantismo

    Autore don Francesco Ricossa, Sodalitium n. 51, pagg. 7 – 23. Dopo una brutta presentazione della Tesi, senza presentarne l’argomentazione, Le Sel de la terre obietta che la Tesi è una novità, che non risolve il problema della visibilità della Chiesa, che essa è filosoficamente impossibile. La stessa rivista pretende che il Vaticano II non viene imposto con autorità, e neppure le leggi liturgiche che ne sono seguite (ci si chiede allora perché i Padri di Avrillé sono costretti a vivere “al-di-fuori-della legge”), e scaturisce dalla teoria di Ecône della “universalità nel tempo” come condizione della infallibilità del magistero ordinario universale. Inoltre, sempre secondo la stessa rivista, l’insegnamento del Vaticano II non avrebbe alcun legame con la fede cattolica (ma allora perché resistervi?). Don don Ricossa si prende la briga di analizzare questi errori. Ci si augurerebbe che i padri di Avrillé si prendessero a loro volta la briga di studiare – seriamente – la Tesi di padre Guérard des Lauriers, sotto l’egida del quale di già fecero i loro primi passi.

    • Risposta al numero speciale de La Tradizione cattolicasul sedevacantismo

    Autore don Francesco Ricossa, Sodalitium n° 56, pagine 4 – 44. Reagendo a quella che è la parvenza di una refutazione del sedevacantismo fatta da la Tradizione cattolica, rivista della FSSPX, questa risposta ricorda l’importanza della sottomissione al Papa per la salvezza, refuta la pretesa di una “posizione prudenziale” della FSSPX, ritorna sul lato storico del sedevacantismo (apparso almeno fin dal 1962) e della rottura con la FSSPX. In una quarta parte, don Ricossa analizza e risolve alcune obiezioni teologiche fondate sulla indefettibilità della Chiesa (precisamente sulla grave questione della permanenza della Chiesa docente e del potere di giurisdizione), e poi risponde ad altre obiezioni secondarie. Si tratta di uno studio appropriato atto ad evidenziare altri aspetti della Tesi di Cassiciacume la risposta a un buon numero di obiezioni.

    • Una obiezione alla Tesi di Cassiciacum. Risposta del padre Guérard des Lauriers

    Sodalitium n. 62, pagg. 29 – 31. All’obiezione secondo cui ”Paolo VI è papa quando è cattolico, e non è ‘papa’, o in ogni caso non deve essere seguito, quando non è cattolico”, padre Guérard des Lauriers risponde con buon senso: “il Papa non può essere ‘cattolico’ solo occasionalmente. O il Papa è ‘cattolico’, ed è Papa in tutti i suoi atti; deve essere seguito in ognuno dei suoi ordini, cioè a dire abitualmente. O il papa non è ‘cattolico’ e non deve essere seguito, in quanto egli non è Papa formalmente. O l’uno o l’altro. L’uno esclude l’altro”.

    • Brevi risposte ad alcuni articoli della Fraternità contro la Tesi di Cassiciacum

    Autore Pseudo-Dionisio, Sodalitium n. 46 pagg. 37 – 43. In una prima parte, si ricorda che il magistero della Chiesa è sempre la regola prossima della fede, che il cattolico non può interpretare liberamente la Scrittura e la Tradizione, diversamente da come l’interpreta il magistero della Chiesa. In una seconda parte, trovano una risposta adeguata alcuni attacchi poco teologici.

    • La Tesi di Cassiciacum in questione. Risposta a “La Tour de Davide” al “Sel de la terre”

    Autore don Francesco Ricossa, Sodalitium n. 56, pagg. 45 – 52. Si tratta di una rapida risposta ad alcune obiezioni di già spesso refutate nel loro fondamento, ma riformulate.

    • Una valida consacrazione episcopale valida è necessaria per essere Papa?

