Originariamente Scritto da
Giò91
In questo passo dell'ottavo libro dell'Etica nicomachea, Aristotele afferma:
L’amicizia tra marito e moglie, si riconosce, è naturale: l’uomo, infatti, è per sua natura più incline a vivere in coppia che ad associarsi politicamente, in quanto la famiglia è qualcosa di anteriore e di più necessario dello Stato, e l’istinto della procreazione è più comune tra gli animali. Ma mentre per gli altri animali la comunità giunge solo fino alla procreazione, gli uomini si mettono a vivere insieme non solo per generare dei figli, ma anche per provvedere alle necessità della vita.
Nel primo libro della Politica lo Stagirita dice:
[...] per natura lo Stato è anteriore alla famiglia e a ciascuno di noi perché il tutto dev'essere necessariamente anteriore alla parte: infatti, soppresso il tutto non ci sarà più né piede né mano se non per analogia verbale, come se si dicesse una mano di pietra (tale sarà senz'altro una volta distrutta): ora, tutte le cose sono definite dalla loro funzione e capacità, sicché, quando non sono più tali, non si deve dire che sono le stesse, bensì che hanno il medesimo nome. E' evidente dunque che lo Stato esiste per natura e che è anteriore a ciascun individuo: difatti, se non è autosufficiente, ogni individuo separata sarà nella stessa condizione delle altre parti rispetto al tutto, e quindi chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello Stato, e di conseguenza è o bestia o dio.
A vostro avviso, i due passi da me grassettati sono in contraddizione fra loro o si tratta di una contraddizione solamente apparente? Come si coniugano e giustificano i due concetti espressi?