Scienziati: interessante ma cautela. In discussione il modello standard e la costante della velocità della luce nel vuoto
Roma, 24 set. (TMNews) - I fisici invitano alla prudenza, ma l'esperimento che ha dimostrato che i neutrini hanno superato la velocità della luce ha messo sottosopra il sistema su cui si basano le teorie della fisica moderna da quella della relatività elaborata da Albert Einstein passando per la costante di Planck, fino ad arrivare alle regole.
Stupefatti, i fisici dell'esperimento internazionale Opera1 non credevano ai loro strumenti: il fascio di neutrini ha superato la velocità della luce, e scardinato le teorie di Einstein, basi della fisica moderna, che considerano appunto invalicabile questo limite. Lo studio pubblicato dal Cern e dal CNRS francese è il frutto di tre anni di osservazioni di oltre 15mila neutrini: sono questi elementi della materia che hanno percorso i 730 chilometri che separano i laboratori del Cern a Ginevra dal laboratorio sotterraneo del Gran Sasso in Abruzzo (dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), a una velocità di 300.006 chilometri al secondo, sei chilometri al secondo più della velocità della luce.
Insomma, "su una corsa di fondo di 730 chilometri i neutrini passano il traguardo con 20 metri di anticipo" ha specificato il Cern."Abbiamo passato sei mesi a rifare tutto daccapo" ha spiegato ai giornalisti Autiero. Misure e contromisure, incluse le verifiche dei rilievi topografici e l'analisi degli effetti del sisma dell'Aquila sul territorio. Ma il risultato è sempre lo stesso: i neutrini viaggiano più veloci di quanto dovrebbero secondo Einstein, sfidando la teoria della relatività.
Intanto la comunità dei fisici si affanna a rielaborare: i neutrini hanno trovato una scorciatoia in un'altra dimensione, insomma le dimensioni non sono solo quattro (le tre dello spazio più quella temporale). Oppure, la velocità della luce non è l'ultimo limite: Einstein elaborò una teoria più generale che si sovrappone a quella di Newton, a sua volta non scorretta. E ancora, la teoria di Einstein potrebbe essere valida in certi campi ma ne esiste una ancora più generale, come un gioco di bambole russe. In crisi il "modello standard", ovvero l'edificio concettuale elaborato dai fisici per chiarire come si organizza la materia, è come un palazzo che si regge su una serie di architravi. Queste architravi sono le costanti fondamentali della fisica: la costante di Planck, la costante gravitazionale, la carica dell'elettrone e numerose altre. Queste costanti sono legate fra loro: variando il valore di una, si deve tener conto della necessità di aggiustare anche le altre. Una delle costanti - forse la più importante, insieme con la costante di Planck - è la velocità della luce nel vuoto. Su di essa si basa in particolare l'edificio della Relatività Generale, la teoria formulata da Albert Einstein che spiega come si sia originato e sviluppato l'universo dal Big Bang ad oggi.
Secondo la teoria einsteiniana, esiste nell'universo una velocità limite, che non si può superare. A mano a mano che un corpo si avvicina a questa velocità limite, il suo tempo relativo (cioè il tempo misurato da un orologio connesso al corpo in moto) rallenta, le dimensioni del corpo si accorciano, la massa del corpo aumenta. Se si potesse raggiungere la velocità limite, il corpo avrebbe volume zero, massa infinita e il suo tempo sarebbe fermo. Per questo, dal punto di vista teorico, la velocità limite è per definizione irraggiungibile. Sempre secondo la teoria einsteiniana, tale velocità limite è quella della luce nel vuoto.
L'esperimento condotto dagli scienziati del Cern e dei laboratori dell'Infn sembra contraddire quest'ultimo punto. Esisterebbero particelle dotate di massa, i neutrini, in grado di viaggiare a velocità superiore a quella della luce. Se confermata, questa scoperta avrebbe pesanti ripercussioni su tutto il modello standard. Significherebbe che la velocità limite non è quella della luce nel vuoto, ma un'altra ancora indefinita e legata non si sa a che fenomeno. Ciò comporterebbe la revisione generale di tutte le principali costanti fondamentali, e un riaggiustamento dell'intero modello standard. Significherebbe anche che andrebbero ricalibrati teoricamente tutti gli esperimenti-limite che stanno conducendo i fisici per capire come sia fatto il cosmo. Non è detto però che la scoperta del Cern - se confermata - significhi la demolizione completa della Teoria della Relatività Generale.
La scienza, come è noto, lavora per affinazioni successive. Prima della teoria einsteiniana, ciò che spiegava meglio il funzionamento del cosmo era la teoria della gravitazione universale di Isaac Newton. Poi, si è scoperto che la sua validità era confinata entro certi limiti, e che poteva essere considerata come un aspetto particolare della Teoria della Relatività Generale. E' possibile che ora si vada oltre la concezione einsteiniana, e che questa non sia che una situazione particolare nell'ambito di una teoria più vasta. Esistono già teorie del genere, per esempio la Teoria delle Stringhe, che contemplano la relatività come un caso particolare, prevedono un universo con molte dimensioni e diversi piani della realtà. Per ora, sono soltanto teorie, prive di riscontri sperimentali.
L'esperimento del Cern potrebbe essere un passo in quel senso.Troppo presto per dirlo: occorrono riscontri e controprove. Ma se fosse vero, sarebbe il primo reale balzo avanti della fisica teorica da quasi un secolo a questa parte.
TMNews - Neutrini più veloci della luce, la fisica moderna sottosopra