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  1. #81
    Lo Stato è un furto!
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.


    Questo è un grande avvenimento culturale che tutti i cultori e gli appassionati aspettavano da tempo: la pubblicazione, da parte dell’editore Rubbettino, di una nuova traduzione del testo fondamentale della Scuola Austriaca d’economia, con la prefazione del professor Lorenzo Infantino.


    Come ha scritto il suo allievo Murray N. Rothbard, L’azione umana di Ludwig von Mises è l’opera per eccellenza; è l’intera teoria economica, sviluppata da sicuri assiomi, correttamente basata sulle analisi dell’individuo che agisce, con fini e obiettivi, nel mondo reale.


    «Per il sottoscritto, che ebbe il privilegio di leggere il libro appena venne pubblicatocontinua Rothbardfu un’opera in grado di cambiare il corso della sua vita e delle sue idee. Era appena stato elaborato un sistema del pensiero economico che alcuni di noi avevano sognato e la cui realizzazione credevamo impossibile: una scienza economica totale e razionale, una teoria economica che avrebbe dovuto esistere ma non era mai stata sviluppata. Una teoria economica finalmente fornita da L’azione umana. L’importanza delle scoperte di Mises deriva anche dal fatto che non solo L’azione umana fu il primo trattato di economia nella tradizione Austriaca dai tempi della Prima Guerra Mondiale, esso fu anche il primo trattato generale di qualsiasi tradizione economica».


    Come ha scritto Alessandro Vitale, “il capolavoro di Mises è infatti quello di mettere a nudo la realtà delle democrazie contemporanee, innervate di interventismo, per i vantaggi che ne traggono le classi politico-burocratiche. Favoritismo e rendite politiche, non guadagnate sul mercato, sono connaturate all’interventismo (e del protezionismo, della concessione di licenze governative, di favori, ecc.): lo sorreggono, in una spasmodica corsa ad essere tra i beneficiari (i tax-consumers) piuttosto che tra le vittime (tax-payers) della relazione di dominio”.


    Il trattato di Mises (976 pagine, € 48,00), può essere ordinato alla Libreria del Ponte DIRETTAMENTE QUI.

  2. #82
    Ass. Cult. Nuova Gestapo
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.

    Scusa Duca, ma tu concordi veramente sulla riserva del 100%?

  3. #83
    Vedo la mano invisibile
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.

    Citazione Originariamente Scritto da Astolfo Visualizza Messaggio
    Scusa Duca, ma tu concordi veramente sulla riserva del 100%?
    per quanto riguarda i depositi a viata sicuramente si

    Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
    La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.

    L. von Mises

    SILENDO LIBERTATEM SERVO

  4. #84
    Ass. Cult. Nuova Gestapo
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.

    Citazione Originariamente Scritto da -Duca- Visualizza Messaggio
    per quanto riguarda i depositi a viata sicuramente si

    Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
    Ma il loro impiego non è la stessa raison d'etre dell'istituzione bancaria? Se ne impedisci l'impiego che senso hanno le banche? Proprio qualche giorno fa chiedevo su facebook cosa spinga oggi le persone a tenere i soldi in banca dato che non danno più interessi, è una cosa che io non riesco a capire, se io avessi dei soldi in banca, se non mi danno interessi li ritiro subito anche fosse per tenerli sotto al materasso, se poi come invece è oggi perfino ci rimetti vedi tu..... è una cosa che proprio non riesco a concepire, l'unica spiegazione che riesco a darmi è che oggi la gente sia ipnotizzata, come spiegare che ancora tengano i soldi in banca?

  5. #85
    Vedo la mano invisibile
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.

    con riserva al 100% le banche presterebbero comunque, ma usando i soldi depositati su conti deposito a scadenza, o quelli raccolti tramite emissioni obbligazionarie. la riserva intera é auspicabile solo sui depositi ritirabili a vista, mica su tutte le forme di deposito.



    Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
    La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.

    L. von Mises

    SILENDO LIBERTATEM SERVO

  6. #86
    Ass. Cult. Nuova Gestapo
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.

