Lezione n. 13
Una lezione fondamentale, dove emerge chiara la distinzione tra una società che ricorre ai mezzi economici e una che ricorre ai mezzi politici, e dove capiamo perchè il denaro è l'istituzione sociale per eccellenza.
Lezione del 24/11/09
Gli scambi
Scambio: relazione sociale per eccellenza. La teoria degli scambi viene chiamata Catallattica.
Gli scambi possono distinguersi tra:
- Scambi intrapersonali e interpersonali. I primi detti anche autistici. Azioni che riguardano l'essere umano isolato. Gli scambi interpersonali consistono invece nel dare qualcosa a qualcuno per aver qualcos'altro in cambio. Do ut des. Tutte le relazioni umane in ultima istanza sono riconducibili a degli scambi anche quando non si spera niente in cambio, la soddisfazione personale che interviene ad es. in un atto unilaterale di generosità rappresenta un cambio intrapersonale. Es: Maria teresa di calcutta, ascoltare i problemi di un amico.
- Scambi volontari cioè per mutuo accordo tra le parti e scambi coattivi, dove interviene invece la coercizione, la forza.
A questo proposito vediamo un'interessante digressione di Mises presente nell'Azione Umana. Per contrasto andiamo ad analizzare due tipi di società, una basata sullo scambio volontario, e una sullo scambio coattivo. Dove dominano i primi tipi di scambio parliamo di società basata su vincoli contrattuali, dove dominano i secondi parliamo di società basata su vincoli egemonici. La differenza essenziale tra i due tipi di scambio sta nell'esercizio di violenza fisica o nella minaccia di violenza fisica. In questi ultimi due casi siamo in presenza di scambio coattivo, altrimenti di scambio volontario.
Rilevanza della fisicità per poter determinare l'effettiva coazione, la mera interiorità non ha importanza. Un padre che si sente obbligato ad accettare un lavoro umiliante per dar da mangiare ai figli comporta un'azione volontaria, non coattiva. Non c'è violenza fisica. I nemici della società libera dicono che gli scambi volontari non sono tali, che la volontarietà è solo formale, che esiste una parte debole OBBLIGATA ad accettare un lavoro. Si tratta di una fallacia critica utilizzata al fine di imporre una società egemonica: ad es: la dittatura del proletariato basata solo su vincoli egemonici. Figuratevi il paradosso!
Vediamo ora le seguenti differenze tra i due tipi di società:
1) nel primo tipo la cooperazione si effettua attraverso i contratti. Il contratto è una istituzione giuridica che plasma uno scambio volontario. Il secondo tipo si organizza tramite gli ordini e la subordinazione.
2) nel primo tipo le relazioni sono simmetriche. Lo scambio si effettua tra le parti senza la coazione. Anche nel caso del capitalista che dà un salario molto basso a chi ha necessità di lavorare. Il picchetto sul posto di lavoro implica invece forza fisica, quindi una relazione assimetrica: uno ordina e uno esegue. Esempi di società del secondo tipo: la schiavitù o l'esercito per arruolamento obbligatorio.
3) nel primo tipo ogni essere umano persegue i propri fini. Nel secondo tipo i fini perseguiti sono sempre quelli stabiliti da chi emette gli ordini.
4) nel primo tipo la ricchezza si ottiene attraverso i mezzi economici, nel secondo tipo si ottiene attraverso i mezzi... politici. Contrasto immediato: nella società politicizzata si hanno sempre più funzionari e burocrati. Si dedica tempo, ingegno e sforzi non a carpire e soddisfare le necessità degli altri attraverso un processo volontario, ma a influire sul processo di decisione politica, a conseguire aiuti e sovvenzioni, a fare manifestazioni. Ognuno cerca di risolvere i propri problemi utilizzando i mezzi politici. Tendenzialmente, dunque, lo scambio pacifico avviene dove il peso dello stato è minore, dove invece è maggiore si riscontrano scambi coattivi, la cui principale manifestazione sono i vantaggi e i privilegi particolari ottenuti tramite mezzi politici (eufemismo per dire utilizzo della violenza).
5) nel primo tipo sorge uno stato di diritto, si ha cioè il dominio della legge in senso materiale: tutti gli esseri umani sono uguali davanti alla legge considerata in termini astratti e universali. Però si faccia attenzione: lo stato di diritto è come un cerchio quadrato, la neve calda, la puttana vergine, è un ideale irrealizzabile. Se esiste uno stato è impossibile che esso lo sia di diritto (opinione personale). Mises in questo è molto meno radicale di me. Nella seconda società lo stato è invece dittatoriale o paternalista. Sono dominanti i regolamenti, il diritto amministrativo, si ha legge intesa in senso formale: fare cose concrete in circostanze specifiche.
6) nel primo tipo la libertà è assenza di coazione. Nel secondo tipo la libertà si ridefinisce come il poter fare quello che si vuole, che sia un dittatore o la maggioranza democratica. Si prostituisce il concetto di libertà: non sono libero perchè non ho una casa decente quindi ho il diritto a ottenerla con la violenza (o con i mezzi politici che è la stessa cosa).
Questa analisi ci permette di interpretare quello che ci accade intorno: la civilizzazione occidentale è il risultato di un tipo di società impostata sui vincoli contrattuali, benché essa sia costantemente minacciata dalla presenza di vincoli egemonici. La società di oggi è di fatto una società mista, dove i vincoli egemonici continuano ad aumentare.
