CRISI DI GOVERNO. COLPO DI STATO, ISTERIE, PICCOLI QUAQUARAQUA. SCENARIO PENOSO - di Paolo Deotto
Nulla si riesce a fare seriamente, in questo martoriato Paese, nemmeno il tentativo di colpo di Stato. Esagero? Fate voi. Ditemi come si dovrebbe chiamare una situazione assurda, in cui il Presidente della Repubblica si consulta con un “Presidente del Consiglio in pectore” (figura del tutto nuova nella nostra struttura costituzionale. Complimenti per la fantasia), mentre il legittimo Presidente del Consiglio non ha ancora presentato le dimissioni. In compenso queste anomale consultazioni avvengono senza aver interpellato nessun rappresentante di quelle forze politiche che compongono il Parlamento, la cui fiducia è comunque necessaria perché il Governo possa governare. Ma per un po' è un coro di Osanna Osanna, è arrivato l'uomo della Provvidenza. E già qui c'è il primo punto da spiegare: perché Monti potrebbe fare ciò che è necessario a “salvare il Paese”, e le stesse cose non poteva farle Berlusconi?
I novelli patrioti non avrebbero potuto garantire, anche dall'opposizione, appoggio al Governo, quello vero e legittimo, per prendere queste ormai mitiche misure per salvare l'Italia da un baratro che peraltro è da dimostrare? Opposizione e maggioranza unite nel momento di emergenza, superato il quale si manda a casa il Governo, laddove questo non abbia più la maggioranza parlamentare. Almeno si sarebbe salvata la faccia dal punto di vista costituzionale.
Invece no. L'essenziale era scacciare Berlusconi. E poi? Ecco che interviene il genio della lampada. Sfregando una lampada che esiste sul mitico “Colle”, esce un Presidente della Repubblica, che per definizione è saggio, pensoso del bene comune, super partes e, già che ci siamo, anche buono e dolce.
I geni della lampada sanno fare le magie e anche in questo caso il Genio non si smentisce. Intanto fa una prima magia, ossia rovescia il mito di Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, e assegna al prof. Mario Monti, le cui condizioni di indigenza erano note dovunque, il lucroso stipendio di senatore a vita. 16.000 euro/mese. Sono soldini pubblici, che quindi graveranno anche sui pensionati al minimo. Sarà bene ricordare che, anche se il Genio della lampada quirinalizia covava in pectore l'illustre economista, non c'era alcuna necessità di nominarlo senatore a vita. La nomina (inutile, ribadiamo) è arrivata con un tempismo il cui messaggio è fin troppo chiaro: “Bimbi scemi, ora faccio io. Voi applaudite”.
Così, in una Repubblica in cui la sovranità appartiene al popolo, abbiamo un Presidente che cerca di nominarsi il suo Capo del Governo senza nemmeno chiedere un parere ai mitici rappresentanti del mitico popolo sovrano.
Dov'erano i paladini della Costituzione?
Ma, nel clima isterico che si è creato, per cui all'improvviso scopriamo che l'Italia “è nel baratro” (sono parole della signora Marcegaglia), e con l'aggiunta dell'antico servilismo all'italiana, il primo coro è di evviva incondizionati. C'è Mario Monti, siamo salvi. Perché? Nessuno lo sa di preciso, ma è così.
Si distingue solo la Lega, che continua e richiedere elezioni anticipate, e Di Pietro che, con l'occasione, riesce a dire cose intelligenti, rifiutando l'ipotesi di un Governo di fatto extraparlamentare. Anche questo avvenimento è da ascrivere tra le magie del Genio della lampada. Altra magia: persino Bersani riesce a formulare un pensiero, e afferma che sì, il “Governo tecnico” sarà una bella cosa, ma devono esserci dentro anche dei politici, perché la politica dovrebbero farla di politici. Nel PdL ci sono decine di posizioni discordanti, mentre Berlusconi da l'impressione di avere ormai solo il desiderio di defilarsi. Rilascia comunque una dichiarazione di buonsenso, ossia che un eventuale nuovo Governo non potrebbe tenere fuori i rappresentati del PdL, che è comunque il primo partito italiano.
Longanesi diceva che il Fascismo era una dittatura attenuata dall'inosservanza della legge. Qui possiamo dire che abbiano un'inosservanza della legge che punta alla dittatura.
