CENTROSINISTRA
Bersani chiude la Festa a Pesaro
"Via il premier, o ci porta a fondo"Il segretario Pd: "Italia umiliata, il governo se ne deve andare". Il Pd è disponibile per un governo di transizione. Accenni al caso Penati, e parole di ricordo per Vassallo, Martinazzoli e Berlinguer. Manifestazione nazionale il 5 novembre
PESARO - "Subito via Berlusconi, altrimenti ci porta a fondo. Sì a un governo di transizione". Senza mezzi termini l'attacco del leader del Pd Bersani, a conclusione della Festa Democratica di Pesaro. "L'Italia è umiliata" ha detto, rivendicando poi il ruolo del suo partito, che rifiuta i frutti avvelenati dell'antipolitica: "Siamo per la politica che costa meno e che decide di più. Siamo i figli della Costituzione e del 25 aprile. Siamo un partito di patrioti, autonomisti e riformatori. E' tempo di elezioni in tutto il Continente, ci vuole una riscossa dei progressisti europei, rilanciamo il sogno europeo, contro un governo che ha tolto dignità al paese, che l'ha diviso". Bersani ha ricordato Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso un anno fa, e Mino Martinazzoli, recentemente scomparso. "Ma voglio citare, lasciatemelo dire, Enrico Berlinguer". Una frase accolta da un lunghissimo applauso.
Bersani ha fatto un accenno al caso Penati, senza nominarlo: "C'è un tentativo, anche da parte dei telegiornali, di metterci tutti nel mucchio. Noi la critica l'accettiamo, l'aggressione no. Se Berlusconi facesse un passo indietro per ogni inchiesta che lo coinvolge sarebbe arrivato da Roma ad Ancona", ironizza il segretario.
Bersani comunque non minimizza i problemi, e garantisce alla platea dei militanti democratici che il Pd si doterà "di codici interni e regole ancora più stringenti".
"Non reggiamo così fino al 2013". Il segretario Pd alza la voce per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio: "Non si può andare avanti così fino al 2013". Dice Bersani: "Berlusconi deve togliersi di lì o ci porterà a fondo. Questo sarebbe il disastro. Se non si è disposti ad un percorso nuovo, si anticipi almeno l'appuntamento elettorale". Bersani conferma la disponibilità ad un governo di transizione "più credibile davanti all'opinione pubblica nazionale e internazionale, per credibilità e discontinuità, autorevolezza, per un programma equo e efficace di stabilizzazione". Un esecutivo per reggere l'emergenza e dare il tempo per approvare la riforma elettorale. "Noi non abbiamo più il tempo per le curve larghe - conclude il segretario del Pd - non l'avevamo nemmeno sei mesi fa. Ora bisogna parlare chiaro e forte".
"Eliminare privilegi". Per Bersani "la politica deve recuperare essenzialità e venir via da piccoli o grandi privilegi così da poter combattere ogni privilegio. Vitalizi, poltrone di troppo, doppie cariche, servizi immotivati: via tutto questo". Bersani chiede dunque modifiche alla manovra correttiva, anche attraverso l'introduzione di una patrimoniale, perché "le risorse vanno trovare dalle rendite, dalle ricchezze, dai patrimoni". Bersani ricorda: "Il 10% degli italiani possiede il 50% delle ricchezze del paese, se c'è da trovare altri soldi, si trovano li". Il segretario Pd propone "una sessione parlamentare straordinaria che prenda decisioni, secondo proposte che abbiamo già consegnato alle Camere".
"Ricostruzione della politica". Secondo il leader Pd, serve una "ricostruzione della politica": "Una buona politica e un nuovo civismo devono darsi la mano". Anche sui referendum, il Pd "si è messo al servizio, non ci ha messo il cappello", sottolinea, e aggiunge: "Nel Pd c'è una idea di democrazia, che rifiuta i frutti avvelenati dell'antipolitica, ma che pretende una politica sobria, buona, semplice, pulita, che costi meno e che decida di più. Uno dei frutti avvelenati di questi vent'anni è stata la contrapposizione fra società civile e politica fino ad arrivare a volte a un paradosso, a un ossimoro: un civismo antipolitico", afferma il segretario.
Ulivo sì, Unione no. "Noi vogliamo un centrosinistra di governo e stiamo lavorando per questo", dice . "Discutiamo con Sel, Idv, Socialisti e formazioni ambientaliste per concordare un programma di riforme. A noi piace chiamare questo possibile patto politico e programmatico, Nuovo Ulivo. Un patto ben solido, perchémeccanismi simili all'Unione non li faremo più". Aggiunge il segretario: "Siamo troppo giovani per aver risolto tutti i problemi, ma ormai troppo vecchi per esserci sbagliati. Siamo già oggi il primo partito del Paese. Siamo un partito di patrioti, autonomisti e riformatori. Tocca a noi. Non da soli, lo sappiamo. Ma tocca, principalmente, a noi". E annuncia che il Pd promuoverà una grande manifestazione nazionale il 5 novembre a Roma, "A sostegno dell'Italia, delle nostre idee e della necessaria svolta politica".
(10 settembre 2011) © Riproduzione riservata
http://www.repubblica.it/politica/20...sani-21488128/
Di Pietro: vertice a tre con Bersani e Vendola
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«Il prossimo fine settimana a Vasto ci sarà un primo incontro importante per chiarire molti aspetti, faremo un confronto con me, Bersani e Vendola». Lo annuncia Antonio Di Pietro a Campobasso rispondendo a una domanda sulla tenuta della coalizione di centrosinistra.
Il leader dell'Idv aggiunge: «c'è stato ieri anche un tentativo di dire che quel giorno Bersani è impegnato a Berlino, ma siccome quel giorno io l'ho fissato direttamente con lui, ora non deve fare storie».
10 settembre 2011
Di Pietro: vertice a tre con Bersani e Vendola - Italia - l'Unità
l'incontro di cui parla Di Pietro è quasi sicuramente il dibattito Bersani-Vendola alla festa nazionale IDV di Vasto, prossimo venerdi, io ci sono sicuro
il discorso di Bersani purtroppo non ho potuto sentirlo perchè ero alla festa provinciale di Sel ma dai resoconti scritti mi pare un buon passo avanti, non ho sentito parlare di terzo polo ma si parla di nuovo dell'Ulivo con Sel, Idv, Verdi e Socialisti, OTTIMO !
Ce la possiamo fare, amici e compagni!