Il Calcolo Economico
Avevamo visto che il mondo ordinale interiore è fatto di intensità psichiche non misurabili che possono solo essere comparate. Tutta l'economia si basa su questo mondo. Se pertanto tutte le valorizzazioni sono soggettive e non possono misurarsi, come è possibile che nel mondo esterno si fa sempre riferimenti a numeri, prezzi e calcoli? Come si passa da questo mondo interiore a quello esterno dei computi e calcoli numerici? Il passaggio è reso possibile da due istituzioni: il denaro e gli scambi volontari.
Le istituzioni sociali sono storicamente contingenti, non c'è nessuna garanzia che continuino ad esistere. Così come sono emerse in maniera evolutiva e spontanea possono sparire altrettanto spontaneamente o essere distrutte dall'alto.
Il denaro, il mezzo di scambio comunemente e generalmente accettato, è l'istituzione sociale per eccellenza.
Grazie al denaro e agli scambi volontari emergono e si formano i prezzi, la plasmazione delle relazioni storiche degli scambi in unità monetarie. I prezzi rendono possibile il calcolo economico. Se non esiste il denaro o si proibiscono gli scambi volontari, il ponte crolla, il calcolo economico diventa impossibile.
Perchè fracassa il socialismo? Il socialismo reale, come sistema di organizzione sociale dove i beni capitali e i fattori di produzione sono di proprietà pubblica, impedisce la formazione dei prezzi monetari e il calcolo economico diventa impossibile.
Gli scambi volontari sono di due tipi: diretti e indiretti. Nei primi, i beni si scambiano senza uso del denaro: abbiamo il baratto, ad es. lo scambio di figurine, io lavo i piatti e tu vai a fare la spesa. Nei secondi, i beni si scambiano utilizzando il denaro.
Il baratto ha un problema essenziale, le due parti devono avere esattamente il bene richiesto dall'altro: deve esserci una doppia coincidenza di necessità. Ostacolo enorme che impedisce la gran parte degli scambi. Il problema viene risolto dal denaro che permette la moltiplicazione esponenziale del numero degli scambi.
E' grazie al denaro che si sviluppa il linguaggio, il diritto, la morale. La possibilità di effettuare un numero elevatissimo di scambi mette in contatto tra di loro un numero di persone infinitamente superiore, che si trovano quindi davanti alla necessità di regolare i propri comportamenti tramite schemi ordinati (le altre istituzioni sociali): il denaro pertanto permette di potenziare gli scambi favorendo l'evoluzione di tutte le altre istituzioni sociali, siano esse linguistiche, giuridiche e morali.
Vediamo ora un'altra legge molto importante: tutti gli scambi volontari sono il risultato di una diversità di valorizzazioni soggettive, ogni controparte attribuisce un valore diverso a ciò che non ha è che vuole avere, rispetto a ciò che ha e che può dare in cambio. Se non c'è questa diversità lo scambio non si realizza. A priori gli scambi si realizzano perchè le due parti pensano di trarre un beneficio dallo scambio. Molti filosofi come Aristotele su questo hanno fatto errori clamorosi: pensavano che i beni coinvolti nello scambio avessero lo stesso valore. NO! Non è assolutamente così: i beni sono valutati soggettivamente in maniera differente. Ciascuno valorizza di più ciò che desidera rispetto a ciò che da in cambio.
Combiniamo ora la legge della utilità marginale e la legge della specializzazione. Grazie a questa combinazione capiamo come ciascuno di noi valorizza in maniera molto bassa il prodotto del proprio lavoro in cui si è specializzato. Ha quindi interesse a scambiarlo con chi lo valorizza in maniera più alta. Questo differenziale di valorizzazioni costituisce una forza tremenda che porta gli individui a scambiarsi i prodotti, e la società è proprio il risultato della complessissima rete di scambi che sorge in virtù di questa spinta tremenda.
Vediamo nei due casi, di scambio diretto e indiretto, perchè le controparti hanno un vantaggio che li porta a interagire: ad es: il produttore di burro valorizza pochissimo l'ennesimo chilo di burro da lui prodotto, ma attribuisce un valore molto alto a una camicia di cui ha bisogno e che invece non ha. Viceversa il camiciaio valorizza pochissimo la sua ennesima camicia, ma ha bisogno del burro. La forza spontanea allo scambio viene generata dall'esercizio di una minima funzione imprenditoriale. Un chilo di burro contro una camicia.
Secondo caso, un lavoratore disoccupato, e un capitalista che ha bisogno di forza lavoro. Per il primo ogni sua ora marginale di tempo libero ha pochissimo valore. Ha invece bisogno di denaro per pagare le sue necessità di base. Per il capitalista un'ora di tempo ha un valore molto alto, mentre il denaro un valore più basso. Decidono di scambiarsi una ora lavoro contro un quantità di denaro: ad esempio 20 euro l'ora.
Quindi partendo da valorizzazioni soggettive che non si potevano misurare siamo arrivati alla determinazione di un prezzo: 20 euro l'ora per compiere un determinato lavoro. La cifra viene utilizzata per i computi o calcoli economici, per individuare cioè le alternative migliori che si possono perseguire di modo da raggiungere e realizzare i propri fini.
Mises dice che i prezzi sono come i fiocchi di neve: effimeri. Sono relazioni storiche, fatti storici. Ciò nonostante i prezzi più recenti ci aiutano sempre a dirigere le nostre azioni future più prossime.
Corso di Economia con Huerta De Soto (XIII)