Se il Cavaliere oscuro "oscura" Wikipedia

Mercoledì 05 Ottobre 2011 09:15



Mobilitiamoci, tutti. Si mobilita anche il futurista per salvare Wikipedia, i blog, la rete, la nostra libertà e la cultura diffusa, vissuta, sperimentata online. Per proteggere il nostro futuro. Perché oggi siamo cittadini in pericolo, con il rischio di subire norme illiberali, punitive, lesive dei principi contenuti nella carta costituzionale. Riprende, infatti, l'iter del ddl intercettazioni, la legge bavaglio, e le reazioni online non si contano. Spicca su tutte proprio quella dell'enciclopedia wiki: l'auto oscuramento, per mostrare nei fatti quello che potrà accadere ai sensi della norma ammazza blog, il comma 29. Chiamarlo così, però, è limitante, per una serie di ragioni.

La più importante: conquiste raggiunte grazie all'evoluzione tecnologica e alla fantasia degli utenti, rischiano di essere cancellate dal famigerato articolo. Le conseguenze sul piano pratico sono semplicemente aberranti: chiunque si senta offeso, come in passato è accaduto a tanti parlamentari e allo stesso Berlusconi a causa della satira nata e diffusa in rete, potrà pretendere entro 48 ore la pubblicazione di una rettifica. Non ci sarà un giudice terzo a decidere della liceità dei contenuti, rimessa invece al senso del pubblico pudore della parte presunta lesa. Si tratta, nei fatti, di un attentato in piena regola alla possibilità per gli utenti web di scrivere in piena autonomia nei propri blog. Ma non solo, il delitto è persino peggiore. Con la norma la maggioranza, in nome degli interessi di uno, mette in atto un agguato all'articolo 21 della Costituzione, carta strapazzata ormai in ogni modo, e alla cultura. Si uccide il futuro, s'ammazza la satira, insomma, per salvaguardare il premier.

Tra i possibili e primi caduti per mano del comma potrà esserci proprio Wikipedia, la prima enciclopedia composta dagli utenti, la quale ha avuto il merito di stravolgere la piramide culturale, dando potere, anche di correzione e revisione, alle persone. L'Italia potrà esserne privata, facendo una pessima figura, inoltre, sul piano internazionale. Manco in Bielorussia, per dire.

E così la rete si mobilita, per tentare l'ultima strada prima che oggi venga compiuto il grande reato. La stessa Wikipedia si auto oscura e lancia un messaggio: «Cara lettrice, caro lettore,in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero... Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto - neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti - rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto ddl intercettazioni».

Cosa ispira la maggioranza, oltre all'ormai consueta produzione di norme ad personam? Un grande sentimento di ottusità, di volontà di non comprendere la rete, il timore del futuro e una certa ostinazione a contrastarlo, come accade per ogni potere in decadenza. Le parole di Maurizio Gasparri, «la rete è micidiale» sono lo slogan di una maggioranza agonizzante, aggrappata al passato, rigida, chiusa. Il Popolo della libertà è diventato il Popolo ammazza libertà. Un pericolo comune, cui è lecito far fronte con ogni tipo di polemica.
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