    Autore don Francesco Ricossa, Sodalitium n. 63, pagine 46 – 55. Risposta all’obiezione: “Se il nuovo rito della consacrazione episcopale è invalido, allora Joseph Ratzinger, di fatto consacrato con quel rito non sarebbe vescovo. E poiché il Papa è vescovo di Roma, si dimostrerebbe per il fatto stesso e per questo solo argomento che Joseph Ratzinger non è neppure Papa. Infine, con questo stesso argomento, si vorrebbe dimostrare che la Tesi di Cassiciacum, difesa ed esposta da padre Guérard des Lauriers e secondo la quale l’occupante della Sede apostolica (almeno dal 1965) non è formalmente Papa, benché lo sia ancora materialmente, avrebbe perso ogni validità e probabilità precisamente con l’elezione di Joseph Ratzinger, il quale, non essendo vescovo (consacrato) non potrebbe essere neanche ‘papa’ materialmente”.

    • L’elezione del Papa

    Autore don Francesco Ricossa, Sodalitium n. 55, pagg. 18 – 30.

    L’obiezione abituale circa l’impossibilità di una elezione canonica di un futuro Papa non trova una sufficiente risposta nel sedevacantismo stretto (cioè quello che sostiene una vacanza formale e materiale della Santa Sede), nonostante il ricorso all’idea di un Concilio Generale imperfetto, evocato dal cardinale Gaetano. In assenza di cardinali, il teologo Gaetano non attribuisce in effetti il diritto di eleggere il Papa né ai vescovi privi di giurisdizione, né ai semplici laici, ma al Concilio Generale imperfetto (composto dai vescovi residenziali con giurisdizione). Nell’ordine stabilito dalla Divina Provvidenza, il Papa non può altresì essere designato direttamente dal Cielo. Tuttavia la Chiesa non può restare totalmente priva di elettori del Papa. Don Ricossa espone dunque di nuovo la risposta soddisfacente data dalla Tesi di Cassiciacuma questa obiezione. Questo articolo ha suscitato alcune reazioni, che sono commentate da don Ricossa (Sodalitium n. 56, pagine 52 – 54)».
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium/




    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/48.pdf
    «N. 48 – dicembre 1998 - La Tomba di Pietro e il primato di Roma»
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
    «N. 56 – settembre 2003 - Risposta al numero speciale de “La Tradizione cattolica” sul sedevacantismo»
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/58.pdf
    «N. 58 – aprile 2005 - Con Pietro o contro Pietro: “una tragica necessità d’opzione” - don Ugo Carandino»





    https://www.facebook.com/photo.php?f...type=3&theater
    «Domenica 28 giugno 2020, IV domenica dopo la Pentecoste (Vangelo della pesca miracolosa e della vocazione degli Apostoli).
    S. Messe dell'IMBC in Italia (si consiglia in settimana di contattare il sacerdote di riferimento):
    https://www.sodalitium.biz/sante-messe/ »





    https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox/
    «Festa dei santi Pietro e Paolo: malgrado il modernismo imperante, le porte degli inferi non hanno prevalso, poichè coloro che negli ultimi decenni insegnano l'errore dalla Cattedra più alta della terra non sono rivestiti dell'autorità e quindi non rappresentano il Papato e la Chiesa. Che i Principi degli Apostoli ci preservino dagli errori dei gallicani di ieri e di oggi. Viva il Papa! Viva la Chiesa!»








    https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox/
    «Sabato scorso ho potuto pregare davanti al corpo di san Pio X nella basilica di san Pietro in Vaticano.
    Il pensiero è andato a tutti coloro che furono fedeli al suo insegnamento e alle sue direttive contro il devastante errore del modernismo, come il card. Gaetano De Lai, mons. Alfonso Archi, mons. Giovanni Volpi, i fratelli Scotton, mons. Umberto Benigni, don Paolo de Toth...
    Quando si parla degli anni più infuocati della battaglia antimodernista, non si manca mai di sottolineare le esagerazioni vere o presunte (più presunte che vere) attribuite a questi difensori della Fede nel combattimento contro gli innovatori.
    Invece si tace sistematicamente sulle omissioni (vere e non presunte) di coloro che, ricoprendo posti di comando nella Curia romana, nelle diocesi, nei seminari, nelle università, avrebbero dovuto obbedire maggiormente a san Pio X e non lo fecero sia per liberalismo sia per miserie umane (come il rispetto umano, il quieto vivere, ecc.), aprendo così le porte all'infiltrazione dei modernisti all'interno della Chiesa.
    Mi sembra che l'attuale tradizionalismo lefebvriano, sia accordista che antiaccordista (che come un disco rotto ripete di fare quello che la Chiesa ha sempre insegnato, come se la Chiesa insegnasse a disobbedire abitualmente a coloro che sono riconosciuti come papi legittimi, a considerare pericolosi per la fede dei riti liturgici approvati dalla Chiesa stessa, a non credere all'infallibilità delle canonizzazioni dei santi, ecc.) non sia erede dei più fedeli collaboratori di san Pio X (infatti non ne parlano quasi mai, e quando ne parlano lo fanno per criticarli, come dimostrano dei recenti articoli) bensì sia erede dei "moderati" che preferivano i modernisti agli antimodernisti. Atteggiamento che ricorda il famigerato "centro che guarda a sinistra" (con la differenza che in ambito religioso, rispetto a quello politico, la "destra" è ancorata alla sana dottrina).
    Sancte Pie X, ora pro nobis – Don Ugo Carandino»


