Ecco le tappe dell'ucronia.
2012: La Palin vince le elezioni americane con largo margine su Obama, incapace di far riprendere l'economia.
2013: Gli Stati Uniti attaccano L'Iran; gli stati europei, temendo una Terza guerra mondiale, rimangono neutrali e si sospendono dalla NATO. Il nuovo cancelliere tedesco Westerwelle progetta di abbandonare la NATO per una nuova CED.
2014: Il Regno Unito, dopo mesi di trattative, decide di appoggiare gli Stati Uniti nella guerra anti-iraniana; Scozia e Galles premono per l'indipendenza; scontri a Belfast. Russia nel caos per scandali di corruzione. Rallentamento dell'economia cinese.
2015: Entrano nell'euro Paesi dell'Europa centro-orientale come Repubblica ceca, Polonia, Ungheria. La guerra in Iran si rivela disastrosa; l'Europa e la Cina si avvantaggiano della neutralità. La Russia fa dichiarazioni a favore dell'Iran (con passaggio di armi) ma non scende in campo.
2016: Westerwelle decide di costituire l'Esercito europeo, dichiarandone l'incompatibilità con la NATO. Restano nella NATO solo alleati tradizionali degli Stati Uniti come Regno Unito e Polonia. Entarno nell'UE Norvegia, Islanda e i Paesi balcanici, ad eccezione della Serbia. Alle elezioni americane la Palin prende una sonora batosta e al suo posto viene eletta Hillary Clinton.
2017: La Clinton, preso atto del fallimento della guerra in Iran, ritira le truppe. È una sconfitta senza precedenti ma anche l'Iran è sconvolto da una guerra civile, con i giovani che avevano appoggiato l'intervento americano. La Svezia e la Danimarca entrano nell'euro.
2018: Scozia e Galles votano per l'indipendenza e il Regno Unito si spacca; interventi militari a Cardiff e Edimburgo senza esito; i nuovi Stati adottano l'euro ed escono dalla NATO. Il Regno Unito resta composto da Inghilterra, "Scozia" (in realtà una simbolica striscia di terra a nord dell'Inghilterra) e Irlanda del Nord ed esce dall'Unione europea. In Bielorussa cade Lukashenko dopo un lunghissimo regime.
2019: Dopo anni di difficoltà economiche, due pezzi di Spagna se ne vanno: Euskadi e Catalogna. Comincia la ripresa economica americana ma stenta. La Svizzera avvia le trattaive per entrare nell'UE e nell'euro. Tensioni in Turchia e Russia.
2020: l'Europa unita a guida tedesca è ormai una superpotenza mondiale; grazie all'economia che va alla grande l'Europa (in realtà la Germania) chiede di acquistarlo per la modica cifra di 1000 miliardi di euro da una Russia in affanno. Il presidente Ivanov, nonostante le proteste dei nazionalisti e di Putin, è costretto a cedere.
2021: Entrano nell'euro Paesi balcanici, Romania e Bulgaria. Inizia la ricostruzione di Königsberg secondo i piani della città vecchia. Molti russi ritornano in madrepatria, mentre l'ex oblast' viene ripopolato da tedeschi. La Moldavia chiede l'ammissione all'Unione europea. Continuano i disordini in Turchia tra curdi e turchi; inizia anche la rivolta dei turchi occidentali, stanchi di prendere ordini da Ankara sempre più rivolta verso l'Asia centrale.
2022: Viene chiuso il ponte sul Bosforo dopo i disordini scoppiati a Istanbul. La fazione europea vuole uno stato laico, filoeuropeo e indipendente con capitale Istanbul occidentale (Costantinopoli). Il tedesco diventa lingua ufficiale dell'Unione europea, e seconda lingua in tutti i paesi non germanofoni. Violente proteste a Parigi. Cina in crisi economica dopo decenni di sviluppo.
2023: Viene inauguarato a tempo di record il nuovo Castello di Königsberg e procede la distuzione della Kaliningard staliniana, decisione contestata da alcuni politici e urbanisti tedeschi. Il nuovo cancelliere zu Guttenberg (ripresosi dagli scandali) decide di creare uno stato indipendente filotedesco sulle sponde del Baltico; dopo un referendum popolare (una semplice formalità) il nome scelto è Prussia.