    Citazione Originariamente Scritto da -Duca- Visualizza Messaggio
    con riserva al 100% le banche presterebbero comunque, ma usando i soldi depositati su conti deposito a scadenza, o quelli raccolti tramite emissioni obbligazionarie. la riserva intera é auspicabile solo sui depositi ritirabili a vista, mica su tutte le forme di deposito.
    Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
    E a quanto ammontano? Comunque io non voglio dire che De Soto abbia torto anzi, anche io concordo sul punto fondamentale anche se vi giungo da una logica opposta alla sua, lui ci arriva negando la neutralità della moneta, io ci arrivo sulla base della neutralità della moneta, e vedo nella differenza tra i due il suo pregiudizio sulle dinamiche monetaristiche (e forse un pò anche religiose sul concetto di usura). La conclusione a cui arriviamo entrambi è che il sistema del prestito bancario come comunemente inteso non è necessario al risparmio / investimento poichè il valore finanziariamente nè si crea nè si distrugge (a farlo è solo la produzione / consumo) e quindi in un modo o in un altro il risparmio / investimento viene allocato anche in assenza del sistema bancario, proprio sulla base della neutralità della moneta, anzi, forse in assenza di esso e quindi senza dirigismi da parte dei banchieri tale allocazione avverrebbe in maniera spontaneamente automatica sulla base delle possibilità / esigenze effettive e non distribuito arbitrariamente sulle basi opinionistiche dei parametri fissi (o quasi) solitamente utilizzati dai direttori di banca, ovverosia si allocherebbe uniformemente ed equamente sulle necessità reali della società. L'errore che lui commette è ipotizzare il divieto di impiego che è la raison d'etre stessa delle banche; se proibisci ad un fornaio di vendere pane che senso ha la panetteria? Magari venderà altre cose, ma non sarà più una panetteria. La banca idem, fungerà da mera cassetta di sicurezza, ma non sarà più una banca nel senso inteso oggi. Quindi anche io sono dell'opinione che l'istituzione bancaria sotto questo punto di vista sia perlomeno inutile, ma trovo assurda la conclusione che chi deposita i soldi debba pagare anzichè essere pagato, certo, se qualcuno accetta questa condizione è libero di accettarla, ma non che si consideri sospetto il fatto che una banca paghi interessi al correntista (vale anche qui come sempre la legge domanda / offerta).

  7. #87
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    Predefinito Re: La Scuola Austriaca di Economia. Lezioni universitarie e teoria.

    spiegazione divulgativa della scuola austriaca per profani, l'avevo fatta per spiegarla ad amici semplicemente prendendo spunti qua e là

    parabola del criceto:


    Possiamo immaginare il sistema economico come un criceto che sta correndo
    all’interno di una ruota girevole. Difficilmente il nostro roditore conoscerà sin da
    subito il suo “ritmo aerobico” di corsa per cui dovrà arrivarci per tentativi,
    aumentando la sua velocità e poi rallentando per riposare. Man mano che corre, poi,
    allenerà il fisico e questo gli consentirà di aumentare gradualmente le sue prestazioni.
    A un certo però punto interveniamo noi e decidiamo, quando il criceto inizia a
    rallentare, di stimolare il suo metabolismo somministrandogli dei farmaci (ad
    esempio delle anfetamine) in modo da migliorare le sue prestazioni.
    Ciò che osserviamo è che il criceto riprende a correre più velocemente di prima,
    almeno sino a quando, esausto, non rallenta nuovamente e si ferma per riposare.
    Durante lo sprint il criceto ha mantenuto un ritmo insostenibile per il suo
    metabolismo e così facendo ha consumato ulteriormente le sue energie, riempiendo
    inoltre i muscoli di acido lattico. Senza contare che i farmaci sicuramente non gli
    hanno fatto bene!
    Se ora il criceto è fermo ed esausto, è forse colpa del suo cattivo metabolismo oppure
    una conseguenza del precedente stimolo?
    Può darsi che una nuova somministrazione di farmaco faccia ripartire il criceto ma il
    rischio è che proseguendo con le anfetamine e dovendo ogni volta aumentare le dosi
    per ottenere l’effetto desiderato, si rovini definitivamente la salute del roditore,
    provocandone la morte.
    C’è chi sostiene che regolamentando le somministrazioni possiamo risolvere i
    problemi del nostro roditore ma non è certo a suon di stimolanti che si ottiene un
    criceto sano che corre felice sulla sua ruota!
    Spiegata così, non sembra troppo difficile.
    E’ importante cercare di capire: il criceto siamo noi.
    LA MANIPOLAZIONE DEL TASSO DI INTERESSE E LA TEORIA
    AUSTRIACA DEL CICLO ECONOMICO