    https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox/
    «Il 30 giugno 2001 per motivi di fede lasciavo la Fraternità Sacerdotale "San Pio X" (sic!) e inauguravo la Casa San Pio X dell'Istituto Mater Boni Consilii.
    Nel 19° anniversario rinnovo i ringraziamenti ai confratelli di Verrua Savoia e alle poche persone che in quell'epoca mi aiutarono moralmente e materialmente. Se oggi l'apostolato si è sviluppato e radicato in diverse città, permettendo a molte anime di santificarsi, è anche grazie a quei pochi fedeli (in tutti i sensi) che fecero una scelta di campo (sia il vostro parlare: sì, sì; no, no).
    Mater Boni Consilii, ora pro nobis.
    Sancte Pie X, ora pro nobis
    – Don Ugo Carandino»













    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/carlo-di-pietro.html
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda

    O come più viva è la nostra riconoscenza per te (Pietro), che ti degni di sostenerci così, in questo secolo insensato che, pretendendo di costruire nuovamente l’edificio sociale, volle stabilirlo sulla mobile sabbia delle opinioni umane, e che ha saputo moltiplicare soltanto i crolli e le rovine! La pietra che i moderni architetti hanno rigettata, è forse meno perciò la pietra angolare? E la sua virtù non appare forse appunto nel fatto che, rigettandola, è contro di essa che urtano e s’infrangono?»
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/s...-apostoli.html

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare i santi Apostoli Piétro e Pàolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Neróne Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticàno presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiènse, è venerato con pari onore. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi immensi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Apostoli Piétro e Pàolo possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia”

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    I Santi Pietro e Paolo, fustigatori di tutti gli eretici e protagonisti di un proselitismo incessante e poderosamente fruttifero, odiati dal mondo, finalmente coronati con la gloria del martirio per la loro integrale fedeltà a Cristo”