Però il “Colpo di Stato all'italiana”, riesce e non riesce, perché nell'arco di un paio di giorni iniziano a levarsi voci, sia da destra, sia da sinistra, che reclamano (seppur con una certa timidezza) un ruolo, che rifiutano di sottoscrivere a scatola chiusa l'ipotesi di un Governo guidato dall'Uomo della Provvidenza. Saranno delusi i sinistri di Famiglia Cristiana, che pochi giorni fa si lanciavano nell'adorazione del comunista Napolitano.
E così adesso, ultimissima ora, c'è chi fa il nome di Dini, e chi rilancia con Alfano. E, scusate se mi ripeto, ma perché Dini o perché Alfano? A questo punto, può andar bene chiunque, visto che le misure che dobbiamo prendere non le decidiamo noi, ma le decide la UE (Viva la sovranità nazionale!), e quindi potrebbe prenderle anche un governo guidato da Bocchino (scherzo, ma è tanto per fare un esempio abominevole). E torniamo al punto di prima: l'essenziale era cacciar via Berlusconi.
Emergono anche (si sa quali sono le cose che galleggiano...) i quaquaraqua, ansiosi di dimostrare che loro sono concordi nell'avversione a Berlusconi. Un Frattini che incita Berlusconi a “salvare il Paese anche con il PD” perde un'ottima occasione per tacere.
Cerchiamo quindi di fare un attimo il punto in questo casino:
Berlusconi doveva morire, ed è stato quasi del tutto ucciso.
Si è realizzato un commovente abbraccio tra marxismo e liberalismo (due dottrine peraltro tra loro sorelle, con nefasti effetti per l'uomo), col comunista Napolitano che, colto da improvvisa illuminazione, si innamora di Monti, presidente europeo della Trilaterale, membro del Bilderberg, rappresentate di punta di quelle parti politico finanziarie che hanno totalmente fallito e che hanno portato il mondo nel pasticcio attuale. C'è da finire bene il lavoro in Italia, e Berlusconi, col suo rude buonsenso, era sempre più un impiccio.
Dopo il servile coro di osanna, con l'eccezione di Bossi e Di Pietro, qualche resipiscenza emerge qua e là, e si iniziano a buttar lì nomi, nel migliore stile della”Prima Repubblica”, in cui i governi erano il risultato di giochetti tra lorsignori, ben chiusi nelle auree stanze.
Qualcuno eccepisce che il Parlamento dovrebbe pur sempre essere l'organo di rappresentanza di quell'elettorato, e che quindi non si può pretendere che il Parlamento accetti a scatola chiusa l'Uomo della Provvidenza.
E ora? Non azzardiamo previsioni, ma è sicuro che questo si chiama caos e goffo tentativo di colpo di Stato. Il governo eletto dagli Italiani è ormai in liquidazione, e si sta cercando di imporre all'Italia un protettorato europeo, con un Quisling nominato dal comunista Napolitano. L'enfasi isterica e martellante sul dramma economico fa dimenticare agli italiani che UE non significa solo trust di banchieri (e già questo celerebbe la fregatura), ma significa omologazione dell'Italia a un cultura anticattolica (aborto, eutanasia, legislazione di sfascio della famiglia, riconoscimento dei matrimoni tra omosessuali, eccetera). Significa, in sostanza, fine della nostra civiltà bimillenaria, in favore della ritualità mortifera di stampo nichilista, relativista e massonico.
Se tutto questo ci va bene, possiamo iniziare le danze di gioia perché siamo assistiti da “Illuminati”, così illuminati da poter decidere sulle nostre teste, imponendoci Governi “ad personam” e protettorati esteri (siamo già stati messi sotto tutela dal FMI, per chi se ne fosse scordato).
Del resto, il conto torna, perché nella gerarchia massonica il compito degli Illuminati è proprio quello di guidare alle vette della saggezza il popolo bue.
Chissà perché, ma tutto ciò puzza di terribile fregatura, che fa rima con dittatura. E a questa non ci stiamo e a questa, se il gioco sporco riuscisse a prevalere, sarebbe nostro dovere di uomini liberi resistere, con ogni mezzo.
Dio aiuti l'Italia.
di Paolo Deotto
CRISI DI GOVERNO. COLPO DI STATO, ISTERIE, PICCOLI QUAQUARAQUA. SCENARIO PENOSO - di Paolo Deotto