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Milanese, Lega votera' no ad arresto.
Bossi 'contrario a mandare in carcere'
Ex braccio destro di Tremonti in Giunta per Autorizzazioni, domani il voto sull'arresto.
ROMA - L'Aula della Camera si esprimerà sulla richiesta di arresto nei confronti del deputato del Pdl Marco Milanese giovedì 22 settembre alle 12. Il dibattito partirà dale 100. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La votazione sull'arresto dell'ex braccio destro di Tremonti sarà seguita da quella sulla insindacabilità di opinioni espresse dal sottosegretario Elio Belcastro, deputato di Pt.
La Giunta per le autorizzazioni della Camera voterà sull'arresto di Marco Milanese (Pdl) domattina alle 9,15. Già nel pomeriggio, a partire dalle 16,30, sono in programma le dichiarazioni di voto.
La Lega in Giunta per le autorizzazioni della Camera voterà contro l'arresto di Marco Milanese. Lo ha annunciato il componente leghista della Giunta Luca Paolini nella sua dichiarazione di voto.
BOSSI: NON MI PIACE FARE ARRESTARE LA GENTE - "A me non piace fare arrestare la gente". Risponde così il leader della Lega Umberto Bossi ai cronisti che gli chiedono della decisione del Carroccio di votare contro la richiesta di arresto per Marco Milanese domani in Giunta per le autorizzazioni, dopo che le opposizioni hanno accusato i lumbard di avere abbandonato la battaglia per la legalità.
PAOLINI, LEGA LASCIA LIBERTA'COSCIENZA IN AULA - Ai deputati della Lega Nord sarà lasciata libertà di coscienza nel voto dell'aula sull'arresto di Marco Milanese. Lo ha detto l'esponente della Lega in giunta per le autorizzazioni della Camera Luca Paolini al termine della riunione sul caso Milanese.
MILANESE, CONTRO DI ME MASSACRO MEDIATICO - "Contro di me vi è stato un vero e proprio massacro mediatico" a sostenerlo è l'ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese, intervenendo in giunta per le autorizzazioni della Camera che domani dovrà pronunciarsi definitivamente sul suo caso. Milanese ha criticato anche l'invio in Giunta, da parte della procura di Napoli, dell'interrogatorio dell'ex capo della GdF, Cosimo D'Arrigo. E smentisce categoricamente di aver ricevuto una delega in esclusiva sulla guardia di Finanza da parte del ministro Tremonti. Il parlamentare del Pdl ha chiesto come mai i magistrati abbiano sentito solo D'Arrigo il quale, se aveva davvero tutti questi problemi con la GdF, non si riesce a capire "perché non ne abbia parlato con il ministro". Milanese ha quindi confermato che il suo unico accusatore è solo Viscione. Tutti gli altri, ha ribadito, hanno negato di avergli dato dei soldi.
D'ARRIGO, SUO STRAPOTERE RALLENTO' ATTIVITA' GDF - Il fatto che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, avesse dato, all'epoca dei fatti, l'esclusiva a Marco Milanese per la Guardia di Finanza, facendolo diventare, in pratica, l'unico referente, creò "qualche problema di ordine pratico e un complessivo rallentamento"dell'attività anche funzionale della Guardia di Finanza. E' quanto afferma Cosimo D'Arrigo, ex comandante della GdF, in un verbale trasmesso dalla Procura della Repubblica di Napoli alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera. Secondo l'ex comandante delle Fiamme Gialle, il fatto che Marco Milanese fosse stato indicato da Tremonti come unico referente per la GdF comportava anche un altro problema: in alcuni casi, anche in ordine ad alcune nomine o trasferimenti, venivano bypassati i vertici della Guardia di Finanza.
Dal 2006 al 2011 l'ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese, avrebbe preso come cifra complessiva dei vari emolumenti che gli provenivano dai diversi incarichi a lui affidati 1.368.000 euro. E' quanto si afferma in un prospetto inviato dalla Procura di Napoli alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera sul caso Milanese.
SI RIUNISCE GIUNTA. I NUOVI ATTI A CAMERA - Il 'caso Milanese' torna domani, alle 13.30, in Giunta per le Autorizzazioni della Camera, che potrà così riprendere l'esame della richiesta di autorizzazione all'arresto per l'ex collaboratore del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. I lavori di domani si dovrebbero concentrare sull'audizione del parlamentare del Pdl anche se dalla Giunta fanno sapere che, al momento, non c'é stata risposta alla convocazione. I lavori dovrebbero concludersi entro la settimana, mentre il pronunciamento dell'Aula è atteso per martedì 20 settembre. Intanto oggi, in giunta, sono state depositate - provenienti dalla Procura di Napoli - sia le carte richieste dallo stesso Milanese il 27 luglio scorso che quelle volute dal relatore, Fabio Gava.
I magistrati napoletani hanno inviato alla Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio una copiosa documentazione. Tra i vari atti, da domani all'esame dell'organismo parlamentare presieduto da Pierluigi Castagnetti, ci sono l'ordinanza del Tribunale della Libertà che restituisce i beni sequestrati a Viscione, il principale accusatore di Marco Milanese. Poi, ci sono le registrazioni degli accessi alle cassette di sicurezza di Roma e Milano da parte di Milanese. Da queste carte, ad esempio, risulta che Milanese si recò ben 17 volte, nell'ultimo periodo, solo ai 'forzieri' milanesi. Tra i documenti inviati da Napoli c'é anche il verbale dell'ex comandante della Guardia di Finanza, Cosimo D'Arrigo. Ci sono anche le trascrizioni di alcune intercettazioni che riguardano Viscione