    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    29 giugno 1881. Papa Leone XIII condanna il mostruoso irragionevole errore, anche eresia, della cosiddetta sovranità popolare.
    “Quantunque l’uomo, spinto da una certa superbia e arroganza cerchi spesso di spezzare i freni del comando, tuttavia non arrivò mai a potere non obbedire a nessuno. Infatti, in qualunque società e comunità umana è necessario che alcuni comandino, affinché la società, priva del principio o del capo che la regge, non si sfasci e non sia impedita di conseguire quel fine per il quale si formò e si costituì. Però se non si poté arrivare ad eliminare il potere dal seno della società civile, furono certo adoperate tutte le arti per togliere ad esso forza e sminuirne la maestà, e ciò principalmente nel secolo XVI, quando una funesta novità di opinioni infatuò moltissimi. Da quel tempo, la moltitudine non solo volle dare a se stessa una libertà più ampia, che fosse di uguaglianza, ma sembrò anche voler foggiare a proprio talento l’origine e la costituzione della società civile. Anzi, moltissimi dei tempi nostri, camminando sulle orme di coloro che nel secolo passato si diedero il nome di filosofi, dicono che ogni potere viene dal popolo: per cui coloro che esercitano questo potere non lo esercitano come proprio, ma come dato a loro dal popolo, e altresì alla condizione che dalla volontà dello stesso popolo, da cui il potere fu dato, possa venire revocato. Da costoro però dissentono i cattolici, i quali fanno derivare da Dio il diritto di comandare come da naturale e necessario principio....
    Le dottrine inventate dai moderni circa la potestà politica recano già grandi calamità agli uomini, ed è da temere che apportino per l’avvenire mali estremi. Infatti, il non volere che il diritto di comandare derivi da Dio, altro non è che volere strappare dal potere politico il migliore splendore e privarlo delle sue forze maggiori. Quando poi lo fanno dipendere dall’arbitrio della moltitudine, asseriscono in primo luogo una fallace opinione, e in secondo luogo pongono il principato su un fondamento troppo leggero ed instabile. Conseguentemente, le passioni popolari, aizzate e stimolate da siffatte opinioni, insorgeranno più audacemente, e con grande rovina per la cosa pubblica trascenderanno in ciechi tumulti ed aperte sedizioni. Infatti, dopo la cosiddetta Riforma, i cui promotori e capi combatterono radicalmente con nuove dottrine la potestà sacra e civile, repentini tumulti ed audacissime ribellioni seguirono specialmente in Germania, e ciò con tanta deflagrazione di guerra civile e con tanta strage, che pareva non ci fosse alcun luogo immune da tumulti insanguinati. Da quella eresia ebbero origine nel secolo passato la falsa filosofia, quel diritto che chiamano nuovo, la sovranità popolare e quella trasmodante licenza che moltissimi ritengono la sola libertà. Da ciò si è arrivati alle finitime pesti che sono il Comunismo, il Socialismo, il Nichilismo, orrendi mali e quasi sterminio della società civile. Eppure molti si sforzano grandemente di diffondere la violenza di tanti mali, e con il pretesto di alleviare la moltitudine suscitano grandi incendi e rovine. Queste cose che ora ricordiamo non sono né ignote né molto lontane.” Da SS Leone XIII, Diuturnum illud»

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Agostino, Pietro e Paolo. Extra Ecclesiam nulla salus!”


    “Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù”
    «Sacratissimo Cuore di Gesù - Sursum Corda Associazione»
    “Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù”
    “Preghiera per la Festa del Cuore di Gesù --->”
    “Cuore Santissimo di Gesù fonte di ogni bene! --->”

    «+ Cuore santissimo di Gesù, fonte di ogni bene, vi adoro, vi amo, vi ringrazio e, pentito vivamente dei miei peccati, vi presento questo povero mio cuore. Rendetelo umile, paziente, puro e in tutto conforme ai vostri desideri. Proteggetemi nei pericoli, consolatemi nelle afflizioni, concedetemi la sanità del corpo e dell’anima, soccorso nelle mie necessità spirituali e materiali, la vostra benedizione in tutte le mie opere e la grazia di una santa morte. Così sia. +»

    “Ordinario della Messa (Latino-Italiano) con spiegazione --->”
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/messale-romano.html
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    “Adorabile Trinità, Dio solo in tre persone --->”

    “Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce...”
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    https://www.sursumcorda.cloud/tags/madonna
    “La verità sul Santuario di Loreto. Traslazione della Santa Casa --->”
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    “Catechismo della Dottrina Cristiana (Papa San Pio X) --->”
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    “29 giugno - Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo”
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    “SAN PEDRO Y SAN PABLO, la Autoridad y Doctrina Católica”
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    “Reliquie di S. Pietro allo scismatico Bartolomeo di Costantinopoli”
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    «I santi Pietro e Paolo, veri fondatori di Roma. Un sermone di San Leone Magno»
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    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»







    “PAPA Il Catechismo della solennità in pillole #dottrinacattolicachristusvincit”







    “CHIESA Il Catechismo della solennità in pillole #dottrinacattolicachristusvincit”









    https://sardiniatridentina.blogspot....paolo.html?m=1
    “I SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO
    Doppio di I classe con Ottava comune.
    Paramenti rossi.
    Tutta la Chiesa è in festa, perché «Dio ha consacrato questo giorno col martirio degli Apostoli Pietro e Paolo» (Orazione)”








    http://liguesaintamedee.ch/
    http://liguesaintamedee.ch/messes
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”

    «Nous passons du mois de Marie (mai) au moi du Sacré-Cœur (juin)”
    “Mois de juin : mois dédié au Sacré-Coeur de NSJC. Litanies”
    “Apostolat de la prière: juin 2020.
    En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus»


    29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres :: Ligue Saint Amédée
    «29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres»
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...ro_e_paolo.jpg









    SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
    COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!! COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!

    Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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