Battisti non si è nemmeno preso il disturbo di cercare di dimostrare la sua innocenza, ha preferito scappare dal carcere e da latitante accusare di persecuzione chi gli ha presentato il conto per le sue malefatte.
La cosa scandalosa è che dei governi disonesti, prima quello francese poi ravvedutosi, ed infine quello brasiliano, già noto per dare rifugio a delinquenti da mezzo mondo, gli hanno creduto, senza il minimo riscontro sulla sua innocenza, solo le parole dell'assassino che diceva "io sono innocente".
Se applichiamo questa logica perversa, credere alle parole del colpevole, svuotiamo le carceri peggio che con l'indulto.