    Capire come una crisi finanziaria possa trasformarsi in una depressione globale, cioè
    come possa trasmettersi da Wall Street a Main Street , è uno dei compiti fondamentali
    della teoria economica.(almeno in teoria).
    Occore per prima cosa che sia il cosiddetto capitale.
    No, non è il denaro! O almeno non nel senso che probabilmente intendete.
    Nel mondo produttivo si tende a far distinzione tra beni destinati al consumo, come
    una pizza, una pagnotta oppure una bicicletta e altri beni che non sono direttamente
    consumati, ma servono alla produzione di qualcos’altro: si pensi ad esempio ai
    macchinari che sono all’interno degli stabilimenti industriali. Questi ultimi sono
    chiamati beni capitali e la somma del loro valore economico è appunto … il capitale.
    Spesso e volentieri si tende a identificare il capitale con il suo corrispettivo monetario
    ma si commette un errore. Questo errore è tanto più grave perché può portare alla
    convinzione che per creare nuovo capitale sia sufficiente stampare denaro!
    Anche nei corsi universitari, quando si studia il “capitale”, a volte la trattazione viene
    fatta in modo molto semplificato ed approssimativo. In tutti i modelli economici, il
    capitale, che pure è variegato ed ha una struttura ben definita viene semplicemente
    definito con una variabile K, condensando in un numero, ovvero il suo valore
    monetario, una struttura complessa e carica di informazioni economiche .
    Per convincersene basta leggere il breve racconto di Leonard Read intitolato “Io, la
    matita” che descrive con quale complesso e decentrato sistema produttivo venga
    fabbricato un oggetto così semplice come una matita di grafite .
    Nella storia del pensiero economico il primo ad aver studiato in modo approfondito la
    complessa struttura del capitale è il francese Turgot ma è con l’austriaco Eugene
    Bohm Bawerk a fine Ottocento che la teoria economica ha iniziato a considerare il
    capitale nella sua struttura temporale, non quindi come una variabile statica, e a
    definire una relazione tra questa struttura ed il tasso di interesse di mercato.
    Bohm Bawerk aveva notato come il notevole aumento di benessere che aveva
    caratterizzato i due secoli precedenti fosse stato contrassegnato da metodi di
    produzione sempre più complessi, indiretti e caratterizzati da un uso sempre
    maggiore di beni capitali e di tempo. Vediamo cosa vuol dire con un esempio:
    Per ottenere dell’acqua, che è un bene di consumo, possiamo agire in diversi modi:

    • Andare sino al fiume ogni volta che abbiamo sete e dissetarci lì E’ un metodo
    diretto ma ci consente solo di bere;

    • fabbricare un secchio d’acqua e riempirlo ad ogni viaggio. E’ un metodo
    indiretto e sebbene dobbiamo inizialmente spendere del tempo per costruire il
    secchio, poi potremo ottenere più acqua e portarcela dietro;

    • scavare un canale che porti l’acqua direttamente fino a casa. E’ un metodo che
    richiede ancora più tempo ma che poi ci consente di avere tutta l’acqua che ci
    serve direttamente dove ci serve.
    A un sistema di produzione più lungo e articolato, quindi a più alta intensità di
    capitale, corrisponde quindi un maggior numero di beni di consumo prodotti ma ad
    un prezzo: il consumo di tempo.
    Passare dall’uso del secchio d’acqua alla costruzione del canale può essere, infatti, un
    cattivo investimento se prima di iniziare i lavori non abbiamo accumulato da qualche
    parte, cioè abbiamo risparmiato, l’acqua necessaria a sostenerci durante la
    costruzione del canale.

