Originale
L'intervento di Paolo Bogni al seminario di Uniti e Diversi,
Moneta, Banche, Debiti del 24 settembre, è stato particolarmente apprezzato dal numeroso pubblico.
Dopo l'introduzione di Andrea Marcon e l'ottima spiegazione di Alberto Conti sulla natura del sistema monetario attuale, e seguito da Giacomo Castellano (nuovamente, l'inganno dell'emissione di moneta), Fausto Tomaselli di Arcipelago Scec e Romano Calvo (conclusioni generali), Paolo Bogni, coadiuvato da Simone Boscali alle slide e alla proiezione di un video di supporto, ha esposto il contributo di Anticapitalismo.it al seminario.
L'intervento, di una ventina di minuti, ha riguardato l'organizzazione delle oligarchie mondiali per arrivare a costituire un governo unico planetario.
Dette oligarchie, cui appartengono potentati economici come Rockefeller, Rotschild, Warburg, si organizzano sia in strutture "private", riservate e discrete come il club Bilderberg e la Trilateral Commission, sia in istituzioni "pubbliche" quali il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Nato, l'Unione Europea e simili.
Mentre le prime fanno da giganteschi laboratori per stabilire il
modus operandi più consono alle oligarchie, le seconde recepiscono le indicazioni delle prime e le mettono in pratica condizionando i governi nazionali. Questi sono quindi spinti a una coagulazione commerciale e politica sempre più verticistica in cui i popoli sono via via estromessi dal controllo della cosa pubblica.
Va fatto notare che questa struttura attuale non è affatto statica ma il prodotto di un'evoluzione di tre secoli. Così come decisivi sono gli strumenti usati sulla società e l'economia da queste organizzazioni: la moneta-debito, con lo scopo di indebitare strutturalmente gli stati e renderli docili ai diktat delle istituzioni finanziarie; il capitalismo, autentico virus che, cavalcando il debito creato dal sistema monetario, è il sistema più adatto a produrre quella crescita economica continua invocata da ogni economista di regime affinché si allarghi la base fiscale imponibile cui attingere gli interessi anno dopo anno.
Obiettivi delle oligarchie sono:
un governo unico mondiale, una banca unica mondiale, una moneta unica mondiale, un esercito unico mondiale.
Ultima osservazione di Paolo Bogni, la suddetta moneta unica sarà rigorosamente elettronica (ecco perché le attuali pressioni del sistema bancario per dematerializzarre il denaro) per un controllo ancora più invasivo del privato cittadino. Questa trasformazione, combinata con la legge sulla Riserva Frazionaria Obbligatoria, unificherà i due signoraggi attuali (primario e secondario) in un unico signoraggio indistinto grazie al quale le banche del futuro saranno padrone assolute di ogni cosa. Le stesse banche centrali diventeranno obsolete e le proposte di loro nazionalizzazione avanzate oggi da molti contestatori del sistema monetario rischiano in prospettiva di essere inutili.
Infine, il video proposto durante l'intervento era un breve estratto del documentario di Alex Jones
Endgame, in cui l'autore ha evidenziato l'appartenenza dei principali attori dell'amministrazione Obama a Bilderberg, Trilateral e Council of Foreign Relations.
Complessivamente le varie esposizioni dei relatori, provenienti da diverse realtà e storie politiche, si sono mostrate coerenti tra loro, a dimostrazione che il progetto Uniti e Diversi può crescere e funzionare al di là di superati steccati ideologici.
Restano da accorciare alcune distanze – per esempio Anticapitalismo.it parla chiaramente di abolizione delle banche mentre Romano Calvo ha proposto di nazionalizzare le maggiori e lasciar sopravvivere le più piccole – ma ci sono le premesse perché questo avvenga, anche, crediamo,
cedendo qualcosa alle proposte più radicali meglio motivate anziché cercare un "giusto mezzo" politicamente corretto.
Ciò è possibile sia perché Uniti e Diversi è nato proprio all'insegna della ricerca di sinergia tra soggetti prima divisi, ma soprattutto perché tutti i soggetti agenti al suo interno dimostrano di condividere l'analisi del presente e dei suoi mali.