Per carità, qualche immigrato lavorerà (a spese dei disoccupati italiani) e verserà qualche tassa, ma la quasi totalità degli immigrati vive da sempre di espedienti a spese della collettività.
Del resto non si può un giorno strillare sulla stampa borghese a favore dei nuovi poveri "italiani" (immigrati, zingari e precari pubblici) e un giorno dopo millantare l'apporto delle c.d. "risorse" d'importazione all'economia italiana.
Se l'apporto c'è, è un apporto all'economia sommersa, che opera in regime di totale evasione fiscale.