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Etnetu emon <----
Genova - Il Dipartimento degli Esteri australiani ha stabilito che si è liberi di scegliere il genere da indicare nei nuovi passaporti, anche senza aver completato le operazioni di cambiamento di sesso. Sarà sufficiente una lettera del proprio medico, e si avranno tre possibilità di scelta: Maschio, Femmina o X (indeterminato). La proposta viene dalla senatrice laburista Louise Pratt, il cui compagno è un transessuale nato femmina. Secondo la parlamentare i viaggi internazionali possono essere pericolosi per le persone il cui aspetto non corrisponde al sesso indicato nel passaporto.
I problemi, comunque, sono risolti soltanto all’interno dei confini australiani perchè il passaporto è un documento di identità secondario: è più importante il certificato di nascita, le cui regole non sono di competenza federale.
Polemica, al riguardo, Vladimir Luxuria che dà un consiglio: «Ai trans australiani che dovessero recarsi in Arabia saudita o in alcuni paesi africani consiglierei di mettere sul passaporto una M o una F, è più prudente». Secondo Luxuria la nuova norma potrebbe rendere ancora più difficile la condizione dei transgender in paesi ostili. Ma ammette che i problemi di questo tipo attualmente esistono: «Ricordo ancora le 7 ore trascorse all’aeroporto di Mosca, trattenuta perché la M segnata sul mio passaporto non corrispondeva al mio aspetto fisico ed è stato tutt’altro che piacevole!».
Il presidente di Arcigay Paolo Patané, invece, accoglie con favore la novità introdotta in Australia. «Questa iniziativa rilancia un dibattito importantissimo che non riguarda solo i transessuali ma la nostra civiltà: il dibattito sul concetto di identità, un’identità slegata dalla genitalità e che non può essere né giudicata né impedita». Patané ha quindi sottolineato come i Paesi dell’area anglosassone (Gran Bretagna, Canada ma anche Sudafrica) siano «all’avanguardia nella ridefinizione del concetto di identità e di libertà varando una legislazione che slega appunto l’affermazione dell’identità dai vincoli biologi del sesso genitale». Con una chiara polemica nei confronti del Belpaese, dove l’argomento è flebile anche nello stesso movimento.
Nuovi diritti - In Australia da oggi ci sono tre sessi: uomo, donna e X| mondo| Il SecoloXIX