    Preferenze temporali e tasso d’interesse


    Un altro importante contributo di Bohm Bawerk alla scienza economica consiste
    nell’elaborazione della cosiddetta teoria delle preferenze temporali . Non sappiamo
    dire se l’uomo preferisca avere l’uovo oggi oppure la gallina domani ma possiamo
    affermare con certezza che, a parità di altre condizioni, l’uomo preferisca avere un
    uovo oggi rispetto a poter avere lo stesso uovo, ma solo domani.
    La teoria delle preferenze temporali afferma quindi che l’individuo preferisce i beni
    presenti rispetto a quelli futuri ma ovviamente non è in grado di dirci quanto. Infatti,
    ogni uomo possiede una scala di valori diversa e attribuisce più o meno importanza al
    futuro. Economicamente parlando questo si traduce in un mercato con numerosi
    agenti economici che possono accordarsi per effettuare scambi mutuamente
    vantaggiosi .
    Il tasso d’interesse è proprio il prezzo che si determina in questo mercato ed è il
    risultato dell’interazione tra i risparmiatori, che offrono i beni presenti e gli investitori
    che li acquistano.
    Mises, Hayek e la teoria del ciclo economico
    Tra gli anni venti e gli anni trenta del Novecento sono poi stati Ludwig Von Mises
    [13] e Friedrich Von Hayek [14] a raffinare la teoria e spiegare le ripercussioni di una
    variazione del tasso di interesse sulla struttura produttiva.
    La teoria esamina due situazioni: la prima in cui il tasso d’interesse scende perché la
    gente risparmia di più e la seconda in cui questa diminuzione avviene perché il
    sistema bancario ha ingannato il mercato creando denaro dal nulla.

    Crescita economica indotta da un aumento dei risparmi reali


    Perché si risparmia? Sembra una domanda sciocca ma è fondamentale per
    comprendere questa teoria economica. La gente risparmia per tanti motivi ma se ci
    pensate sono tutti sfumature di una unica ragione: riduciamo i nostri consumi perché
    riteniamo che quanto risparmiato oggi sarà utile in futuro, così come la formica della
    favola di Esopo accumulava cibo durante l’estate per poi cibarsene durante l’inverno.
    In generale un aumento del risparmio significa «meno consumi oggi per essere in
    grado di consumare di più domani».
    Difficilmente il denaro non speso viene accumulato sotto il materasso(Davide a
    parte....). Quasi tutti questi soldi vengono invece investiti ovvero prestati agli
    imprenditori in cambio di un interesse. Se complessivamente stiamo risparmiando di
    più, allora molto probabilmente anche l’offerta di credito aumenterà e ciò significa
    che, a parità di altre condizioni, anche il tasso d’interesse richiesto sarà minore .
    In un mercato libero la diminuzione del tasso d’interesse segnala quindi che la gente
    sta consumando relativamente meno (risparmia di più) oggi con l’intenzione di
    aumentare i suoi consumi nel futuro.
    L’economia è ora pronta per crescere in modo sostenibile. Le famiglie hanno
    segnalato agli imprenditori di voler diminuire i consumi attuali per aumentare quelli
    futuri e il risparmio reale che si è creato è proprio ciò che alimenterà gli investimenti
    necessari per modificare la struttura del capitale e aumentare la produzione nel futuro.
    Pensiamo all’esempio del canale offerto da Bohm Bawerk in precedenza.
    Immaginiamo che le nostre famiglie utilizzino dei secchi per portare l’acqua dal
    fiume alle loro case. Hanno anche costruito una cisterna in cui versare ogni giorno
    l’acqua non consumata in modo da avere una sorta di “salvagente” nel caso di una
    qualche avversità futura. Se le famiglie “risparmiano acqua”, il livello della cisterna
    salirà, segnalando che ora non è più necessario destinare tutti i lavoratori alla raccolta
    d’acqua ma è invece sostenibile assegnarne alcuni alla costruzione del canale.
    L’acqua extra liberata dalla diminuzione dei consumi è proprio quella che permette di
    dissetare i lavoratori impegnati nella costruzione del canale: i risparmi reali
    finanziano gli investimenti.
    Alla conclusione dell’opera, una maggiore quantità d’acqua sarà disponibile per il
    villaggio e il sacrificio iniziale si sarà trasformato in una maggiore possibilità di
    consumo per tutti.

    Crescita economica indotta da un’espansione monetaria

    Nelle economie moderne non è solo l’interazione tra risparmiatori ed imprenditori a
    determinare il tasso di interesse ma c’è la presenza ingombrante della Banca Centrale
    che, come abbiamo visto, ha il potere di manipolare i tassi di interesse a breve
    creando denaro dal nulla. Che cosa succede quando la Banca Centrale decide di
    attuare una politica monetaria espansiva ed abbassa artificialmente i tassi di
    interesse?
    Da una parte abbiamo i risparmiatori che, a fronte di un tasso d’interesse minore,
    decidono di diminuire i risparmi reali e aumentare i consumi presenti. Se il tasso
    d’interesse è molto basso l’incentivazione diventa ancora più perversa ed è possibile
    che le famiglie non risparmino proprio niente e ricorrano anzi allo strumento del
    credito per finanziare ulteriori consumi. Questo è proprio ciò che è successo negli
    Stati Uniti dopo il 2000.
    Dall’altra parte abbiamo invece gli imprenditori che interpretano il calo del tasso
    d’interesse in maniera opposta.
    Ritengono, infatti, che le famiglie stiano ora risparmiando e che saranno quindi
    pronte ad aumentare i consumi nel prossimo futuro . Il tasso d’interesse molto basso
    fa sì che numerosi progetti d’investimento che erano stati inizialmente giudicati
    fallimentari ora siano visti come profittevoli. Non solo aumentano gli investimenti
    oltre la capacità di risparmio (overinvestment) ma questi vengono indirizzati verso
    progetti a lungo termine che sono destinati a fallire (malinvestment).
    Tornando all’esempio del canale, immaginiamo di avere un supervisore che è
    incaricato di segnalare ogni giorno il livello d’acqua presente nella cisterna e
    supponiamo che costui decida di mentire ed annunciare che il serbatoio si è riempito
    velocemente negli ultimi giorni ed è ora colmo. La realtà è diversa: la botte è piena
    solo a metà ma questo non lo sa nessuno.
    Le famiglie sono raggianti. Se la cisterna si è riempita così velocemente, questo
    significa che possono usare più acqua ed allo stesso tempo iniziare a costruire il
    canale. Passano i giorni e sempre meno acqua viene versata nella cisterna mentre
    sempre più persone vi attingono per bere. Tutto questo mentre il supervisore continua
    a segnalare che la botte è quasi piena e c’è acqua per tutti. Sembra cominciato un
    periodo di prosperità e abbondanza.
    Presto, però, i nodi vengono al pettine: non è possibile che ogni giorno vi sia sempre
    un prelievo netto d’acqua dalla cisterna senza che questa si svuoti velocemente! Se
    l’acqua non è già finita ne è comunque rimasta molto poca e quando la truffa diviene
    chiara bisogna forzatamente abbandonare a metà il progetto del canale e diminuire i
    consumi per ristabilire una soglia di sicurezza.
    Ricapitolando, una diminuzione del tasso d’interesse dovuta a un’espansione
    monetaria “tira” la struttura del capitale in due direzioni: nella sua parte terminale,
    per far fronte a un aumento dei consumi e in quella iniziale, per far fronte
    all’aumento degli investimenti. Chiaramente questo tipo di crescita non è sostenibile
    a lungo e la situazione è destinata a tradursi in un boom che, dopo un certo periodo, si
    tramuta inevitabilmente in recessione.
    In conclusione
    Il malinvestment non è caratterizzato solo da cattivi investimenti finanziari o da
    qualche progetto imprenditoriale fallimentare. Quello che accade durante un boom è
    che (quasi) tutti gli imprenditori commettono errori, dando avvio a progetti grandiosi
    e ambiziosi, espandendo la produzione e puntando su progetti molto rischiosi. Il
    malinvestment sbilancia l’intero sistema economico attraendo risorse in settori
    improduttivi, espandendo la produzione di merci che poi resteranno invendute e
    attraendo milioni di lavoratori in aziende che sembrano avere un futuro radioso
    mentre in realtà andranno incontro al fallimento.

  8. #88
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    Predefinito Re: Riferimento: Teoria del ciclo economico. Versione Austriaca.

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